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Pubblicato il 28 Agosto 2023
Il Canto della Terra e altre composizioni da camera hanno arricchito il festival di San Diego
Summerfest 2023 ottimo cartellone
servizio di Ramón Jacques
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SAN DIEGO, California (USA) - Dal 1986 si tiene ogni anno nella città di San Diego un importante festival estivo di musica da camera, prestigioso per la quantità e la qualità dei musicisti che vi si sono esibiti nel corso degli anni. Il cosiddetto "Summerfest", nella sua edizione 2023, della durata di un mese, ha offerto un'ampia e interessante scelta di opere e brani di vari autori - che in questa occasione ha incluso titoli dal barocco ai giorni nostri con lavori di autori viventi - tra i quali si sono potute ascoltare anteprime, opere commissionate dal festival stesso, note opere di musica da camera e alcune rarità, eseguite da musicisti e solisti accreditati come Augustin Handelich (violino), Tessa Lark (violino), Alisa Weilerstein (violoncello), Anthony McGill (clarinettista), Conrad Tao (pianoforte), il Takács Quartet e Stefan Dohr e Noah Bendix-Baigley (primo corno e primo violino, rispettivamente dei Berliner Philarmoniker) o il pianista israeliano Inon Barnatan (direttore musicale del festival) e molti altri musicisti straordinari, che oltre alle loro esibizioni individuali, hanno fatto parte della Summerfest Chamber Orchestra, ensemble creato appositamente per questa edizione del festival. I festival di musica da camera generalmente lascino poco spazio alle opere vocali, ma questa volta il festival di San Diego ha avuto la particolarità di avere a capo dell'orchestra il maestro Alain Gilbert (1967), che, sebbene il suo nome sia associato alla precedente posizione di direttore della New York Philharmonic, non va dimenticato che la sua carriera è legata all'opera lirica poiché in passato Gilbert è stato direttore musicale della Santa Fe Opera e dal 2021 è direttore musicale della Royal Swedish Opera.


Era presente anche il compositore e direttore d'orchestra inglese Thomas Adès (Londra, 1971), autore di celebri opere contemporanee come Powder Her Face, The Tempest e The Exterminating Angel, che ha anche una carriera come direttore d'opera di musica sinfonica. Adès è stato designato come composer-in-residence (compositore in residenza) e ha avuto una presenza molto attiva: interviste alla presenza del pubblico, in cui ovviamente ha parlato dei propri successi operistici, tavole rotonde, prove aperte, oltre a sovrintendere alla prima americana di molte delle sue composizioni da camera e dirigere e suonare il pianoforte in vari brani; un aspetto questo raramente visto o conosciuto nei compositori d'opera le cui opere vengono viste sul palco ma mai loro personalmente come solisti o direttori. Il concerto intitolato “A Song to Remember” (30 luglio 2023) si è aperto con un brano accorato, ma gioioso e brioso nei suoi quattro movimenti, il Trio per corno, violino e pianoforte in Mi bemolle maggiore Op. 40 di Johannes Brahms (1833-1897) che ha mostrato l'abilità e la perizia di Alain Gilbert al violino, il brillante accompagnamento di Inon Barnatan al pianoforte e la maestria di Stefan Dohrn al corno. Si è poi ascoltato l'unico lavoro vocale programmato dal festival: Das Lied von der Erde (Il canto della Terra) di Gustav Mahler (1860-1911), il ciclo di Lieder distribuito in sei movimenti indipendenti. Ma questa volta è stata ascoltata la versione ridotta firmata da Arnold Schönberg (1874-1951), appassionato ammiratore di Mahler, che a sua volta rispettava l'opera di Schönberg e lo sosteneva finanziariamente. Nel 1921 Arnold Schönberg iniziò ad arrangiare una versione de Il canto della Terra per un ensemble di 13 musicisti, diverso dall’originale mahleriano, che è per grande orchestra. Tuttavia, lo stesso Schönberg non fu in grado di completare il suo arrangiamento cameristico, ma sulla base delle sue idee, dell'orchestrazione, dell'approccio e delle sue intenzioni, il lavoro fu terminato anni dopo dal compositore tedesco Rainer Riehn (1941-2015) per essere presentato in anteprima nel 1983 a Dobbiaco, in Italia. Si è detto che la riduzione della forza orchestrale di un'opera emblematica di Mahler in un insieme di archi, fiati, pianoforte, celesta e harmonium sia stato un esperimento sostanzialmente fallito, ma nelle intenzioni di Schönberg c'era solo ammirazione e rispetto per un grande compositore della tradizione musicale tedesca, interessato anche alle nuove tendenze, e l'esistenza di questo arrangiamento ne è la prova. La Summerfest Chamber Orchestra, sotto la delicata e precisa direzione di Alain Gilbert, è riuscita a mettere in risalto la trama musicale dell'opera, nonché gli accenni di carattere orientale contenuti nella partitura. Vocalmente era presente Paul Groves, e questo tenore americano dalla lunga e fortunata carriera ha mostrato ardore ed esaltazione nei suoi interventi, ma nella sua voce, oggi priva di freschezza e duttilità, e difficoltosa nella proiezione, si percepiva tensione e forzatura negli acuti.


