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L'illuminotecnica nella produzione torinese dell'opera di Chajkovskij gioca un ruolo... registico |
Dama scolpita dalla luce |
servizio di Simone Tomei |
| Pubblicato il 08 Aprile 2025 |
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con sensibilità da Sam Brown, ha ampliato la portata del lavoro del predecessore, offrendo un'esplorazione lucida e spietata delle ossessioni che ci consumano. Fin dalle prime scene lo spettatore viene proiettato in un'atmosfera onirica e perturbante. Dimenticata la solita San Pietroburgo da cartolina, quello che si dispiega davanti agli occhi dello spettatore è un paesaggio mentale claustrofobico, dominato da colori innaturali e da una pervasiva sensazione di straniamento. Persino il Giardino d'estate, tradizionalmente cuore pulsante della vita sociale, appare qui trasfigurato in un simulacro, allegoria di una realtà interiore distorta e inquietante. In questo contesto, Hermann, figura già di per sé marginale ed esclusa, diviene l'emblema di una solitudine abissale: Chajkovskij sembra suggerire che l'inferno è soprattutto la solitudine dell'uomo di fronte al proprio destino. Le scene ed i costumi di Stuart Nunn si distinguono per una notevole coerenza visiva e per la ricchezza di dettagli simbolici che arricchiscono la narrazione. La scena fonde con audacia elementi di un presente alienato, fatto di geometrie fredde e luci al neon, con reminiscenze di un Settecento decadente, quasi rococò, ma filtrato attraverso una lente distorta e a tratti grottesca.
  
I bambini-soldato, automi in miniatura nel primo quadro, incarnano una feroce critica all'indottrinamento e all'omologazione, prefigurando l'emarginazione e la disumanizzazione del protagonista. Le fotografie di Liza, moltiplicate ossessivamente come in un museo privato, diventano la rappresentazione tangibile di un amore che da passione si trasforma in morboso possesso, in una vera e propria ossessione totalizzante. Il suicidio di Liza si configura come un momento di teatro puro, una scena di struggente intensità che si imprime indelebilmente nella memoria dello spettatore. La drammatica sequenza, articolata su diversi livelli spaziali – la banchina, il ponte, le scalinate – sottolinea la distanza incolmabile tra i due protagonisti, prigionieri di mondi interiori inconciliabili. Hermann, ormai completamente consumato dalla sua ossessione per il gioco e per il feticcio delle carte, è sordo al richiamo dell'amore, mentre Liza, intrappolata in un destino tragico, cerca invano una redenzione impossibile, un modo per sfuggire al tragico fato che incombe su di lei. Se l'impianto registico si distingue per la sua indubbia forza espressiva, non tutto però convince pienamente: il ballo in maschera, trasformato in un'orgia esplicita, rischia di appesantire un momento già di per sé potente. Qui il Settecento pop, evocato attraverso eccentriche parrucche e luci stroboscopiche, suggerisce efficacemente il delirio collettivo, ma l'esplicita rappresentazione della sessualità introduce una nota di pesantezza - ai limiti di una volgarità non necessaria - che incrina parzialmente l'equilibrio complessivo. Si tratta, tuttavia, di una concessione isolata in un disegno registico che si distingue per lucidità e compattezza.


