Pubblicato il 16 Luglio 2023
Il musical di Andrew Lloyd Webber č andato in scena a Trieste. Molto pubblico giunto dall'estero
Fantasma dell'Opera č Karimloo servizio di Rossana Poletti

20230716_Ts_00_FantasmaDellOpera_LogoTRIESTE – Politeama Rossetti. Il fantasma dell'Opera è probabilmente lo spettacolo musicale più complesso che mai sia stato prodotto dal Teatro Stabile del FVG di Trieste. Certo è una coproduzione internazionale tra lo Stabile giuliano e Broadway Italia, che sfoggia grandi mezzi e soprattutto la ricomparsa in scena di colui che ha fatto la storia di questo musical, Ramin Karimloo. Nato a Teheran 53 anni fa è un attore e cantante iraniano naturalizzato canadese, noto soprattutto per i ruoli nei musical del West End londinese e a Broadway. La sua famiglia, a causa della Rivoluzione degli ayatollah, emigrò prima in Italia e poi in Canada.
È del 2003 la sua prima apparizione nei panni del Fantasma all'Her Majesty's Theatre di Londra, vi ritorna nel 2007 in occasione del ventunesimo anniversario del musical sulle scene londinesi. Ha una voce straordinariamente complessa, capace di cambi di registro raramente udibili, nel contempo mostra una presenza scenica e un’atleticità, che il ruolo richiede, esemplare.
Tutto ruota in scena, il palco che girando mostra il retro e fronte delle ambientazioni, i fianchi che mostrano i camerini e le stanze segrete del teatro, navigano barche nei sotterranei tenebrosi della vecchia struttura, il lampadario oscilla pericolosamente con appeso sopra il protagonista. La storia racconta di questo luogo occupato da un fantasma, che crea molte difficoltà ai due manager, piuttosto ingenui e inesperti che gestiscono il teatro dell'Opera. Il fantasma, The Phantom, deturpato nel volto dalla nascita, vuole per sé la giovanissima cantante Christine, perché canti la sua musica. Tutti lo temono ed è a questo lugubre mito, che attorno a lui si è creato, che si deve il finale misterioso. Christine resterà con il suo amato Raoul e del fantasma resterà solo la famosa maschera, svanito nel nulla.

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Andrew Lloyd Webber, autore della colonna sonora, ha creato in buona sostanza due arie per questo musical, arie che vengono arrangiate in varie sfumature per le diverse situazioni, "Think of me" e "All I ask of you", note ricorrenti alla maniera di Puccini, se possiamo osare una tal citazione.
Il libretto è di Richard Stilgoe, i testi di Charles Hart e la regia di Federico Bellone. Una band orchestrale di una quindicina di elementi suona dal vivo. L’impegno per i cantanti di questo musical è piuttosto pressante, ci vogliono voci liriche per affrontarne la complessità.
Al Phantom di Ramin Karimloo si contrappone la voce graziosa di Amelia Milo nei panni di Christine. Il Visconte Raoul è interpretato da Bradley Jaden, che mostra una grande somiglianza vocale con il protagonista. Giova ricordare nel cast anche Earl Carpenter, il manager Andrè in questa produzione, che è stato più volte The Phantom in numerose altre edizioni.
Alcune curiosità sulla presenza triestina: numeroso il pubblico proveniente dall’estero, almeno 500 persone giunte dal Giappone, molti venuti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e da tutta Europa. Ogni sera l’ingresso del teatro si è trasformato in una sfilata di costumi ottocenteschi e di maschere alla stregua del fantasma, mezza faccia bianca, mezza faccia dal vivo. Moltissimi hanno acquistato più di un biglietto in varie serate, c’è chi l’ha visto anche per tre-quattro giorni di seguito.

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Alla stampa è stato chiesto di scrivere dopo la serata d’onore alla presenza del compositore venuto di persona per la serata dei vip, a cui hanno reso omaggio tantissimi cantanti italiani e stranieri. Non c’era bisogno di pubblicità, era ormai da tanto che il teatro aveva il tutto esaurito per le repliche dello spettacolo. Un successo straordinario che sicuramente verrà bissato a Milano al Teatro degli Arcimboldi dove la produzione si trasferirà ad ottobre dopo la tournée spagnola.
(la recensione si riferisce alla recita di giovedì 13 luglio 2023)

Crediti fotografici: Ufficio stampa Festival Internazionale dell'Operetta Trieste
Mella miniatura in alto: il logo dello spettacolo
Sotto: Andrew Lloyd Webber e Ramin Karimloo

Al centro: Foto di gruppo con Lloyd Webber e la compagnia teatrale
Sotto, in sequenza: altri momenti di relazione fra compositore, pubblico e artisti