Da parte sua, Sasha Cooke, secondo la mia esperienza il miglior mezzosoprano americano oggi in attività, ha riservato un trattamento sincero al suo canto, quasi operistico, pieno di espressività, dolcezza e chiarezza nella pronuncia e nella proiezione. I concerti si sono svolti nella nuova sala di concerti The Baker-Baum Concert Hall, ideale per dimensioni e acustica per questo tipo di programma. Vale la pena scrivere anche alcune righe sul recital del 2 agosto 2023, intitolato "Fantastic Tales" in cui Thomas Adès, al pianoforte, ha eseguito per la prima volta negli Stati Uniti la sua opera Märchentänze (Fairy Tale Dances) per violino e pianoforte (composta nel 2020) di cui ha successivamente realizzato una versione da camera e alcuni dei brani vocali che ha composto hanno ispirato le sue opere, come egli stesso ha affermato. Dirigendo dal pianoforte, ha eseguito il delizioso Concertino per clarinetto, fagotto, corno, due violini, viola e pianoforte di Leoš Janáček (1854-1928); il concerto è stato completato da piacevoli esecuzioni di due opere di Robert Schumann (1810-1856) Fantasiestücke Op. 73 (Versione per violoncello e pianoforte) e il Quintetto per pianoforte e archi in Mi bemolle maggiore Op. 44. Da parte sua, Thomas Adès ha partecipato a concerti successivi eseguendo opere di vari compositori, come Schumann e Stravinsky di chi ha eseguito: Airs du Rossigonl e Marche Chinoise de Le Rossignol, la Dance Russe di Marva e The Rite of Sping arrangiamento per 2 pianoforti, e ha anche assunto la direzione dell'orchestra del festival dove ha eseguito in prima assoluta americane, in questo paese, varie opere come Alchymia, quintetto per clarinetto (2021) che contiene secondo lui, musiche legate a The Tempest e Lulu di Alban Berg; il quartetto d'archi Four Quarters (2010) è stato ascoltato così come la sua Arcadiana per quartetto d'archi Op. 12 (1994), e Four Berceuses (ninne nanne) dalla sua opera The Exterminating Angel. Il catalogo delle composizioni di Thomas Adès è ampio, ma il posto che già hanno all'interno del repertorio operistico le sue opere è indiscutibile; e vederlo in qualità d’interprete e ascoltarlo parlare è stata un'esperienza senza dubbio arricchente. (il servizio è riferito agli spettacoli del 30 luglio e 2 agosto 2023)
Crediti fotografici: Ken Jacques per Jolla Music Society San Diego California (USA) Nella miniatura in alto: il compositore e pianista Thomas Adès Sotto: Thomas Adès al pianoforte con la formazione da camera di Summerfest Al centro: il Trio di Alain Gilbert (violino), Inon Barnatan (pianoforte), Stefan Dohrn (corno); e il violinista Augustin Handelich con Thomas Adès In fondo: l'ottimo mezzosoprano Sasha Cooke
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Pubblicato il 17 Luglio 2023
Successo a San Francisco per l'allestimenti dell'opera
Madama Butterfly e i ricordi di Dolore
servizio di Ramón Jacques
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SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 Giugno 2023. Madama Butterfly di Giacomo Puccini non è entrata nel repertorio della San Francisco Opera nel 1923, anno della fondazione della compagnia, ma nella stagione seguente quando ha debuttato il 26 settembre 1924, però è stata inclusa nella stagione del centenario perché è uno dei titoli più messi in scena e apprezzati qui, dove è stato presentato in 38 stagioni (oltre a due titoli noti dello stesso compositore come Tosca presentato pure per 38 stagioni e La bohème per 45, ma assente in questa occasione). Delle innumerevoli recite, le cantanti che hanno interpretato più volte il ruolo principale su questo palcoscenico - tra gli anni '40 e '60 del Novecento - sono state le soprano Dorothy Kirstens (americana) e Licia Albanese (italiana), ma ciò che ha segnato un legame significativo con il titolo fu in quel 30 agosto 1953, in uno dei concerti estivi che la compagnia eseguiva in un anfiteatro all’aperto, quando il suo direttore musicale e fondatore Gaetano Merola morì mentre dirigeva una scena dell'opera. In questo allestimento del 2023 per il War Memoria Opera House, la scena trasporta lo spettatore nell'anno 1929 dove un Pinkerton convalescente e morente, ferito in un combattimento di guerra, consegna a Dolore (Trouble), suo figlio ormai adulto, un diario con le sue esperienze e il suo periodo trascorso in Giappone. È lì che inizia l'azione, che nell'idea del regista giapponese Amon Miyamoto, ha cercato di ricreare una successione di ciò che è accaduto ai personaggi dopo la morte di Cio Cio San, e che alla fine racconta la trama originale vista attraverso gli occhi e l'immaginazione di Dolore, un personaggio che appare ricorrente in ogni scena ed esprime sentimenti, interpretato dall'attore John Charles Quimbo.
