|
|
|
Pubblicato il 18 Novembre 2024
Los Angeles Opera ha proposto il titolo pucciniano nell'allestimento del Teatro Real di Madrid
Madama Butterfly ciak si gira
servizio di Ramón Jacques
|
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Il mese di settembre segna l'inizio di quasi tutte le stagioni dei teatri d'opera americani, e la Los Angeles Opera, uno dei teatri più importanti del Paese, che propone un'interessante offerta di titoli, ha inaugurato il proprio ciclo con la già celebrata e apprezzata Madama Butterfly di Giacomo Puccini (1858-1924) nel momento in cui si avvicina l'epilogo e la conclusione dell'anno commemorativo del centenario della morte del celebre operista.
Una domanda che si sente spesso è: perché continuiamo a ricorrere a un titolo visto e rivisto? E la risposta semplice è nella musica, e nella capacità del compositore di toccare le corde più profonde dell’anima di un pubblico che continua a chiederla, continua ad vederla e continua sempre a goderne. Qui sta la grandezza di un compositore che consciamente, o forse inconsciamente, ha creato un modo per far emergere i sentimenti e comunicarli al pubblico in teatro in ogni riproposta del titolo. Non ci sono dubbi su quanto detto sopra, e ogni rappresentazione a cui assisto, anche se si potrebbe sostenere che sia dovuta a una routine non necessaria, mi dimostra l'universalità dell'arte di Puccini che ottiene sempre lo stesso effetto sul pubblico del teatro, in ogni paese o città dove viene ascoltato. Ma è qui che inizia il lavoro dei teatri. Come proporre questo titolo con una visione rinnovata o con un'angolazione diversa? Il soggetto è già noto, il risultato può variare a seconda del cast, del regista e dell'orchestra; il problema sta nel modo di allestirlo, nel packaging, per dirla in modo colloquiale. Per questo l'Opera di Los Angeles ha cercato oltre i suoi confini per trovare una nuova produzione scovandola al Teatro Real di Madrid, anche se il concetto e l'idea non sono così nuovi e sono già stati visti altre volte, e cioè l'idea hollywoodiana che colloca l'azione e la trama in un film ambientato negli anni ’30 del secolo scorso. In genere si parla del concetto di teatro nel teatro, in questo sarebbe quello del cinema nel teatro. La recita si è svolta sul palco aperto, e prima dell’inizio il pubblico poteva osservare ciò che accadeva in palcoscenico, come la presenza di vecchie cineprese, il personale addetto alle riprese che si muoveva sistemando gli ultimi preparativi, i tecnici, i truccatori, la troupe e le comparse vestite con costumi d'epoca. Un dettaglio che mi è piaciuto, prima dell'inizio, è stato vedere il maaestro James Conlon salire sul palco e salutare il cameraman e il regista, come se fosse lui stesso a supervisionare la scena. Pochi minuti dopo Conlon è sceso dal palco e, dopo l'esecuzione dell'inno americano da parte dell'orchestra, usanza molto comune all'inizio di qualsiasi stagione musicale, sinfonica, operistica o anche sportiva, ha dato inizio allo spettacolo. Allo stesso modo, menzionerò che le scenografie erano costituite da un enorme cubo rotante, con enormi colonne e porte scorrevoli, che ogni volta giravano per cambiare la prospettiva scenica, senza elementi a vista e con una semplicità e un minimalismo alla giapponese. La scena si realizzava all'interno di quel cubo e di quelle colonne. Con toni scuri e dorati, si è visto un allestimento semplice ma attraente ed estetico. Sullo sfondo c'era uno schermo dove venivano trasmesse alcune immagini e proiezioni, come i cambiamenti di colore nel cielo. Scene e idee erano di Ezio Frigerio, con gli appropriati abiti d'epoca e orientali ben disegnati da Franca Squarciapino, e le luci concepite da Vinicio Cheli, e qui realizzate dal tecnico delle luci messicano Pablo Santiago. La regia era del regista uruguaiano-catalano Mario Gas, che ha avuto il merito di soffermarsi particolarmente sul personaggio di Cio Cio San, sulla sua evoluzione, sui suoi comportamenti, sulla sua drammaticità e disperazione che la portava quasi a livelli di follia, per la sofferenza che provava, così come per il suo disprezzo per la cultura giapponese a cui apparteneva adottando un modo di recitare e di vestire “alla americana”. La regia di Gas è stata diretta e fluida, piena di forza ed emozione e capace di catturare l’attenzione.