Un plauso particolare merita il lavoro di Linus Fellbom sul fronte illuminotecnico. La luce, in questo allestimento, non è un semplice elemento scenografico, ma diviene un vero e proprio linguaggio emotivo che isola, scolpisce e divide. È la luce a separare inesorabilmente Hermann dalla festosa vitalità della società che lo circonda, a moltiplicare l'immagine della Contessa, rendendola una presenza ossessiva e pervasiva. In questo modo, la regia si fa acuta indagine dell'inconscio, con tutte le sue reincarnazioni, le sue proiezioni e i suoi inquietanti ritorni. La forza di questo allestimento, a mio avviso, risiede nella sua capacità di essere fedele non alla lettera, ma allo spirito più profondo dell'opera chajkovskijana. La dama di picche non è semplicemente una storia gotica o un'opera di un compositore sull'orlo di una crisi nervosa, è una tragedia simbolista che anticipa temi cruciali come l'alienazione dell'individuo nella società moderna, la dipendenza patologica e la paura dell'irrilevanza. È la storia di un uomo che tenta di piegare il caso al proprio volere e che viene inesorabilmente travolto dalla necessità. Le tre carte, inizialmente percepite come promessa di potere e ricchezza, si trasformano ben presto in uno strumento di dannazione. La Contessa – madre, amante, regina, spettro – incarna la figura ineluttabile del destino. E la musica struggente e appassionata di Čajkovskij ci accompagna in questo viaggio nel cuore della tenebra. Al termine della rappresentazione lo spettatore è pervaso da un senso di vertigine e di vuoto. Hermann, immobile nella sua rovina, è l'immagine desolante che ci portiamo via dal teatro: un uomo che ha perso tutto e che, in fondo, non ha mai posseduto nulla di veramente significativo. Diventiamo quindi testimoni impotenti di questa tragedia, ci scopriamo inquieti e turbati nel profondo, toccati da un'opera che non offre facili consolazioni ma che ci costringe a confrontarci con le nostre fragilità e le nostre paure più recondite. La dama di picche è un esempio emblematico della straordinaria capacità di Chajkovskij di fondere in modo originale tradizione e innovazione. Accanto a evidenti richiami al classicismo mozartiano, che si manifestano soprattutto nelle scene di corte e nei balli, emergono soluzioni armoniche di grande audacia e una scrittura orchestrale densa e poliedrica. L'uso sapiente dei leitmotiv per rappresentare i tormenti interiori di Hermann e l'ineluttabilità del destino si rivela particolarmente efficace: il tema della Contessa, ad esempio, ritorna ciclicamente, sottolineando la presenza costante e opprimente della sua figura nella psiche del protagonista, quasi un'ossessione che lo divora dall'interno. Sul podio il giovane maestro Valentin Uryupin si conferma direttore d'orchestra di razza, guidando l'Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Torino con una lettura appassionata e rigorosa della partitura chajkovskijana. Uryupin si dimostra interprete raffinato e profondo, capace di accendere la miccia emotiva della partitura, esplorando ogni anfratto e rivelando sonorità particolari e preziose. La sua direzione non si limita a una corretta esecuzione ma scava nei meandri della composizione, evidenziando la modernità di un'opera che, pur radicata nella tradizione, sperimenta audacemente con il linguaggio musicale. L'agogica, sempre appropriata, asseconda con naturalezza le tensioni drammatiche e i momenti di lirismo struggente, conferendo alla narrazione un ritmo incalzante e coinvolgente. L'equilibrio che Uryupin instaura tra le diverse sezioni orchestrali è mirabile: gli archi vibranti, i fiati incisivi e le percussioni pulsanti concorrono a creare un tessuto sonoro ricco di sfumature cangianti, che sostiene e amplifica le voci dei cantanti esaltandone le qualità espressive. Anche il coro, preparato con grande precisione dal M° Ulisse Trabacchin, si inserisce perfettamente in questo affresco musicale, contribuendo con la sua potenza espressiva a delineare il senso di fatalità ineluttabile che incombe sui protagonisti. Ottimo anche il coro delle voci bianche preparato e diretto dal M° Claudio Fenoglio.