 

Un'idea originale, forse inedita, ma che in scena non è riuscita a sviluppare o raggiungere l'effetto pienamente convincente che il regista doveva aver concepito, e con un personaggio in più in ogni scena, ha proposto una figura distraente, la cui presenza a volte non corrispondeva a ciò che era stava accadendo in palcoscenico. Alcuni punti validi e attuali riferiti all’idea di Miyamoto, che dovrebbero essere menzionati, sono lo scontro di culture, l'imposizione o la credenza nella superiorità di alcune razze o valori rispetto ad altri, o la discriminazione nei confronti di una persona a causa della sua origine razziale ed etnica: non dimentichiamo che Dolore (Trouble) è un giovane mezzo giapponese mezzo americano. Tutti questi concetti fanno parte della produzione scenica ideata dalla Tokyo Nikikai Opera of Japan (in coproduzione con la Royal Danish Opera, la Semperoper Dresden e la San Francisco Opera) con le scenografie del designer Boris Kudlicka, semplici ma d'effetto, e gli eleganti costumi di Kenzo Takada, creatore del marchio di moda e profumi Kenzo, che ha infuso ad ogni scena un tocco giapponese appropriato, semplice ma suggestivo, con un lavoro fondamentale e ben fatto sulle proiezioni di Bartek Macias e le luci di Fabio Antoci che si vedono sul fondo del palco. I due artisti principali hanno convinto con le loro performance vocali e attoriali, a cominciare dalla protagonista, interpretata dal soprano coreano Karah Son, che ha saputo gestire bene le qualità liriche della sua voce in ogni registro, e con buona proiezione e colore ha saputo imprimere e trasmettere, sia nel canto che nella recitazione, la dolcezza e l'essenziale candore del suo giovane personaggio; e il tenore Michael Fabiano, nei panni di Pinkerton, eccezionale per questo repertorio, ha mostrato brillantezza e un tono dorato e fresco con cui ha cantato con sentimento ed emozione, muovendosi sul palco con disinvoltura e libertà. Il baritono Lucas Meachem ha dato autorità e sicurezza vocale al personaggio di Sharpless. Nulla da rimproverare a un cantante come lui, anche se certi modi e atteggiamenti che danno un'aria di inutile insolenza e cattiveria nella caratterizzazione del suo personaggio potrebbero essere modificati. Buona performance e voce ampia per la giovane mezzosoprano coreana Hyona Kim (Suzuki), e in ogni loro intervento il resto dei suoi connazionali, il basso-baritono Jonwon Han, come Bonzo arrogante e aspro, il tenore Julius Ahn come Goro e il baritono Kidon Choi come Yamadori; così come il soprano Mirayla Sager nel suo ritratto della giovane e anziana Kate Pinkerton. Solido e sicuro, come sempre, il coro teatrale diretto da John Keene, così come l'orchestra, uno dei punti di forza di questo teatro, di cui mancano cicli di musica sinfonica e concerti, sotto la direzione del suo direttore principale Eun Sun Kim che ha dato una buona lettura della partitura con le sue melodie fluide e timbrica orchestale.
Crediti fotografici: Cory Weaver per la San Francisco Opera Nella miniatura in alto: il bravo direttore del Coro della San Francisco Opera, John Keene Al centro in sequenza: il soprano Karah Son (Cio Cio San) e il tenore Michael Fabiano (F.B. Pinkerton) Sotto: panoramica sui costumi della Madama Butterfly disegnati da Kenzo Takada
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Pubblicato il 12 Luglio 2023
La cantata barocca di Händel apprezzata e applaudita allo sbarco in Messico
Aci Galatea e Polifemo
servizio di Ramón Jacques
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CITTÀ DEL MESSICO - Teatro delle Arti del Centro Nazionale delle Arti, Città del Messico. Georg Friedrich Händel ha visto eseguire per la prima volta in Mexico la sua cantata drammatica, Acis, Galatea e Polifemo HWV 272 o serenata a tre, su libretto di Niccola Giuvo; la cantata fu eseguita in prima assoluta il 19 luglio 1708 a Napoli, nell'ambito dei festeggiamenti per le nozze del duca d'Alvito: quindi, si tratta di un'opera celebrativa nello stile della favola pastorale composta dall'allora giovane compositore. La trama, tratta dalle "Metamorfosi" di Ovidio, prevede un triangolo amoroso, che inizia con la giovane coppia innamorata Aci (un pastore) e Galatea (una ninfa), personaggi della mitologia greca con la successiva comparsa del burbero e geloso ciclope Polifemo. Qui, Händel ha scritto di brani che ha poi ha riutilizzato in opere successive, creando una cantata musicalmente sorprendente, occasionalmente programmata dai teatri d'opera, in particolare festival internazionali, senza dimenticare il gran numero di registrazioni discografiche. Tuttavia, l'esecuzione di titoli barocchi e in particolare di quelli di Händel, continua ad essere un vuoto da colmare all'interno del panorama lirico messicano, visto che negli ultimi tempi gruppi, strumentisti e cantanti si sono specializzati nel repertorio e nell'esecuzione di musiche storicamente datate come "antiche" (come ad esempio proprio l'Accademia di Musica Antica dell'UNAM - Università Nazionale Autonoma del Messico - oltre alla presenza di strumentisti messicani provenienti da tutto il mondo, che suonano regolarmente con importanti orchestre di musica antica). Negli ultimi anni la programmazione e le proposte di brani del repertorio antico ha coinvolto orchestre straniere che sono venute in tournée in Messico, citando come esempio le memorabili interpretazioni dell'opera Acis and Galatea, pastorale in lingua inglese ancor più nota della sua controparte napoletana dello stesso Händel, da parte di Les Artes Florissants con la direzione di William Christie, ascoltati al Palacio de Bellas Artes nel novembre 1996. Va quindi notato che questo allestimento diella cantata Aci, Galatea e Polifemo (nelle sue prime rappresentazioni in Città del Messico, immagino, dal momento che il programma indica che la sua prima nel paese è avvenuta appena nell'agosto 2019 al Teatro Llave de Orizaba di Veracruz, un gioiello come tanti nel nostro paese inaugurato nel 1875) è una lodevole e meritoria impresa di vari artisti messicani che si sono riuniti per rappresentare questo lavoro giovanile del compositore tedesco (poi naturalizzato inglese), in tre recite tenute al Teatro de las Artes del CENART, uno spazio ideale per questo tipo di musica.