Un altro pregio era che le comparse e la troupe, incaricate della realizzazione del film, non sono mai intervenute sulla scena né l'hanno ostacolata, rimanendo ai lati, e sebbene fossero visibili al pubblico, non costituivano una distrazione, né lo erano le cineprese. Da notare infine il dettaglio che tutta l'opera poteva essere vista integralmente, comprese le scene all'interno del cubo scenico, in bianco e nero, sull'enorme schermo posto in alto, mentre in basso si potevano leggere i sottotitoli e le traduzioni. Lo spettacolo è stato visto da persone anche al di fuori del teatro, come ad esempio sul molo della vicina città di Santa Monica, dove si è radunata una folla che lo ha guardato come se fosse un film in bianco e nero. In sintesi, l’obiettivo di un teatro situato vicino a Hollywood e al mondo cinematografico è stata pienamente raggiunto, e rientra in una lunga lista di collaborazioni con gli studi cinematografici. Un esempio, tra gli altri, è stato il fortunato e celebrato Trittico di Puccini che qualche anno fa riuscì a far incontrare Woody Allen con William Friedkin, il regista del film L'Esorcista. Dal punto di vista vocale e del disimpegno attoriale, l'attenzione si è concentrata sull'interpretazione del soprano coreano Karah Son nel ruolo di Cio Cio San, artista che ho scoperto cantare lo stesso personaggio a metà dello scorso anno a San Francisco, e anche se è prematuro parlare prevedendo il futuro di un artista - la sua padronanza del ruolo era totale nella recitazione e nel canto - si può affermare che quello di Butterfly è già un suo cavallo di battaglia, visto il numero di teatri in cui lo ha cantato. Quel che si è visto sul palco a proposito della Son è stato sorprendente, ammirevole e convincente. Il livello di drammaticità che ha dato alla sua caratterizzazione l'ha resa una donna, o una giovane donna come indica il ruolo, determinata, inequivocabile, che esprimeva il dramma, l'emozione e la sensibilità necessarie. La sua voce era ampia e aveva brio, colore e metallo. Ma il suo canto non si basa solo sulle note della partitura, perché le ha saputo trasmettere sfumature, chiarezza, una toccante fragilità, con la dolcezza dei pianissimo quasi sussurrati e commoventi, che poi è il modo appropriato per cantare questo ruolo. Ha sorpreso per la sua presenza scenica e per la fragorosa standing ovation che ha ricevuto alla fine, ricompensa minima per il suo lavoro.
Al suo fianco c’era la Suzuki del mezzosoprano coreano Hyona Kim, che si alternava anche a San Francisco con la Son, e per la sua recitazione perentoria e la sua prestazione vocale ha fatto risaltare il personaggio di Suzuki, che di solito è un personaggio sullo sfondo; e forse sono state proprio le recite dei due ruoli sostenute a San Francisco il motivo per cui Los Angeles le ha ingaggiate entrambe. Molto bravo il Pinkerton del tenore Jonathan Tetelman che, al suo debutto locale come protagonista; questo tenore ha mostrato ottima presenza e attitudine in palco. La sua voce era robusta, energica, omogenea, con un fraseggio elegante, e ha commosso per lo splendido uso del registro più acuto. Michael Sumuel, baritono americano di carriera in ascesa, nel ruolo del console Sharpless, ha mostrato buone qualità vocali, ha una voce importante e vigorosa, anche se nei movimenti e nell'aspetto scenico sembrava un po' rigido e distaccato dalla storia. Un cantante che