Pubblicato il 23 Settembre 2024
Un concerto ha fatto da 'preludio' alla prima mondiale dello spettacolo di Artemis Danza
Donne nelle arie di Puccini

20240924_Fe_00_DonneNelleArieDiPuccini_NicolettaContiFERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma.
Nell'ambito della giornata dedicata a questo importante appuntamento coreutico, gli allievi del corso di alto perfezionamento tenuto a Ferrara dal maestro Leone Magiera (presidente onorario del Teatro Abbado) hanno omaggiato sia l'evento spettacolare, sia il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini con un impegnativo concerto dal titolo altrettanto impegnativo: Donne nella arie di Puccini.
In realtà non si è trattato solo di 'donne' perché a cantare arie, duetti, quartetti pucciniani c'erano anche un baritono e un tenore.
Al pianoforte sedeva la pianista e direttore d'orchestra Nicoletta Conti mentre in pedana erano, appunto, il tenore Carlo Emilio Confalonieri e il baritono Donato Di Gioia contornati da uno stuolo invidiabile di giovani soprani; Giada Bastoni, Annalisa Ferrarini, Mariia Komarova, Paola Pelella, Rosa D'Alise e Bohui Yao.
Insieme ad arie poco frequentate anche in concerto quali "Se come voi piccina" (Le Villi), "Questo amore" (Edgar), "Il bel sogno di Doretta" (La rondine) sono state eseguite le più belle arie del repertorio pucciniano quali "Sì mi chiamano Mimì" e il valzer di Musetta "Quando men'vo" (La bohème), "Vissi d'arte" (Tosca), "Un bel dì vedremo" (Madama Butterfly), "O mio babbino caro" (Gianni Schicchi), "Signore ascolta" e "Tu che di gel sei cinta" (Turandot), oltre al duetto finale del primo quadro ("O soave fanciulla") e al quartetto finale del terzo quadro di Bohème ("Ci lasceremo alla stagion dei fior" con il recitativo/litigio di Marcello e Musetta).

 

20240924_Fe_01_DonneNelleArieDiPuccini_GiadaBastoni20240924_Fe_02_DonneNelleArieDiPuccini_AnnalisaFerrarini20240924_Fe_03_DonneNelleArieDiPuccini_DonatoDiGioia20240924_Fe_04_DonneNelleArieDiPuccini_MariiaKomarova

20240924_Fe_05_DonneNelleArieDiPuccini_CarloEnricoConfalonieriPaolaPelella20240924_Fe_06_DonneNelleArieDiPuccini_RosaDAlise20240924_Fe_07_DonneNelleArieDiPuccini_BohuiYao20240924_Fe_08_DonneNelleArieDiPuccini_NicolettaContiDonatoDiGioiaBohuiYao

 

Sotto l'attenta esecuzione strumentale di Nicoletta Conti al pianoforte, gli allievi di Leone Magiera si sono distinti per l'ottima preparazione e per la particolare propensione ad interpretare anche col gesto (oltre che con il canto) i momenti più emotivamente significativi delle seducenti melodie scritte dal sor Giacomo.
Il numeroso pubblico presente nel Ridotto del Teatro Abbado, ha riservato ai cantanti e alle cantanti molti gratificanti applausi, meritatissimi.
Il commento a caldo del maestro Marcello Corvino (direttore artistico del Teatro Abbado) è stato: «... questi ragazzi stanno seguendo le lezioni di Magiera da poco più di tre mesi; io ero presente durante le selezioni di ammissione al corso e devo dire che il miglioramento e la crescita artistica rispetto a tre mesi fa è veramente sorprendente.»
A coronamento dell'applauditissimo concerto, è stato offerto come bis fiori programma l'aria da camera, sempre di Puccini, Sole e amore dove hanno cantato tutti, alternandosi frase dopo frase del libretto e concludendo sull'ultimo verso in un assieme come coro. (a.t.)
(il servizio si riferisce al concerto di Domenica 22 settembre 2024)

20240924_Fe_09_DonneNelleArieDiPuccini_facebook


Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: la pianista e direttore d'orchestra Nicoletta Conti
al centro, in sequenza: Giada Bastoni, Annalisa Ferrarini, Donato Di Gioia, Mariia Komarova, Carlo Emilio Confalonieri e Paola Pelella, Rosa D'Alise, Bohui Yao, Nicoletta Conti (al pianoforte), Donato Di Gioia e Bohui Yao
Sotto: tutti assieme per il bis Sole e amore