  
  
  


La messa in scena semplice ma suggestiva, con pochi elementi scenici, consisteva principalmente in trasmissioni video e animazioni di grande impatto proiettate sul fondale, e costumi ideati dalla costumista Juliana Vascoit, dal regista italiano Fabio Pietrosanti e dalla serba Ana Bumjak. I movimenti in scena, e in generale la recitazione dei solisti, erano precisi, dettagliati, fluidi, legati al teatro classico per la loro sobrietà e drammaticità, e creavano un equilibrio che metteva in risalto il canto e l'orchestra con la parte visiva dello spettacolo. Sul palcoscenico è stata ideata anche una sorta di doppia separazione o "doppio sdoppiamento", con la quale si è costruito un gioco di relazioni tra gli umani, che avevano un alter-ego, rappresentato da tre danzatori i quali apparivano in scena accanto a ogni personaggio, con movimenti lenti, piacevoli ma innovativi. La stimolante e ricca partitura è stata ben interpretata, pur con qualche lieve imprecisione, dai componenti del gruppo Camerata Tempus Fugit, rafforzata da noti interpreti di musica antica a livello nazionale, con una buona esibizione delle trombe degli strumenti a fiato e dei flauti dolci. Sul podio il flautista Christian Gohmer ha organizzato con lucidità e attenzione il respiro della partitura händeliana, e si può dire che nell’insieme ha offerto una performance convincente e commovente. Tra le voci si è distinto il soprano Daniela Rico, per la sua presenza nel ruolo di Aci. Lei è una interprete raffinata che canta con correttezza stilistica, timbro radioso e consapevolezza dello stile emozionale e arduo, perfetta per il ruolo en-travesti. Nei panni di Galatea, il mezzosoprano Guadalupe Paz ha cantato con una voce scura, rotonda e vellutata, impersonando una plausibile caratterizzazione del personaggio. Da parte sua, il baritono Josué Cerón ha esibito le sue tonalità profonde e la nota gravi da baritono con eleganza, buona proiezione e buon uso per dar vita a un Polifemo minaccioso e tempestoso.

Risultato decisamente soddisfacente per tutti gli artisti presenti, premiato con entusiasmo da un pubblico composto da una grande quantità di giovani. (la recensione si riferisce allo spettacolo di sabato 24 giugno 2023)
Crediti fotografici: Carlos Alvar per il Teatro delle Arti del Centro Nazionale delle Arti, Città del Messico Nella miniatura in alto: ritratto del compositore Georg Friedrich Händel Sotto, in sequenza: belle istantanee dello spettacolo Aci, Galatea e Polifemo
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Pubblicato il 02 Luglio 2023
Nella Davies Symphony Hall di San Francisco č andata in scena l'opera di Kaija Saariaho
Adriana Mater e l'amore materno
servizio di Ramón Jacques
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SAN FRANCISCO (USA) - Davies Symphony Hall, 10 giugno 2023. Adriana Mater, opera in due atti e sette scene su libretto in francese, è la seconda opera lirica della compositrice finlandese Kaija Saariaho, il cui libretto è stato scritto dal suo collaboratore, lo scrittore e giornalista franco-libanese Amin Maalouf . L'opera, che fu rappresentata in prima assoluta all'Opera di Parigi (il 3 aprile 2006 alla Bastiglia) e che fu coprodotta con l'Opera Nazionale Finlandese, nacque grazie all'insistenza e alla persuasione di Gerard Mortier, allora direttore del teatro francese, nei confronti della stessa Kaija Saariaho che aveva espresso che dopo L'Amour de loin non aveva grande interesse o abbastanza ispirazione per dedicarsi alla composizione di altre opere. Dopo la prima di Adriana Mater a Helsinki, città natale della compositrice, e nel Regno Unito nel 2008, nell'estate dello stesso anno l'opera ha avuto le sue prime rappresentazioni americane alla Santa Fe Opera, e poi non è stata programmata da nessun teatro importante. Nonostante Saariaho abbia un ampio e ricco catalogo di composizioni orchestrali e vocali, oltre che di opere e oratori, in generale la sua opera rimane confinata ingiustamente in una sorta di limbo, poiché non riceve la diffusione e il riconoscimento che merita. Per questo la ripresa di Adriana Mater, eseguita dalla San Francisco Symphony, diretta da due promotori del suo lavoro, il direttore d'orchestra Esa Pekka-Salonen e il regista Peter Sellars (la stessa persona che si occupò della messa in scena della première di Adriana Mater a Parigi) è stata un'occasione unica, storica e imperdibile. C'era una certa aura di mistero e sorpresa nella Saariaho quando le fu annunciato che la sua opera era stata scelta per essere ascoltata alla Davies Symphony Hall di San Francisco, quasi come l'annuncio della San Francisco Opera, solo pochi giorni prima delle esibizioni di Adriana Mater, che nella prossima stagione, nel giugno 2024, sarà programmata la prima americana dell'opera Innocence, un progetto che ha debuttato ad Aix- en-Provence, in Francia, nel 2021.


