Pubblicato il 02 Gennaio 2024
La Bella Addormentata di Pyotr Ilyich Chajkovskij al Teatro Comunale di Ferrara
Trapassi di passi non in prassi servizio di Edoardo Farina

20240317_Fe__00_LaBellaAddormentata_EvgeniyaBespalovaFERRARA - Nell’ambito della programmazione invernale “Opera e Balletto” del Teatro Comunale “Claudio Abbado “di Ferrara, non poteva mancare un appuntamento dal titolo fiabesco adatto alle giornate e festività natalizie, sicuramente inserito nelle sue condizioni di pragmatica ideali.  Il suggestivo incantesimo ha così preso forma sul palco in una “prima” e successiva replica rispettivamente venerdì 29 e sabato 30 dicembre 2023 con in scena La Bella Addormentata op. 66 musicata da Pyotr Ilyich Chajkovskij nell’allestimento del Russian Classical Ballet sotto direzione di Evgeniya Bespalova.
Grandioso capolavoro del balletto classico, un vero e proprio salto sulle punte nella magia delle fiabe e dei sogni, in un mondo incantato di castelli, foreste e maledizioni ma comunque dal lieto fine, il tutto accompagnato dai costumi e dettagli sontuosi settecenteschi. La sua rappresentazione è sempre una grande sfida per i ballerini, specialmente nell’interpretazione del personaggio principale, la principessa Aurora, richiedendo uno stile elegante e fragile allo stesso tempo ove solo un bacio dell’amor puro ne può spezzare il sortilegio, in una delle pagine più importanti scritte dall’illustre compositore russo, supportata da melodie eterne come Rosa Adagio Grande Valse Villageoise.
La relazione tra la musica di Chajkovskij e la coreografia del ballerino francese Marius Petipa (1818-1910) è così perfetta che sarebbe difficile immaginare un'altra lettura della partitura, rendendo attraverso la simbiosi generale di questa pièce l'Opera più emblematica della danza classica presentando un incredibile set di bellezza e realismo, attraverso un ensemble di solisti e un corpo di ballo guidato di solito da star della danza sovietica. Secondo, per cronologia di composizione dei suoi tre balletti, il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevolozskij, dando luogo alla prima rappresentazione il 15 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij,  ed ebbe successo fin da subito ricevendo riconoscimenti superiori a Il lago dei cigni da parte della critica e della stampa.