Pubblicato il 15 Maggio 2024
L'oratorio di un Nicola Porpora giā musicalmente maturo messo in scena da Ravenna Festival
La Divina Giustizia canta il monito sevizio di Athos Tromboni

20240515_Ra_00_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_NicolaValentini_phZani-CasadioRAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse riuscita a salvarsi dal naufragio, avrebbe eretto una chiesa come segno di ringraziamento a Dio per lo scampato pericolo. E così fece una volta rientrata a Ravenna, come ricorda il testo del Liber Pontificalis di questa chiesa ravennate e la stessa iscrizione in marmo presente sul portale d’ingresso: «Galla Placidia, suo figlio Placido Valentiniano Augusto e sua figlia Giusta Grata Onoria hanno rispettato i voti presi per essere stati salvati dalle intemperie del mare
Nel corso dei secoli, l’edifico ha subìto svariati interventi di ripristino e restauro, soprattutto all’indomani del 1944 quando la Basilica fu ampiamente danneggiata da bombardamenti aerei che causarono la distruzione non solo del ciclo di affreschi del XII-XIV secolo ma anche dei mosaici dell’abside.
Nel suggestivo ambiente di questa Basilica, Ravenna Festival ha prodotto l'oratorio in due parti  di Nicola Porpora, Il trionfo della Divina Giustizia ne’ tormenti e morte di Gesù Cristo.
Per la Congregazione di Nostra Signora de’ Sette Dolori di Napoli, che commissionò nel 1716 a Porpora la partitura, si trattava di un lavoro da eseguirsi la settimana precedente quella di Pasqua, con la finalità di rievocare gli avvenimenti riguardanti la passione e la morte di Gesù, offrendo ai fedeli, com’era consuetudine, l’occasione di immergersi in considerazioni dottrinarie ed esegetiche, talora affidate a personaggi allegorici  (in questo caso alla Divina Giustizia).

20240515_Ra_01_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_GuidaNicastroTestori_phZani-Casadio 20240515_Ra_02_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_NicastroGuida_phZani-Casadio

20240515_Ra_03_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_EricaAlberini_phZani-Casadio 20240515_Ra_04_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_NicolaValentini_phZani-Casadio

Il tutto, poi, culminava nel Compianto sul Cristo morto tra le braccia della Madonna, sua madre, immagine adatta a “muovere gli affetti”, a suscitare quella commozione che conteneva in sé il monito d'astenersi da ogni peccato, come ha ben spiegato il musicologo e revisore della partitura, Gaetano Pitarresi, nelle note del programma di sala.
Ravenna Festival (per intervento e mano di Angelo Nicastro) ha scelto di unire, dunque, riflessione ed emozione realizzando una messa in scena minima, e in costume, anziché affidarsi alla forma del concerto oratoriale; per suscitare la pietà e la partecipazione degli ascoltatori. Nessuna trasgressione, né edonistica, né filologica, perché questo oratorio, anche all'epoca di Porpora, probabilmente non veniva eseguito nella statica e fredda forma di concerto, ma piuttosto era legato alla pratica delle sacre rappresentazioni, quindi dotato di una propria seppure semplice drammaturgia e di elementi rappresentativi, capaci di catturare l’attenzione e fissare i cardini della narrazione.
Così a Ravenna, all'inizio della rappresentazione, entra in scena la Divina Giustizia (al secolo, il soprano Erica Alberini) mentre il direttore dell'Ensemble Dolce Concento, maestro Nicola Valentini, dà il La alla sinfonia iniziale. Erica Alberini incede lentamente, ha una candela la cui fiammella vibra passo dopo passo senza spegnersi, e si china su otto ceri accendendoli uno dopo l'altro.
Dopo l'accensione dei ceri, la Divina Giustizia esce di scena per comparire dal fondo della basilica guidando la processione, con Maria, la madre di Gesù (il contralto Candida Guida), l'apostolo Giovanni (il tenore Angelo Testori) e l'immancabile Maddalena di Magdala (il soprano Chiara Nicastro). Portano ognuno un cero acceso che depositano in maniera sparsa fra gli altri otto ceri già precedentemente accesi: saranno 12 fiammelle tremolanti al soffio anche solo d'uno sternuto; ma il numero è simbolico ed evocativo (12 gli apostoli, 12 i mesi dell'anno, 12 i cicli lunari, 12 i segni dello zodiaco, 12 le costellazioni che percorre il sole durante l'anno, 12 le vertebre toraciche del nostro corpo, due volte 12 le nostre costole, 12 le stelle della bandiera europea indipendentemente dal numero delle nazioni aderenti all'Unione; e si potrebbe continuare nell'elenco...)
Depositati i ceri, i personaggi si recano dietro l'altare da dove canteranno, come singoli e come coro, le proprie parti.
Poi la Divina Giustizia si reca all'ambone e da lì canterà il suo monito e il significato del proprio intervento come "messaggera" di Dio. Ogni personaggio andrà a cantare le proprie parti anche davanti, schiena all'altare fronte all'orchestra, alternandole con frequenti ritorni dietro l'altare, soprattutto quando prevale la funzione di Coro.

