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La ripresa dell'opera con la regia di Leo Muscato si palesa sempre pių a(du)lterazione |
Carmen assassina. Parliamo dei cast |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 24 Ottobre 2019 |
FIRENZE - Ancora Carmen di Georges Bizet nell'allestimento firmato da Leo Muscato (ripreso da Alessandra De Angelis), con le scene di Andrea Belli, i costumi di Margherita Baldoni e le luci di Alessandro Verazzi riprese da Vincenzo Apicella. Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino l'opera in questione è ormai entrata tra i titoli di repertorio che vengono proposti quasi ogni anno (se non più volte durante ogni stagione). Riecco dunque la Carmen che non muore, la Carmen che uccide, la Carmen con il finale cambiato. Tanti sono gli appellativi che sono stati attribuiti a questa produzione anche se il nuvolo di polemiche che ne accompagnò i suoi albori, sembra ormai solo un vago e sparuto ricordo. Anch'io, nel mio scrivere, ebbi modo di fare qualche considerazione illustrando con dovizia di particolari le caratteristiche di questa drammaturgia (potete leggere qui e anche qui i miei due interventi) e per questa repetita non intendo spendere troppe parole se non una piccola riflessione che mi è scaturita alla fine della prima serata fiorentina. Mi era sembrato di aver "fatto pace" con questa interpretazione del finale, di aver digerito un'idea un po' troppo "eretica" sulla manipolazione dell'epilogo con un pretesto piuttosto labile sin dagli albori; non mi ero però accorto dell'alterazione (proprio nelle ultime righe del libretto) del testo Henri Meilhac e Ludovic Halévy nei sovratitoli proiettati in sala. Se alla prima visione l'aspetto visivo del finale era contundente con la realtà drammaturgica originale, ora (dopo aver notato questa ulteriore manipolazione) la sensazione di fatica nell'accettazione si è ampliata esponenzialmente rendendo ancor più ridicola e inutile questa a(du)lterazione i cui fini e le cui intenzioni sono sempre stati, ai più, piuttosto fumosi e misteriosi ab origine. E' cambiato il Sovrintendente della Fondazione fiorentina, inevitabilmente cambierà anche altro all'interno del "Teatro"... decidere di cambiare questo finale per riportarlo a ciò che dovrebbe essere, non potrebbe essere una scelta intelligente e doverosa? Ai posteri l'evoluzione degli eventi. Veniamo adesso ai due cast in scena per le recite di questo inizio d'autunno.
Domenica 13 ottobre 2019 – Primo Cast E' quello del tenore Luciano Ganci il primo nome che appare nell'ordine del libretto di sala; il cantante romano affronta il ruolo di Don José con un'interpretazione che potrei definire quasi carismatica se non da manuale; la sua non è solo partecipazione, bensì empatia attraverso la quale si può arrivare a percepire fin nelle viscere l'essenza di un personaggio sì variegato ai limiti dello schizofrenico. Se scenicamente la credibilità è palese, vocalmente si può apprezzare un livello eccelso di professionalità quale risultante di numerosi fattori su cui campeggia senza dubbio la bellezza del timbro; ma se questo portasse all'obiezione di essere solamente un dono di madre natura, c'è molto altro. Siamo innanzi ad una bravura nella gestione dei fiati, nella cura degli accenti, nella ricerca certosina delle intenzioni e quindi nella restituzione di un canto legato saldamente alla parola scenica del quale l'artista domina ogni sfaccettatura restituendo frasi tanto dense di impeto e di rabbia, quanto struggenti d'amore e di passione di cui diventa emblematica sintesi l'aria del secondo atto La fleur qui tu m'avais jetée terminata con grandi ovazioni da parte del pubblico. Marina Comparato veste anche in questa ripresa i panni eponimi della sigaraia di Siviglia ed al pari del passato non manca di centrare il bersaglio nell'affrontare questo importante ruolo della sua carriera di cui ha ampiamente parlato in un'intervista che potete qui leggere. Ogni anno che passa, come succede con il vino pregiato, migliora vieppiù e riesce a trovare sempre nuovi stimoli per eliminare il rischio di interpretazione standardizzata di un personaggio che, se affrontato in maniera routinaria, perderebbe completamente il suo fascino. Ecco invece che anche stavolta sono emerse nuove dinamiche, nuove prospettive e nuove intenzioni che hanno reso la sua prova musicale e scenica un quadro di soddisfacente visione ed ascolto. L'Escamillo di Fabrizio Beggi è tutto fuoco e carnalità con un piglio baldanzoso nell'aria di sortita sicuro nell'acuto e centrato nelle zone più gravi del rigo; riesce bene anche nelle dinamiche variegate che rapprentano un valore interpretativo da elogiare. Di pregio anche la Micaela di Lavinia Bini al debutto nel ruolo dove non ha mancato di centrare il bersaglio con una vocalità omogenea e salda; la robustezza della zona centrale non ha pregiudicato, anzi in questo caso ha esaltato la cristallinità dell'acuto nel quale ho potuto apprezzare ottime messe di voce e un'attenzione fattiva all'intonazione ed alla cura del fraseggio. Nel quadro delle figure di fianco i quattro