Pubblicato il 04 Dicembre 2022
Il Duo Corvino-Bergamasco e il compositore Adriano Cirillo animatori del concerto al Ridotto
Omaggio a Nino Rota servizio di Athos Tromboni

20221204_Fe_00_ConcertoNinoRota_CirilloAdrianoFERRARA - La rassegna cameristica "Concerti al Ridotto" di Ferrra Musica ha ospitato oggi un Duo violino-pianoforte costituitosi un paio di anni fa: Marcello Corvino (violinista, direttore artistico del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara) e Carlo Beramasco (avvocato-pianista e vicepresidente dello stesso Teatro Comunale) hanno proposto un programma molto nuovo e desueto per la cameristica: Omaggio a Nino Rota . Ospite per un "ricordo" il compositore e pianista Adriano Cirillo allievo di Rota al Conservatorio di Bari e autore della riduzione per violino e pianoforte di tutte le musiche eseguite durante il concerto.
Nato a Milano nel 1911, Nino Rota è morto il 10 aprile 1979, privando la musica italiana e il cinema di un talento tra i più eclettici. É stato per molti anni anche il direttore del Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari.
Corvino e Bergamasco hanno suonato alcuni dei temi da film di maggior popolarità e bellezza di Rota, a partire da quelli scritti per Il padrino di Francis Ford Coppola, per Visconti (Rocco e i suoi fratelli), Zeffirelli (Romeo e Giulietta) e terminando con le colonne sonore di La strada e Amarcord di Federico Fellini, regista di cui Rota fu a tutti gli effetti alter ego musicale. Quello delle colonne sonore è solo uno degli aspetti dell’opera di Nino Rota, musicista raffinatissimo e di gran cultura che, diplomato in composizione a Santa Cecilia in Roma nel 1930 e nel 1937 laureato in Lettere a Milano, compose un po’ tutti i generi della musica colta.

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Corvino e Bergamasco, infatti, dopo la musica da film hanno suonato anche tre brevi Preludi per pianoforte (il terzo, il decimo e l'undicesimo; 1964), pagine di straordinaria piacevolezza e fluidità espressiva, trascritti per duo violino-pianoforte da Cirillo; ed infine l’impegnativa Sonata per violino e pianoforte (1936-37), dedicata a Guido Agosti ed eseguita per la prima volta a Milano il 14 marzo del 1938.
Nell'intervallo fra la prima parte del concerto e la seconda, Adriano Cirillo ha intrattenuto il pubblico che gremiva il Ridotto del Teatro Abbado con una narrazione basata su ricordi e aneddoti della sua esperienza di allievo di Rota e poi di collega, narrazione che ha tracciato il profilo umano del grande compositore milanese.
Il Duo ha evidenziato una pregevole intesa nell'offrire al pubblico i temi celebri (la melodia, soprattutto) delle colonne sonore eseguite, ricorrendo per quanto riguarda il violino alla distesa cantabilità e agli effetti seducenti delle diverse musiche; brevi e nello stesso solco seduttivo delle colonne sonore, i tre Preludi.
Più "classica" infine la Sonata per violino e pianoforte che si sviluppa nei tre movimenti canonici (Allegretto cantabile con moto - Largo sostenuto - Allegro assai moderato) di sapore tardoromantico.
Soprattutto nel malinconico eppure luminoso movimento centrale dove tastiera ed arco a volte si alternano su linee musicali l'una indipendente dall'altra e a volte rientranti dentro quel dialogare delle frasi che costituisce la principale ricchezza espressiva di tanta musica cameristica dell'Ottocento.
Calorosi gli applausi del pubblico, sia per Corvino e Bergamasco, sia per Cirillo, che è stato omaggiato dal Duo con l'esecuzione come fuori programma di due suoi brani leggeri e accattivanti: una Napolitana ricca di colore locale e una Polka vivace e frizzante.

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il compositore e pianista Adriano Cirillo
Sotto: ancora Cirillo con Marcello Corvino (violino) e Carlo Bergamasco (pianoforte)





Pubblicato il 16 Luglio 2022
Pienone nel Teatro Abbado per uno spettacolo di musica classica-rock-pop
Concerto Grosso per Luis Bacalov servizio di Athos Tromboni