Era difficile immaginare che lo stato di salute della compositrice le avrebbe permesso di essere presente a una delle rappresentazioni delle sue due opere a San Francisco, e purtroppo si è appreso che il 2 giugno 2023, appena sei giorni prima della première a San Francisco di Adriana Mater, la compositrice è morta nella sua casa di Parigi. Con un po' di fastidio e disappunto, sono rimasto sorpreso dal fatto che l'orchestra non abbia rilasciato un comunicato facendo eco alla notizia, e che l'abbia menzionata giorni dopo in una e-mail tra le notizie generali e il calendario degli eventi futuri. Alla recita a cui ho assistito, nel programma di sala è stato inserito solo un foglio bianco che recitava «In Memoriam Kaija Saariaho (1952-2023)» e indicava che l'orchestra aveva dedicato i concerti in onore della sua vita e della sua opera, e conteneva due brevi e concisi articoli firmati da Esa Pekka-Salonen e da Peter Sellars, scritti in modo freddo e impersonale, probabilmente da qualche specialista in pubbliche relazioni. E della compositrice, della sua opera o della sua morte, non è stato menzionato nulla durante la performance.


Penso che nel caso di un'importante e influente compositrice contemporanea, conosciuta in tutto il mondo per le sue composizioni, e per i suoi meriti (tra altri, come quello di essere stata la prima compositrice a vedere allestita una sua opera al Metropolitan di New York in quasi cent'anni) e considerando che il lavoro che l'orchestra doveva eseguire quella settimana era il suo, stupisce che il triste evento sia passato praticamente sotto silenzio. Per quanto riguarda il lavoro, Saariaho ha offerto non solo un'opera interessante, ma ha anche effettuato una profonda ricerca di cosa sia l'amore materno, traendo ispirazione per essa dai ricordi personali della sua prima gravidanza. La trama si svolge in un paese fittizio dei giorni nostri che sta attraversando una guerra civile, dove la giovane Adriana rimane incinta dopo essere stata violentata da un soldato di nome Tsargo, ma decide di tenere il bambino nonostante le insistenze della sorella Refka, che tenta di impedirlo. Tutto questo accade nel primo atto. Nel secondo atto, trascorsi 17 anni, Adriana vede suo figlio Yonas crescere con irrequietezza e in lei si insinua il dubbio che possa diventare un uomo violento come suo padre anziché una persona premurosa e gentile come lei. È una storia che si concentra sui rapporti umani, in particolare sulla famiglia e sul significato della maternità, ai margini del contesto bellico e politico delineato con il contributo di Malouuf al libretto vista la sua esperienza come corrispondente di guerra e giornalista. Dirò che mi è piaciuta e mi ha convinto la visione che Peter Sellars ha dato alle sue recenti produzioni, spesso presentate nelle sale da concerto dato il suo rapporto di lavoro con la LA Philharmonic, dove a dicembre ha diretto Tristano e Isotta, e con la San Francisco Symphony, dove ha diretto l' Edipo Re di Stravinskij e ora Adriana Mater. Soprattutto mi è piaciuto che Sellars abbia detto che, per comunicare al meglio, la parte scenica al centro dello spettacolo deve essere basata sulla musica, sul canto e la recitazione, senza allestimenti elaborati e con pochi elementi, che lui stesso ha descritto come un maniera di “drammatizzare i concerti” e che questa dovrebbe essere la tendenza futura nei teatri. Questa volta no, non condivido le sue scelte registiche: ha posizionato quattro piccole pedane quadrate, due nella parte anteriore del palco e due su un livello più alto nella parte posteriore destra dell'orchestra, creando il proprio spazio per ciascuno dei quattro personaggi. Purtroppo le pedane hanno complicato il posizionamento dell'orchestra e il movimento degli artisti mentre scendevano tra i musicisti dalle pedane superiori. Il direttore d'orchestra era posto su un lato del palco, dirigendo in diagonale, rendendolo difficile da vedere per alcuni musicisti e solisti in movimento. Al di là della logistica, l'approccio di Sellars è stato inappropriato, puntando nella direzione sbagliata, quella della guerra e della violenza, invece che sul tema centrale della maternità e dei rapporti familiari. I protagonisti sono infatti Adriana e sua sorella Refka, e in misura minore Yonas. Sistemandoli a cantare nel proprio spazio, i tre protagonisti mancavano di vicinanza e raramente interagivano sulla stessa pedana. C'erano eccessi e segni di violenza, da parte di Yonas e Tsango, a causa dell'uso costante di armi automatiche; e eccessi, nel primo atto da Tsango, per forzare uno stupro, che alla fine non si vede in scena, e nel secondo atto da Yonas che nella sua furia e disperazione cerca di uccidere suo padre, che era diventato un uomo anziano, disabile, cieco e che dormiva per strada. I costumi di Camille Assaf, ambientando la scena al giorno d’oggi, erano ordinari e consistevano in jeans, stivali e felpe scure per gli uomini e abiti semplici e colorati per le donne; e le luci di James F. Ingalls, collaboratore abituale di Sellars, non hanno apportato nulla di particolare. Come ulteriore dettaglio da menzionare, nell’austero allestimento, non si sa per quale scopo, se per mostrare che si era nel presente, nella modernità o per provocare (Sellars è noto per questo), i personaggi cantavano le loro parti leggendo le loro partiture su un