Pubblicato il 06 Ottobre 2025
Il Torrione San Giovanni ha accolto la nuova stagione registrando una buona partecipazione di pubblico
Ferrara in Jazz primo week-end servizio di Athos Tromboni

20251006_Fe_00_FerraraInJazz_PietroBittoloBonFERRARA - Il 3 ottobre scorso il Jazz Club Ferrara ha dato avvio alla prima parte dei concerti della nuova stagione "Ferrara in Jazz" che si svolgerà ogni fine settimana (il venerdì, il sabato e la domenica) fino al 21 dicembre 2025. L'appuntamento d'apertura, nel Torrione San Giovanni, ha visto in pedana il sassofonista Piero Bittolo Bon con Alessandro Lanzoni all'organo elettronico e Max Sorrentini alla batteria: Slap&Fold era il titolo del concerto.
Dopo i saluti al pubblico da parte del presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, è intervenuta Rossella Di Lauro in rappresentanza del Liceo Artistico e Musicale "Nervi-Severini” di Ravenna che ha fatto una breve presentazione della mostra in parete al Torrione San Giovanni intitolata I Fuoriclasse.
La prof.ssa Di Lauro ha detto che l'idea è nata dalla volontà di individuare ed analizzare le peculiarità degli studenti diversamente abili e muovere alla ricerca delle loro personali espressività, dando voce e spazio soprattutto alla naturale istintività creativa: «... All’interno di questo contenitore comunicativo emergono spiccate identità che, oltre alla didattica strutturata, guidate dai docenti in maniera interdisciplinare, denotano caratteristiche intuitive che danno vita ad una propria identità personale. Analizzando le sensibilità dei singoli alunni si tenta di dar voce al loro universo intimo e personale. Tenendo presente il deficit, questa modalità quasi pedagogica, fa emergere la parte intima espressiva ed emotiva inespressa dei ragazzi.»
È poi intervenuta Cleonice Dondi, presente con un banchetto a fondo sala, in rappresentanza dell'associazione "Mediterranea" impegnata in una raccolta fondi per aiuti umanitari alla popolazione stremata di Gaza.

IL CONCERTO DI VENERDÌ 3 OTTOBRE
Dopo i saluti e gli interventi citati, spazio alla musica: «... il titolo Slap&Fold del concerto - ha fatto sapere Bittolo Bon - è molto più di un nome curioso: è una dichiarazione d’intenti. Prende in prestito il gesto del panettiere che piega e sbatte l’impasto per dargli forza, elasticità e vita. Così la nostra musica: lavora il suono, lo plasma, lo strattona e lo ricompone, fino a dargli una consistenza nuova, sorprendente, viva.»
E in effetti il suono del trio è risultato denso, eclettico, pieno di curve inattese, originato da un’idea di creatività collettiva, dove composizione e improvvisazione si nutrivano a vicenda, e dove ogni brano era un organismo in trasformazione. Jazz, funky, noise, scrittura contemporanea, derive elettroniche, ironia e gioco: tutto si mescolava in un flusso sonoro senza etichette.

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I brani eseguiti, tutti di Bittolo Bon, o almeno la traccia sulla quale inventare l'improvvisazione da parte sua e dei suoi sidemen, erano questi: The opposite of a lemon, 5 cents, Victory gin, Tricotillomania, Flamingo, Shishi no tsugaru, Stretch & Fold; e come fuori programma a grande richiesta Turnaround.
Alcune considerazioni: grande piacere d'ascolto per chi frequenta e ama il genere bebop e la musica colta contemporanea. Veramente stimolanti tutti i pezzi. E veramente creativi tutti gli esecutori, sia quando eseguivano in assolo, sia nei momenti d'assieme. E proprio nei momenti d'assieme diventava di prassi "adeguarsi" alla traccia sonora del sax alto impugnato da Bittolo Bon; senza etichette, quella musica, d'accordo, ma il suono del sax, a volte trascinante, a volte adagiato sul tessuto dell'organo di Lanzoni o sul drumming di Sorrentini, non poteva non richiamare alla memoria l'estetica dei padri del jazz libero da schemi mainstream: padri come Charlie Parker, Ornette Coleman e Anthony Braxton, per non parlare dei cosiddetti "compositori contemporanei dell'alea" quali John Cage e Bruno Maderna.
Nel merito dei partner di Bittolo Bon e dei loro momenti in assolo, molto suggestiva ci è parsa la scansione jazzata delle performance di Lanzoni: l'organo - nella digitazione - era  trattato a volte come un pianoforte, ma il suono che usciva era saturo e pieno e mai "in staccato", ricco di armoniche e di legati come solo l'organo sa esprimere.
Eccellente e stimolante il drumming di Sorrentini, in alternanza - a seconda dei pezzi - fra le fasi del buon batterista accompagnatore e quelle del percussionista creativo.
L'effetto d'insieme, pur fra gli "strattoni" e le "ricomposizioni" evocate da Bittolo Bon, mostrava una propria coerenza con la musica jazz e dava dimostrazione pratica di quanto sia possibile - contravvenendo ogni categoria estetica - combinare l'estro con il rigore.

