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Pubblicato il 10 Ottobre 2023
Affollato concerto cembalistico di Francesco Corti alla Pinacoteca Nazionale per Ferrara Musica
Girolamo Frescobaldi fa 440
servizio di Edoardo Farina
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FERRARA - Dopo il prestigioso concerto di Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” - che ne ha chiuso la stagione 2022/2023 - Ferrara Musica ha aperto quella successiva 2023/2024 con un’anteprima: è stata la straordinaria inaugurazione estiva del cartellone, il 13 settembre, con il clavicembalista Francesco Corti, presso il Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale di Corso Ercole I° d'Este (Palazzo dei Diamanti), dove la città ha reso omaggio al suo insigne compositore rinascimentale Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643) nel 440° anniversario della nascita, con un programma che ha inteso spaziare tra Cinquecento e prima metà del Settecento proprio nel contesto del genetliaco, ricorrente il 13 settembre. Girolamo Frescobaldi nacque e passò la giovinezza a Ferrara, in una casa in via Belvedere, città che vantava una scuola musicale in grado di attirare, nel XVI secolo, diversi importanti compositori e tra questi, Josquin Desprez, Adrian Willaert, Alessandro Milleville; presenti inoltre, attivi musicisti come Alfonso della Viola, Lodovico Agostini, le celebri dame che formavano il Concerto del duca Alfonso II d'Este e Luzzasco Luzzaschi, suo maestro. In quegli anni passarono dalla città estense anche Costanzo Porta, Luca Marenzio, Claudio Merulo, John Dowland, Jacques de Wert, Orlando di Lasso, Giovanni Bardi, Jacopo Corsi, Giulio Caccini, Claudio Monteverdi (che lavorava ad una raccolta di madrigali dedicati poi ad Alfonso II d'Este), oltre al principe Carlo Gesualdo. Molti giunsero in occasione delle nozze del duca con Eleonora, sorella di Cesare d'Este, e furono in città anche Scipione Stella, il liutista Fabrizio Filomarino e Rinaldo dall'Arpa. Abbiamo notizia di un suo incarico professionale già nel 1597 quando, all'età di 14 anni, ottenne il posto di organista della “Accademia della Morte” di Ferrara, posto lasciato vacante da Ercole Pasquini. Risalgono a questo periodo i primi contatti di Frescobaldi con la potente famiglia ferrarese dei Bentivoglio. Egli ottenne la protezione del marchese Enzo, figlio della celebre cantante Isabella Bendidio, che da esperto uomo di corte, divenne una figura molto influente nel campo della musica e del teatro del primo Seicento, e del fratello di questi, il potente cardinale Guido Bentivoglio. Frescobaldi fu un virtuoso d'organo e clavicembalo, già celebrato per quelle sue eccezionali qualità dai suoi contemporanei, al punto che venne soprannominato da Luigi Battiferri il "mostro degli organisti".

Appuntamento di grande rilievo musicale e culturale entrando nel vivo, quindi, con il Frescobaldi Day organizzato da Ferrara Musica accogliendo la collaborazione di Gallerie Estensi di Modena e Associazione Bal’danza di Ferrara. Nato ad Arezzo nel 1984, Francesco Corti è cembalista e organista e da qualche anno impegnato anche come direttore in gruppi specializzati nella musica barocca come “Il Pomo d’Oro” e “Les Musiciens du Louvre”; inoltre dal 2016 è anche docente di Clavicembalo e Basso continuo alla “Schola Cantorum Basiliensis”. Il programma è stato "itinerante" nella musica per cembalo confermando influssi e rimandi tra Italia e Germania, da Frescobaldi a Johann Sebastian Bach, passando per Froberger e Buxtehude, cominciando proprio da Girolamo Frescobaldi con la Toccata I dal “Primo Libro d’intavolatura di Toccate di cimbalo et organo”, una raccolta che fu stampata a Roma nel 1615 e che rivela la creazione compiuta di un personalissimo linguaggio strettamente legato alla tastiera e al clavicembalo in particolare. Prosecuzione con la