Pubblicato il 08 Maggio 2025
Diciottesima edizione del festival di musica contemporanea ai blocchi di partenza
Torna miXXer

20250508_Fe_00_TornaMixxer_StefanoCardiFERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025  presso Palazzo Naselli Crispi,  Ridotto del Teatro Comunale,  giardino di Palazzo Giulio  D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e  loggiato di Palazzo dei Diamanti, grazie alla collaborazione con i numerosi partner istituzionali della città.
«La sua storia è in realtà un po’ più lunga - ha ricordato la direttrice del Conservatorio Annamaria Maggese - risale al 2001, quando, all’alba del nuovo millennio, si decise di dedicare un’intera giornata alla musica del secolo appena conclusa. Una giornata di concerti dall’alba al tramonto, tutti dedicati alla musica del Novecento, e  questa manifestazione si chiamò appunto “Una giornata lunga un secolo”. Negli anni successivi fu sempre riproposta, con nomi diversi, finché nel 2007 assunse il nome di miXXer, e con questo titolo è proseguita fino ad oggi.»
Ideatore e direttore artistico di miXXer è Stefano Cardi, docente da molti anni al Conservatorio Frescobaldi e responsabile dell’area musica contemporanea che ha illustrato i contenuti musicali di questa edizione: «... Il titolo scelto per questa edizione, “Windows”, vuole suggerire le diverse immagini e i contesti che ispirano i compositori dei nostri giorni, come un affacciarsi su paesaggi sonori, vive fonti di idee musicali. La manifestazione è nata con lo spirito di una forte collaborazione tra compositori, interpreti, docenti e studenti, come un laboratorio musicale contemporaneo che affianca la scrittura alla  performance, la didattica storica alla sperimentazione, al gioco musicale.»
Il repertorio del festival, concepito sin dai suoi inizi con una forte spinta all’inclusività, lascia  ampio spazio a “voci” di compositori non necessariamente riconducibili alle avanguardie della cosiddetta musica colta. Per questo motivo troviamo affiancate nei programmi culture musicali diverse che hanno in comune ricerca, sperimentazione, riflesso della cultura frammentista tipica dei nostri tempi.
Le geografie toccate nel programma sono ampie e variegate, dalla nuova musica italiana, a composizioni delle avanguardie storiche, dalle trascrizioni d’autore a brani di ispirazione popolare dell’America Latina.
Tra i compositori del XX e XXI secolo, eseguiti nel festival, citiamo: Luciano Berio, Andrea Biagioli, Giuliano Bracci, Gianluca Deserti, Franco Donatoni, Alberto Ginastera, Tiziano Manca, Michele Montagner, Goffredo Petrassi, Antonietta Rosato, Roberto Russo, Giacinto Scelsi, Fausto Sebastiani, Edgar Varèse.
Interpreti del programma sono i docenti e gli studenti del Conservatorio Frescobaldi e musicisti ospiti. Anche quest’anno il Festival miXXer si avvale della Media Partnership di Rai Radio 3 Classica che trasmetterà un estratto del festival.

20250508_Fe_01_TornaMixxer_Facebook

L’edizione 2025 intende ricordare il centenario dalla nascita del compositore Luciano Berio e lo fa attraverso l’esecuzione delle Folks Songs per voce ed ensemble e l’integrale dei 34 duetti per due violini, dedicati ad altrettante figure della scena musicale, ma non solo, contemporanea all’autore. Sono state proprio le Folks Songs Loosin Yelav e Ballo a concludere l’incontro odierno, con un momento musicale intepretato da Marina De Liso, Gabriela Mendez, voci; Morena Mestieri, flauto; Claudio Miotto, clarinetto; Andrea Aria, chitarra; Danny Vommaro, viola; Jacopo Muratori, violoncello diretti da Stefano Cardi.
Caratteristica del festival MiXXer è sempre stata la contaminazione tra la musica e le arti visive, che anche in questa edizione sarà valorizzata nel concerto conclusivo presso la Pinacoteca Nazionale con l’esecuzione della composizione Codice C di Fausto Sebastiani con la proiezione dell’opera: Costellazioni luminose e musicali di Lucia Romualdi, grazie alla collaborazione con l'Archivio Lucia Romualdi.
Il festival inizia giovedì 15 maggio con il concerto alle 17.30 a Palazzo Naselli Crispi ad ingresso libero (prenotazione consigliata al numero 3338043626), prosegue poi venerdì 16 maggio con il concerto alle ore 18 al Ridotto del Teatro Comunale (Ingresso 3€ intero, 1€ ridotto under 20 e studenti del Conservatorio Frescobaldi) e si conclude sabato 17 maggio dalle 15 alle 21. La tradizionale passeggiata musicale nei luoghi storici della città  inizia alle 15.00 presso il giardino di Palazzo Giulio D’Este ad ingresso libero, grazie alla collaborazione con la Prefettura di Ferrara, prosegue alle 16.30 presso il Palazzo Naselli Crispi (ingresso libero), alle 18.00 presso il Torrione Jazz Club (ingresso libero), alle 19.30 presso il loggiato di Palazzo dei Diamanti (ingresso libero) e si conclude alle 20.00  presso il Salone d’onore della Pinacoteca Nazionale  (biglietto simbolico di 1 € in occasione della Notte Europea dei Musei).
Programma dettagliato è disponibile sul sito  www.consfe.it  - (a.t.)