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Chajkovskij fu convocato dallo zar Alessandro III alla première nel palco imperiale; questi esclamando la semplice osservazione “bellissimo” e nient’altro, sembrerebbe avesse irritato il compositore in attesa probabilmente di un responso più favorevole. Purtroppo non ebbe mai la soddisfazione di vedere il suo lavoro diventare un successo immediato nei teatri al di fuori della Russia, morendo nel 1893. Nel 1903 è stato il secondo balletto più popolare nel repertorio del Balletto Imperiale (La figlia del Faraone di Petipa/Pugni era il primo), essendo stato eseguito duecento volte in soli dieci anni mentre la produzione montata alla “Scala” di Milano nel 1896 ebbe più di ventiquattro repliche, così come quella prodotta dai Balletti Russi nel 1921 a Londra, ottenendo ampi consensi.
Nel 1999 il Balletto del Mariinskij ricostruì la stesura del 1899 curata da Aleksandr Gorskij, con le rielaborazioni di scene e costumi, mentre la produzione di Kirov del 1951 di Konstantin Sergeev è oggi disponibile su Dvd/Video Vhs, seguendone la versione del 1999 "autentica" presente solo in brevi estratti a partire dal 2007. È l’opera del suo genere più lunga di Chajkovskij, della durata di quasi quattro ore contando anche gli intervalli, mentre senza pause è ridotto a quasi tre, quindi raramente eseguito nella sua interezza come avvenuto all’incirca in uguale misura nelle serate del teatro ferrarese che nonostante il suo sfarzo e coreografia dai colori pastello, accesi e fortemente pittorici un po’ da “mille e una notte” utili nella loro medesima collocazione, non sono stati sufficienti a rendere omaggio all’evento posto in cartellone essendosi trattato di una esibizione indubbiamente piuttosto amatoriale.
Ballerine giovanissime che pur dimostrando tanta passione e considerevole dinamismo hanno avuto qualche difficoltà in successioni visibilmente al di sopra delle loro capacità, destando perplessità anche nei confronti del pubblico meno accorto, ove i consueti passi atti alla continua ricerca della leggerezza non ne hanno evidenziato correttamente il carattere artistico a favore di un coinvolgimento piuttosto acerbo, affidandosi più che altro a un riuscito sincronismo. Tralasciando il linguaggio coreutico interpretativo preposto, la performance è apparsa nelle sue dimensioni didascaliche in parte priva della corretta filologia e il pathos dovuto, dove l’espressività dei sentimenti storicamente richiesti da copione sono risultati piuttosto artefatti a favore delle singole sequenze soliste, intermediate dall’insieme del “tutte” sino al finale, presentate attraverso forme ripetitive una dopo l’altra… quasi come fossero persino in competizione tra loro...
Per ultimo, ma non per ultimo, le musiche, importantissime, purtroppo registrate e riprodotte in modo assordante in sala e spesso distorte da un impianto audio infelicemente collaudato, hanno diffuso sonorità a volte quasi fastidiose… nel mentre insolite e incomprensibili anche le chiusure del sipario nei vari intervalli dai cambi di scena, spesso in anticipo con le danzatrici addirittura ancora in movimento. Sensazione connessa, quindi, a una sorta di spettacolo relegato più facilmente alle Hit Parade della danza russa da “consumo” e come tale da portarsi in giro per il mondo in proposta alquanto circense, esagerando, sfruttando un po’ la propria nazionalità, il nome indiscusso di Chajkovskij e il titolo che comunque sia, dal tono idilliaco e sognatore, si creda erroneamente possa sempre essere accettato di buon grado in qualsiasi contesto garantendone il successo; un po’ come pensare a un immaginario del barocco veneziano costituito solo dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, seppur difficili, eseguite alla meno peggio rappresentanti l’Italia all’estero… oppure la cultura partenopea espressa con il popolarissimo O sole mio e nulla di più.
Ma qui, siamo al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara…o molto più.
(la recensione si riferisce allo spettacolo di venerdì 29 dicembre 2023)

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara
Nella miniatura in alto: Evgeniya Bespalova direttrice e coreografa del Russian Classical Ballet
Sotto, in sequenza: immagini d'assieme della Bella Addormentata di Pyotr Ilyich Chajkovskij nell’allestimento del Russian Classical Ballet





Pubblicato il 24 Giugno 2023
La rassegna del Teatro Abbado parte l'8 settembre con l'open day delle scuole di danza
Danza contemporanea Festival 2023 redatto da Athos Tromboni

20230624_Fe_00_Danza_TeatroComunaleFerrara_Scorcio_phMarcoCaselliNirmalFERRARA -Da settembre la danza contemporanea torna a Ferrara, ed entra anche negli spazi verdi e nei palazzi più iconici della città patrimonio Unesco, come Palazzo dei Diamanti e Palazzo Schifanoia. A seguire, tra ottobre e novembre, il Festival di Danza Contemporanea 2023 torna protagonista al Teatro Comunale, con ben tre prime assolute e un’anteprima mondiale (e prima nazionale), quella del nuovo attesissimo lavoro di Wim Vandekeybus.

Venerdi 8 settembre 2023 la rassegna prende il via nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara con la festa delle scuole di danza, in cui a esibirsi saranno gli allievi e le allieve del territorio. All’Open Day aderiscono Ferrara Dance Nation, A.S.D. Vigarano Danza, Scuola di danza Zenit E-Motion, Arabesque, Jazz Studio Dance, Hip Hop Room Ferrara, Multidanza di Sandrine Mattesco, Scuola di Danza Luisa Tagliani, Società di Danza Circolo Ferrarese e Gruppo Teatro Danza. Verrà consegnata una targa in memoria della coreografa Luisa Tagliani, prematuramente scomparsa lo scorso novembre.