musica di Johann Jakob Froberger, che di Frescobaldi fu allievo a Roma tra il 1637 e 1641, proponendo il Ricercar XI FbWV 410 e la Suite XX in re maggiore FbWV 620, testimonianza della sua sapienza contrappuntistica e del suo gusto melodico eccelso. Attraverso le contaminazioni di Froberger, l’influsso di Frescobaldi arrivò fino a Dietrich Buxtehude e al suo Praeludium in Sol minore op. 163, con cui ne è continuato il concerto. Il Praeludium in Sol minore fa parte della raccolta dei diciannove Praeludia, fulcro dell’opera di Buxtehude: con la sua successione di tre momenti liberi e declamatori ad introduzione di altrettanti episodi fugati, dà un’idea efficace dell’evolversi dell’improvvisazione barocca nella musica per tastiera. Buxtehude fu un modello per Johann Sebastian Bach, di cui sono stati eseguiti tre brani a chiusura della performance: il Concerto in Do maggiore BWV 976, la Toccata in Re maggiore BWV 912 e il celebre Concerto nello stile italiano BWV 971. Bach tra il 1708 e il 1717 trascrisse diversi Concerti di compositori veneziani, la maggior parte dei quali erano di Vivaldi, adattandoli alle tastiere. Fu il principe Johann Ernst di Sassonia-Weimar a chiederglielo: tornando nel luglio 1713 da Utrecht dove studiava, il principe portò con sé diverse composizioni di maestri italiani, alcune, come i dodici Concerti dell’Estro Armonico op. 3, fresche di edizione. Il terzo, il settimo e il dodicesimo furono trasposti da Bach per il clavicembalo e a questi appartiene il Concerto in do maggiore BWV 976. Anche le Toccate appartengono agli stessi anni creativi; non costituiscono un ciclo con connessioni reciproche, ma sono di fatto opere autonome scritte in tempi diversi. Più di 20 anni dopo, nel 1735, Bach pubblicò il “suo” Concerto nello stile italiano: un capolavoro originale che può essere definito il culmine di questo genere. Si tratta di una sua sintesi personalissima e geniale degli stilemi nazionali ed espressione, ideando con le due tastiere di un solo strumento un "Concerto per clavicembalo e orchestra" avendo a riferimento il modello vivaldiano, qui esposto e immediatamente in grado di alzare l’indice di attenzione da parte dei presenti, riconoscendo passaggi assai noti riguardo pagine contrappuntistiche in parte nella consueta scrittura “tonale” ove ne è richiesta una capacità di ascolto più immediata, diversamente dal “modale” trattandosi di tematiche spesso assai lontane dal nostro senso di musicalità moderna. Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale gremito da un pubblico accorso numeroso per un evento straordinario, sicuramente molto più godibile rispetto all’analogo dell’anno precedente nel medesimo progetto eseguito da Catalina Visens, che per quanto artisticamente perfetta, presentò un unico e raro ma anche un po’ ostico repertorio monografico frescobaldiano sempre al cembalo… anche se «... le intramontabili Toccate di Frescobaldi ipnotizzano con la loro immaginazione ed espressività, offrendo al contempo un'ampia gamma di possibilità di approccio all'esecutore. Le sue danze fissano le tendenze delle più recenti mode del primo barocco, mentre le serie di variazioni esplorano le varie tecniche compositive con il carisma che è unico del compositore ...» - come affermò la stessa interprete, studiosa cilena. Assai dotte le spiegazioni di Francesco Corti, che ha concluso il pomeriggio instancabilmente con consueto fuori programma; l'esecutore ha sapientemente illustrato alcuni aspetti artistici sulle composizioni del celebre Maestro ferrarese e di coloro che ne hanno ricevuto le varie influenze, il tutto reso più comprensibile da un virtuosismo esecutivo davvero straordinario, proponendone una esatta interpretazione senza trascurare l’aspetto puramente filologico anche se sempre molto discutibile riguardo soprattutto ad esecutori rimasti nell’oblio per centinaia di anni.

