Pubblicato il 15 Ottobre 2023
Die Schöpfung di Franz Joseph Haydn ha inaugurato la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice
La Creazione dello stupore servizio di Simone Tomei

20231015_Ge_00_LaCreazione_RiccardoMinasiGENOVA - La creazione del mondo attraverso la musica: ecco l’idea di Franz Joseph Haydn di mettere nero su bianco sullo spartito musicale il monumentale capolavoro Die Schöpfung (La Creazione).  È così che ha preso il via la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova con un concerto inaugurale dal quale sono uscito mentalmente e fisicamente in un’altra dimensione.
In Inghilterra Haydn rimase folgorato dall’ascolto degli oratori di Haendel nel 1791 in occasione della sua commemorazione dei quali aveva assaporato ampiezza di respiro, vigore di concezione ed una poeticità che non aveva riscontro negli oratori, modellati sullo schema delle forme melodrammatiche, che si solevano eseguire a Vienna. Al ritorno dal suo secondo soggiorno oltremanica, Haydn portava con sé un testo di oratorio che gli aveva procurato il Salomon. Testo che Lindley aveva tratto dalla Genesi e dal Paradiso perduto di Milton. Un sogno ambizioso ed ingenuo destinato a non realizzarsi perchéé il testo, tradotto liberamente in tedesco dal direttore della Biblioteca imperiale Gerhard van Swieten, fu quello della Creazione, composta da Haydn tra il 1797 e il 1798 ed eseguita al Nationaltheater il 19 marzo 1799. Il libretto di van Swieten è stato criticato fin dall’epoca delle prime esecuzioni per il suo accentuato descrittivismo, che sacrifica la narrazione a favore di una successione di immagini e pitture d’effetto, volte a costruire una sorta di polittico biblico.

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In effetti Die Schöpfung è molto lontana dalla fattispecie dell’Oratorio drammatico, ma del resto la partitura di Haydn non esita ad aderire all’intento “pittorico” del testo. Questo ha indispettito i primi critici idealisti tedeschi, che pur riconoscendo ad Haydn il primato nell’ambito strumentale e cameristico, hanno considerato questo lavoro così acclamato dal pubblico quasi un incidente di percorso rispetto alla potenza della “musica assoluta” di cui egli era capace. In realtà, la forza di questa partitura sta proprio nel fatto che il descrittivismo non viene negato ma realizzato con una complessità di mezzi formali e stilistici tali da trascendere la logica semplicistica della musica d’effetto per ricavare una dimensione espressiva nello stesso tempo concretissima e “assoluta”.
Il poema si adattò mirabilmente, almeno nella sua forma definitiva, allo spirito e alla religiosità di Haydn. In merito a questo aspetto appare molto significativa la testimonianza di Griesinger nelle sue note biografiche: «... Haydn possedeva una forte inclinazione religiosa ed era un devoto seguace della religione in cui era cresciuto. Dentro di sé era fermamente convinto che il destino umano era nella mano protettrice di Dio; che Dio è il giudice del bene e del male; che l’ingegno viene dall’alto. Tutte le sue più grandi partiture iniziano con le parole In nomine Domini” e si chiudono con Laus Deo” o Soli Deo gloria”. Ed ancora “Se, quando compongo, le cose non vanno molto bene - lo sentii dire - passeggio avanti e indietro nella mia stanza con il rosario tra le mani, dico alcune Ave, e le idee ritornano alla mente». Nella religione egli trovò anche la maggiore consolazione al decadimento fisico; gli ultimi anni di vita era completamente rassegnato all’idea della morte e vi si preparava quotidianamente. Senza troppo analizzare i principi della fede, accettava il cosa” e il come” insegnati dalla Chiesa cattolica…»
Haydn costruisce il mondo attraverso la musica: l’ouverture iniziale è la rappresentazione del Caos per poi dipanarsi in tre parti dove le prime due raffigurano i sei giorni della creazione, mentre la terza descrive l’amore di Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre con un’alternanza di recitativi, arie, duetti, terzetti ed interventi del coro che rappresentano la “voce della moltitudine”: commentano ciascuna della giornate, celebrano lodi del Signore e chiudono le tre parti dell’oratorio in maniera solenne e grandiosa.
In merito a questo aspetto il Coro del Teatro Carlo Felice di Genova - preparato dal M° Claudio Marino Moretti - ha dimostrato grandissima preparazione e precisione esecutiva riuscendo a cogliere ogni  sfumatura della partitura che pur omaggiando nella sua essenza Haendel ci mostra  una straordinaria flessibilità attraverso la quale il musicista «... passa senza cesure dalla scrittura omofonica d’impatto quasi concertante, in pieno stile classicistico, a una polifonia ardita e superbamente dotta, tuttavia ricondotta sempre a una sintesi formale mai arida, spesso capace di determinare il coinvolgimento emotivo. Il coro, più di tutti i protagonisti vocali è chiamato a celebrare la gloria di Dio e lo fa con una sintesi stilistica che contiene elementi antichi e nuovi.»
La fede di Haydn è traslata completamente nella musica ed il direttore Riccardo Minasi ne coglie tutte le sfumature; cesella ogni quadro denso di disarmante bellezza e seducente eloquenza, con il giusto piglio interpretativo, assecondando con gesto nitido solisti e coro e restituendo agli ampi squarci sinfonici il senso elegiaco e maestoso che gli è proprio.
I solisti sono impegnati in un’alternanza di recitativi, arie, duetti, terzetti e concertati con il coro.
Anma El-Khashem (Gabriel ed Eva) è dotata di voce cristallina e perfettamente duttile; il suo canto è elegiaco sempre a fuoco con costante nitore vocale. Mauro Peter (Uriel) canta con emissione libera e ben proiettata restituendo un suono perlaceo. Infine Matthias Winckhler (Raphael e Adam) caratterizza la sua prestazione con una perfetta e sicura emissione, ricca di colori e sfumature.
Fede o non fede, avere avuto la possibilità di ascoltare La Creazione di Haydn, pregna della sua fiduciosa e grata esaltazione del migliore dei mondi possibili ad oltre duecento anni dalla sua composizione, ci pone delle domande e ci fa riflettere sull’essenza della nostra epoca. Ed oggi, circondati da grandi lacerazioni fisiche e morali, questa musica e questo testo diventano un benefico balsamo per lo spirito. Ne sono prova i quasi dieci minuti di applausi che hanno salutato questa serata davvero memorabile.
(La recensione si riferisce alla serata inaugurale di sabato 14 ottobre 2023)