20240515_Ra_05_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_facebook_phZani-Casadio

20240515_Ra_06_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_scena1_phZani-Casadio 20240515_Ra_07_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_scena2_phZani-Casadio

Il Compianto prende via via forma e sostanza, anche se  le lamentazioni di Maria, di Giovanni, di Maddalena, vengono consolate dalle parole ispirate della Divina Provvidenza, tese a dimostrare che l'immanente è logico anche se tragico; e la fede nella volontà di Dio è dovuta,
La prima parte dell'oratorio si conclude con un contrappunto fugato a 4 voci di superba scrittura (Porpora) e di magnifica concertazione (Valentini), una bella esecuzione musicale e vocale che ha saputo "muovere gli affetti" oltre lo zenit delle più alte emozioni. Encomiabile Nicola Valentini sul podio e bravissimi i musici (Lucrezia Nappini e Stefano Gullo, violini; Alice Bisanti, viola, Paolo Ballanti, violoncello; Sebastiano Barbieri, contrabbasso; Filippo Pantieri, clavicembalo); perfetti i cantori.
Nella seconda parte dell'oratorio è intervenuta, ponendosi all'ambone, anche la tromba barocca (Simone Amelli) e la musica d'accompagnamento ha assunto quella solennità e gravità che preludevano alla crocifissione di Gesù e all'adorazione della croce come simbolo di salvezza, non solo dunque strumento di agonia e morte infame. I ceri vengono spostati, sempre dalla Divina Giustizia, per formare una croce di fiammelle. È la croce ai piedi della quale si accascia Maria, affranta dalla pietà di madre per il figlio inchiodato ai legni; e subito il personaggio esce dalla ieraticità dottrinale per divenire donna e madre dalla sofferenza palpabile, dolore condivisibile, singulto e pianto della fragilità umana di fronte alla ferocia umana: «... Ma già che legge eterna / morte d'amara croce a un Dio prefisse / perché lungi non è dal suo morire / d'acuti chiodi il barbaro martìre? ...»
Il testo dell'oratorio musicato da Nicola Porpora è di un poeta rimasto anonimo. Nella Basilica di San Giovanni Evangelista non abbiamo assistito a una edizione integrale, alcuni tagli (peraltro non inficianti il valore drammaturgico dell'opera) sono stati fatti, preventivamente dichiarati anche nelle pubblicazioni del Festival ravennate.
E comunque è stata una eccellente esecuzione, quella cui abbiamo assistito.
Nicola Valentini è studioso ed esperto del barocco (ma non solo) come egregiamente ha saputo dimostrare dirigendo con le mani senza bacchetta, dando le indicazioni necessarie ai cantanti a tempo giusto, mimando a loro guida gli incipit di ogni versetto; le giovani voci in scena si sono dimostrate all'altezza del canto barocco più specialistico: Erica Alberini nel personaggio della Divina Giustizia ha messo in mostra musicalità, buona intonazione, mimica e gesto espressivi; Candida Guida (Maria) ha quel colore brunito e rotondo che fa del suo timbro contraltile una vera delizia all'ascolto; Angelo Testori (Giovanni) ha emissione morbida, ottima nel medium, e fraseggio vario e sfumato adatto per il barocco; Chiara Nicastro (Maddalena) oltre alla bella vocalità di soprano leggero ha una gestualità corporale e una mimica facciale da attrice drammatica.
Pubblico non numeroso alla "prima" rappresentazione cui abbiamo assistito a Ravenna Festival, ma molto molto caloroso al termine, dopo aver seguito tutto l'oratorio in silenzio e concentrazione. Ma chi non ha assistito alla "prima" può recuperare: repliche ogni giorno alle ore 19 fino al prossimo 19 maggio.
(La recensione si riferisce alla recita di martedì 14 maggio 2024)