Come ben sappiano, infatti, la musica antica così definita per essere collocata tra il periodo medioevale e rinascimentale e la relativa riscoperta organologica è avvenuta prevalentemente all’inizio del Novecento, soprattutto per merito delle ricerche di Eugène Arnold Dolmetsch (1858–1940), musicista francese e costruttore di tastiere, che ha trascorso gran parte della sua vita in Inghilterra ove ne fondò una fabbrica a Haslemere nel Surrey e ancora oggi considerato insieme a Diana Poulton (ma per il liuto) tra le figure più rilevanti nel promuovere l’esposizione del già citato repertorio strumentale “modale” (senza l’uso della “sensibile” che ne determina la “risoluzione armonica” per usare un termine propriamente tecnico) nei primi decenni del XX° secolo. E... “Non senza fatiga si giunge al fine” – Girolamo Frescobaldi (la recensione si riferisce al concerto di mercoledì 13 settembre 2023)
Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per Ferrara Musica
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Pubblicato il 09 Ottobre 2023
A Palazzo Barolo un bel concerto da camera con un impaginato di gran lusso
Archos Quartet suona D'Ambrosio
nota di Gianluca La Villa
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TORINO - Infine giunse a Torino, nella bella sala ricca di spettatori di Palazzo Barolo, domenica 8 ottobre 2023 alle 17, il debutto torinese sia del Quartetto Archos sia della bella pagina di Alfredo D'Ambrosio per il suo Quartetto in Do minore op.42: un debutto in Italia, può dirsi, per questo Quartetto op.42 dato che la sua ultima esecuzione pubblica risale al concerto tenuto dal Quartetto Chailley nel 1918 al Conservatorio di Milano. Alfredo D’Ambrosio chiudeva con luce napoletana ed eleganza francese un concerto iniziato sotto l’aura di Leone Sinigaglia, di cui si ascoltarono la Romanza per corno e quartetto op.3 e i due Pezzi caratteristici op.35 nella versione per quartetto, nonchè quale bis della serata il quartetto sognante Hora Mystica.


Crediti fotografici: Gianluca La Villa Nella miniatura in alto: ritratto del compositore Alfredo D'Ambrosio (particolare) Al centro: Archos Quartet durante il concerto Sotto: il pubblico presente a Palazzo Barolo
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Pubblicato il 27 Luglio 2023
Colonna sonora dal vivo per la proiezione di un film già leggendario di Charlie Chaplin
Brock suona il Grande Dittatore
servizio di Attiglia Tartagni
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LUGO (RA) - Il Pavaglione di Lugo di Romagna si è confermato anche quest?anno la cornice ideale per i film di Charlie Chaplin accompagnati dalla musica dal vivo: una pratica che ci riporta agli esordi del cinema ispirando nuove emozionanti letture della pellicola. Il grande dittatore, pellicola-capolavoro del 1940, parodia del Nazismo e del suo Führer, primo film di Chaplin con dialoghi parlati, è attuale ora come allora. Sarà che le guerre continuano a scoppiare in ogni parte del mondo, distruggendo la vita delle comunità e le loro economie, sarà che Chaplin ebbe il coraggio di sbeffeggiare non i grandi del passato, ma quelli del presente: Hitler, Mussolini, gli apparati militari, il passo dell?oca, tutto ciò che a quei tempi era osannato ma che presto avrebbe rivelato tutta la sua carica distruttiva; e lo fece con l?occhio lungimirante dell?artista in grado di prevedere ciò che ancora deve accadere. La sequenza in cui il dittatore si trastulla con il mappamondo-pallone sulle note del Lohengrin di Richard Wagner finché non gli esplode fra le mani, per poi osservare il mondo distrutto con l?espressione delusa del bambino che ha rotto il giocattolo prediletto, è una sferzante e insuperata satira del potere assoluto e dei danni che può compiere.
_01_IlGrandeDittatore_TimothyBrock_phLucaConcas.jpg) Nel discorso finale del film, pronunciato dal barbiere ebreo che per un equivoco ha preso il posto di Hitler, c?