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara
Nella miniaruta in alto: il chitarrista e direttore Stefano Cardi





Pubblicato il 06 Aprile 2025
Schumann e tre compositori novecenteschi ecco l'impaginato del Concerto al Ridotto matinée
Conti Cavuoto Santini il trio servizio di Athos Tromboni

20250406_Fe_00_ConcertiAlRidotto_ClaudioConti_phGliAmiciDellaMusicaUncalmFERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare molti giovani musicisti classici e molte formazioni cameristiche di ottimo livello, quasi sempre di estrazione locale, come è successo stamattina con il Trio formato da Claudio Conti (clarinetto), Thomas Cavuoto (viola) e Manila Santini (pianoforte).
Il concerto di oggi era organizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica "Girolamo Frescobaldi" e ha proposto un programma interessante e abbastanza desueto, con musiche di Robert Schumann (Mächenrzählungen op. 132), Alfredo Uhl (Kleines Konzert für Viola Klarinette und Klavier), Jean Françaix (Trio per clarinetto viola e pianoforte) e György Kurtág (Hommage a R. Sch. op. 15 d per clarinetto viola e pianoforte).
Desueto Schumann? verrebbe da obiettare. Sì, sarebbe la risposta. Perché il Trio Mächenrzählungen op. 132 per clarinetto, viola e pianoforte (a volte eseguito con il violino al posto del clarinetto, ad libitum) è il meno noto e il meno eseguito dei tre Trii che lo hanno preceduto: i due del 1847, e quello del 1851 scritti per violino, violoncello e pianoforte. Dunque - stavolta - la viola prende il posto del violoncello e il clarinetto (sempre ad libitum) il posto del violino. Oltretutto la data di composizione è "ballerina" perché in alcune pubblicazioni si trova fissata al 1849, in altre al 1853. Quel che sembra certo a proposito del Mächenrzählungen op. 132 è che è stato reso pubblico con una prima esecuzione assoluta in forma privata nel 1853 e pubblicato a stampa solo nel 1854, due anni prima della morte del compositore.

20250406_Fe_01_ConcertiAlRidotto_ThomasCavuoto_phGliAmiciDellaMusicaUncalm20250406_Fe_02_ConcertiAlRidotto_ManilaSantini_phGliAmiciDellaMusicaUncalm20250406_Fe_03_ConcertiAlRidotto_ClaudioConti_phGliAmiciDellaMusicaUncalm