Crediti fotografici: Zani-Casadio per il Ravenna Festival
Nella miniatura in alto: il direttore Nicola Valentini
Al centro in sequenza: Candida Guida (Maria), Chiara Nicastro (Maddalena) e Angelo Testori (Giovanni); ancora Chiara Nicastro e Candida Guida; Erica Alberini (Divina Giustizia); ancora il direttore Nicola Valentini
Sotto: panoramica sulla seconda parte dell'oratorio; e a seguire due suggestive forografie di Zani-Casadio sulla prima e sulla seconda parte dell'oratorio





Pubblicato il 10 Maggio 2024
La seconda opera del ring L'anello del Nibelungo ha meritato il successo
Die Walküre secondo Luisi servizio di Ramón Jacques

20240510_Dallas_00_DieWalkure_FabioLuisiDALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo dei quattro drammi che compongono l’Anello, e solitamente titolo eseguito in scena con maggiore frequenza. Grazie ad esso è possibile comprendere l'universo musicale intenso e coinvolgente del compositore tedesco, con l'adrenalina che trasmette, ad esempio, il noto preludio al terzo atto, la “Cavalcata delle Valchirie”, (Walkürenritt o Ritt der Walküren nel suo originale in tedesco), tra gli altri.
In fondo la musica di Wagner è conosciuta anche da chi non sa chi sia il compositore, un personaggio venerato da molti, quanto disprezzato; ma non si può negare che si tratti di una figura importante della seconda metà del XIX secolo, la cui influenza ha plasmato diversi aspetti della cultura occidentale, oltre la parte strettamente musicale, come la politica, la letteratura, la filosofia, e la cui eredità perdura dopo la sua morte.

20240510_Dallas_02_DieWalkure_ChristopherVentrisSaraJakubiak_facebook

20240510_Dallas_01_DieWalkure_panoramica

L'esecuzione di Das Rheingold (prima opera della tetralogia dell' Anello) aveva lasciato buone sensazioni, ma questa versione del secondo dramma musicale epico ha superato le aspettative e ha lasciato molto appagamento sia per la parte vocale che per quella orchestrale tra il pubblico che affollava questa sala da concerto.
Il tipo di presentazione che prevarrà in tutti i titoli del ciclo è quello dell'opera in forma di concerto, anche se ancora una volta si è visto il tocco del regista Alberto Triola, che ha posizionato alcune sedie sul palco, oltre all'uso brillante dei colori con le luci di Krista Billings. Alcune idee come Wotan che finge di alzare la spada con il braccio, o Siegmund e Siegliende che camminano per i corridoi tra il pubblico, o personaggi che danno le spalle al pubblico, pur non incidendo sulla trama, sarebbero inutili, considerando il valore musicale e vocale che emana da questa partitura, e sembrerebbe in qualche modo andare contro l’invito dell'orchestra di concentrarsi sulla musica e sul canto, il tutto completato da una descrizione della trama sullo schermo dove sono stati proiettati i sopratitoli.
Parlando in particolare dell'aspetto vocale, questo ha commosso e emozionato molti, per la carica di emotività e choc che il primo atto ha regalato, con la voce solida e penetrante del tenore Christopher Ventris, che come Siegmund ha esibito una vocalità robusta, con notevoli qualità di chiarezza e colorazione timbrica, che ha saputo coniugare con la sensibilità, la tenerezza e il sentimento espressi dal soprano americano Sara Jakubiak come Sieglinde attraverso voce e presenza. La fine del primo atto ha provocato un'ovazione intensa e tumultuosa che ha fatto uscire entrambi i cantanti alla ribalta per ringraziare più volte per gli applausi incessanti.
Questa interpretazione sarà ricordata come uno dei momenti memorabili di questo Ring. Da parte sua, il basso danese Stephen Milling personificava un Hunding  malevolo e corpulento, la cui voce si distingueva maggiormente per la sua potenza eccessiva, che non era sempre raffinata o usata con significato.
Il basso-baritono Mark Delavan ha mostrato notevoli mezzi vocali ed esperienza nei panni di Wotan, con una voce ben gestita e ricca di sfumature, così come il mezzosoprano turco-tedesco Deniz Uzun, che soprattutto nel ruolo di Fricka, sebbene abbia cantato anche il ruolo di Waltraute, è piaciuta per la sua esibizione vocale luminosa ed esplosiva, con una voce di qualità brunita, setosa ed energica ma ben incanalata per definire il carattere del suo personaggio.
È piaciuta la performance vocale del soprano Lise Lindstrom, che ha convinto per il modo in cui ha indossato i panni del personaggio di Brünnhilde, mostrando compostezza, drammaticità e fragilità quando la scena lo richiedeva.
Non possiamo non menzionare il contributo del resto delle Valchirie cantate dai soprani Alexandra Loutsion (Gerhilde), Miriam Clark (Ortlinde), Sun-Ly Pierce (Siegrune), Kathryn Henry (Helmwige), così come quello dei mezzosoprani Jennifer Johnson-Cano (Schwertleite), Melody Wilson (Rossweisse) e Renée Tatum che ha cantato il ruolo di Grimgerde.
La direzione di Fabio Luisi (direttore principale dell'orchestra) per Die Walküre, è stata più mirata e dettagliata che in Das Rheingold, sicuramente più attenta alla proiezione delle voci e all'equilibrio con la massa orchestrale; ed i musicisti hanno risposto con una buona esecuzione, omogenea in tutte le sue linee, particolarmente brillante negli ottoni, in un'esecuzione che nel suo equilibrio complessivo ha regalato momenti emozionanti, angosciosi e suggestivi come solo questa musica sa trasmettere.