iPad. Ciò causava continue distrazioni tra gli artisti che guardavano costantemente il dispositivo e anche tra il pubblico che non ne capiva il significato. Di fatto è che qui la musica e il canto hanno sopravanzato una messa in scena fallita e superflua, in un'opera che, a mio avviso, avrebbe ricevuto il massimo in una versione da concerto. Penso che Sellars sia andato qui nella direzione opposta a quanto aveva espresso in modo convincente negli ultimi tempi. Dal punto di vista orchestrale, la partitura è sontuosa, con molte svolte drammatiche e morbide o tenere, in una scrittura moderna, a volte necessariamente atonale e intensa, con ritmi polifonici, che dimostrano nella compositrice una comprensione del momento emotivo e sentimentale che avrebbero vissuto i personaggi. Saariaho ha commentato che per comporre una seconda opera ha dovuto allontanarsi da quel mondo intimo e isolato legato alla composizione di L'Amour de loin e aprirsi alla musica di eventi che hanno avuto un impatto, positivo o negativo, su ciò che era accaduto nel mondo, anche menzionando gli eventi dell'11 settembre 2001, e persino aprendosi ad accettare collaborazioni e influenze da altri compositori e stili musicali. Saariajo ha incorporato in questa partitura registri vocali diversi da quelli su cui aveva precedentemente lavorato come la voce di tenore, o quella di un mezzosoprano profondo o contralto per la protagonista di Adriana. Esa Pekka-Salonen ha diretto con sicurezza ed evidente attaccamento al pezzo, dimostrando la conoscenza delle parti, delle sfumature, con un gruppo di musicisti che hanno risposto con esplosività, entusiasmo e gioia, consapevoli che lo spartito davanti a loro rappresentava un'occasione unica. Il lavoro richiede un coro di voci femminili, e i membri del Coro Sinfonico di San Francisco, diretti da Jenny Wong, e posti nella parte in alto a sinistra dell'orchestra, per la morbidezza e la sottigliezza del loro canto, sembravano ninfe che trasmetteva un messaggio di speranza, creando un equilibrio tra intensità e saggezza. Il personaggio di Adriana ha beneficiato della presenza dello spettacolare mezzosoprano inglese Fleur Barron, eccezionale interprete dalla voce cupa, adatta alla parte, di colorita e particolare brillantezza timbrica, con la quale ha saputo rendere giustizia al malinconico e drammatico tessuto orchestrale associato al suo personaggio, armonicamente ricco. Dotata di bell'aspetto e di presenza scenica, ha mostrato un coinvolgimento emotivo con il ruolo in palcoscenico che raramente ho visto.


Nel ruolo della sorella Refka, il soprano francese Axelle Fanyo ha mostrato un'espressività idiomatica, una facilità di canto sul leggero tessuto armonico e un'ampia estensione vocale che ha saputo proiettare tra linee strumentali gravi e acute. Anche il suo disimpegno attoriale è stato credibile. Da parte sua, il baritono Christopher Purves, ha impersonato bene Tsargo, recitando, come detto, con una aggressività inutile, ma cantando in modo adeguato la sua parte che è musicalmente ritmica, e che richiedeva un colore grigiastro nel timbro che a volte veniva offuscato dall'intensità dei contrabbassi. Non so perché i momenti di tensione o di drammaticità indicati nei libretti vengano interpretati da alcuni artisti come sinonimo di ruvidezze inutili, violenza, eccesso di recitazione e forza vocale smodata, come è accaduto al tenore Nicholas Phan, che personificava il personaggio del giovane Yonas. Insisto che non era necessario perché era evidente che la musica che accompagnava il suo ruolo era energica e leggera, illuminata dalle trombe, come se l'intenzione della compositrice fosse quella di alleggerire il secondo atto con questo personaggio. Phan, ha buoni mezzi vocali, ma nel suo ruolo non è stato all'altezza nel rapporto e nell’interazione con sua madre Adriana. Alla fine, il numeroso pubblico presente a questa recita si è rivelato essere il miglior tributo all'opera della compositrice finlandese.
Crediti fotografici: Brittany Hosea-Small San Francisco Symphony Nella miniatura in alto: il regista Peter Sellars Sotto in sequenza: Fleur Barron (Adriana); Esa Pekka-Salonen; Axelle Fanyo (Refka); Nicholas Phan (Yonas) e Fleur Barron; Christopher Purves (Tsargo) Al centro: ancora Fleur Barron con Christopher Purves e con Nicholas Phan In fondo: saluti e baci finali
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intervento di Athos Tromboni FREE
SPOLETO – Il Teatro Lirico Sperimentale “A.Belli” ha messo in scena la Turandot di Giacomo Puccini come ultima opera della sua stagione lirica. Due le note salienti da mettere in rilievo: la prima, che l’allestimento ha scelto il finale di Luciano Berio rispetto a quello tradizionale di Franco Alfano; e la seconda, che nel ruolo della Principessa di Ghiaccio - la sera del 15 settembre al Teatro Nuovo - ha cantato la giovane Suada Gjergji e con essa il mondo del melodramma ha trovato la Turandot dei prossimi 15 – 20 anni, poi diremo perché. Ma partiamo dalla prima nota saliente: il finale di Berio. È talmente bello musicalmente che meriterebbe di essere “espunto” dall’opera per costituire un brano a sé, di Puccini-Berio se proprio lo si dovesse cointestare. Fior di musicologi hanno spiegato e scritto perché Berio abbia rispettato più di Alfano gli appunti lasciati da Puccini morto prima di concludere l’opera.