sicuramente maturerà e il cui nome sarà sentito più spesso. Attivo e malizioso era il Goro del tenore Rodell Aure Rosell, così come determinato è stato il basso Wei Wu nei panni dello Zio Bonzo. Il resto del cast era composto da cantanti appartenenti al programma dei giovani artisti del teatro, i quali hanno contribuito con il proprio impegno: il soprano Gabrielle Turgeon nel ruolo di Kate Pinkerton, il basso baritono brasiliano Vinícius Costa nel ruolo di Commissario imperiale, il baritono Hyungjin Son nel ruolo del Principe Yamadori, il baritono Ryan Wolfe come Cancelliere ufficiale e il bambino Enzo Ma come Dolore. Il Coro dell'Opera di Los Angeles, diretto dal Maestro Jeremy Frank, si è dimostrato molto professionale e sicuro di sé, soprattutto nel "Coro a bocca chiusa" cantato da entrambi i lati del palco. È difficile immaginare che dopo vent'anni alla direzione musicale del teatro, James Conlon lascerà l'incarico alla fine della prossima stagione: l'esperto maestro americano ha lasciato la propria impronta su questa orchestra che interpreta ogni partitura con entusiasmo contagioso, passione e spirito, attenzione ai dettagli e una profonda ricerca delle sfumature orchestrali e musicali. Il contributo dato dal Maestro Conlon al teatro di Los Angeles sarà difficile da dimenticare. (La recensione si riferisce alla recita di sabato 21 settembre 2024 )
Crediti fotografici: Cory Weaver / Los Angeles Opera Nella miniatura in alto e a destra: il soprano Karah Son (Cio Cio San) Al centro: foto di scena della Madama butterfly "cinematografica" Sotto: ancora Karah Son con il tenore Jonathan Tetelman (Pinkerton)
|
Pubblicato il 16 Ottobre 2024
Un grande cast come nella tradizione della San Francisco Opera per questo allestimento
Ballo in maschera di stelle
servizio di Ramón Jacques
|
SAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House - Ci sono alcune opere liriche che hanno un legame o un significato speciale con alcuni teatri, e una di queste è Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi con la San Francisco Opera, titolo scelto dalla compagnia per avviare la nuova stagione, la 102 ̊ della propria storia. Quest'opera verdiana ebbe la sua prima esecuzione a San Francisco nel 1931, e fu riproposta nelle stagioni 1937 e 1941, periodo in cui, come è documentato, era raro vedere un'opera del compositore di Busseto rappresentata nei teatri americani. Vale la pena ricordare che, fin dalla sua prima nel 1931, l'Opera di San Francisco ha sempre utilizzato la versione ambientata a Boston, mentre a partire dal 1977, comprese le rappresentazioni odierne, ha utilizzato quella situata a Stoccolma, in Svezia. Una particolarità sempre apprezzata a San Francisco è che le recite Un Ballo in Maschera messe in scena su questo palco hanno sempre avuto la presenza di interpreti eccezionali. Da evidenziare, ad esempio, che Leontyne Price ha cantato qui la sua prima Amelia (1965) e Luciano Pavarotti ha fatto qui il suo primo Riccardo nel 1971. L'ampio elenco di interpreti che qui hanno cantato nel Ballo comprende nomi come: Jan Peerce, Jussi Björling, Leonie Rysanek, Ettore Bastianini, Leonard Warren, Robert Merrill, Cornell Mcneil, Sergei Leiferkus, Ambrogio Maestri , Martina Arroyo, Katia Ricciareli, Montserrat Caballé, Carol Vaness, Deborah Voigt, José Carreras, Carlo Bergonzi, Giacomo Aragall, Kathleen Battle e Fiorenza Cossotto tra gli altri.