IL CONCERTO DI SABATO 4 OTTOBRE
Guinga feat. Debora Dienstman con Guinga (chitarra e voce) e Debora Dienstman (voce).
Presentato in locandina come «... un incontro musicale intimo e intenso tra due artisti di grande sensibilità. Guinga, maestro della musica brasiliana, è celebre per il suo stile inconfondibile: una fusione raffinata di samba, choro, jazz, musica classica e popolare, con armonie complesse e melodie struggenti. Le sue canzoni, spesso ironiche e poetiche, sono piccoli gioielli che raccontano storie con profondità e grazia. Accanto a lui, la cantante Debora Dienstman, artista versatile e profonda, capace di passare con naturalezza tra i mondi della musica popolare e colta. La sua voce si intreccia con quella di Guinga in un dialogo intimo, dando vita a un concerto originale, dove ogni brano è un racconto emotivo, ogni arrangiamento una sorpresa. Un’esperienza musicale che tocca corde profonde, sospesa tra lirismo, tecnica e passione.»
Allettante la presentazione, ma il vostro cronista qui non era presente per impegni giornalistici altrove.

 

IL CONCERTO DI DOMENICA 5 OTTOBRE
20251006_Fe_07_FerraraInJazz_FabrizioPuglisiStrabocchevole partecipazione di pubblico per l'annunciato concerto della Frescobaldi Big Band che ha chiuso la prima tre-giorni della nuova stagione di Ferrara in Jazz..  “¡Adelante, Corazón!” era il titolo della serata, incentrata sulle ballate jazz della Liberation Music Orchestra e sulle canzoni di Mercedes Sosa.
La big band è una formazione composta da oltre 15 elementi, scelti fra gli allievi dei corsi jazz del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, affiancati da solisti prestigiosi, tutti stimati docenti dello stesso Conservatorio.
Sotto la direzione del maestro Roberto Manuzzi il largo organico orchestrale propone ogni anno al Torrione un repertorio ad hoc, a dimostrazione dell’alto livello tecnico e dell’affiatamento degli studenti del Dipartimento Jazz.
La locandina precisava i ruoli: Roberto Manuzzi, direzione e arrangiamenti; Marta Raviglia, voce (affiancata da tre allieve del suo corso di canto: Silvia Fiume, Elisa Giovanditti, Isabella Privitera); poi Massimo Mondaini (corno francese); Stefano Melloni (sax soprano e tenore); Daniele Santimone (chitarra); Fabrizio Puglisi (pianoforte); Pasquale Morgante (pianoforte); Stefano Senni (contrabbasso); Guido Querci (percussioni); Alessandro Paternesi (batteria). A loro si sono uniti nella big band i giovani studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio Frescobaldi.