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Sabato 9 e domenica 10 settembre 2023 si entra nel vivo del Festival con “Interno Verde Danza”, rassegna nella rassegna fuori del Teatro, ospitata nei luoghi più suggestivi della città, quest’anno alla terza edizione. La manifestazione, in collaborazione con Interno Verde, ospita cinque diversi spettacoli nei cinque palazzi e giardini più belli della città, con più recite al giorno. Ecco il dettaglio di "Interno Verde Danza":
A Palazzo dei Diamanti Marigia Maggipinto, interprete della compagnia del Tanztheater Pina Bausch, va in scena con “Miss Lala al Circo Fernando/In a Room” (presentato il 9 e il 10 settembre) per la regia di Chiara Frigo: un racconto in tempo reale che fa rivivere, attraverso la danza, quel bagaglio di esperienze umane e artistiche. Per l’occasione, nella giornata dell'8 settembre 2023 sarà presentata le piece Miss Lala al Circo Fernando/KIDS, una performance-laboratorio per le nuove generazioni.

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La Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto dialoga con Palazzo Schifanoia per “Yes, Yes…”, ricreando l'atmosfera della mitica "Factory" di Andy Warhol. La musica ricorda i ritmi dei Velvet Underground ed è stata scritta da Dean and Britta per "Most Beautiful", il film del celebre artista. Coreografia di Diego Tortelli, danzatori Edoardo Brovardi e Vittoria Franchina. A questa performance si aggiunge "SoaC" di e con Federica Galimberti (che ne cura anche la regia) e Cristiano Buzzi, su musiche di Bach, Tommaso Ussardi e Giuseppe Franchellucci, che le eseguirà al violoncello.
Il Teatro Abbado è partner del Network Anticorpi XL, la rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore (che coinvolge attualmente 38 strutture di 16 regioni e rappresenta una delle più significative buone pratiche della scena italiana), un esempio concreto e significativo di promozione della nuova generazione di coreografe e coreografi italiani.
Parco Pareschi ospiterà “SPEEED” di Parini Secondo e Alberto Ricca / Bienoise, ispirato al fenomeno della danza Para Para, nata negli anni ‘90 nei club di Tokyo, ballata sull’Eurobeat: uno schiaffo a 160 bpm che lancia il pubblico in una centrifuga di puro e genuino entusiasmo.
In prima assoluta nella Sala della Musica (via Boccaleone 19 Ferrara) va in scena “Simbiosi”, incontro tra due individui (Laila Lovino e Melissa Bortolotti) che diventano un unico corpo psichico. Nella coreografia di Roberto Tedesco lo scambio diventa estremamente ridotto, così come le possibilità di dialogo. Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado".
Il collettivo Dewey Dell animerà le sale del Ridotto del Teatro con “Deriva Traversa”. Interprete e coreografa è Teodora Castellucci che, partendo dalle canzoni che alleviano la solitudine dei pastori, crea un tentativo di decifrazione dell’invisibile. Musiche di Demetrio Castellucci, cori e voci di Adam e Sam Sherry / A Dead Forest Index.