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VIGARANO MAINARDA (FE) - «Seduto in quel caffè io non pensavo a te e tutta la città…» è una parafrasi in questo caso; ma qui, questa, che è una delle più belle canzoni di Lucio Battisti e Mogol ci può stare, perché proprio il 29 settembre torna al Ristorante Spirito di Vigarano Mainarda la grande musica dal vivo: prende il via infatti la nuova stagione di
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FERRARA - Venerdì 8 settembre 2023 è il giorno dell’inaugurazione con la festa delle scuole di danza: per la nuova edizione sono 12 le realtà del territorio che presenteranno le loro coreografie a Teatro. Sabato 9 e domenica 10 settembre si entra nel vivo di Interno Verde Danza, in scena in cinque veri e propri scrigni di bellezza, da Palazzo dei
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servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Talune realtà che incontriamo hanno tra i grandi pregi quello di metterci davanti alla nostra ignoranza stimolando allo studio e all’approfondimento. Per quello che mi riguarda lo scontro con il Festival Mascagni 2023 è stato un “colpo allo stomaco” in quanto mi ha messo di fronte ad un buco nero riguardo alle mie reali conoscenze
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Personaggi
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I sogni sono il motore...
intervista di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Durante il suo impegno torrelaghese al Festival Puccini in Turandot (nel ruolo di Pong) e nell’imminenza del debutto al Festival Mascagni di Livorno come protagonista nella quasi sconosciuta opera Silvano del compositore livornese, ho incontrato il tenore leccese Marco Miglietta per farmi raccontare qualcosa della sua vita privata e
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Opera dal Centro-Sud
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Lucia e Traviata belle e antitetiche
servizio di Simone Tomei FREE
MACERATA - Tornare allo Sferisterio per il Macerata Opera Festival dopo alcuni anni di assenza è stato un vero piacere. Ho potuto assistere a due delle tre produzioni della stagione estiva 2023 del M.O.F. Entrambe estremamente accattivanti anche se realizzate dai rispettivi registi in due modi completamente antitetici nel concepire il dramma
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Opera dal Nord-Est
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Quattro serate in Arena
servizio di Nicola Barsanti FREE
VERONA - Diamo conto delle repliche nella prima settimana d'agosto di quattro serate all'Arena di Verona dove abbiamo assistito a rappresentazioni sia con artisti delle "prime" di giugno e luglio, sia con l'esibizione di nuovi interpreti subentrati nei ruoli principali.
AIDA (recita di mercoledì 2 agosto 2023)
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Classica
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Concerto per l'Italia a Siena
servizio di Nicola Barsanti FREE
SIENA - Nella meravigliosa cornice di Piazza del Campo, in seguito al progetto “Il Maggio Metropolitano” ospitati dall’Accademia Musicale Chigiana approda l’orchestra dell’omonimo Teatro Fiorentino, che sempre sotto la direzione del Maestro Daniele Gatti, dopo il successo riscontrato nel ciclo dedicato interamente alle sinfonie di Tchaikovsky svoltosi
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Echi dal Territorio
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Brock suona il Grande Dittatore
servizio di Attiglia Tartagni FREE
LUGO (RA) - Il Pavaglione di Lugo di Romagna si č confermato anche quest?anno la cornice ideale per i film di Charlie Chaplin accompagnati dalla musica dal vivo: una pratica che ci riporta agli esordi del cinema ispirando nuove emozionanti letture della pellicola. Il grande dittatore, pellicola-capolavoro del 1940, parodia del Nazismo e del suo
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Jazz Pop Rock Etno
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La Musica secondo Melozzi
servizio di Attilia Tartagni FREE
RUSSI (RA) - Enrico Melozzi, direttore d’orchestra e produttore teramano, troppo eclettico per confinarsi nel perimetro della musica classica e con una formazione troppo classica per transitare definitivamente alla musica pop dove peraltro ha lasciato un’importate traccia in alcune star musicali del momento, ama passare dalle pagine classiche
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Classica
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Ritorno a Ferrara di Riccardo Muti
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Un’anteprima simbolica e una straordinaria inaugurazione estiva per la stagione di Ferrara Musica 2023/2024 ove venerdì 21 luglio al Teatro Comunale “Claudio Abbado” è tornato a Ferrara a tre anni dalla sua prima e unica esibizione in città, il grande direttore Riccardo Muti sul podio dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” per un
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Opera dal Centro-Nord
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Turandot un po' dimessa
servizio di Athos Tromboni FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Ripescaggio dell'allestimento 2021 per il secondo titolo del Festival Puccini 2023: Turandot. Nel Gran teatro all'aperto sul Lago di Massaciuccoli è stato riproposto infatti l'allestimento curato da Daniele Abbado, regista di fama internazionale, riconosciuto per la capacità di sviluppare progetti innovativi nel
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Opera dall Estero
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Madama Butterfly e i ricordi di Dolore
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 18 Giugno 2023. Madama Butterfly di Giacomo Puccini non è entrata nel repertorio della San Francisco Opera nel 1923, anno della fondazione della compagnia, ma nella stagione seguente quando ha debuttato il 26 settembre 1924, però è stata inclusa nella stagione
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Nuove Musiche
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Fantasma dell'Opera č Karimloo
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Politeama Rossetti. Il fantasma dell'Opera è probabilmente lo spettacolo musicale più complesso che mai sia stato prodotto dal Teatro Stabile del FVG di Trieste. Certo è una coproduzione internazionale tra lo Stabile giuliano e Broadway Italia, che sfoggia grandi mezzi e soprattutto la ricomparsa in scena di colui che ha fatto la
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Dischi in Redazione
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Barocco francese per La Chapelle