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Questo concerto è stato un doppio tributo: a Mercedes Sosa, indimenticata interprete di alcune delle più celebri canzoni sudamericane; e alle composizioni della celebre Liberation Music Orchestra, iconico ensemble guidato da Charlie Haden a fine anni '60 del Novecento.
«Questo album fu concepito diversi anni fa - ha scritto Charlie Haden nel libretto che accompagna il disco 33 giri editato dalla Impulse nel 1969 - quando per la prima volta udii le canzoni e le musiche della Guerra civile spagnola. Nel 1936 e 1937 uomini e donne di 57 nazioni andarono in Spagna come volontari per difendere la libertà della Repubblica spagnola contro i falangisti di Francisco Franco ... La musica di questo album è dedicata alla creazione di un mondo migliore: un mondo senza guerre e stermini, senza razzismo, senza povertà né spogliazione dei diritti ... Noi speriamo di vedere all'orizzonte una nuova società per il progresso dei popoli.»
Un connotato fortemente ideale, dunque, quello che ha ispirato il concerto di domenica scorsa al Torrione. A onor del vero aggiungiamo che le ballate della Liberation Music Orchestra sono state riarrangiate da Manuzzi che - lavorando su poche battute dei brani originali e sviluppando un discorso nuovo - ha creato musica in parte scritta e in parte eseguita con l' improvvisazione degli strumentisti in pedana. Così le canzoni di Mercedes Sosa hanno mantenuto sostanzialmente l'impianto melodico di base, ma hanno viaggiato su ritmi a volte in sintonia a volte in distonia con l'originale.
Il concerto si è aperto con il brano forse più celebre della Liberation Music Orchestra, Los Cuatros Generales, integrato dal frasi prese dal discorso di Martin Luther King "I have a dream" appassionatamente declamato da Marta Raviglia; da mettere in evidenza poi il ricco assolo di Stefano Senni al contrabbasso.
Il repertorio della Sosa è stato introdotto da Isabella Privitera con la canzone Razon de vivir  e nel corso della serata è stato integrato da altre canzoni quali Duerme negrito e Solo le pido (voce di Silvia Fiume), Alfonsina y el mar (voce di Elisa Giovanditti), Razon de vivir (voce di Isabella Privitera); alla docente Marta Raviglia è toccata poi l'impegnativa performance vocale (parliamo appositamente di 'performance' e non di 'canzone') che in scaletta era indicata come M. Mengelberg ma in realtà nella trascrizione di Fabrizio Puglisi (salito sul podio al posto di Manuzzi) ha assunto i caratteri di brano del tutto nuovo, affidato alla band e soprattutto al virtuosismo della Raviglia.
Le voci, a volte soliste a volte nella formula 1 voce più coro di 3 voci, si sono poi unite in coro per il trascinante Not in my name (brano originale scritto da Manuzzi), all'altrettanto trascinante Song of the united front e all'ancor più trascinante Kalasnjikov (brano di Goran Bregovic) fatto precedere da alcune battute svisate sull'incipit di Bella ciao. Il Kalasnjikov di Bregovic è stato poi bissato a grande richiesta, con il pubblico che non avendo trovato posto a sedere in sala si è scatenato a fondo sala in un ballo di gruppo pieno d'energia.
Dopo il concerto della Frescobaldi Big Band si è aperta la jam session con il Zenit Trio in pedana (Paolo Mancini al trombone, Gabriele Olivieri al pianoforte e Leonardo Puglisi alla batteria).

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Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il sassofonista Piero Bittolo Bon
Sotto: il trio con Bittolo Bon al sax, Alessandro Lanzoni all'organo elettronico, Max Sorrentini alla batteria
Nella miniatura al centro: il chitarrista e compositore Guinga
Nella miniatura sotto: il compositore e pianista Fabrizio Puglisi
Al centro, da sinistra: Marta Raviglia con Silvia Fiume; Roberto Manuzzi sul podio; le 4 voci del concerto, Marta Raviglia, Silvia fiume, Elisa Giovanditti e Osabella Privitera
In fondo: panoramica sulla Frescobaldi Big Band e sulle vocaliste dell'ensemble





Pubblicato il 03 Agosto 2025
Successo di pubblico per il primo concerto della rassegna musicale ''Giardino per tutti''
Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra servizio di Athos Tromboni

20250803_00_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_CristinaColettiFERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi con un programma di musica da film di grande repertorio.

