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Diamo conto delle produzioni operistiche del Rossini Opera Festival di quest'anno |
Comico e tragico al ROF 2022 |
servizio di Valentina Anzani |
Pubblicato il 21 Agosto 2022 |
PESARO, 9-11 agosto 2022 - Conquista il nuovo allestimento di "Otello", meno convincente è stato "Le Comte Ory", mentre "La Gazzetta" fa da grazioso intermezzo. Ecco come sono andate le tre reciite cui abbiamo assistito.
Le Comte Ory ovvero una follia disorganizzata Le opere in scena al Rossini Opera Festival, tradizionalmente tre, sono state per l’edizione 2022 Le Comte Ory, La Gazzetta, e Otello, tutte e tre con cast e maestranze dai nomi di pregio, che hanno sortito però esiti di vari livelli con un bilancio nettamente spostato sul terzo titolo. A inaugurare Festival è stato Le Comte Ory, con Juan Diego Flórez (nel ruolo del titolo) e Julie Fuchs (La Comtesse) quali punte di diamante di un cast di altissimo livello che annoverava Monica Bacelli (Ragonde), Maria Kataeva (Isolier), Andrzej Filonczyk (Raimbaud) e Nahuel di Pierro (Le Gouverneur) tra i comprimari. Con un gruppo di lavoro di tal calibro, per la nuova produzione firmata da Hugo De Ana e diretta da Diego Matheuz in testa all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, le premesse apparivano ottime, tuttavia lo spettacolo non è riuscito come sperato.
Da uno stimato regista come De Ana, che ha creato per decenni mirabili regie per teatri tra i più importanti al mondo, ci si sarebbe aspettati una lettura che perlomeno mettesse in luce gli aspetti preziosi e i sottotesti metaforici di un’opera complessa come questa; la sua decisione di puntare invece esclusivamente su quelli comici è risultata purtroppo in una drammaturgia tanto complessa da risultare a tratti incomprensibile. La sua è una regia estetica, che crea un certo contesto per i personaggi, ma non una vera narrazione. Personaggi e comparse ricalcano i figurini che brulicano nei mondi sognati da Hieronymous Bosch, trasformati da De Ana in macchiette che si producono in piccoli momenti comici, che strappano scoppi di facile ilarità generale, ma piccoli e difficili da intelleggere oltre la terza fila di platea. Gioca certo sul parallelismo da un lato della follia (dis)organizzata della cifra pittorica di Bosch e dall’altro della trama del tessuto musicale della partitura rossinana, che è sì un turbinare di agnizioni, travestimenti, scambi di sesso, continui nascondini, ma che viene ridotto dall’allestimento ad un nonsense condito da un’ironia circense, da avanspettacolo: proprio come nei dipinti di Bosch, la regia è una parata carnevalesca, in cui però a differenza di questi, manca coerenza. Sul palcoscenico si susseguono dunque un gran numero di masse, cori e comparse variamente vestiti e variamente gestiti, che si producono in numeri che rasentano il varietà televisivo. Vero è anche però che certe trovate (come il travestimento da Mosé di Flórez, che espone le tavole della legge che si accendono a intermittenza) scatenano risate di gusto nel pubblico, che in generale appare molto divertito dallo spettacolo, così come ha apprezzato il versante musicale. Piace il Raimbaud di Andrzej Filonczyk, e la sua aria nel second’atto è acclamata a furor di popolo. Flórez non ha perso il suo smalto e si conferma un interprete fine e dai grandi meriti vocali e attoriali. Julie Fuchs è generosa di potenza di voce così come di agilità. Inoltre i due, insieme a Maria Kateva nei panni del paggio Isolier, ben convincono durante il famigerato terzetto finale, così come la Ragonde di Monica Bacelli, caratterizzata con efficacia sul palcoscenico come una signora agé. Termina in grandi applausi quest’opera di cui ricorderemo le belle voci e un confuso turbinare colorato delle masse.
La Gazzetta dei toni pastello È caratterizzata da toni pastello e ambientazione diafana la seconda opera in programma, ovvero La Gazzetta. La regia di Marco Carniti con scene di Manuela Gasperoni e costumi di Maria Filippi è una ripresa del 2015, ma ben resiste al passare del tempo e fa da degna cornice alle peripezie a finale lieto delle due coppie di innamorati Lisetta/Filippo e Doralice/Anselmo, condite dalla comicità pervasiva di Carlo Lepore nei panni di Don Pomponio. Giorgio Caoduro affronta con la giusta leggerezza il ruolo di Filippo, mentre il tenore Alejandro Baliñas (Anselmo) affronta la sua aria – quasi di tempesta, trapiantata dall’opera seria – con agilità nel porgere e sicurezza espressiva. Maria Grazia Schiavo ha un timbro un po’ meno ricco di come lo ricordavamo, ma ben interpreta la bizzosa Lisetta.
Precisa è stata poi la Doralice di Martiniana Antoine, e ha conquistato la locandiera Madama La Rose di Andrea Niño per qualità dell’emissione tonda, tornita e ricca di armonici, così come per le ben sgranate agilità usate con disciplina e gusto. Bene anche Pietro Adaini (Alberto) e Pablo Gálvez (Monsù Traversen). Mercuriale è Ernesto Lama quale Tommasino, personaggio muto e comico, che fa apparire sul palcoscenico anche la tradizionale pesarese pizza “Rossini” (con uovo e maionese).