Nel ruolo di Hermann il tenore Michail Pirogov offre un'interpretazione intensa e tormentata, dando voce alle ossessioni del personaggio con una vocalità potente e ricca di sfumature espressive. Pirogov non si limita a cantare il ruolo ma lo vive visceralmente, trasmettendo al pubblico ogni sfumatura del proprio tormento interiore. La sua voce, ricca di armonici e di una potenza che sembra non conoscere limiti, è capace di passare dal lirismo più struggente a esplosioni di rabbia e disperazione con una naturalezza disarmante. Delinea con precisione la parabola discendente del protagonista, dalla passione amorosa e dalla speranza di una vita migliore alla follia autodistruttiva e alla consapevolezza del fallimento. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni inflessione della voce contribuisce a costruire un ritratto di un uomo dilaniato dalle proprie contraddizioni, schiacciato da un destino ineluttabile. Il suo Hermann non è solo un folle ma un essere umano complesso e tragico, capace di suscitare nello spettatore ora pietà, ora repulsione, ma sempre un profondo coinvolgimento emotivo conferendo al personaggio una statura tragica di grande impatto emotivo. Zarina Abaeva, nei panni di Liza, incarna con grazia e sensibilità la fragilità e l'innocenza della giovane donna, divisa tra amore e senso del dovere. Se la sua vocalità, a mio avviso, non è ancora del tutto matura per affrontare appieno le sfumature più drammatiche del ruolo, l’Abaeva sa risolvere comunque con grande professionalità i passaggi più intensi e drammatici, dimostrando musicalità ed intonazione impeccabili. La sua interpretazione attoriale di contro rivela una notevole maturità artistica, che le consente di delineare con efficacia il tormento interiore del personaggio e la sua struggente umanità. Lungi dall'essere la decrepita figura descritta dal libretto, la Contessa di Jennifer Larmore si rivela una vera diva cinematografica. L'intuizione registica, che la dipinge come un incrocio tra Ute Lemper e Marlene Dietrich, esalta la sua presenza scenica. La Larmore, con la sua voce scura e piena, dal timbro inconfondibile, potente e sostenuto, cesella ogni sfumatura del personaggio. Si percepisce in ogni gesto e sguardo l'eco di un passato glorioso, di una bellezza che ha sedotto e dominato, e che ora, nel crepuscolo della vita, si trasforma in un'arma di seduzione e potere. La Larmore incarna i capricci di una gran dama annoiata. Non è solo la voce a sedurre, ma l'intera presenza scenica: il portamento altero, lo sguardo intenso e penetrante, l'arte di ammaliare con un gesto, un sorriso, una parola sussurrata. In questa Contessa il declino fisico è trasceso da una forza interiore indomita che la rende ancora più pericolosa e affascinante. Accanto alla triade dei protagonisti il resto del cast non è da meno. Il baritono Elchin Azizov conferisce al Conte Tomskij un'eleganza vigorosa e una presenza scenica incisiva. Il Conte Tomskij è un personaggio chiave nell'economia dell'opera, non solo per il suo ruolo di confidente e consigliere del protagonista ma anche per la sua capacità di incarnare l'aristocrazia russa del tempo. Azizov, con la sua presenza scenica imponente e la sua voce ricca di sfumature, riesce a delineare un ritratto complesso e affascinante di questo nobile. La sua eleganza non è solo esteriore, fatta di gesti raffinati e portamento altero, ma anche interiore, frutto di una profonda consapevolezza del proprio status e del proprio ruolo nella società. La sua interpretazione sottolinea come Tomskij sia, in fondo, l'antitesi di Hermann: un uomo perfettamente integrato nel suo mondo, sicuro di sé e del proprio fascino, ma anche capace di una certa qual spietatezza e di un cinismo disincantato. Vladimir Stoyanov, nel ruolo del Principe Eleckij, tratteggia un personaggio dall'eleganza malinconica, lasciando trasparire la purezza del suo amore per Liza. In questo contesto, è doveroso sottolineare come Stoyanov gestisca il ruolo con una vocalità sempre a fuoco, grande eleganza di fraseggio, legato impeccabile e intonazione perfetta, qualità che contribuiscono a delineare un ritratto di nobiltà d'animo e di sincero affetto. Il mezzosoprano Deniz Uzun offre una performance raffinata nel ruolo di Polina, amica di Liza, impreziosendo la scena con il suo timbro vellutato e la sua musicalità espressiva.