E fedele a questa consuetudine, anche questa edizione ha messo insieme un cast degno di nota che ha lasciato molte soddisfazioni, incluso il debutto locale del basso mongolo Amartuvshin Enkhbat, che ha donato grande personalità al personaggio di Renato, recitato con convinzione e sicurezza, sorprendendo per le qualità vocali che ha messo in mostra e facendo fluire con naturalezza la sua voce in ogni angolo della sala del War Memorial, con adeguata proiezione, colore ammirevole, sfumature raffinate, virilità e profondità, qualità che oggi lo fanno considerare come un fenomeno vocale. Ha ricevuto una fragorosa e tumultuosa ovazione al termine della sua aria “Eri tu”. Degna di nota è stata anche l'interpretazione del personaggio di Gustavo III, re di Svezia, da parte del tenore americano Michael Fabiano. È un tenore dalla voce di colore drammatico-spinto, potente ma ben modulata, sicura in tutti i registri, dotato di uno strumento allo stesso tempo energico, omogeneo e comunicativo oltre ad una attitudine attoriale raffinata. () Il soprano Lianna Haroutounian ha iniziato in modo incerto poiché la sua proiezione vocale era appena udibile, ma con il progredire della performance ha acquisito verve, energia ed eleganza, ciò che le ha consentito di raggiungere la qualità dei colleghi. Sul palco ha impersonato un'Amelia delicata ma determinata. Da parte sua, il mezzosoprano Judit Kutasi è stata un'Ulrica (o Madama Advirson) eccezionale, dalla voce potente, profonda e penetrante; e il soprano Mei Gui Zhang, ha conferito grazia alla sua interpretazione, con buoni mezzi vocali, e una caratterizzazione del personaggio di Oscar discreta più per la minima rilevanza e contributo del ruolo alla trama che per la mancanza di capacità imputabili all'interprete. Tra i cantanti che completavano il cast ricordiamo il basso-baritono Jongwon Han nel ruolo di Tom (Count Horn), il basso Adam Lau nel ruolo di Samuel (Count Ribbing), il baritono Samuel Kidd nel ruolo di Cristiano, Christopher Oglesby nel ruolo del giudice e il tenore Thomas Kinch nel ruolo del servitore di Amelia. La produzione teatrale giunta per l'occasione dall'Opera di Roma, dove è stata vista per la prima volta nel 2016, con le scenografie di Federica Parolini e ambientata a Stoccolma intorno al 1850, è stata un piacere da guardare, molto estetica e in armonia con la storia descritta, con grandi saloni, enormi pilastri, gallerie di quadri e di opere d'arte, eleganti arazzi, su un palco rotante, che serviva a non interrompere la continuità dell'azione in certi cambi di scena. Soprattutto la scena dell'incontro tra Gustavo e Amelia in una foresta oscura a mezzanotte ha mostrato lampi di genio per l'uso del vapore denso che proveniva dal fondo del palco combinato con lo spettacolo brillante e variegato delle luci, rosse, blu e viola.
L'eleganza e lo splendore dei costumi e delle maschere nel ballo, di Sylvia Aymonino, sono stati in linea con il buon gusto nella concezione della parte visiva dello spettacolo, con le luci curate da Alessandro Verazzi. Nel suo primo lavoro su un palcoscenico americano, il regista Leo Muscato è riuscito a restare fedele alla trama, con un lavoro attento e raffinato sulla recitazione, privo di esagerazioni e enfasi. Un tocco di commedia è arrivato dagli arlecchini vestiti in modo stravagante che allietavano la danza. Il direttore musicale dell'orchestra, il maestro Eun Sun Kim, che prosegue qui il suo doppio progetto a lungo termine nel presentare opere di Verdi e Wagner - in questa stagione dirigerà anche Tristan und Isolde - ha infuso entusiasmo e ardore nei musicisti dell'orchestra, uno dei baluardi di questo teatro, che ha regalato un'esibizione ricca di musicalità, emozionante e piena della vitalità. Buono è stato l'apporto, come è giusto che sia nelle opere di questo repertorio, del Coro dell’Opera di San Francisco preparato dal suo direttore titolare John Keene. (La recensione si riferisce alla recita di mercoledì 18 settembre 2024)
Crediti fotografici: Cory Weaver / San Francisco Opera Nella miniatura in alto: il tenore Michael Fabiano (Gustavo III) Sotto in sequenza: altri scatti di Cory Weaver per la San Francisco Opera
|
Pubblicato il 05 Luglio 2024