Crediti fotografici: Ufficio stampa della Dallas Symphony Orchestra
Nella miniatura in alto: il direttore Fabio Luisi
Al centro: panoramica su solisti e orchestra
Sotto: Christopher Ventris  (Siegmund) e Sara Jakubiak (Sieglinde)






< Torna indietro

Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
Butterfly piccina mogliettina
servizio di Athos Tromboni FREE

20241012_Ro_00_MadamaButterfly_FrancescaDotto_phNicolaBoschettiROVIGO - Il Teatro Sociale ha inaugurato la propria stagione d'opera con l'attesa nuova produzione di Madama Butterfly coprodotta con il Teatro Verdi di Padova e il Teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Tutto affidato alle risorse locali venete, che vanno dal regista Filippo Tonon al direttore d'orchestra Marcello Rosa, alla costumista Carla Galleri (sarda di nascita, ma veneziana di formazione), all'Orchestra di Padova e del Veneto, al Coro Lirico Veneto istruito dal veronese Matteo Valbusa.
Fin dall'aprirsi del sipario si capisce immediatamente che il regista ha la mano pratica (e convincente) per dare a Giacomo Puccini ciò che è di Puccini: fedeltà al testo dei librettisti Illica e Giacosa e rispetto di quanto il compositore lucchese aveva studiato e realizzato per la sua "opera esotica" scritta tra il 1901 e il 1904; fedeltà al punto da mettere in scena (da parte di Tonon) non l'harakiri di Cio-Cio-San
...prosegui la lettura

VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

Non compare il video?

Hai accettato la politica dei cookies? Controlla il banner informativo in cima alla pagina!

Eventi
Spiegato il cartellone col concertone
servizio di Athos Tromboni FREE

web_20241005_Fe_00_OperaEDanza2024-2025_MarcoGulinelliFERRARA - È stata presentata ieri la nuova stagione 2024/2025 di Opera e Danza del Teatro Comunale "Claudio Abbado": sono 14 i titoli in programma al via il 19 novembre prossimo con lo spettacolo performativo  Vissi d'arte. Vissi per Maria dedicato e incentrato sulla figura della divina Maria Callas. Otto spettacoli saranno realizzati dal Teatro
...prosegui la lettura