Completano efficacemente la compagnia di canto Ksenia Chubunova (la Governante), Alexey Dolgov (Chekalinskij), Joseph Dahdah (Chaplickij e il Maestro di cerimonie), Irina Bogdanova (Maša), Vladimir Sazdovski (Surin), Viktor Shevchenko (Narumov) e Luca Degrandi (la voce bianca del Piccolo comandante), tutti allineati su un livello di eccellenza che testimonia la cura e l'attenzione dedicate alla realizzazione di questa produzione. Teatro gremito in ogni ordine e grado; applausi sentiti per tutti. (La recensione si riferisce alla recita di domenica 6 aprile 2025)
Crediti fotografici: Mattia Gaido per il Teatro Regio di Torino Nella miniatura in alto: il tenore Michail Pirogov (Hermann) A centro, in sequenza: ancora Michail Pirogov; Zarina Abaeva (Liza); Jennifer Larmore (Contessa); scena con i tre protagonisti principali Sotto, in sequenza: panoramiche sui più significativi quadri della Dama di picche di Chajkovskij e sulle luci dell'allestimento torinese curate da Linus Fellbom
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Parliamone
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Otello l'incoerenza č di scena
intervento di Simone Tomei FREE
PARMA - Esiste un patto segreto, antico e nobilissimo, tra il palcoscenico e la platea. È un atto di fede: lo spettatore si affida alla visione degli artisti, promettendo in cambio sospensione dell'incredulità e apertura del cuore. Aprire il sipario sull' Otello al Teatro Regio di Parma, nel cuore del Festival Verdi 2025, avrebbe dovuto significare rinnovare questo patto, immergendosi nel gorgo della più compiuta tragedia shakespeariana in musica. E, in effetti, la partitura di Verdi ha mantenuto fede al suo compito: un fiume in piena, potente e inesorabile, che dal golfo mistico ha continuato a scorrere, travolgente e commovente. Il problema, ahimè, è sorto quando ho alzato gli occhi perché ciò che si vedeva apparteneva a un altro pianeta drammaturgico, a un universo visivo che con il fiume verdiano dialogava poco o punto. Le note di regia di Federico Tiezzi, un denso manifesto intriso di Freud, Welles, Dostoevskij e Pasolini, promettevano una discesa negli inferi della psiche.
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Classica
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Lü Jia perfetta intesa con Pagano
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La sera del 30 ottobre 2025 il Teatro Carlo Felice ha inaugurato la Stagione Sinfonica 2025/26 con un concerto interamente dedicato alla musica francese fra Ottocento e primo Novecento, affidato alla direzione di Lü Jia e alla partecipazione del giovane violoncellista Ettore Pagano, accompagnato dall’Orchestra della Fondazione.
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Classica
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Taverna per Prokofiev
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il corpus dei cinque concerti per pianoforte e orchestra e delle nove sonate per pianoforte, oltre a vari pezzi minori, testimonia l'impegno di Sergej Prokofiev per i tasti bianconeri. Tutti i più grandi pianisti si sono cimentati (e continuano a cimentarsi) nei concerti per pianoforte di Prokofiev, con assoluta predominanza - almeno
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Ballo and Bello
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Centenario di Dietrich Fischer-Dieskau
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - In occasione del centenario della nascita di Dietrich Fischer-Dieskau, prestigioso baritono e raffinato interprete della grande tradizione Liederistica e operistica internazionale, Rovigo ha dedicato una masterclass presso il conservatorio cittadino e una giornata speciale al suo lascito musicale e intellettuale, con eventi di altissimo profilo
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Eventi
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Donizetti Opera apre il sipario
redatto da Athos Tromboni FREE
BERGAMO - Quella che qui presentiamo è la prima edizione del Donizetti Opera 2025 firmata dal direttore d'orchestra Riccardo Frizza, nella doppia veste di direttore artistico e musicale. È un festival da tempo riconosciuto a livello internazionale come irrinunciabille appuntamento annuale dedicato al celebre compositore bergamasco Gaetano
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Opera dal Centro-Nord
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Macbeth ancestrale e misterico
servizio di Angela Bosetto FREE
BUSSETO (PR) – «Penso che l’attrazione di Verdi per Shakespeare fosse legata più alla sua convinzione di poter trasformare in musica la grande letteratura che non ad affinità personali. Sicuramente aveva un istinto formidabile per l’Arte con la a maiuscola. Ma se oggi, come allora, nessuno sa nulla della vita di Shakespeare, è innegabile che Verdi