Otello, dramma universale Vince su tutti la bellissima nuova produzione di Otello diretta da Yves Abel. A Rosetta Cucchi è affidata la regia di uno spettacolo riuscito splendidamente: una drammaturgia preziosa, che si dipana sia nelle macrostrutture delle scene e dei movimenti delle masse, sia nei minimi gesti interlocutori tra i personaggi (come l’esitare all’avvicinarsi dei due sposi segreti Otello e Desdemona durate la festa del primo atto). Rosetta Cucchi ben racconta come alla violenza domestica, al femminicidio, si arrivi in modo graduale, come la vittima venga avvolta nelle spire degli atti violenti che, di piccola violenza in piccola violenza, le si stringono addosso come una morsa sempre più pericolosa e sempre più disumanizzante, e mette in evidenza anche l’importanza imprescindibile di una rete di supporto per la vittima, che in questo caso la famiglia d’origine nega a Desdemona, rendendole impossibile allontanarsi dal suo amato e carnefice Otello. L’allestimento a tratti passa dall’iperrealismo al metafisico e la vicenda di Desdemona diventa metafora di quella vissuta da ogni vittima. Ben emerge anche la sua solitudine di donna inerme in mezzo a uomini abusivi, e ammette che “confusa, oppressa, in me non so più ritrovar me stessa”: proprio come le vittime di violenza domestica a poco a poco perdono parte della propria identità.
Molto efficace anche il doppio ambiente (con le scene di Tiziano Santi) in cui avviene l’azione, quello pubblico, della sala da feste, in cui tutto è apparenza sociale e abiti scintillanti (nei costumi di Ursula Patzak), e quello privato, nelle stanze di servizio della casa, dove si rivelano le vere nature dei personaggi. Qui si dipana una drammaturgia veloce, che nulla ha da invidiare alla suspence narrativa degli sceneggiati Netflix (pieno di tensione è il duello a colpi di roulette russa tra Otello e Rodrigo), con evocazioni hopperiane d’impatto, certe controscene ricche e tanto potenti da distrarre dall’azione principale (come nel caso dello schiaffo del padre Elmiro a Desdemona, vero centro dell’azione, ma disturbato dalla baruffa di Otello con Rodrigo). Diversi sono stati i momenti musicali d’effetto: meraviglioso il concertato di fine primo atto, così come l’aria a inizio secondo atto di Rodrigo (un bravissimo Dmitry Korchak, a cui viene richiesto un bis), e la Canzone del salice, momento liricissimo (e forse il più noto brano dell’opera).
Piacciono molto i cantanti: la Desdemona di Eleonora Buratto è incredibile nel porgere, nell’ornare; l’Otello di Enea Scala è elegante nel gesto e nell’emissione; appropriato e intenso è l’Elmiro di Evgeny Stavinsky, così come lo Iago di Antonino Siragusa, di cui colpisce la cura fin nei minimi particolari dei recitativi. Bene anche Adriana di Paola (Emilia). Il risultato è uno spettacolo articolato, complesso, profondo, con tanto di finale alternativo. Rosetta Cucchi chiude infatti l’opera con una doppia scena: Otello e Desdemona tragicamente accasciati in primo piano, e gli stessi al contrario felici e attorniati dalla famiglia in secondo piano. Quel finale alternativo positivo mostra come, se in quella famiglia ci fosse stato ascolto e rispetto, se non avessero giudicato e sminuito Otello, se Iago non fosse stato invidioso, se, se, se… tutto sarebbe potuto invece finire bene. E strazia ancor più di quello tragico reale.
Crediti fotografici: Amati Bacciardi per il Rossini Opera Festival di Pesaro Nella prima miniatura in alto: il tenore Juan Diego Flórez protagonista di Le Comte Ory Sotto in sequenza: Ancora Flórez con le "Tavole della Legge" trovata registica molto applaudita; Nahuel Di Pierro (Le Gouverneur); Flórez con Julie Fuchs (La Comtesse) e Maria Kataeva (Isolier); a seguire, bella panoramica di Amati Bacciardi su Le Comte Ory Nella seconda miniatura al centro: la brava Andrea Niño nelle vesti di Madama La Rose nell'opera La Gazzetta Sotto da sinistra il cast di La Gazzetta: Martiniana Antonie (Doralice); Pietro Adaini (Alberto); Carlo Lepore (Don Pomponio); Giorgio Caoduro (Filippo); Maria Grazia Schiavo (Lisetta) Nella terza miniatura in fondo: Enea Scala ottimo protagonista di Otello Sotto in sequenza: Antonino Siragusa (Iago) e Adriana Di Paola (Emilia); la splendida Eleonora Buratto (Desdemona); Evgeny Stavinsky (Elmiro); ancora Enea Scala con Dmitry Korchak (Rodrigo); Dmtry Korchak con Antonino Siragusa; Dmitry Korchak, Eleonora Buratto, Enea Scala In fondo, in sequenza: scena d'assieme con Evgeny Stavinsky , Eleonora Buratto, Dmitry Korchak, Enea Scala e il coro A seguire: altra scena d'assieme con Eleonora Buratto, Dmitry Korchak e Evgeny Stavinsky
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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