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Carlo Felice di Genova
Nella miniatura in alto:
il direttore Riccardo Minasi
Sotto in sequenza: obiettivo fotografico su solisti e coro per
La Creazione di Haydn





Pubblicato il 25 Settembre 2023
Messa da Requiem applauditissima sotto la bacchetta di Oksana Lyniv
Ottime voci per il Verdi sacro servizio di Nicola Barsanti

20230925_Pr_00_VerdiRequiem_OksanaLyniv_phRobertoRicciPARMA - Terrore e dubbio: i caratteri salienti della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.
La direzione di questo capolavoro sinfonico-corale è affidata al direttore ucraino Oksana Lyniv che nella prima parte, fino al terzetto Quid sum miser  trasmette ad hoc l’intensità drammatica della partitura, mentre assume un carattere meno intenso e quasi giocoso nelle due fughe Sanctus e Libera me, per tornare ad una buona lettura interpretativa nel finale in cui quei pianissimi sembrano proprio suggerire l’interrogazione su ciò che possa esserci dopo la vita, e il terrore che in questo "dopo" non ci sia altro che il nulla.
Buona la performance dell'orchestra del Teatro Comunale di Bologna e altrettanto ottima, ma con l’impressione che non sia stata sfruttata al massimo, la resa delle compagini corali di Parma e Bologna riunite per questa occasione e istruite rispettivamente da Martino Faggiani e Gea Garatti Ansini.
Il quartetto dei solisti vede il bravissimo soprano Federica Lombardi, la quale forte di un timbro morbido e rotondo conduce una recita all'ottimo delle sue potenzialità, raggiungendo l'apice nell'intenso e drammatico Libera me Domine, peccato per l'unica lieve stonatura avvenuta in occasione dell'ultimo acuto.