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Mercoledì 4 ottobre il Festival di Danza Contemporanea 2023 proseguirà poi nel Teatro Comunale Abbado con il concerto di danza “Astor un secolo di tango”, omaggio a Piazzolla con i danzatori del Balletto di Roma (direzione artistica Francesca Magnini) con coreografia di Valerio Longo, regia di Carlos Branca e light designer Carlo Cerri. Al bandoneón e alla fisarmonica ci sarà Mario Stefano Pietrodarchi.
Giovedì 12 ottobre 2023 la Compañía Antonio Gades torna a confrontarsi con i grandi classici della letteratura sotto forma di danza con “Fuego”, ispirato a “El Amor Brujo” di Manuel de Falla.
Sabato 21 ottobre 2023 arriverà uno degli spettacoli più attesi – in anteprima mondiale e prima nazionale – e si tratta del nuovo lavoro di Wim Vandekeybus, “Infamous Offspring”, con la compagnia Ultima Vez, coprodotto dal Teatro Abbado. Il coreografo belga si rifà qui alla mitologia greca e alle famiglie disfunzionali che ruotano attorno alle divinità. Sono storie archetipiche sul potere, la seduzione, l'aggressività, l'umiliazione, l'esclusione, la manipolazione, la bellezza, l'astuzia... Storie antiche che hanno viaggiato nel tempo e che creano ancora oggi una gerarchia riconoscibile tra genitori e figli.
Domenica 29 ottobre 2023 va in scena la prima assoluta di “Private Callas” della Compagnia Artemis Danza, con coreografie di Monica Casadei: una pièce corale per mettere in scena l’anima frammentata della “Divina”. Lo spettacolo è dedicato all’indimenticabile Maria Callas, la Voix du Siecle del Novecento che ha portato in scena le più celebri protagoniste dell’opera e di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Comunale di Ferrara "Claudio Abbado".
Domenica 5 novembre 2023 si conclude il Festival di Danza Contemporanea di quest'anno con un’altra prima assoluta:  è la performance “Ethio-Gnawa Possible Worlds”. In scena l’Orchestra Creativa Emilia Romagna e le danze di Melaku Belay: un incontro tra la musica e la danza tradizionale etiope e le sonorità di ricerca europee. In quest’occasione dell’Orchestra Creativa fanno parte anche la danzatrice etiope Emebet Woldetsdik e la cantante italo-etiope Gabriella Ghermandi che da anni, in veste di scrittrice, racconta con grazia gli incontri, i confronti e gli scontri tra l’Italia ed Etiopia.

Questi gli interventi degli amministratori e del management del Teatro Comunale "Claudio Abbado" nel corso della conferenza-stampa:
Marco Gulinelli, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara: «La stagione di danza si preannuncia ricca di novità in una programmazione continua che ha visto, negli anni, un’apertura crescente alla città. Apertura che quest’anno sboccia con una serie di nuove iniziative che si terranno anche nel riaperto palazzo dei Diamanti, con il coinvolgimento delle scuole di danza e di tante allieve e allievi in un affascinante incontro tra arti. Una stagione che nasce al Teatro comunale per la città. La qualità di questa programmazione si riscontra nei numeri e nel valore di spettacoli, iniziative, nomi coinvolti. Complimenti alla dirigenza e a tutti i lavoratori per lo straordinario lavoro messo in campo.»
Moni Ovadia, direttore generale del Teatro Abbado: «Nel nostro Paese, purtroppo, la danza è la cenerentola delle arti, e i nostri talenti devono trovare spesso spazio e riscontri fuori dai confini nazionali. Per questo Ferrara fa qualcosa di ancora più rilevante, attraverso il suo storico Festival di Danza Contemporanea, portando avanti una tradizione importante per il Teatro Comunale "Claudio Abbado".  Con questa rassegna ci diamo da fare perché la danza venga riconosciuta come arte principale, perché si guardi a questa disciplina come forma altissima, anche nella formazione dei giovani.»
Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Abbado: «Un festival funziona se c’è una collettività che risponde. La danza a Ferrara è arte condivisa, è arte popolare. Per questo oltre a coreografi e compagnie di fama internazionale, tre prime assolute e un’anteprima mondiale, oltre a uno spazio dedicato ai giovani talenti della danza contemporanea, abbiamo deciso di coinvolgere le scuole di danza del territorio in una festa a Teatro, aprendo la rassegna con le loro performance. Ferrara è una città che danza e per questo merita un festival di rilievo internazionale.»
Licia Vignotto, responsabile di Interno Verde: «La nostra è una manifestazione che a Ferrara esiste dal 2016 e che ogni anno apre al pubblico alcuni spazi verdi e giardini privati, che solitamente non si possono vedere. A questa rassegna non possono mancare anche gli edifici simbolo della città, e - appunto - i loro magnifici giardini, cui quest’anno si aggiunge il ritrovato e rinnovato Palazzo dei Diamanti. Dal 2021 collaboriamo con il Teatro Abbado, che porta spettacoli di danza contemporanea in alcuni di questi spazi meravigliosi: una sinergia virtuosa che ci permette di realizzare iniziative di rilievo nazionale.»