L'opera di Georg Friedrich Händel non č ambientata dal regista Christopher Alden a Napoli
Partenope emigra a Parigi
servizio di Ramón Jacques
|
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 19 giugno 2024. Partenope, opera lirica in tre atti di Georg Friedrich Händel su libretto italiano anonimo, adattata nel 1699 da Silvio Stampiglia, e la cui prima assoluta ebbe luogo al King's Theatre di Londra il 24 Febbraio 1730 - come molte delle opere di Händel - non è una delle opere più conosciute o apprezzate del compositore tedesco, né viene messa in scena frequentemente. Negli Stati Uniti, ad esempio, ha debuttato nel 1988 all'Omaha Opera House, lo stesso anno è stata vista al Glimmerglass Festival di New York e alla New York City Opera, dove è stata poi ripresa nel 2010. Nel 2014, la San Francisco Opera aveva deciso di includerla nella sua stagione in una nuova produzione teatrale commissionata al regista americano Christopher Alden, andata in scena per la prima volta all'English National Opera di Londra nel 2008. Le rappresentazioni di San Francisco vedevano nel ruolo della protagonista il soprano Danielle de Niese, e trattandosi di un importante teatro americano, questo ha attirato l'attenzione di molti appassionati e critici, rendendolo uno spettacolo di successo. L’opera avrebbe dovuto essere rappresentata nell’estate del 2020, ma ha dovuto essere cancellata a causa del Covid, insieme a Ernani di Verdi e The (R)evolution of Steve Jobs di Mason Bates, che è stata già riproposta nella scorsa stagione; ma di Ernani non si conosce ancora la data del suo recupero, poiché non è stata inserita nella prossima stagione. Almeno quest'estate è stato possibile godersi quel gioiello handeliano che è Partenope. Come molte opere del repertorio antico, la trama di questa opera comprende varie situazioni comiche, e assieme ad Agrippina, che si stacca dallo stile dell’opera seria (come era abitudine di Händel di comporre), fu considerata ai suoi tempi un'opera poco attraente, per la vastità delle arie e i lunghi recitativi, oltre che per la sua frivolezza dovuta agli intrecci amorosi che compongono la trama. Per questa rappresentazione di ben tre ore e mezza furono apportati diversi tagli alla partitura, eliminando alcuni numeri, come una sinfonia, dei recitativi e alcune arie in ciascuno dei tre atti, per non farla durare più di quattro ore, come sarebbe stata la versione senza tagli. Essendo un'opera votata alla commedia ma che include un personaggio mitologico come la regina Partenope, fondatrice di Napoli, la scena è ambientata a Parigi negli anni '20 del Novecento, dove Partenope è una raffinata aristocratica, che organizza un gioco di carte nell'elegante e spaziosa sala del suo palazzo. Riassumendo la trama in poche parole, i personaggi di Arsace, Armindo ed Emilio corteggiano Partenope, la quale mostra di preferire Arsace, ma compare il personaggio di Rosmina, travestita da Eurimine per allontanare Arsace, suo ex compagno, da Partenope. Alla fine Partenope sceglie Armindo e Rosmira riprende Arsace. Christopher Alden ha saputo sfruttare la comicità che la storia permette, senza cadere in eccessi, riuscendo a realizzare uno spettacolo fluido, divertente, senza idee fuori luogo o eccessi.
L'idea scenica di Andrew Liebermann è esteticamente attraente, con un ampio spazio bianco che contiene un'enorme scalinata da un lato del palco e un tavolo dall'altro, che è il salone menzionato prima, rappresentativo dell’avanguardia del XIX secolo. Il secondo atto si svolge nel seminterrato di quel palazzo, e l'ultimo atto ci mostra un collage realizzato su un enorme muro bianco con fotografie del personaggio del guerriero Emilio, che qui è una specie di paparazzo che usa la sua macchina fotografica invece della spada per esplorare e indagare una comme rappresentazione o avatar del fotografo Man Ray; per concludere lo spettacolo nella stessa stanza, con il personaggio di Partenope che poggia una gamba su una sedia e l'altra sul tavolo, la stessa scena con cui inizia la rappresentazione quando il tenore si alza, come esempio dell’importanza gerarchica del personaggio. Quell’immagine appartiene ad una fotografia scattata nel 1920 alla