20230925_Pr_01_VerdiRequiem_FedericaLombardi_phRobertoRicci20230925_Pr_02_VerdiRequiem_DanielaBarcellona_phRobertoRicci20230925_Pr_03_VerdiRequiem_FreddieDeTommaso_phRobertoRicci20230925_Pr_04_VerdiRequiem_MichelePertusi_phRobertoRicci

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Altra preziosa vocalità è sicuramente quella del mezzosoprano Daniela Barcellona, che colpisce per proiezione sonora e intensità drammatica nel Liber Scriptus.
Il basso Michele Pertusi sorprende per il calore del suo timbro, profondo e avvolgente che se nel Mors Stupebit risulta fermo e drammatico si scioglie nella supplica del Confutatis Maledictis, fino ad arricchirsi di dolcezza nel commovente Lacrimosa condiviso con la Barcellona e la Lombardi.
Il quartetto degli interpreti si chiude con il tenore Freddie de Tommaso, che se non meraviglia nel momento solistico Ingemisco, riesce invece ad emergere con una buona proiezione sonora nell'Hostias, perfettamente intonato.
Estremamente positiva la risposta del pubblico, con applausi prolungati per tutti.
(Lo scritto si riferisce alla prima rappresentazione del 23 settembre 2023)

Crediti fotografici: Roberto Ricci per il Festival Verdi 2023 - Teatro Regio di Parma
Nella miniatura in alto: la direttora Oksana Lyniv
Al centro in sequenza: Federica Lombardi, Daniela Barcellona, Freddie de Tommaso, Michele Pertusi
Sotto: panoramica di Roberto Ricci sul concerto





Pubblicato il 28 Luglio 2023
Applausi e ovazioni all'orchestra del Maggio e al direttore Daniele Gatti in una serata memorabile
Concerto per l'Italia a Siena servizio di Nicola Barsanti

20230728_Si_00_ConcertoMMFDanieleGattiLilyaZilbersteinSIENA - Nella meravigliosa cornice di Piazza del Campo, in seguito al progetto “Il Maggio Metropolitano” ospitati dall’Accademia Musicale Chigiana approda l’orchestra dell’omonimo Teatro Fiorentino, che sempre sotto la direzione del Maestro Daniele Gatti, dopo il successo riscontrato nel ciclo dedicato interamente alle sinfonie di Tchaikovsky svoltosi nella Sala Zubin Metha, torna a Siena per riproporre l’ultima e forse più celebre Sesta sinfonia del compositore russo, anche detta Patetica.
L’acustica e i vari rumori della piazza, nonostante l’amplificazione dell’organico orchestrale non hanno consentito di poter apprezzare i pianissimi e le sfumature di suono che contraddistinguono queste miracolose pagine sinfoniche, ciò vale specialmente per l’apertura della sinfonia eseguita dai fagotti in pianissimo e per il finale nel quale ai violoncelli e ai fagotti è affidato il difficile compito di suonare sempre più piano quelle semicrome intervallate da pause, che le fanno apparire come un singhiozzo, come un pianto disperato e silenzioso che sfocia in un’amara rassegnazione di morte che impediscono al compositore di vedere una via di salvezza, una via di fuga che lo condurranno al noto suicidio (nota la tesi, mai smentita, formulata dalla musicologa russa Alexandra Orlova secondo la quale il compositore non fu ucciso dal colera, quel 6 novembre 1893, ma morì suicida per non rimanere travolto dall'incombente scandalo della sua omosessualità), senza mai chiedere aiuto, ponendo fine alla sua vita con lo stesso agghiacciante silenzio con cui decide di terminare il suo estremo capolavoro.