recensione di Ramón Jacques FREE
Les Fables de la Fontaine – La Chapelle Harmonique Opere di Louis-Nicolas Clérambault, François Couperin, Etienne Moulinié, Louis de Caix d'Hervelois, Gabriel Bataille, Michel Lambert, Jean-Baptiste Lully (1632-1687), Antoine Boësset. Solisti: Marie-Claude Chappuis, mezzosoprano; Thierry Peteau, attore;
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Opera dall Estero
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Aci Galatea e Polifemo
servizio di Ramón Jacques FREE
CITTÀ DEL MESSICO - Teatro delle Arti del Centro Nazionale delle Arti, Città del Messico. Georg Friedrich Händel ha visto eseguire per la prima volta in Mexico la sua cantata drammatica, Acis, Galatea e Polifemo HWV 272 o serenata a tre, su libretto di Niccola Giuvo; la cantata fu eseguita in prima assoluta il 19 luglio 1708 a Napoli, nell'ambito dei
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Personaggi
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Di Matteo principe della lirica
intervista a cura di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Ho incontrato il basso Antonio Di Matteo - artista di grande talento e in piena carriera - una delle voci fra le più interessanti nel panorama lirico attuale. Di lui si è letto che è dotato di voce “di rara bellezza” e che incarna la figura di un artista completo. Definito il Principe della lirica, ha lavorato e lavora a fianco di
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Eventi
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Manon Lescaut apre la lirica 2024
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - È costruita su misura della “casa temporanea” del Teatro Comunale, il Comunale Nouveau di Piazza della Costituzione a Bologna, la Stagione d’Opera 2024. Molti degli allestimenti proposti sono infatti totalmente inediti e pensati tenendo conto delle caratteristiche del palcoscenico della nuova sede, già ampiamente
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Vocale
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Quei Quattro fanno per otto
servizio di Svevo Antonutti FREE
STOCCARDA (Germania) - Un richiamo storico assai esplicito e riconoscibile, così come un’invenzione brillante figlia della fantasia di chi da anni ormai anima l’affiatatissimo gruppo di lavoro attivo presso la Berger Kirche di Stoccarda, sono le felici impressioni che si è portato a casa chi era presente domenica 25 giugno 2023 a Quartetto, opera in
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Opera dall Estero
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Adriana Mater e l'amore materno
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - Davies Symphony Hall, 10 giugno 2023. Adriana Mater, opera in due atti e sette scene su libretto in francese, è la seconda opera lirica della compositrice finlandese Kaija Saariaho, il cui libretto è stato scritto dal suo collaboratore, lo scrittore e giornalista franco-libanese Amin Maalouf . L'opera, che fu rappresentata
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Opera dal Nord-Est
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Orfeo all'inferno nel night club
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’operetta nacque in Francia con il compositore Jacques Offenbach. Alcuni sostengono che già Mozart con il singspiel potesse essere considerato l’iniziatore del genere, ma sarà bene seguire l’idea diffusa che affida ad Offenbach tale onore. Siamo a metà dell’Ottocento e Parigi vive il Secondo Impero di
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Eventi
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Al via Emilia Romagna Festival 2023
redatto da Athos Tromboni FREE
IMOLA - Emilia Romagna Festival 2023, dopo le due anteprime (21 giugno nel Giardino storico del Palazzo Vescovile di Imola, con il duo padre e figlio Fulvio e Gabriele Fiorio, il cui ricavato è andato a favore del Museo Carlo Zauli di Faenza gravemente danneggiato dall’alluvione del 17 maggio; e 26 giugno al Chiostro di Francesco di Cesena
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Opera dall Estero
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L'ultimo sogno di Frida e Diego
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House, 13 giugno 2023. Come ultimo titolo della sua stagione del centenario, la San Francisco Opera ha offerto la prima locale di El Último sueño de Frida y Diego (L'ultimo sogno di Frida e Diego) un'opera in due atti della compositrice Gabriela Lena Frank, su libretto del drammaturgo cubano Nilo Cruz,
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Opera dall Estero
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Successo per Die Frau ohne Schatten
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN FRANCISCO (USA) - War Memorial Opera House (10 giugno 2023). Die Frau ohne Schatten, opera in tre atti di Richard Strauss (1864-1949) su libretto di Hugo von Hofmannsthal, è indubbiamente un grande capolavoro del repertorio operistico, che viene però raramente rappresentata nei teatri non europei; ma la San Francisco Opera l'ha
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Classica
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Quartetto e Quintetto a Casa Romei
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Se la lettera pubblicata da Arrigo Boito sul giornale «il Pungolo» il 21 maggio 1868 in polemica con l'allora Ministro dell'Istruzione Pubblica, fosse indirizzata oggi da un musicista qualunque al nostro Ministro dell' Istruzione, o a quello della Università e Ricerca, o a quello della Cultura, sembrerebbe scritta nel 2023 e non 155
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Approfondimenti
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Solo un Canto
servizio di Barbara Gasperoni Lanconelli FREE
BOLOGNA - La melodia vive e respira solo se scorre nel tempo e trova spazio per diventare memorabile. Il tema del canto per memorizzare è trasversale in più discipline. Mettere a memoria un testo teatrale complesso è un’attività di processo che richiede tempo e pazienza. Suonare senza partitura un brano musicale può essere difficilissimo
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Echi dal Territorio
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Ravel secondo Bartoli
FREE
GENOVA - Organizzata dagli Amici del Teatro Carlo Felice e del Conservatorio N.Paganini si è tenuta a Palazzo Spinola il 23 giugno 2023 la presentazione del compact-disc di Cinzia Bartoli con l’incisione integrale delle musiche pianistiche di Maurice Ravel. La prestigiosa sala nobile del museo ha accolto non molti spettatori (il pomeriggio
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