20220716_FE_00_ConcertoGrossoPerLuisBacalov_RosannaPavariniFERRARA - Un celebre compositore di canzoni e musica da film e due donne protagoniste del revival che lo riguarda: questo il sunto dello spettacolo musicale Concerto Grosso per Luis Bacalov che il Teatro Comunale “Claudio Abbado” ha prodotto coinvolgendo l’Orchestra Città di Ferrara (primo violino concertante e direttore Antonio Aiello) e il gruppo un po’ pop, un po’ rock e un po’ classico Ànema guidato dal violino di Marcello Corvino e composto da Laura Sarti (secondo violino), Pasquale Morgante (pianoforte e tastiere), Biagio Labanca (chitarre), Fabio Tricomo (oud e mandolino), Massimo de Stephanis (basso elettrico) e Maurizio Brancone (batteria).
Le voci per le canzoni erano quelle di Giuseppe Ferro, Rachele Amori, Erika Corradi e Cecilia Ottaviani.
Certo, una combinazione di stili e di epoche, una fusion vera oggi abbastanza praticata, dopo che i Queen e altri gruppi anglofoni al seguito l’hanno sdoganata sui palcoscenici dei grandi concerti e nelle incisioni in disco. Ma non furono i Queen i primi in assoluto a sperimentare quella fusione, fu un gruppo italiano, i New Trolls, musica di Luis Bacalov e Concerto Grosso per i New Trolls fu la produzione musicale che varcò i confini nazionali per affermarsi come novità, azzardo, successo: questo ben quattro anni prima dei Queen. Ecco svelato il celebre compositore di canzoni e musica da film cui il Teatro Abbado ha dedicato la serata. E le due donne richiamate sopra? Semplice, la regista del concerto-spettacolo, Rosanna Pavarini; e poi l’ospite più contesa della serata, Maria Grazia Cucinotta.

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La prima perché è riuscita a “combinare” la fusion in maniera intelligente e con i tempi giusti distribuendo lo stile classico con quello rock-pop rendendo omogenea la narrazione musicale, tanto che i cento minuti senza intervallo della performance sono volati senza né una disarmonia, né una caduta di pathos da parte del pubblico che gremiva platea e palchi.
La seconda perché è un’attrice conosciuta e brava e prima dello spettacolo se la sono contesa per la foto-ricordo i vigili del fuoco (la loro presenza discreta a teatro garantisce la nostra sicurezza) e tutto il management del teatro, da Moni Ovadia allo stesso Corvino e all’ideatore (o meglio dire il co-ideatore insieme a Bacalov) del “Concerto Grosso per Luis Bacalov”, il regista e attore Carlos Branca, sul palcoscenico a Ferrara insieme alla Cucinotta per raccontare Bacalov e la sua musica.
La serata, immaginata anni fa e portata su tanti palcoscenici di teatri e festival dagli Ànema (ma senza orchestra sinfonica) ha sempre voluto essere un omaggio della Pavarini e di Branca a Bacalov, scomparso nel 2017.
La narrazione ideata da Branca e messa in scena dalla Pavarini si snoda su un percorso che affronta qualcosa della vita e molto della carriera del compositore, grande amico di Ennio Morricone, una carriera costellata da film che sono divenuti pietre miliari per gli amanti della settima arte.
Una vita da film, quella di Bacalov, artista a tutto tondo, che i due narratori hanno raccontato e fatto conoscere al pubblico, con aneddoti personali pieni di gratitudine e stima.
Durante la serata sono state eseguite le canzoni tratte da Il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini, che portò Bacalov alla sua prima nomination agli Oscar, e poi da film come Quien Sabe? (regia di Damiano Damiani), dalla mitica colonna sonora del Django di Corbucci al Concerto Grosso per la regia di Lucidi, passando alle sonorità da film poliziottesco anni Settanta di Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo. Immancabili le musiche tratte da La città delle donne di Fellini, da Il postino di Radford, da La tregua di Rosi e dal suo ritorno alle sonorità argentine in Assassination tango di Duvall, per finire con le mitiche colonne sonore scritte per Quentin Tarantino, sia per Kill Bill vol.1 che per Kill Bill vol.2.
Pubblico partecipe e coinvolto in un crescendo d’atmosfera “alla Rossini” si potrebbe dire, tanto che non è bastato un bis: l’ensemble classico-rock-pop a grande richiesta ha dovuto concedere un secondo bis a luci in sala già accese. Perché brani come il secondo movimento (largo-lento) del Concerto Grosso scritta da Bacalov per il film di Lucidi e la title-song (canzone dei titoli) del Django scritta per il film di Corbucci, sono ormai, oltre che brani conosciutissimi, un vero patrimonio dell’umanità.
Questo concerto di musica classica-rock-pop ha chiuso la stagione 2021/2022 del Teatro Abbado; riapertura a settembre con la danza.
(Il servizio si riferisce allo spettacolo di venerdì 15 luglio 2022)