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Morte avvenuta esattamente 21 giorni dopo la prima esecuzione assoluta diretta da Tchaikovsky in persona, passata in seguito alla storia come la sua sinfonia testamento, inestimabile eredità musicale lasciata ai posteri.
La carica drammatica e l’intensità sonora alternata ai sopracitati pianissimi sono stati rispettati e ben eseguiti dal Maestro Daniele Gatti, che ancora una volta dimostra di possedere un’ottima tecnica e capacità interpretative spiccate che aggiungono a queste pagine una lettura dal carattere più italiano che russo, ma che nonostante ciò si trovano ben amalgamate in un risultato piacevole e di successo che culmina con uno scrosciante applauso da parte del pubblico senese.
Di particolare spicco è risultata la sezione dei fiati e dei tromboni che unita alle note dei violoncelli e dei vìolini sono riusciti a costruire un cromatismo d’effetto, un crescendo sinfonico portato all’ennesima potenza che trova la sua esplosione cromatica e melodica in quel fortissimo del primo movimento, che sono certo abbia colpito i cuori e l’animo di chi, in una sorta di estasi contemplativa ha avuto la fortuna di essere immerso in quel mare di suoni.
Sotto la splendida Torre del Magia a completare il programma risuonano anche le dolci note del Concerto per pianoforte e  orchestra n. 23 K. 466 in La maggiore di Mozart, tonalità che contrasta notevolmente con quella in Si minore della Patetica ma necessaria per alleggerire l’intensità del programma.
I tre movimenti che compongono il capolavoro mozartiano vengono eseguiti dalla pianista e concertista Lilya Zilberstein che dimostra di possedere un’ottima tecnica e agilità suonando sempre con estrema chiarezza e precisione.
Di particolare effetto risulta l’interpretazione conferita nel secondo movimento, uno degli adagi più belli di Mozart che la Zilberstein ha saputo rendere al meglio, ottimo anche l’ultimo movimento caratterizzato da maggior brio e agilità.

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Il Concerto per l’Italia del 19 luglio 2023 non può che dirsi una serata fortunata di grande musica apprezzata non solo dal pubblico pagante ma anche dal gran numero di passanti e turistici che circondavano la piazza, ma anche da chi, non essendo a Siena ha deciso di seguirlo in tv, visto che l’intero concerto è stato mandato in diretta Rai e nuovamente visibile sulla piattaforma Rai Premium.
Applausi e ovazioni per tutti.

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Maggio Musicale Fiorentino
Nella miniatura in alto: la pianista Lilya Zilberstein
Sotto, in sequenza, alcuni momenti del concerto diretto dal Maestro Daniele Gatti






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Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
Abbiamo la Turandot dei prossimi 20 anni
intervento di Athos Tromboni FREE

20230916_Spoleto_00_Turandot_phRiccardoSpinellaSPOLETO – Il Teatro Lirico Sperimentale “A.Belli” ha messo in scena la Turandot di Giacomo Puccini come ultima opera della sua stagione lirica. Due le note salienti da mettere in rilievo: la prima, che l’allestimento ha scelto il finale di Luciano Berio rispetto a quello tradizionale di Franco Alfano; e la seconda, che nel ruolo della Principessa di Ghiaccio - la sera del 15 settembre al Teatro Nuovo - ha cantato la giovane Suada Gjergji e con essa il mondo del melodramma ha trovato la Turandot dei prossimi 15 – 20 anni, poi diremo perché.
Ma partiamo dalla prima nota saliente: il finale di Berio. È talmente bello musicalmente che meriterebbe di essere “espunto” dall’opera per costituire un brano a sé, di Puccini-Berio se proprio lo si dovesse cointestare. Fior di musicologi hanno spiegato e scritto perché Berio abbia rispettato più di Alfano gli appunti lasciati da Puccini morto prima di concludere l’opera.
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Opera dal Nord-Est
Pigmalione cattura l'attenzione
servizio di Athos Tromboni FREE

20231204_Ro_00_Pigmalione_BrunoTaddia_phValentinaZanagaROVIGO - Il 16 ottobre 1714 il poeta e librettista veneto Francesco Passarini (da non confondere con l'omonimo compositore bolognese vissuto nel secolo precedente) scrisse una dedica al Podestà di Rovigo: «... Eccellenza, è un debito indispensabile del mio reverendissimo ossequio il consacrare alla grandezza di Vostra Eccellenza questo mio
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Opera dal Centro-Nord
Le guerre di Ulisse raccontano
servizio di Athos Tromboni FREE