è il buon senso popolare dell?uomo della strada che aborre la guerra e auspica la pace, sollecitando il mondo alla solidarietà, alla comprensione, alla libertà e al progresso: un discorso sempre di stringente attualità perché i mali che attanagliano l?umanità non sono cambiati, anzi a volte sembrano ancora più incombenti e spaventosi, e certi valori vanno ribaditi in continuazione e mai dimenticati. La pellicola è stata proiettata nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna nel 2016, con la colonna sonora ricostruita dal maestro Timothy Brock che l?ha diretta con rigore sul podio della Filarmonica Toscanini. Chaplin, artista a 360° gradi, ideò in collaborazione con Meredith Wilson la colonna sonora contenente brani di Brahms e Wagner, come sottolinea Timothy Brock: «Chaplin è sempre stato un ardente ammiratore e profondo conoscitore della musica sinfonica classica e ne Il grande dittatore ci ha regalato due sequenze divenute paradigmatiche per entrambi i personaggi che interpreta nella pellicola, nel vero linguaggio del cinema muto: la Danza ungherese n. 5 di Brahms accompagna la vivace rasatura del barbiere, mentre il Preludio del terzo atto del Lohengrin di Wagner cattura, in modo poetico, la fragilità del mondo sull?orlo della guerra ... Hope Springs Eternal è un brano lento e struggente che l'autore utilizza nei momenti più bui del film, come a fornire un barlume di speranza quando tutto sembra perduto.» Charlie Chaplin affronta forse qui il suo primo vero film politico, suscitando ilarità sul personaggio del dittatore che gestisce il potere con arroganza, senza umanità né responsabilità, ed empatia per quello del barbiere ebreo, che rappresenta l?uomo comune vittima inerme del potere medesimo. Il film ha strappato tante risate, anche se la proiezione era in lingua originale e le didascalie si leggevano con difficoltà a causa della sistemazione sul palco dell?orchestra. Ma la recitazione di Chaplin era talmente fisica, espressiva e magnetica che anche lo spettatore più sprovveduto nella pratica della lingua inglese ha seguito tutto il film con appassionante partecipazione, grazie anche a quel grande filtro emotivo che è la colonna sonora di cui Chaplin, fin dagli albori del cinema, aveva compreso tutta l?importanza. (la recensione si riferisce allo spettacolo di venerdì 21 luglio 2023)
Crediti fotografici: Luca Concas per il Ravenna Festival Nella miniatura in alto: Charlie Chaplin in una scena del film Al centro: il direttore Timothy Brock Sotto: panoramica di Luca Concas sullo spettacolo al Pavaglione di Lugo di Romagna
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Abbiamo la Turandot dei prossimi 20 anni
intervento di Athos Tromboni FREE
SPOLETO – Il Teatro Lirico Sperimentale “A.Belli” ha messo in scena la Turandot di Giacomo Puccini come ultima opera della sua stagione lirica. Due le note salienti da mettere in rilievo: la prima, che l’allestimento ha scelto il finale di Luciano Berio rispetto a quello tradizionale di Franco Alfano; e la seconda, che nel ruolo della Principessa di Ghiaccio - la sera del 15 settembre al Teatro Nuovo - ha cantato la giovane Suada Gjergji e con essa il mondo del melodramma ha trovato la Turandot dei prossimi 15 – 20 anni, poi diremo perché. Ma partiamo dalla prima nota saliente: il finale di Berio. È talmente bello musicalmente che meriterebbe di essere “espunto” dall’opera per costituire un brano a sé, di Puccini-Berio se proprio lo si dovesse cointestare. Fior di musicologi hanno spiegato e scritto perché Berio abbia rispettato più di Alfano gli appunti lasciati da Puccini morto prima di concludere l’opera.
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Opera dal Nord-Est
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Pigmalione cattura l'attenzione
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Il 16 ottobre 1714 il poeta e librettista veneto Francesco Passarini (da non confondere con l'omonimo compositore bolognese vissuto nel secolo precedente) scrisse una dedica al Podestà di Rovigo: «... Eccellenza, è un debito indispensabile del mio reverendissimo ossequio il consacrare alla grandezza di Vostra Eccellenza questo mio
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Opera dal Centro-Nord
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Le guerre di Ulisse raccontano
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" era gremito sabato 2 dicembre 2023, per l'opera contemporanea Le guerre di Ulisse, musica di Marco Somadossi, libretto di Patrizio Bianchi, ex rettore dell'Università di Ferrara ed ex Ministro della Pubblica Istruzione, oggi professore emerito di Economia Applicata, presso il "suo" ateneo.
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Opera dal Centro-Nord
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Eccola di nuovo: La bohème
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino torna La bohème nella classica e tradizionale regia firmata da Bruno Ravella (già vista e recensita nel 2017 che potete leggere qui), in quest’occasione ripresa da Stefania Grazioli con ottima cura, e come allora si apprezzano le luci di D. M. Wood, qua riprese da Emanuele Agliati.