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Crediti fotografici:  Fabio Sorti e Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara
Nella miniatura in alto: la regista Rosanna Pavarini
Sotto: due panoramiche sul concerto
Al centro: Maria Grazia Cucinotta con Marcello Corvino, Carlos Branca, Moni Ovadia e con la pattuglia dei vigili del fuoco
In fondo: la Cucinotta impegnata in una selfie sul palcoscenico ferrarese






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Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
Orlando nelle trame di Alcina
intervento di Athos Tromboni FREE

20240407_Fe_00_OrlandoFurioso_MarcoBellussi_phMarcoCaselliNirmaFERRARA - Ottima messa in scena nel Teatro "Claudio Abbado" dell' Orlando Furioso di Antonio Vivaldi nella edizione critica curata da Federico Maria Sardelli e Alessandro Borin. Il maestro Sardelli era anche sul podio della brava Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo di Ferrara. Quindi tre atti, così come Vivaldi ideò per la premiere al Teatro Sant'Angelo di Venezia nell'autunno del 1727.
Ottima messa in scena, oltre che per la comprovata efficacia di Sardelli nell'esecuzione del repertorio barocco, soprattutto per la visionaria regia di Marco Bellussi, coadiuvato da Fabio Massimo Iaquone (ideazione e regia video), Matteo Paoletti Franzato (scene), Elisa Cobello (costumi) e Marco Cazzola (luci).
La visionaria regia ci trasporta nel poema ariostesco (o quantomeno in ciò che del poema dell'Ariosto utilizzò a suo tempo il librettista Grazio Braccioli) dove tutto è fantascientifico
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VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Echi dal Territorio
Xtra per tre
redatto da Athos Tromboni FREE

20240411_Fe_00_FerraraMusicaXtra_NicolaBruzzoFERRARA - Si chiama "Xtra" - un nome avveniristico - ma sarà fatta di musica da grande repertorio cameristico. È la nuova rassegna di Ferrara Musica, ideata per dare una ribalta a formazioni e musicisti solisti di grande talento. Ad illustrare il programma sono intervenuti l'assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, il curatore
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Opera dal Centro-Nord
Quel Don Pasquale sempre fresco
servizio di Simone Tomei FREE

20240325_Fi_00_DonPasquale_MarcoFilippoRomano_phMichele MonastaFIRENZE - Quello che è stato ritorna dicevano sempre i nostri vecchi. Ed è proprio così: in un momento non facile per il Teatro del Maggio, l’idea di rispolverare una vecchia produzione di Don Pasquale di Gaetano Donizetti si è rivelata una scelta molto azzeccata che ha riportato indietro nel tempo i più veterani melomani. La riproposizione dello spettacolo
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Opera dal Nord-Ovest
Beatrice di Tenda da visibilio
servizio di Simone Tomei FREE

2040325_Ge_00_BeatriceDiTenda_AngelaMeadeGENOVA – Procede con scelte azzeccate e particolarmente ricercate la stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova con un altro capolavoro belliniano, Beatrice di Tenda. Sono già due stagioni che le opere del catanese compaiono nel cartellone del teatro genovese: nel 2021 Bianca e Fernando – secondo l’edizione riservata proprio al teatro ligure
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20240317_Lu_00_IlTrovatore_MatteoDesole_phAugustoBizziLUCCA – Il trovatore di Giuseppe Verdi chiude la stagione lirica 2023/2024 del Teatro del Giglio di Lucca. Si tratta di una coproduzione che vede come attori - oltre l’Istituzione lucchese - la Fondazione Teatri di Piacenza, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
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Vi presentiamo La Bohčme
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Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Incontro con Lorenzo Cutųli
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240202_Bo_00_ManonLescaut_OksanaLynivBOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles.  La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE

20240201_Bo_00_BolognaFestival_TeodorCurrentzis_phAlexandraMuravyevaBOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE

20240129_Fe_00_IlGruppoDei10_TutteLeDirezioni_FrancoFasano.JPGFERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE

20240127_Fe_00_LaBoheme_ElisaVerzier_phFabrizioZaniFERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240127_To_00_DonPasquale_NicolaAlaimo_phAndreaMacchiaTORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE

20240124_Fe_00_JazzClub_GennaioMaggio2024FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE

20240123_Ts_00_AnnaBolena_SalomeJicia_phFabioParenzanTRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE

20240121_Ge_00_MadamaButterfly_phMarcelloOrselliGENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240121_Li_00_IlTrovatore_MatteoDesole_phAugustoBizziLIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240120_Pr_00_IlBarbiereDiSiviglia_DiegoCeretta_RobertoRicciPARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE

20240113_Lu_00_IlBarbiereDiSiviglia_GurgenBaveyan_PhotoKiwiLUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE

20240113_Ro_00_LaBoheme_FrancescoRosa_phValentinaZanagaROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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