Echi dal Territorio
Tutte le direzioni in Fall
servizio di Athos Tromboni FREE

20240927_Fe_00_IlGruppoDei10-TutteLeDirezioniInFall2024_MirabassiZanchiniVIGARANO MAINARDA (FE) - La programmazione autunno-vernina del Gruppo dei 10 riparte dallo Spirito di Vigarano Mainarda con l'ormai classico appuntamento di Tutte le direzioni in Fall. Gli otto eventi, che si svolgeranno da venerdì 11 ottobre a giovedì 26 dicembre 2024, sono stati presentati alla stampa e ai soci del Gruppo dei 10 oggi
...prosegui la lettura

Eventi
Il Filarmonico 2025 inizia con Salieri
servizio di Athos Tromboni FREE

20240926_Vr_00_TeatroFilarmonico-Stagione2025_AntonioSalieriVERONA - Il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli è stato il mattatore della presentazione della stagione lirica e sinfonica 2025 del Teatro Filarmonico, Arena di Verona. La conferenza stampa, aperta al pubblico, si è tenuta oggi nella Sala Maffeiana dello stesso teatro veronese e Mattioli ha raccontato storia e aneddoti legati ai titoli d'opera
...prosegui la lettura

Jazz Pop Rock Etno
Ferrara in Jazz si comincia...
servizio di Athos Tromboni FREE

20240926_Fe_00_FerraraInJazz2024-2025_ImmanuelWilkinsFERRARA - La 26.esima edizione di Ferrara in Jazz è stata presentata oggi nella Sala dell'Arengo del Municipio dal presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, dal direttore artistico Francesco Bettini, dall'Assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e dalla direttrice del Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi", Annamaria
...prosegui la lettura

Vocale
Donne nelle arie di Puccini
FREE

20240924_Fe_00_DonneNelleArieDiPuccini_NicolettaContiFERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma.
Nell'ambito della giornata dedicata a
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Le repliche di Carmen, Tosca, Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240814_Vr_00_Carmen_LeonardoSini_phEnneviFotoVerona - Gli anni passano ma l’emozione resta, tornare in arena desta sempre meraviglia e dopo 101 edizioni di questo festival la magia dell’opera continua incessantemente a nutrire l’anima del suo fedele pubblico. Diamo qui conto con un unico e ampio servizio delle recite di Carmen, Tosca e Aida nell’anfiteatro veronese
...prosegui la lettura

Echi dal Territorio
Quintetto Frangiorama e i cantautori
servizio di Edoardo Farina FREE

20240807_Sirolo_00_QuintettoFrangiorama_FabiaBuglioniSIROLO-NUMANA (AN) - Estate, tempo di concerti all’aperto, al di fuori anche dalla realtà invernale del quotidiano e chiusi i teatri comunali per ferie, le varie associazioni concertistiche dalle sale museali, ci si sposta nei chiostri o nelle piazzette romantiche delle più belle località della riviera o dei borghi antichi della nostra Penisola. Le ampie
...prosegui la lettura

Echi dal Territorio
I percorsi di Bal'danza
servizio di Edoardo Farina FREE

20240731_Fe_00_Baldanza_RomanoValentiniFERRARA - Si è conclusa la prima parte della programmazione concertistica 2023-2024 curata dall’Associazione culturale Bal’danza svoltasi tra le cornici più prestigiose della città di Ferrara, ove ad apertura della stagione precedente già dal febbraio 2023 è stato proposto l’appuntamento inaugurale del 19 con l’orchestra “La Toscanini Next”in
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Il buon Barbiere di Kang
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240721_Fi_00_IlBarbiereDiSiviglia_HaeKang_phMicheleBorzoniFIRENZE - La Cavea del Teatro del Maggio si accende, avvolta dalle suggestive luci della magica Firenze. Basta salire qualche gradino per essere accolti da uno straordinario panorama della città: da sinistra verso destra sembra possibile toccare con un dito la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto e il Palazzo della Signoria. Il numeroso
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Carmen vive, viva Carmen!
servizio di Angela Bosetto FREE

20240713_Vr_00_Carmen_AigulAkhmetshina_EnneviFotoVERONA –  Creato nel 1995, l’allestimento areniano di Carmen firmato da Franco Zeffirelli è ormai considerato un grande classico del festival lirico estivo eppure non è mai rimasto uguale a se stesso, se si escludono i magnifici costumi di Anna Anni. Difatti, nel corso di oltre trent’anni, lo spettacolo è stato modificato, aggiornato, ripensato, ridotto
...prosegui la lettura


Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.


Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310