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Eventi
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Bologna va 'Verso Itaca'
redatto da Athos Tromboni FREE
ROMA - La stagione di Opera, Danza e Concerti 2006 firmata dalla nuova sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, Elisabetta Riva e dal direttore artistico Pierangelo Conte si chiama “Verso Itaca”: è un appellativo che racconta metaforicamente l’ultima tappa del viaggio della fondazione lirico-sinfonica felsinea verso il rientro
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Opera dal Nord-Ovest
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Francesca da Rimini tra forza e fragilitā
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - C’è un destino che sembra non conoscere oblio: quello di Francesca da Rimini, eroina sospesa tra colpa e innocenza, tra desiderio e condanna, che continua a esercitare il suo fascino attraverso i secoli e i linguaggi. Quando il sipario del Teatro Regio di Torino si alza sull’opera di Riccardo Zandonai, aprendo la stagione lirica 2025/2026, non
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Opera dal Nord-Est
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Cosė fan tutte di successo
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Zeus e le sue metamorfosi alla caccia delle femmine: così lo scenografo e costumista Milo Manara (al suo debutto sulle scene dell'opera) ha illustrato Così fa tutte di Wolfgang Amadeus Mozart per l'inaugurazione della 210.ma stagione lirica del Teatro Sociale di Rovigo, venerdì 17 ottobre 2025. L'allestimento si è rivelato giocoso,
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Dischi in Redazione
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Disco che celebra un grande Autore
recensione di Simone Tomei FREE
Ennio Porrino I Canti dell'esilio (Songs of Exile) Angela Nisi soprano - Enrica Ruggiero pianoforte Brilliant Classics 2025 Il compositore sardo Ennio Porrino (1910-1959) appare oggi come un autore al tempo stesso elegante e complesso, il cui percorso creativo è segnato dalla tensione fra la ricerca delle radici identitarie
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Giovanni claustrofobico
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - C’è qualcosa di emblematico nel vedere il Don Giovanni di W.A. Mozart intrappolato in un labirinto di pareti rotanti; forse è il destino stesso di certe regie nate come provocazione e finite per diventare autocitazione. Al Teatro Carlo Felice di Genova, l’allestimento firmato da Damiano Michieletto (produzione della Fenice di Venezia datata
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Classica
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Gibboni e Mariotti bella accoppiata
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Brahms presentato (le sue Sinfonie), Brahms eseguito (la Sinfonia n.4): così si è aperta lunedì 6 ottobre la stagione 2025/2026 di Ferrara Musica nel Teatro Comunale "Claudio Abbado", dopo l'anteprima del 14 settembre scorso dell'Ensemble Nova Ars Cantandi presso la Pinacoteca Nazionale di Palazzo Diamanti. Per approfondire la
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara in Jazz primo week-end
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il 3 ottobre scorso il Jazz Club Ferrara ha dato avvio alla prima parte dei concerti della nuova stagione "Ferrara in Jazz" che si svolgerà ogni fine settimana (il venerdì, il sabato e la domenica) fino al 21 dicembre 2025. L'appuntamento d'apertura, nel Torrione San Giovanni, ha visto in pedana il sassofonista Piero Bittolo Bon con Alessandro
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Eventi
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Partenza con le canzoni di Guccini
servizio di Francesco Franchella FREE
FERRARA - Alla volta dei primi freddi (o freschi) settembrini, il mondo si divide: chi si dà già ai pranzi autunnali vestendosi come se fosse il 1° di gennaio; chi ogni weekend, nostalgico del caldo, chiede al coniuge di fare “l’ultima” gita al mare; chi guarda in continuazione le mail, per sapere quando inizieranno le prime serate della stagione
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Personaggi
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Porto in scena le parole che non scrisse
servizio di Ludovica Zambelli FREE
FERRARA - Al Teatro Abbado andrà in scena lo spettacolo Concerto a due per Puccini, con Alessio Boni e Alessandro Quarta, regia di Boni stesso e Francesco Niccolini ("prima" lunedì 29 settembre, replica sabato 30 settembre 2025 ore 20,30); è uno spettacolo con parole e musica, che si incontrano per restituire la complessità di un compositore che
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Echi dal Territorio
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Ferrara in Jazz si parte!