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Opera dal Centro-Nord
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La Turandot viene dall'oriente
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La nuova Stagione d’Opera e Balletto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" si è inaugurata con la messa in scena della Turandot di Giacomo Puccini, coproduzione tra la coreana Daegu Opera House e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Tutto esaurito, sia per la "prima" che nella replica della domenica
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Opera dall Estero
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La donna senz'ombra
servizio di Ramón Jacques FREE
LYON (Francia) - 25 ottobre 2023 Opera de Lyon. Nel 1911, otto anni prima della première dell’opera, Hugo von Hofmannsthal mostrò a Richard Strauss i primi schizzi di quello che sarebbe stato il libretto della sua nuova opera. Il lavoro creativo svolto tra il librettista e il compositore, iniziato alla fine del 1913 e conclusosi nell'agosto del 1916
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Opera dal Nord-Est
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Des Grieux non dà l'acqua a Manon
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Verdi. La Manon Lescaut di Giacomo Puccini, in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste, avrebbe potuto essere rappresentata come concerto sinfonico, togliendo cantanti, coro, comparse e tenendo solo la musica. A ragione si afferma da parte degli autorevoli critici musicali che questa è un’opera “sinfonica”
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Vocale
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Bella Betulia Liberata
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Un nuovo appassionante concerto per la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova - all’interno del ciclo “Mozart l’italiano” - ha visto l’esecuzione dell’oratorio sacro in due parti La Betulia liberata K.118 di Wolfgang Amadeus Mozart. La commissione di questo lavoro avvenne a Padova dove Mozart fece sosta dopo il successo di Mitridate
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Opera dal Centro-Nord
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Ottimo Don Carlo
servizio di Nicola Barsanti FREE
MODENA - Reduce dal grande successo riscontrato nell’esecuzione in forma di concerto (avvenuta in epoca pandemica), torna vincente sul palcoscenico del Teatro Comunale di Modena l’opera monumentale di Giuseppe Verdi: Don Carlo. Eseguita nella versione di Milano (che esclude il primo atto nella foresta di Fontainebleau), l’opera mantiene
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Personaggi
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Celebrando Corelli si lanciano i giovani
di Simone Tomei FREE
FORTE DEI MARMI (LU) – Premetto che questo scritto non è una recensione bensì il semplice resoconto di un pomeriggio musicale che si è tenuto a Forte dei Marmi nella splendida cornice del Giardino d’inverno di Villa Bertelli. L’Associazione Kreion Versilia di cui sono vice presidente ha organizzato domenica 29 ottobre 2023 - all’interno della sua
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Opera dal Centro-Nord
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Una Bohème minimalista
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - La Bohème di Giacomo Puccini, comunque la si voglia interpretare, è una storia di morte già dal primo atto. La spensieratezza dei quattro spiantati giovani parigini ha il sapore amaro della povertà, delle ristrettezze e di una vita vissuta tra donnine allegre e un po’ d’amor in cui l’instabilità delle relazioni e degli affetti diventa un elemento
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Opera dal Nord-Ovest
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Meraviglioso Sogno di una notte
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Il Teatro Carlo Felice ha inaugurato la stagione lirica 2023-2024 con il capolavoro di Benjamin Britten scritto nel 1960 con la collaborazione del librettista e suo compagno di vita Peter Pears tratto dall’omonima commedia shakesperiana: A Midsummer Night’s Dream. Non è sicuramente il primo compositore a tradurre in musica quel
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Opera dal Centro-Nord
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I Lombardi alla prima crociata
servizio di Angela Bosetto e Nicola Barsanti FREE
PARMA - Nell’ottica di uno spettatore contemporaneo, I Lombardi alla prima crociata è (insieme alla sua versione francese, Jérusalem) il titolo verdiano forse più problematico da mettere in scena, dal momento che è impossibile ignorare due dati chiave: la nostra concezione delle Crociate è radicalmente cambiata (per quanto il libretto di Temistocle
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Classica
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La Creazione dello stupore
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La creazione del mondo attraverso la musica: ecco l’idea di Franz Joseph Haydn di mettere nero su bianco sullo spartito musicale il monumentale capolavoro Die Schöpfung (La Creazione). È così che ha preso il via la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova con un concerto inaugurale dal quale sono uscito mentalmente e
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Echi dal Territorio
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Girolamo Frescobaldi fa 440
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Dopo il prestigioso concerto di Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” - che ne ha chiuso la stagione 2022/2023 - Ferrara Musica ha aperto quella successiva 2023/2024 con un’anteprima: è stata la straordinaria inaugurazione estiva del cartellone, il 13 settembre, con il clavicembalista Francesco Corti, presso