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CAMPAGNA ABBONAMENTI E VENDITE BIGLIETTI: gli abbonamenti saranno in vendita da giovedì 22 giugno, mentre da venerdì 30 giugno 2023 è possibile acquistare i biglietti dei singoli spettacoli.
LA BIGLIETTERIA, ORARI DI APERTURA E RECAPITI: la Biglietteria in Corso Martiri della Libertà 21 è aperta lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato (ore 10-13 e 16-19), giovedì mattina (ore 10-13) e domenica (ore 10-13 e 15-17). Nei giorni di programmazione è aperta fino all’inizio dello spettacolo.
INFO: biglietteria@teatrocomunaleferrara.it - tel. 0532 202675 - www.teatrocomunaleferrara.it


Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara
Nella miniatura in alto: scorcio con tendaggio del Teatro Abbado (foto Marco Caselli Nirmal)
Sotto: foto di gruppo per la presentazione di Danza Festival 2023 con Moni Ovadia e Marcello Corvino
Al centro, in sequenza, foto iconiche di alcuni spettacoli:  Yes Yes di Diego Tortelli; Miss Lala al Circo Fernando; Private Callas di Monica Casadei/Artemis Danza; Simbiosi di Roberto T edesco; danzatori di Aterballetto; Ultima Vez di Wim Vandekeybus; Astor Tango del Balletto di Roma; Speed di Parini Secondo; Deriva Traversa di Dewey Dell; Ethio Gnawa con l'Orchestra Creativa dell'Emilia Romagna; Fuego con la Compagnia Antonio Gades
In fondo: la conferenza stampa durante il collegamento on-line con Wim Vandekeybus





Pubblicato il 22 Aprile 2023
Nel Teatro Comunale 'Claudio Abbado' successo incondizionato delle compagnia americana
L'ironia e la satira dei Trocks servizio di Athos Tromboni

20230422_Fe_00_LesBalletsTrockadero_ToryDobrinFERRARA - Teatro Comunale "Abbado" gremito in ogni ordine di posti. Evidentemente la fama di Les Ballets Trockadero de Monte Carlo diretto da Tory Dobrin ha fatto proseliti anche in Italia, anche a Ferrara, soprattutto fra le giovani generazioni che in platea e nei palchi (e persino nella galleria e in loggione) costituivano un buon cinquanta per cento del pubblico presente. Si sa, la trasgressione, soprattutto se impostata sull'ironia che sfocia nella satira, attira come il miele attira le mosche. Cioè, si va perché è nutrimento facile, immediato, non troppo pericoloso (cioè non fa pensare, né riflettere, non incupisce le menti, fa solo divertire).
E così Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la compagnia di danza en-travesti più irriverente e dissacrante al mondo è venuta ancora una volta per conquistare Ferrara.
L’iconico ensemble americano, composto da soli uomini, è un vero e proprio fenomeno di culto internazionale. I loro spettacoli impertinenti, esilaranti eppur rispettosi nei confronti del grande repertorio del balletto classico, sono apprezzati tanto dalla critica quanto dal pubblico più vasto e popolare. Il loro tratto distintivo è il saper accentuare con affetto, ironia e intelligenza i tratti più celebri e celebrati del balletto classico, gli incidenti più comuni, le isterie delle più celebri étoiles della danza, ottenendo un risultato esilarante e irresistibile.