20250803_01_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_AmbraBianchi_phValerioPazziLa soddisfazione per il pienone di pubblico è stata espressa sia dal presidente dell' Associazione Musicfilm, Edoardo Boselli, che dal responsabile del Centro di Mediazione del Comune di Ferrara (che ha sede ai piedi della Torre 2 del grattacielo di Ferrara), Nicola Bogo. Entrambi hanno portato il saluto delle rispettive organizzazioni; poi la parola è passata all'assessora del Comune di Ferrara, Cristina Coletti, che ha detto di essere orgogliosa di presentare a un pubblico così numeroso «... questa quinta edizione di "Giardino per tutti" che si conferma come un evento di riferimento per chi sceglie di trascorrere l'estate in città. La varietà degli spettacoli proposti testimonia la ricchezza del tessuto culturale di Ferrara e la capacità delle nostre associazioni di volontariato di creare momenti di aggregazione di alta qualità. L'evento si inserisce nel più ampio progetto Parchi Sicuri del Comune di Ferrara: grazie all'operato dell'Amministrazione comunale, il Parco Marco Coletta continua a rappresentare un simbolo della rinascita culturale del Quartiere Gad, diventando sempre più un punto di incontro per cittadini e turisti.»
Dopo i saluti istituzionali, il testimone è passato alla musica: mattatrice assoluta Ambra Bianchi che, abbandonato per l'occasione il flauto, ha preso in mano la bacchetta e con impegno direttoriale e loquela da spigliata conduttrice, ha presentato di volta in volta i brani che sarebbero stati eseguiti e i film da cui erano tratti; da vera protagonista del palcoscenico, ha stimolato, incitato, guidato tutto il concerto, intessendo, tra un brano e l'altro, una dialogo di botta-e-risposta con il pubblico. E ha diretto l'esecuzione trasfondendo motivazioni e vivacità sia ai musicisti in pedana, sia al pubblico del Parco Coletta.
A proposito dei titoli eseguiti: non inganni la grafia anglofona con cui venivano presentati nel programma, perché quasi tutte le canzoni (vere hit mondiali della musica leggera) sono state interpretate nella versione italiana: in pedana le voci estremamente coinvolgenti e preparate di quattro cantanti solisti (e, all'occorrenza, anche coro e vocalists) della Ferrara Film Orchestra: Valentina Piccinini, Erika Corradi, Alberto Gargioni e Michele Orsi.
Sono stati eseguiti, fra gli altri, con energica determinazione e piglio, titoli noti come "Seasons of love" (tratto dal musical e film Rent), "Shallow" (dal film A star is born), "Skyfall" (dal film 007 Skyfall), "City of Stars" (dal film La La Land), "Se" (dal film Nuovo cinema Paradiso), "Gocce di memoria" (dal film La finestra di fronte), "Disco inferno" (dal film La febbre del sabato sera), " More more more encore" (dal film Moulin Rouge) e molti altri.
Il pubblico ha partecipato battendo a volte le mani, altre volte dimenandosi sulle sedie accompagnando il ritmo da dance-music di tempi e ritmi staccati dall'ensemble vocale e strumentale.

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Coinvolti, coinvolgenti e partecipativi tutti i musicisti della Ferrara Film Orchestra in pedana, che meritano perciò citazione: Nicolas Micheli (chitarra), Giovanni Pederzini (basso), Corrado Calessi (pianoforte), Erica Ruggiero (tastiere), Luca Faraci (violino), Danny Vommaro (viola), Emmanuela Susca (flauto), Stefano Melloni (sax contralto), Stefania Bindini (sax tenore e clarinetto) e Stefano Guarisco (batteria).
La rassegna a ingresso gratuito di Giardino per tutti nel Parco Coletta del Grattacielo di Ferrara proseguirà con questi ulteriori appuntamenti:
Sabato 2 agosto 2025 sarà la volta di Santa Balera, con l'Orchestra della Generazione Z del Liscio, un progetto curato da Materiali Musicali che unisce tradizione e contemporaneità.
Il Jazz Club Ferrara presenterà domenica 3 agosto l'Hemon Mehari Peter Schlamb Quintet, un concerto che fonde influenze dal jazz all'R&B fino alla musica africana, promettendo di regalare al pubblico sonorità internazionali di grande qualità.
Martedì 5 agosto l'Associazione Musicisti Ferrara propone Limite Acque Sicure, il gruppo rock progressivo ferrarese che si distingue per la sua ricerca di nuove soluzioni musicali, uscendo dalla "comfort zone" e sperimentando al di là dei canoni consueti.
Mercoledì 6 agosto il Teatro Comunale di Ferrara presenta Jelly & Jam feat. Las Rosas, un mix coinvolgente tra swing e canzone italiana arricchito dalle performance del corpo di ballo Las Rosas.