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Opera dal Centro-Nord
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Una Fedora di gran lusso
servizio di Simone Tomei FREE
PIACENZA - Umberto Giordano rimase folgorato sia da Victorien Sardou - drammaturgo francese - sia da Sarah Bernhardt quando nel 1889 ebbe modo di assistere al Teatro Bellini di Napoli alla rappresentazione di "Fedora". Alla richiesta di Giordano al commediografo francese di poter musicare il suo capolavoro, la risposta sembra sia stata «Si
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Echi dal Territorio
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Archos Quartet suona D'Ambrosio
nota di Gianluca La Villa FREE
TORINO - Infine giunse a Torino, nella bella sala ricca di spettatori di Palazzo Barolo, domenica 8 ottobre 2023 alle 17, il debutto torinese sia del Quartetto Archos sia della bella pagina di Alfredo D'Ambrosio per il suo Quartetto in Do minore op.42: un debutto in Italia, può dirsi, per questo Quartetto op.42 dato che la sua ultima esecuzione
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Opera dal Centro-Nord
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Lombardi coinvolgenti con bella regia
servizio di Simone Tomei FREE
PARMA - Bianco e nero sono due facce della stessa medaglia e ne assumono significati antitetici: bene e male, buoni e cattivi, vincitori e vinti e così via... È in questo modo che il regista Pier Luigi Pizzi - curatore di regia, scene, costumi e video - ha inteso mettere in scena al Festival Verdi di Parma I Lombardi alla prima crociata, opera giovanile
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Vocale
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Commovente Nabucco a Fidenza
servizio di Simone Tomei FREE
FIDENZA (Pr) - Anche quest’anno il Festival Verdi esce dalle mura storiche del Teatro Regio di Parma e sposta alcune delle produzioni nei Comuni limitrofi della città nell’intento di coinvolgere altre realtà monumentali come il Teatro Magnani di Fidenza, un piccolo gioiello incastonato nella cittadina parmense che, nonostante l’esigua capienza, vanta
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Opera dal Centro-Nord
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Trovatore non al top
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - L’ennesima distorsione di uno dei massimi capolavori del Cigno di Busseto che in quest’occasione vede la prima rappresentazione di Il Trovatore nell’ambito del XXIII Festival Verdi di Parma potrebbe essere riassunta con due sentimenti: amarezza e delusione. Se l’amarezza è dovuta ad una rappresentazione
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Opera dall Estero
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La (R)evoluzione di Steve Jobs
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House, 22 settembre 2023. È stata finalmente presentata sul palcoscenico della San Francisco Opera la nuova opera The (R)evolution of Steve Jobs, un ambizioso progetto commissionato dai teatri americani di Santa Fe, Seattle e San Francisco, che ha avuto la sua prima assoluta nell'estate del 2017 al teatro
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Eventi
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Il Torrione del jazz riparte
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La 25.ma edizione della stagione del Jazz Club Ferrara si aprirà nel Torrione San Giovanni di Corso Porta Mare 112 venerdì 6 ottobre 2023 e si protrarrà fino al 30 aprile 2024. Oggi è stato reso noto dal presidente Federico D’Anneo e dal direttore artistico Francesco Bettini alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli
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Classica
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Ottime voci per il Verdi sacro
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Terrore e dubbio: i caratteri salienti della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. La direzione di questo capolavoro sinfonico-corale è affidata al direttore ucraino Oksana Lyniv che nella prima parte, fino al terzetto Quid sum miser trasmette ad hoc l’intensità drammatica della partitura, mentre assume un carattere meno intenso e quasi
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Jazz Pop Rock Etno
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Ares Tavolazzi riceve il premio Tutte le Direzioni
redatto da Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - «Seduto in quel caffè io non pensavo a te e tutta la città…» è una parafrasi in questo caso; ma qui, questa, che è una delle più belle canzoni di Lucio Battisti e Mogol ci può stare, perché proprio il 29 settembre torna al Ristorante Spirito di Vigarano Mainarda la grande musica dal vivo: prende il via infatti la nuova stagione di
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Vocale
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Ottimo recital di Lise Davidsen
servizio di Ramón Jacques FREE
SANTA MONICA, California 17 settembre 2023 - Il giovane soprano norvegese Lise Davidsen ha debuttato a Los Angeles sul palco del Teatro Broadstage, situato nel sobborgo di Santa Monica, il cui ciclo intitolato 'Celebrity Opera Recital Series' si è consolidato negli anni come tappa imprescindibile, quasi obbligata, per la presentazione,
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Pagina Aperta
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La ricca stagione del Bonci
redatto da Edoardo Farina FREE
CESENA - Conferenza stampa del Teatro Comunale “Alessandro Bonci“ in data 7 settembre 2023: è stata definita la programmazione della stagione invernale 2023/2024 caratterizzata da un’ ampia scelta intesa come luogo di confronto, esplorazione e dialogo, ovvero filtro e racconto del nostro vivere, offrendo ancora una volta una visione
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