20231203_Fe_00_LeGuerreDiUlisse_MarcoSomadossiFERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" era gremito sabato 2 dicembre 2023, per l'opera contemporanea Le guerre di Ulisse, musica di Marco Somadossi, libretto di Patrizio Bianchi, ex rettore dell'Università di Ferrara ed ex Ministro della Pubblica Istruzione, oggi professore emerito di Economia Applicata, presso il "suo" ateneo.      
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Opera dal Centro-Nord
Eccola di nuovo: La bohčme
servizio di Nicola Barsanti FREE

20231201_Fi_00_LaBoheme_GiacomoSagripantiFIRENZE - Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino torna La bohème nella  classica e tradizionale regia firmata da Bruno Ravella (già vista e recensita nel 2017 che potete leggere qui), in quest’occasione ripresa da Stefania Grazioli con ottima cura, e  come allora si apprezzano le luci di D. M. Wood, qua riprese da Emanuele Agliati.
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Opera dal Centro-Nord
La Turandot viene dall'oriente
servizio di Athos Tromboni FREE

20231127_Fe_00_Turandot_MarcelloMottadelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - La nuova Stagione d’Opera e Balletto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" si è inaugurata con la messa in scena della Turandot di Giacomo Puccini, coproduzione tra la coreana Daegu Opera House e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Tutto esaurito, sia per la "prima" che nella replica della domenica
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Opera dall Estero
La donna senz'ombra
servizio di Ramón Jacques FREE

20231113_Lyon_00_DieFrauOhneSchatten_SaraJakubiak_phBertrandStoflethLYON (Francia) - 25 ottobre 2023 Opera de Lyon. Nel 1911, otto anni prima della première dell’opera, Hugo von Hofmannsthal mostrò a Richard Strauss i primi schizzi di quello che sarebbe stato il libretto della sua nuova opera. Il lavoro creativo svolto tra il librettista e il compositore, iniziato alla fine del 1913 e conclusosi nell'agosto del 1916
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Des Grieux non dā l'acqua a Manon
servizio di Rossana Poletti FREE

20231106_Ts_00_ManonLescaut_LanaKos_phFabioParenzanTRIESTE - Teatro Verdi. La Manon Lescaut di Giacomo Puccini, in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste, avrebbe potuto essere rappresentata come concerto sinfonico, togliendo cantanti, coro, comparse e tenendo solo la musica. A ragione si afferma da parte degli autorevoli critici musicali che questa è un’opera “sinfonica”
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Vocale
Bella Betulia Liberata
servizio di Simone Tomei FREE

20231105_Ge_00_BetuliaLiberata_DiegoFasolisGENOVA - Un nuovo appassionante concerto per la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova - all’interno del ciclo “Mozart l’italiano - ha visto l’esecuzione dell’oratorio sacro in due parti La Betulia liberata K.118  di Wolfgang Amadeus Mozart. La commissione di questo lavoro avvenne a Padova dove Mozart fece sosta dopo il successo di Mitridate
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Ottimo Don Carlo
servizio di Nicola Barsanti FREE

20231105_Mo_00b_DonCarlo_JordiBernacer_phLucioAbadMODENA - Reduce dal grande successo riscontrato nell’esecuzione in forma di concerto (avvenuta in epoca pandemica), torna vincente sul palcoscenico del Teatro Comunale di Modena l’opera monumentale di Giuseppe Verdi: Don Carlo. Eseguita nella versione di Milano (che esclude il primo atto nella foresta di Fontainebleau), l’opera mantiene
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Personaggi
Celebrando Corelli si lanciano i giovani
di Simone Tomei FREE

20231101_00_ForteMarmi_KreionPerFrancoCorelliFORTE DEI MARMI (LU) – Premetto che questo scritto non è una recensione bensì il semplice resoconto di un pomeriggio musicale che si è tenuto a Forte dei Marmi nella splendida cornice del Giardino d’inverno di Villa Bertelli. L’Associazione Kreion Versilia di cui sono vice presidente ha organizzato domenica 29 ottobre 2023 - all’interno della sua
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Opera dal Centro-Nord
Una Bohčme minimalista
servizio di Simone Tomei FREE

20231021_Lu_00_LaBoheme_VittoriaMagnarelloLUCCA - La Bohème di Giacomo Puccini, comunque la si voglia interpretare, è una storia di morte già dal primo atto. La spensieratezza dei quattro spiantati giovani parigini ha il sapore amaro della povertà, delle ristrettezze e di una vita vissuta tra donnine allegre e un po’ d’amor in cui l’instabilità delle relazioni e degli affetti diventa un elemento
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Opera dal Nord-Ovest
Meraviglioso Sogno di una notte
servizio di Simone Tomei FREE