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Venerdì 8 agosto torna l'imperdibile appuntamento dei Mitici Anni 80, con l'apertura dell'Evolution 80 Live Band seguita dallo spettacolo con Eleonora LDV, Tracy Spencer, Ice Harrow, Johnson Righeira, The Twins e Nathalie Aarts, evento curato da Nada Mas Edizioni.
Sabato 9 agosto dalle ore 19,00 si terrà Carino! Studio Murena, una serata dedicata a musica, cibo e socialità, organizzata da Officina Meca.
Chiude la rassegna domenica 10 agosto Alinere, tribute band dei Nomadi, ancora una volta a cura di Nada Mas Edizioni.
Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21,00 e l'ingresso è libero e gratuito.
(il servizio si riferisce al concerto di venerdì 1 agosto 2025)

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Crediti fotografici: Valerio Pazzi per la Ferrara Film Orchestra, ensemble in residenza alla Associazione Music Film
Nella miniatura in alto: l'assessora del Comune di Ferrara, Cristina Coletti
Sotto, a destra; la flautista e direttrice d'orchestra Ambra Bianchi
Al centro: panoramica sull'orchestra e i cantanti in pedana per il concerto al Parco Coletta
Sotto, in sequenza: le voci della Ferrara Film Orchestra, Michele Orsi, Alberto Gargioni, Erika Corradi e Valentina Piccinini; e foto ricordo della Ferrara Film Orchestra prima dell'andata in pedana al Parco Coletta
In fondo: altra panoramica nello scatto di Valerio Pazzi sull'orchestra e i cantanti in pedana per il concerto al Parco Coletta





Pubblicato il 27 Luglio 2025
L'incontro sublime e metafisico fra il Cigno di Busseto e la musica afroamericana a Fabbiano
Verdi e il jazz un dialogo servizio di Simone Tomei

20250727_Fabbiano_00_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziFABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla Fondazione Val Tidone Musica, ha offerto al pubblico un evento che non solo ha sfidato le convenzioni, ma le ha ridefinite con una grazia e un'intelligenza che lasciano il segno. Un cartellone ricco di giovani talenti e star celebrate come Stochelo Rosenberg, Osvaldo Di Dio, Antonella Ruggiero, Enrico Ruggeri, Silvia Mezzanotte, Violante Placido, Sergio Cammariere, Sergio Caputo e tanti altri, ha animato questa edizione dedicata alla memoria di Donatella Ronconi, editrice di Libertà scomparsa a gennaio e già Vicepresidente della Fondazione Val Tidone Musica, che con entusiasmo ha sempre sostenuto il progetto-musica della Val Tidone, contribuendo in modo determinante alla sua crescita.
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Sotto la sapiente direzione artistica del M° Livio Bollani, l'evento ha visto la straordinaria artista, il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, protagonista di un'esplorazione trionfale delle arie verdiane in chiave jazz. Un coraggio artistico che merita ogni plauso, poiché ha saputo svelare nuove profondità in un repertorio che credevamo di conoscere a menadito.
Al centro di questa rivoluzione sonora, il sassofonista e compositore Alessandro Bertozzi ha presentato The Verdi Sessions, un progetto innovativo nato dal desiderio di esplorare orizzonti musicali inesplorati, proiettando le opere immortali di Giuseppe Verdi in un contesto completamente nuovo.
Ho avuto il privilegio di assistere a questo progetto sin dai suoi albori, un anno fa, ascoltando le prime idee, i primi "vagiti" partoriti dalla mente di Alessandro Bertozzi. Già allora mi colpirono per la loro inventiva e originalità, ma soprattutto per il profondo rispetto della musica e della melodia verdiana.
Non si è trattato di una semplice rilettura, ma di una vera e propria "conversazione tra passato e presente", dove la solennità dell'opera si è intrecciata con la vivacità dell'improvvisazione jazzistica. Questa fusione non solo celebra la maestosità della tradizione verdiana, ma la rende accessibile e vibrante, capace di parlare a pubblici diversi e di suscitare emozioni inedite. Le melodie di Verdi, pur rispettando la loro essenza originaria, si sono trasformate in una nuova esperienza sonora, dove ogni nota ha raccontato una storia senza tempo.
Ciò che ha reso questa serata non solo memorabile, ma paradigmatica e, a mio avviso, rivoluzionaria, è stata l'assenza di qualsiasi "contaminazione" nel senso deteriore del termine.
Anna Maria Chiuri ha cantato "lirico", con la pienezza, la drammaticità e la tecnica impeccabile che la contraddistinguono come mezzosoprano di statura internazionale. La sua voce, uno strumento di rara duttilità e potenza, ha abbracciato le melodie verdiane con la stessa intensità con cui avrebbe calcato i palcoscenici dei più grandi teatri d'opera. Non un'inflessione jazzistica, non una concessione stilistica che potesse snaturare l'essenza del belcanto. La sua "insolita veste jazzly" non ha significato un'alterazione del suo stile operistico, ma una dimostrazione della sua capacità di integrarsi perfettamente in un contesto musicale diverso, mantenendo la propria identità.