malavitosi della situazione: le due scaltre donzelle - Costanza Fontanta (Frasquita) e Giada Frasconi (Mercédès) - si sono unite alla coppia maschile di contrabbandieri Min Kim (Le Dancaire) e Antonio Garés (Le Remendado). Complessivamente il quartetto era ben amalgamato musicalmente, ma ho notato qualche asperità e sbavatura nelle voci femminili soprattutto in quella sopranile della Fontana mentre in ambito maschile è mancata una visione interpretativa ricercata concentrando il risultato solo su una correttezza formale. Note positive invece per il Moralés di Francesco Samuele Venuti che è emerso per nitida dizione, prezioso timbro ed una non comune dose di eleganza e cura intepretativa per un ruolo comprimariale; si può fare meglio per affrontare le note acute che talvolta sono raggiunte con artificiosi escamotages, ma un percorso attento di perfezionamento può essere foriero di ottime evoluzioni per la sua carriera. Lo Zuniga di Shuxon Li ha trovato molti ostacoli nell'affrontare la partitura; il suono è costantemente indietro ed ogni frase risulta ingolfata da un fraseggio inesistente ed una pronuncia poco corretta. Completavano il cast: Teodolinda de Giovanni (Une marchande d’orange) e Giovanni Mazzei (Un bohémien). Nel ruolo muto di Lillas Pastia, il collaudato Leonardo Cirri. Il pubblico anche se numericamente deludente, ha dimostrato una complessiva soddisfazione tranne qualche isolato dissenso rivolto alla regia.
Martedì 22 ottobre 2019 - Secondo cast Samuele Simoncini subentra nel ruolo di Don José; per il cantante senese è un debutto che risolve mettendo in luce la parte più virile e passionale del personaggio; non fa fatica a dimostrare di possedere uno strumento importante e solido e, ove può, cerca di giocare le sue carte migliori piegando le nouances del testo e delle note alla potente vocalità delle sue corde. Si apprezza anche un'ottima padronanza del palcoscenico dove si trova perfettamente a suo agio sia nei momenti da protagonista che in quellli di interazione con gli altri personaggi. Deludente sotto tutti i punti di vista la Carmen di Karina Demurova della quale possiamo apprezzare un eccellente fisique du role, ma poco piegato alle esigenze stilistiche della complessa figura femminile, mancando un apporto convincente di sensualità, passione e carisma; elementi che anche vocalmente sono stati pressochè assenti a causa di un'emissione discontinua e frastagliata nei vari registri. In acuto la voce si faceva tendenzialmente opaca e priva di ampiezza e spessore, mentre nella zona più grave risultava a tratti quasi inudibile con inflessioni piuttosto dure di glottide. Inesistente anche la cura della parola scenica (inficiata da una prununcia tutt'altro che ortodossa) che non si è mai concretizzata in un discorso musicale degno di tal nome. Interessante la voce di Federica Vitali nel ruolo di Micaela; ho notato nel primo atto una certa tendenza nel gonfiare i suoni centrali che mettevano talvolta a rischio gli acuti dai quali emergeva un vibrato piuttosto marcato. Nella sua grande pagina del terzo atto Je dis que rien ne m'épouvante sembrava quasi di ascoltare un'altra interprete che non ci ha lasciato orfani di un canto curato, debitamente a fuoco, cesellato da un piacevole legato e pregevoli dinamiche.
A completamento del cast: Mirabela Castillo (Une marchande d’orange) e Egidio Massimo Naccarato (Un bohémien). Elemento comune alle due serata il Coro del Maggio Musicale Fiorentino ed il Coro delle voci bianche diretti dal M° Lorenzo Fratini in due serate di grazia (la prima comunque meglio della seconda) nell'affrontare la partitura con superbi colori e con ragguardevole pregnanza di suono; elementi che mettono in luce sicura preparazione, eccelse professionalità ed impegno che diventano l’ingrediente magico per la completa riuscita delle recite. Infine il M° Sesto Quatrini alla guida del complesso orchestrale del Teatro del Maggio Fiorentino; non si può dire che abbia mancato nel dimostrare il carattere necessario a far passare la sua idea della partitura bizetiana. Nel suo approccio si nota in primis l'attenzione alla ricchezza ed alla varietà del suono (curato nelle dinamiche e quindi nella ricerca costante di un colore denso di significato) brillante e garbatamente sfacciato nella roboante sinfonia, quanto commovente nella grande pagina di inizio del terzo atto. Sul lato dei tempi scelti ha privilegiato nel complesso una certa speditezza che, se da un lato ha dato maggior brio ad una drammaturgia scenica piuttosto pesante e talvolta farraginosa, in altri momenti ha fatto sì che la restituzione della parola scenica risultasse talvolta poco nitida. Ultima recita di questa ripresa con un pubblico più numeroso che ha dispensato per tutti calorosi consensi.
Crediti fotografici: Michele Monasta per il Teatro dell'Opera di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino Nella miniatura in alto: il direttore Sesto Quatrini Sotto in sequenza: selezione di fotografie del primo e del secondo cast
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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