scrittrice Nancy Cunard dal fotografo Man Ray, di cui sono stati proiettati video e immagini della sua opera. Nella progettazione e nei tratti di questo allestimento si notano influssi dei movimenti surrealisti e dadaisti, come le maschere utilizzate dai personaggi, di André Breton, o i dipinti di Pablo Picasso, ecc. e vanno menzionati anche i costumi eleganti, dell’epoca di Jon Morrell. Per l'occasione si è formato un buon cast con la presenza del soprano francese Julie Fuchs nel ruolo di Partenope, che, al suo debutto americano, ha mostrato affinità con il repertorio barocco, fraseggiando con buon gusto ed eleganza, agilità nel canto e un timbro vivace e duttile. Mostrando personalità e eleganza scenica con i suoi movimenti delicati e calibrati, ha anche dato autorevolezza al personaggio di Partenope, suscitando interesse per la sua versione anni '20. Si è distinto anche il controtenore italiano Carlo Vistoli che, anch’egli al suo debutto su un palcoscenico americano, ha dato rilevanza al personaggio di Arsace, recitando bene e con grazia, esibendo virtuosismo nel suo canto e in ciascuna delle sue arie, con una voce delicata, piena di musicalità ed elasticità in tutto il registro. Nel caso del controtenore Nicholas Tamagna, nel ruolo di Ormindo, la sua voce sembrava un po' più pesante e aspra nell’emissione, ma riusciva comunque a gestirla con disinvoltura e virtuosismo e il suo disimpegno attoriale era giustamente comico. Il mezzosoprano Daniela Mack, nel ruolo di Rosmira (e travestita da Eurimene) e il tenore Alek Shrader nel ruolo di Emilio, facevano parte del cast dell'opera nel 2014, impegnati negli stessi ruoli. Daniela Mack ha cantato correttamente con la sua voce brunita, vellutata e morbida e, nonostante una certa durezza nelle colorature, ha mostrato le sue qualità canore e consapevolezza stilistica. Da parte sua, Shrader ha cantato con un tono caldo e un colore piacevole, molto attivo e divertente in scena. Il baritono Hadleigh Adams ha interpretato bene vocalmente il malizioso Ormonte, ma in generale ha recitato in modo esagerato.
Come aveva fatto nell'Orlando dello stesso compositore, nell'esecuzione del 2019, il maestro inglese Christopher Molds ha diretto l'orchestra dal clavicembalo, dando una lettura di questa sontuosa partitura fluida, leggera, piacevole e ben condotta, la cui musica, soprattutto nella parti dei corni e delle trombe, somiglia molto a quella del Messiah. L'orchestra ridotta a trentotto strumentisti con strumenti d'epoca, e con la buca dell'orchestra rialzata un po' più del normale, come si fa di solito qui con questo tipo di opere o con Mozart, ha offerto un'esecuzione brillante della partitura e ha fornito accompagnamento e sostegno appropriati per una rigogliosa resa vocale.
Crediti fotografici: Cory Weaver / San Francisco Opera Nella miniatura in alto: la protagonista Julie Fuchs (Partenope) Sotto, in sequenza: belle istantanee di Cory Weaver sul cast alla San Francisco Opera
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Un Flauto davvero magico
intervento di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ci vuole coraggio per aprire una stagione lirica di buon prestigio quale quella del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un capolavoro come Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart affidando i ruoli principali a giovani cantanti, allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera proprio a Ferrara: vero è che si tratta di promettenti artisti, selezionati a suo tempo dopo un vasto giro di audizioni, e inseriti in un’attività triennale che è stata sia di formazione che di produzione; il risultato lo si è visto venerdì sera, 6 dicembre 2024: un risultato che ha confermato una notevole crescita professionale di questi giovani. La testimonianza più probatoria del risultato è data dagli applausi a scena aperta e dalle ovazioni finali che tutti si sono meritati; un'accoglienza calorosissima del pubblico che gremiva il Teatro Abbado fino all'esaurito (sold out, si dice oggi con un inglesismo entrato nella prassi). Il che significa che il coraggio può essere addotto quando la sostanza ha fondamento dentro delle potenzialità fondamentali.