20250727_Fabbiano_01_ValtidoneFestival_EttoreFioravanti20250727_Fabbiano_02_ValtidoneFestival_FrancescoChebat20250727_Fabbiano_03_ValtidoneFestival_RiccardoFioravanti20250727_Fabbiano_04_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziEttoreFioravanti

Eppure, in un connubio che ha sfidato ogni aspettativa, la band ha suonato "jazz". Puro, vibrante, intriso di improvvisazione e di quella libertà ritmica e armonica che solo i grandi maestri del genere sanno evocare. Lo straordinario Alessandro Bertozzi al sassofono alto, con i suoi arrangiamenti geniali, ha creato architetture sonore che non hanno inghiottito l'opera, ma l'hanno avvolta, sostenuta, illuminata da angolazioni inattese. Il suo sax non era un mero accompagnamento, ma una voce parallela, un alter ego strumentale che dialogava con la Chiuri e con gli altri strumentisti senza mai sovrapporsi, senza mai snaturare.
Come lo stesso Bertozzi ha saggiamente osservato, «... lavorare con i 3/4 verdiani non è facilissimo.»
Eppure, l'inventiva di questo ensemble ha avuto la meglio su una metrica apparentemente semplice, ma nella quale sono nascoste pieghe e sfumature che stimolano l'ingegno e si trasformano in momenti original-tradizionali, un vero e proprio equilibrio tra innovazione e rispetto.
Accanto a Bertozzi, una costellazione di talenti eccezionali ha contribuito a questa magia. Francesco Chebat al pianoforte ha tessuto trame armoniche di rara eleganza, con un tocco che combinava delicatezza e incisività. Riccardo Fioravanti al contrabbasso ha fornito una base solida e pulsante, con linee melodiche che erano un piacere per l'orecchio, mentre Ettore Fioravanti alla batteria ha scandito ritmi che erano pura energia e colore, mai invadenti, sempre al servizio della musica. Ogni musicista ha mantenuto la propria identità stilistica, creando un'amalgama non per fusione, ma per una coesistenza armoniosa e incredibilmente accattivante.
Il risultato è stato un dialogo sublime, un incontro di giganti dove Verdi ha trovato una nuova risonanza e il jazz ha dimostrato la sua capacità di elevare e reinterpretare senza tradire. Dalle note struggenti di Su me morente esanime alle maestose cadenze del Va pensiero, ogni aria è stata un'esplorazione di questa coesistenza "non contaminata".

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Una menzione particolare va all'aria di Ulrica da Un ballo in maschera, Re dell'abisso, per la quale la fantasia di Alessandro Bertozzi ha saputo rendere un momento lugubre, seppur magnetico, dell'opera, in un pezzo di assoluta e seducente sensualità. Non si è trattato di un'ibridazione, ma di una giustapposizione perfetta, dove la liricità verdiana è rimasta intatta, e il linguaggio jazzistico ha fornito un commento, un'espansione, un'eco contemporanea che ha arricchito l'esperienza senza alterarne la purezza.
Questa serata a Fabbiano è stata una lezione magistrale di come l'arte possa superare i confini di genere non attraverso la mescolanza forzata, ma attraverso un profondo rispetto reciproco e una visione artistica audace. The Verdi Sessions è un progetto di altissimo livello, un gioiello che dimostra come, con musicisti di tale calibro e un'idea così chiara e coraggiosa, si possa raggiungere un'armonia perfetta tra mondi effettivamente distanti. Un'esperienza che ha deliziato l'anima e ha lasciato un'impronta indelebile, confermando la vitalità e l'inesauribile potenziale della musica.