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Anche a Ferrara, all’ironia si è affiancata una tecnica impeccabile, per uno spettacolo di danza curato con pignoleria, eseguito da ballerini che, senza apparente fatica e difficoltà, volteggiavano su scarpette da punta giganti con le loro solide fisicità maschili avvolte in vaporosi tutù. Hanno interpretato tutti i ruoli possibili, trasformandosi in cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, principi maldestri o angosciate dame vittoriane. Hanno valorizzato e celebrato lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando gli spettatori.
Sulle tavole del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara,  hanno presentano un repertorio arricchito da nuove rivisitazioni in uno show intenso, frizzante, divertente e leggero allo stesso tempo. La direzione di Tory Dobrin, con le collaboratrici Isabel Martinez Rivera e Liz Harler, ha proposto l'immancabile Lago dei cigni - atto II (detto anche "atto bianco", con coreografia originale di Lev Ivanovich Ivanov, su musica di Chajkovskij), Vivaldi Suite (musica di Antonio Vivaldi, coreografia originale di George Balanchine) e Paquita (coreografia originale di Marius Petipa, riadattamento della coreografia di Elena Kunikova, musica di Ludwig Minkus), più due brani a sorpresa, fra cui la famosa e stupenda Morte del cigno su musica di Camille Sain-Saens, perla coreografica portata all'immortalità dalle interpretazioni magiche di Anna Pavlova prima e di Maja Plisetskaja successivamente.
La compagnia è nata nel 1974 in una sala “off-off-Broadway” animata dalla passione di un gruppo di danzatori en-travesti che si divertivano a mettere in scena la parodia di balletti tradizionali. Divenuti famosi anche con il diminutivo di Trocks hanno presto conquistato la ribalta internazionale e da quasi cinquant’anni sono ammirati da pubblico e stampa per l’originalità e per il loro eccellente spessore artistico.
Celebre è la loro parodia del più classico dei classici, Il lago dei Cigni, nella tradizionale coreografia di Petipa e Lev Ivanov, con musiche di Chajkovskij.
Premiati in tutto il mondo, i Trocks, nel 2008 si sono esibiti anche di fronte ai membri della famiglia reale inglese, durante il Royal Variety Performance, a favore della raccolta fondi di sostegno per gli artisti dello spettacolo. La compagnia si esibisce regolarmente anche per serate di beneficenza a favore delle associazioni per la lotta all'AIDS. Con le loro tournée hanno portato la loro arte e regalato momenti indimenticabili al pubblico di oltre 600 città e 40 paesi in tutto il mondo.
(La recensione si riferisce allo spettacolo di giovedì 20 aprile 2023)

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Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara
Nella miniatura in alto: in direttore artistico dei Trocks, Tory Dobrin






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Orlando nelle trame di Alcina
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20240407_Fe_00_OrlandoFurioso_MarcoBellussi_phMarcoCaselliNirmaFERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727.
Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci).
La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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servizio di Nicola Barsanti FREE

20240209_Ve_00_IlBarbiereDiSiviglia_BepiMorassiVENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240202_Bo_00_ManonLescaut_OksanaLynivBOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles.  La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE

20240201_Bo_00_BolognaFestival_TeodorCurrentzis_phAlexandraMuravyevaBOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE

20240129_Fe_00_IlGruppoDei10_TutteLeDirezioni_FrancoFasano.JPGFERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE

20240127_Fe_00_LaBoheme_ElisaVerzier_phFabrizioZaniFERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240127_To_00_DonPasquale_NicolaAlaimo_phAndreaMacchiaTORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE

20240124_Fe_00_JazzClub_GennaioMaggio2024FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE

20240123_Ts_00_AnnaBolena_SalomeJicia_phFabioParenzanTRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE

20240121_Ge_00_MadamaButterfly_phMarcelloOrselliGENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240121_Li_00_IlTrovatore_MatteoDesole_phAugustoBizziLIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240120_Pr_00_IlBarbiereDiSiviglia_DiegoCeretta_RobertoRicciPARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE

20240113_Lu_00_IlBarbiereDiSiviglia_GurgenBaveyan_PhotoKiwiLUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE

20240113_Ro_00_LaBoheme_FrancescoRosa_phValentinaZanagaROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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