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - È giunta alla 27.esima edizione la stagione del Jazz Club Ferrara, presso il Torrione San Giovanni di via Rampari di Belfiore incrocio di via Porta Mare: a partire da venerdì 3 ottobre 2025, proprio il Torrione riapre le porte di Ferrara in Jazz con il programma della prima parte di stagione (ottobre-dicembre 2025), dove sono in calendario
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Classica
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Saccon-Genot e fanno tre
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il Comitato per i Grandi Maestri fondato e presieduto da Gianluca La Villa ha organizzato un concerto cameristico a Palazzo Roverella, sede del Circolo Negozianti di Ferrara, in memoria del prof. Luigi Costato: protagonisti del concerto sono stati due musicisti già noti e molto apprezzati nella città estense, il violinista Christian Joseph
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Ballo and Bello
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Ecco le Stanze della Danza
FREE
ROVIGO - Per due giorni, sabato 27 e domenica 28 settembre 2025, Rovigo diventa una finestra sul panorama della danza contemporanea. È stato presentato il 19 settembre scorso allo spazio Fs del Censer, in conferenza stampa, la prima edizione del festival Le stanze della Danza, un itinerario di performance che si inaugurerà alle ore 17,00 di
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Opera dal Centro-Nord
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Una perla i Pescatori di perle
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - La perfezione, si sa, non è di questo mondo. Eppure l’arte, nei suoi momenti più ispirati, ci consente di sfiorarne il mistero, in quella rara alchimia che fa dialogare la forza arcana della musica, la purezza del canto e la poesia della scena. È questa, precisamente, la sensazione che ho provato uscendo dal Teatro del Maggio Musicale
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Pagina Aperta
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Un luogo dove il cuore rimane giovane
redatto da Athos Tromboni FREE
ROVIGO - La platea del Teatro Sociale per la prima volta si è trasferita in piazza Giuseppe Garibaldi: l’evento dal titolo Sotto il cielo di Rovigo – Cult dove il cuore rimane giovane, a cura della regista Anna Cuocolo, ha voluto essere un incontro speciale della autorità locali e del management del teatro con il pubblico, per celebrare insieme a tutta la città,
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Echi dal Territorio
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Lucca nuova stagione d'Opera
redatto da Simone Tomei FREE
LUCCA - È stata presentata il 17 settembre 2025, nel Ridotto del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini", la Stagione lirica 2025-2026 della quale vi portiamo a conoscenza attraverso il comunicato stampa dell’ente lucchese. La Stagione Lirica del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini" si presenta, per il 2025-2026, come un’autentica celebrazione del
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Vocale
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Concerto degli allievi di Magiera
FREE
FERRARA - La presentazione della Stagione di Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" - avvenuta nella mattinata di martedì 16 settembre - ha avuto il suo epilogo alle ore 20,00 con un concerto lirico nel Ridotto del teatro, dove si sono esibiti i giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera
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Eventi
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Ferrara nuova stagione d'Opera e Danza
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Un "Concerto a due per Puccini" e dodici spettacoli di opera, danza, musical, sono la dote della Stagione d'Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" che si aprirà il prossimo 29 settembre per concludersi il 24 maggio del prossimo anno.
La conferenza-stampa
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Opera dal Centro-Nord
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L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Personaggi
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Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE
Massimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
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Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
FREE
FERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica" ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
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Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei FREE
PONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dall Estero
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Una Traviata trasposta nel Novecento
servizio di Ramón Jacques FREE
BOGOTÀ (Colombia) - 24 agosto 2025, Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo. In occasione della quindicesima stagione del Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo, attualmente il palcoscenico più importante della Colombia, si è tenuta una nuova rappresentazione di La traviata. L’opera,
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Opera dal Centro-Nord
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Ode a Leopardi e Medium prova generale
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
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ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE
PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.
I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
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SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE
SAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
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Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE
LIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui . La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Turandot e le altre
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TORRE DEL LAGO (LU) - Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Alina Tkachuk la rivelazione
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TORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Rigoletto, Nabucco e Aida
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VERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
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Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
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Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
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Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE
TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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