202317_Ge_00_AMidsummerNightSDream_SydneyMancasolaGENOVA - Il Teatro Carlo Felice ha inaugurato la stagione lirica 2023-2024 con il capolavoro di Benjamin Britten scritto nel 1960 con la collaborazione del librettista e suo compagno di vita Peter Pears tratto dall’omonima commedia shakesperiana: A Midsummer Night’s Dream. Non è sicuramente il primo compositore a tradurre in musica quel
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Opera dal Centro-Nord
I Lombardi alla prima crociata
servizio di Angela Bosetto e Nicola Barsanti FREE

20231016_Pr_00_ILombardiAllaPrimaCrociata_MichelePertusi_phRobertoRicciPARMA - Nell’ottica di uno spettatore contemporaneo, I Lombardi alla prima crociata è (insieme alla sua versione francese, Jérusalem) il titolo verdiano forse più problematico da mettere in scena, dal momento che è impossibile ignorare due dati chiave: la nostra concezione delle Crociate è radicalmente cambiata (per quanto il libretto di Temistocle
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Classica
La Creazione dello stupore
servizio di Simone Tomei FREE

20231015_Ge_00_LaCreazione_RiccardoMinasiGENOVA - La creazione del mondo attraverso la musica: ecco l’idea di Franz Joseph Haydn di mettere nero su bianco sullo spartito musicale il monumentale capolavoro Die Schöpfung (La Creazione).  È così che ha preso il via la stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova con un concerto inaugurale dal quale sono uscito mentalmente e
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Echi dal Territorio
Girolamo Frescobaldi fa 440
servizio di Edoardo Farina FREE

20231010_Fe_00_FrancescoCorti_phDoutreFERRARA - Dopo il prestigioso concerto di Riccardo Muti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” - che ne ha chiuso la stagione 2022/2023 - Ferrara Musica ha aperto quella successiva 2023/2024 con un’anteprima: è stata la straordinaria inaugurazione estiva del cartellone, il 13 settembre, con il clavicembalista Francesco Corti, presso
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Opera dal Centro-Nord
Una Fedora di gran lusso
servizio di Simone Tomei FREE

20231009_Pc_00_Fedora_AldoSisilloPIACENZA - Umberto Giordano rimase folgorato sia da Victorien Sardou - drammaturgo francese -  sia da Sarah Bernhardt quando nel 1889 ebbe modo di assistere al Teatro Bellini di Napoli alla rappresentazione di "Fedora". Alla richiesta di Giordano al commediografo francese di poter musicare il suo capolavoro, la risposta sembra sia stata «Si
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Echi dal Territorio
Archos Quartet suona D'Ambrosio
nota di Gianluca La Villa FREE

20231009_To_00_ArchosQuartet_AlfredoDAmbrosioTORINO - Infine giunse a Torino, nella bella sala ricca di spettatori di Palazzo Barolo, domenica 8 ottobre 2023 alle 17, il debutto torinese sia del Quartetto Archos sia della bella pagina di Alfredo D'Ambrosio per il suo Quartetto in Do minore op.42: un debutto in Italia, può dirsi, per questo Quartetto op.42 dato che la sua ultima esecuzione
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Opera dal Centro-Nord
Lombardi coinvolgenti con bella regia
servizio di Simone Tomei FREE

_20231008_Pr_00_LombardiAllaPrimaCrociata_MichelePertusiPARMA - Bianco e nero sono due facce della stessa medaglia e ne assumono  significati antitetici: bene e male, buoni e cattivi, vincitori e vinti e così via... È in questo modo che il regista Pier Luigi Pizzi - curatore di regia, scene, costumi e video - ha inteso mettere in scena al Festival Verdi di Parma I Lombardi alla prima crociata, opera giovanile
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Vocale
Commovente Nabucco a Fidenza
servizio di Simone Tomei FREE