...prosegui la lettura
|
|
|
Personaggi
|
E il Regio si prende Battistoni
redatto da Athos Tromboni FREE
TORINO - «Il Teatro Regio di Torino è lieto di annunciare la nomina di Andrea Battistoni a Direttore musicale, un momento fondamentale per il Teatro e il suo futuro. Battistoni, figura di spicco nel panorama musicale internazionale, entrerà in carica ufficialmente dal 1° gennaio 2025, con un mandato che abbraccerà le prossime due Stagioni.» È la
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Torna il Comitato per i Grandi Maestri
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto dal prof. Gianluca La Villa, dopo un periodo di pausa, riprenderà nel 2025 l'attività con una serie di appuntamenti musicali principalmente a Ferrara, nel salone nobile di Palazzo Roverella (Circolo dei Negozianti), ma anche a Lucca, nella Chiesa dei Servi. Si tratta di cinque concerti
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Vissi d'arte. Vissi per Maria
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Non è facile evocare il mito di Maria Callas portando in scena uno spettacolo che la racconta, senza sporcare o comunque pasticciare impropriamente i contenuti di quella che fu la vita turbinosa e la virtù artistica della grande cantante. Ci hanno provato i componenti del trio Ensemble Musica Civica con Dino De Palma (violino), Luciano
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
La stagione sinfonica 2025 dei felsinei
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Ventuno concerti costituiscono l’ampia e variegata offerta sinfonica, che caratterizza la stagione 2025 del Teatro Comunale di Bologna, in programma dal 12 gennaio all’11 dicembre 2025 all’Auditorium Manzoni, alle 20.30 nei giorni feriali e alle 17.30 la domenica. Sono ben 20 gli appuntamenti in abbonamento, che spaziano dal
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
La Traviata dello sballo
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. La Traviata, che ha aperto la stagione lirica del Verdi, denota subito un tratto lampante della regia di Arnaud Bernard: l’evidenziare in maniera sguaiata la licenziosità dei costumi. Di fatto parliamo di una mantenuta che, se anche moralmente riscattata nel finale da Alfredo, come pure dal padre di lui,
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Don Pasquale č un vaudeville
servizio di Athos Tromboni FREE
BERGAMO - La sorpresa più lieta, arrivando a teatro per la "prima" del Don Pasquale del Festival Donizetti 2024, è stata che abbiam trovato disponibile un libretto (anzi, un libro) a stampa come succedeva nei migliori anni del secondo Novecento e come non succede quasi più in nessun teatro, specie se di provincia. Il libretto (anzi, il libro) contiene
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Madama Butterfly ciak si gira
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Il mese di settembre segna l'inizio di quasi tutte le stagioni dei teatri d'opera americani, e la Los Angeles Opera, uno dei teatri più importanti del Paese, che propone un'interessante offerta di titoli, ha inaugurato il proprio ciclo con la già celebrata e apprezzata Madama Butterfly di Giacomo Puccini
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Requiem salvato dalle voci
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Rappresenta un debutto assoluto per il Teatro Goldoni e più in generale per i teatri livornesi l’esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, uno dei più grandi e sentiti capolavori del Cigno di Busseto, che fino ad oggi aveva avuto un'unica esecuzione nella città labronica nel 1986 a Villa Mimbelli. È con questo concerto inaugurale
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Il paradigma č un cavallo
servizio di Simone Tomei FREE
PARMA - Nel 1849 Giuseppe Verdi presenta a Roma La Battaglia di Legnano, un'opera in quattro atti con libretto di Salvatore Cammarano. Ambientata nel 1176, durante la celebre battaglia in cui la Lega Lombarda sconfisse l'imperatore Federico Barbarossa, l'opera va oltre la semplice rievocazione storica, riflettendo profondamente
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Miracolo al soglio di sor Giacomo
FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - È l’avvocato Fabrizio Miracolo il nuovo presidente della Fondazione Festival Pucciniano nominato dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, alla guida della stessa Fondazione; il neo presidente si dice «... profondamente onorato per la fiducia ricevuta dal primo cittadino. È un incarico – ha poi proseguito – che rappresenta
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Appunti dal Festival Verdi
servizi di Angela Bosetto e Nicola Barsanti FREE
PARMA - Era il 10 ottobre 1813 quando, alle Roncole di Busseto, Luigia Uttini diede alla luce Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, colui che, citando Gabriele D’Annunzio, avrebbe dato voce alla speranza e ai lutti, pianto e amato per tutti. Tradizione vuole dunque che, nell’ambito del Festival Verdi di Parma e Busseto, il decimo giorno del