Crediti fotografici: Ufficio stampa Valtidone Festival
Nella miniatura in alto: il saxofonista Alessandro Bertozzi
Sotto: panoramica sulla piazza di Fabbiano sede del concerto jazz-lirico di Valtidone Festival
Al centro in sequenza: Ettore Fioravanti, Francesco Chebat, Riccardo Fioravanti, Alessandro Bertozzi con Ettore Fioravanti
In fondo: il mezzosoprano Anna Maria Chiuri in pedana con il quartetto jazz






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Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
Otello l'incoerenza č di scena
intervento di Simone Tomei FREE

20251007_Pr_00_Otello_Parliamone_YusifEyvazov_phRobertoRicciPARMA - Esiste un patto segreto, antico e nobilissimo, tra il palcoscenico e la platea. È un atto di fede: lo spettatore si affida alla visione degli artisti, promettendo in cambio sospensione dell'incredulità e apertura del cuore. Aprire il sipario sull' Otello al Teatro Regio di Parma, nel cuore del Festival Verdi 2025, avrebbe dovuto significare rinnovare questo patto, immergendosi nel gorgo della più compiuta tragedia shakespeariana in musica. E, in effetti, la partitura di Verdi ha mantenuto fede al suo compito: un fiume in piena, potente e inesorabile, che dal golfo mistico ha continuato a scorrere, travolgente e commovente. Il problema, ahimè, è sorto quando ho alzato gli occhi perché ciò che si vedeva apparteneva a un altro pianeta drammaturgico, a un universo visivo che con il fiume verdiano dialogava poco o punto.
Le note di regia di Federico Tiezzi, un denso manifesto intriso di Freud, Welles, Dostoevskij e Pasolini, promettevano una discesa negli inferi della psiche.
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Una perla i Pescatori di perle
servizio di Simone Tomei FREE

20250923_Fi_00_IPescatoriDiPerle_JavierCamarena_phMicheleMonastaFIRENZE - La perfezione, si sa, non è di questo mondo. Eppure l’arte, nei suoi momenti più ispirati, ci consente di sfiorarne il mistero, in quella rara alchimia che fa dialogare la forza arcana della musica, la purezza del canto e la poesia della scena. È questa, precisamente, la sensazione che ho provato uscendo dal Teatro del Maggio Musicale
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Pagina Aperta
Un luogo dove il cuore rimane giovane
redatto da Athos Tromboni FREE

20250920_Ro_00_Stagione2025-2026_ValeriaCittadinROVIGO - La platea del Teatro Sociale per la prima volta si è trasferita in piazza Giuseppe Garibaldi: l’evento dal titolo Sotto il cielo di Rovigo – Cult dove il cuore rimane giovane, a cura della regista Anna Cuocolo, ha voluto essere un incontro speciale della autorità locali e del management del teatro con il pubblico, per celebrare insieme a tutta la città,
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Echi dal Territorio
Lucca nuova stagione d'Opera
redatto da Simone Tomei FREE

20250918_Lu_00_StagioneOpera2025-2026_AngelaMiaPisanoLUCCA - È stata presentata il 17 settembre 2025, nel Ridotto del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini", la Stagione lirica 2025-2026 della quale vi portiamo a conoscenza attraverso il comunicato stampa dell’ente lucchese. La Stagione Lirica del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini" si presenta, per il 2025-2026, come un’autentica celebrazione del
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Vocale
Concerto degli allievi di Magiera
FREE

20250917_Fe_00_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_LeoneMagieraFERRARA - La presentazione della Stagione di Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" - avvenuta nella mattinata di martedì 16 settembre - ha avuto il suo epilogo alle ore 20,00 con un concerto lirico nel Ridotto del teatro, dove si sono esibiti i giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera
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Eventi
Ferrara nuova stagione d'Opera e Danza
redatto da Athos Tromboni FREE

20250916_Fe_00_StagioneLiricaEDanza2025-2026_StefanoRanzani_phAlfredoTabocchiniFERRARA - Un "Concerto a due per Puccini" e dodici spettacoli di opera, danza, musical, sono la dote della Stagione d'Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" che si aprirà il prossimo 29 settembre per concludersi il 24 maggio del prossimo anno.