20231007_Fidenza_00_Nabucco_GiampaoloBisantiFIDENZA (Pr) - Anche quest’anno il Festival Verdi esce dalle mura storiche del Teatro Regio di Parma e sposta alcune delle produzioni nei Comuni limitrofi della città nell’intento di coinvolgere altre realtà monumentali come il Teatro Magnani di Fidenza, un piccolo gioiello incastonato nella cittadina parmense che, nonostante l’esigua capienza, vanta
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Opera dal Centro-Nord
Trovatore non al top
servizio di Nicola Barsanti FREE

20230926_Pr_00_IlTrovatore_RiccardoMassi_phRobertoRicciPARMA - L’ennesima distorsione di uno dei massimi capolavori del Cigno di Busseto che in quest’occasione vede la prima rappresentazione di Il Trovatore nell’ambito del XXIII Festival Verdi di Parma potrebbe essere riassunta con due sentimenti: amarezza e delusione.
Se l’amarezza è dovuta ad una rappresentazione
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Opera dall Estero
La (R)evoluzione di Steve Jobs
servizio di Ramón Jacques FREE

20230925_00_LosAngeles_TheRevolutionOfSteveJobs_MasonBatesSAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House, 22 settembre 2023. È stata finalmente presentata sul palcoscenico della San Francisco Opera la nuova opera The (R)evolution of Steve Jobs, un ambizioso progetto commissionato dai teatri americani di Santa Fe, Seattle e San Francisco, che ha avuto la sua prima assoluta nell'estate del 2017 al teatro
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Eventi
Il Torrione del jazz riparte
servizio di Athos Tromboni FREE

20230925_Fe_00_JazzClubFerrara_MarcoGulinelliFERRARA -  La 25.ma edizione della stagione del Jazz Club Ferrara si aprirà nel Torrione San Giovanni di Corso Porta Mare 112 venerdì 6 ottobre 2023 e si protrarrà fino al 30 aprile 2024. Oggi è stato reso noto dal presidente Federico D’Anneo e dal direttore artistico Francesco Bettini alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli
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Classica
Ottime voci per il Verdi sacro
servizio di Nicola Barsanti FREE

20230925_Pr_00_VerdiRequiem_OksanaLyniv_phRobertoRicciPARMA - Terrore e dubbio: i caratteri salienti della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.
La direzione di questo capolavoro sinfonico-corale è affidata al direttore ucraino Oksana Lyniv che nella prima parte, fino al terzetto Quid sum miser  trasmette ad hoc l’intensità drammatica della partitura, mentre assume un carattere meno intenso e quasi
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Jazz Pop Rock Etno
Ares Tavolazzi riceve il premio Tutte le Direzioni
redatto da Athos Tromboni FREE

20230923_Fe_00_TutteLeDirezioni_AresTavolazziVIGARANO MAINARDA (FE) - «Seduto in quel caffè io non pensavo a te e tutta la città…» è una parafrasi in questo caso; ma qui, questa, che è una delle più belle canzoni di Lucio Battisti e Mogol ci può stare, perché proprio il 29 settembre torna al Ristorante Spirito di Vigarano Mainarda la grande musica dal vivo: prende il via infatti la nuova stagione di
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Vocale
Ottimo recital di Lise Davidsen
servizio di Ramón Jacques FREE

20230920_00_LosAngeles_LiseDavidsen_phBenGibbsSANTA MONICA, California 17 settembre 2023 - Il giovane soprano norvegese Lise Davidsen ha debuttato a Los Angeles sul palco del Teatro Broadstage, situato nel sobborgo  di Santa Monica, il cui ciclo intitolato 'Celebrity Opera Recital Series' si è consolidato negli anni come tappa imprescindibile, quasi obbligata, per la presentazione,
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Pagina Aperta
La ricca stagione del Bonci
redatto da Edoardo Farina FREE

20230910_Cesena_00_TeatroBonci_ValterMalostiCESENA - Conferenza stampa del Teatro Comunale “Alessandro Bonci“ in data 7 settembre 2023: è stata definita la programmazione della stagione invernale 2023/2024 caratterizzata da un’ ampia scelta intesa come luogo di confronto, esplorazione e dialogo, ovvero filtro e racconto del nostro vivere, offrendo ancora una volta una visione
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