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Ballo in maschera di stelle
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA), War Memorial Opera House - Ci sono alcune opere liriche che hanno un legame o un significato speciale con alcuni teatri, e una di queste è Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi con la San Francisco Opera, titolo scelto dalla compagnia per avviare la nuova stagione, la 102 ̊ della propria storia. Quest'opera verdiana ebbe
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Giro di vite diversamente fatto
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Due teatri genovesi, il Nazionale ed il Carlo Felice, hanno avuto un’idea innovativa e affascinante per l’apertura della nuova stagione 2024-2025, proponendo un duplice spettacolo che unisce prosa e opera, presentato al Teatro Ivo Chiesa. È la prima volta in Italia che il pubblico può assistere a un dittico in cui viene messo in scena lo
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Spiegato il cartellone col concertone
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - È stata presentata ieri la nuova stagione 2024/2025 di Opera e Danza del Teatro Comunale "Claudio Abbado": sono 14 i titoli in programma al via il 19 novembre prossimo con lo spettacolo performativo Vissi d'arte. Vissi per Maria dedicato e incentrato sulla figura della divina Maria Callas. Otto spettacoli saranno realizzati dal Teatro
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Schicchi nelle Stanze dell'Opera
servizio di Simone Tomei FREE
AREZZO - Si è “consumata” nel Teatro Petrarca della città toscana una lodevole iniziativa locale che ha portato alla messinscena di un capolavoro pucciniano facente parte del celeberrimo Trittico: il Gianni Schicchi. L’iniziativa ha annoverato due aspetti interessanti e particolari. In primis nel cast erano presenti molti talenti del progetto di
...prosegui la lettura
|
|
Echi dal Territorio
|
Tutte le direzioni in Fall
servizio di Athos Tromboni FREE
VIGARANO MAINARDA (FE) - La programmazione autunno-vernina del Gruppo dei 10 riparte dallo Spirito di Vigarano Mainarda con l'ormai classico appuntamento di Tutte le direzioni in Fall. Gli otto eventi, che si svolgeranno da venerdì 11 ottobre a giovedì 26 dicembre 2024, sono stati presentati alla stampa e ai soci del Gruppo dei 10 oggi
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Il Filarmonico 2025 inizia con Salieri
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli è stato il mattatore della presentazione della stagione lirica e sinfonica 2025 del Teatro Filarmonico, Arena di Verona. La conferenza stampa, aperta al pubblico, si è tenuta oggi nella Sala Maffeiana dello stesso teatro veronese e Mattioli ha raccontato storia e aneddoti legati ai titoli d'opera
...prosegui la lettura
|
|
Jazz Pop Rock Etno
|
Ferrara in Jazz si comincia...
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La 26.esima edizione di Ferrara in Jazz è stata presentata oggi nella Sala dell'Arengo del Municipio dal presidente del Jazz Club, Federico D'Anneo, dal direttore artistico Francesco Bettini, dall'Assessore alla cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, e dalla direttrice del Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi", Annamaria
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Donne nelle arie di Puccini
FREE
FERRARA - Il Teatro Comunale "Claudio Abbado" ha inaugurato il Festival di danza contemporanea con una prima esecuzione mondiale dello spettacolo Puccini's Opera - Voci di donne realizzato dalla coreografa e regista Monica Casadei con la sua Compagnia Artemis Danza di Parma. Nell'ambito della giornata dedicata a
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
La solita bella Cenerentola
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - È tornata in scena al Teatro del Maggio Fiorentino La Cenerentola di Gioachino Rossini nell’ormai storico allestimento della regista Manu Lalli, scene di Roberta Lazzeri, costumi di Gianna Poli e luci di Vincenzo Apicella riprese da Valerio Tiberi. Ho parlato di questa mise-en-scene in due precedenti visioni del 2017 e 2018 alle quali vi rimando
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Cavalleria e Schicchi buon cast mala regia
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Il Festival Mascagni di Livorno 2024 si è chiuso con la rappresentazione delle opere Cavalleria rusticana e Gianni Schicchi, portando sul palco due compositori toscani di spicco: Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Per quale motivo si è scelto di accostare due opere così distanti tra loro? Lo spiega il direttore artistico del Festival, Marco Voleri
...prosegui la lettura
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|