La conferenza-stampa
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Opera dal Centro-Nord
L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
servizio di Simone Tomei FREE

20250915_Li_00_LAmicoFritz_BengisuYamanKoyuncuLIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Personaggi
Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE

20250915_Personaggi_00_MassimoCrispi_CantamiODivaMassimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
FREE

20250914_Fe_00_FrescobaldiDay_MarinaDeLisoFERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica"  ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei FREE

20250913_00_PonteAMoriano_Concerto_AntonioCiprianiPONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dall Estero
Una Traviata trasposta nel Novecento
servizio di Ramón Jacques FREE

20250910_00_Bogota_LaTraviata_JuliaMuzychenko_phJuanDiegoCastilloBOGOTÀ (Colombia) - 24 agosto 2025, Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo.
In occasione della quindicesima stagione del Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo, attualmente il palcoscenico più importante della Colombia, si è tenuta una nuova rappresentazione di La traviata. L’opera,
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Opera dal Centro-Nord
Ode a Leopardi e Medium prova generale
servizio di Simone Tomei FREE

20250901_Li_00_OdeALeopardi_Mascagni Festival2025LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE

20250901_Ps_00_ROF-Bilancio2025Programma2026PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.

I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE

20250831_TorreDelLago_00_ManonLescaut_MariaJoseSiri_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE

20250831_00_SanDiego_SummerFest2025_ReneFleming_phKenJacquesSAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE

20250929_Li_00_ GalaVerismo_FestivalMascagni_PietroMascagniLIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250825_00_TorreDelLago_MadamaButterfly_AntoninoFogliani_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui .
La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Eventi
Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE

20250824_TorreDelLago_00_FestivalPuccini2026_TurandotiELeAltre_DisegnoDiEliosLippiTORRE DEL LAGO (LU) -  Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE

202516_TorreDelLago_00_Turandot_AlinTkachukTORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250814_Vr_00_Rigoletto_phEnneviFotoVERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE

20250809_TorreDelLago_00_MadamaButterfly_MariaAgresta_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
La bohčme disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE

20250808_TorreDelLago_00_LaBoheme_CarloRaffaelli_phGiorgioAndreuccetti.JPGTORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE

20250803_00_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_CristinaColettiFERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE

20250802_TorreDelLago_00_Tosca_EleonoraBuratto_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
Nabucco Carmen La traviata
servizio di Angela Bosetto FREE

20250731_Vr_00_Nabucco_StefanoPodaVERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE

20250727_Fabbiano_00_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziFABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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Opera dal Centro-Nord
Ecco la Bohčme che ti aspetti
servizio di Athos Tromboni FREE

20250720_TorreDelLago_00_LaBoheme_PierGiorgioMorandi_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Un po' meno pubblico per La bohème rispetto alla Tosca della sera precedente, nel Gran Teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli. Comunque una buona presenza (diciamo a spanne, oltre 2 mila spettatori?) per un ritorno, quello della regia "cinematografica" di Ettore Scola del 2014 ripresa da
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Opera dal Centro-Nord
Un magico Elisir
servizio di Simone Tomei FREE

20250716_Fi_00_LElisirDAmore_AntonioMandrrillo_phMicheleMonastaFIRENZE - L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti è un capolavoro senza tempo che, a quasi due secoli dalla sua prima rappresentazione, continua a incantare e commuovere. Definito "melodramma giocoso", fonde mirabilmente la profondità patetica con l'arguzia dell'opera buffa italiana, creando una "commedia agrodolce" capace di strappare
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Echi dal Territorio
79 anni di emozioni
redatto da Athos Tromboni FREE

20250715_Spoleto_00_Stagione2025_AntonioAgostini_phRomboniDalleLucheSPOLETO (PG) - Partirà il 7 agosto 2025 per concludersi il 24 settembre la nuova Stagione lirica del Teatro Lirico Sperimentale "A. Belli" giunta al lodevole traguardo della 79.ma edizione. Gli spettacoli, oltre che nella città spoletina, andranno in scena anche nei principali teatri dell'Umbria: «79 anni di emozioni, una stagione da vivere!» è lo slogan
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