20250406_Fe_05_ConcertiAlRidotto_panoramica_phGliAmiciDellaMusicaUncalm

Schumann fu scrittore, critico musicale e compositore: una delle ultime testimonianze della sua attività di critico e scrittore è affidata al saggio "Vie Nuove" pubblicato proprio nel 1853: «... io pensavo che un giorno apparirebbe - e dovrebbe apparire improvvisamente - qualcuno che sarebbe chiamato a render palese in modo ideale la più alta espressione del tempo, qualcuno che ci apporterebbe la perfezione magistrale non attraverso uno sviluppo graduale del suo ingegno ma di colpo, come Atena quando uscì interamente armata dalla testa di Zeus.» Quel qualcuno era Johannes Brahms che Schumann ebbe modo di ascoltare e farselo allievo proprio nel 1853.
E non c'è dubbio che negli ultimi anni (mesi) della propria vita, Schumann oltre che influenzare benignamente Brahms ne fu anche sedotto. Do ut des, secondo il classico processo della reciprocità.
Ora, considerando la musica da camera del sassone (non solo i tre Trii precedenti al Mächenrzählungen op. 132 ma anche i Quartetti, le Phantasiestücke, e altri brani celebri e celebrati), bisogna convenire che il Trio per clarinetto, viola e pianoforte proposto da Conti, Cavuoto e Santini è un pezzo della maturità compositiva di Schumann, ma di raro ascolto e - dunque - desueto rispetto al repertorio da camera del periodo romantico.
Nel merito dell'esecuzione udita a Ferrara il rilievo non può che essere elogiativo perché i tre cameristi hanno tessuto una trama pervasa da un fine equilibrio sia dinamico che di volume sonoro durante tutti e quattro i movimenti del Mächenrzählungen, riuscendo a valorizzare le singole voci strumentali dentro le loro specifiche identità timbriche, ma con un amalgama che rendeva il tutti un procedimento interdipendente: insomma, presenza delle singole voci strumentali e trasparenza dell'insieme.
Questa caratteristica (presenza dei suoni singoli e trasparenza dell'insieme) si è manifestata durante tutto il concerto, come caratteristica interpretativa del Trio Conti, Cavuoto, Santini.
Interessante il secondo brano in programma, il Kleines Konzert (Piccolo Concerto) di Alfred Uhl, compositore scomparso nel 1992 e testimone dell'estetica novecentesca: nel Piccolo Concerto, della durata di circa 17 minuti, il clarinetto assume un funzione più concertante rispetto al brano schumanniano, soprattutto nel movimento centrale (Grave molto tranquillo) ma non mancano discostamenti di rilievo, quasi un rifiuto a seguire il tema concertante, sia per la viola che - soprattutto - per il pianoforte: quest'ultimo si pregia di andare per conto proprio in alcuni momenti dell'esecuzione, come fosse una "promenade" indipendente (ricordate i Quadri di Musorgskij? Ecco, questo è un esempio figurato del "distacco" del pianoforte nel brano di Uhl da qualsiasi interdipendenza con la melodia tracciata dal clarinetto) capace di staccarsi e poi magicamente ricomporsi alla disciplina dell'assieme armonico e melodico.
Frizzante poi il terzo brano in programma, Trio per clarinetto viola e pianoforte di Jean Françaix, coevo di Uhl e morto cinque anni dopo, nel 1997. Anche qui il clarinetto assume spesso il ruolo concertante, ma di significativo - quindi da citare - è piuttosto il frequente pizzicato della viola, una sfiziosità virtuosistica se la si volesse considerare nel suo effetto: un pizzicato eseguito in maniera pulita ed encomiabile da Cavuoto.

20250406_Fe_04_ConcertiAlRidotto_Facebook_phGliAmiciDellaMusicaUncalm

Per ultimo il brano più intrigante (e a nostro avviso anche il più bello del concerto), quello di György Kurtág (compositore ungherese vivente) definito nelle note di sala dei Concerti al Ridotto come "enigmatico e suggestivo, breve e intenso omaggio dell'ungherese al compositore Robert Schumann" dove la dedica al sassone è identificata nel titolo da quelle lettere R. Sch. che non sono una sciarada, ma progettuali.
Numeroso il pubblico presente al concerto e plaudente a lungo all'indirizzo dei tre bravi cameristi.
(La recensione si riferisce al concerto di Domenica 6 aprile 2025)

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il clarinettista Claudio Conti
Al centro e sotto, in sequenza: Thomas Cavuoto, Manila Santini e ancora Claudio Conti; e due panoramiche sul Trio durante il concerto





Pubblicato il 25 Marzo 2025
Ferrara tra passato e presente la musica di Luzzasco Luzzaschi nel teatro del Foschini
Lo Specchio di Dioniso servizio di Edoardo Farina

20250325_Fe_00_LoSpecchioDiDioniso_AlbertoCaprioli_phGBortolaniFERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva) ove un’ora precedente alla prima assoluta dal debutto, presso la Sala Stemma del Ridotto si è svolta la consueta “Prima della prima”, ospite il musicologo Alessandro Roccatagliati che ne ha introdotto l'opera con un incontro esclusivo moderato dal Direttore Artistico Marcello Corvino.
Roccatagliati è docente di Storia della Musica presso l’ateneo estense, ha voluto indicare le tre dimensioni su cui essa si è svolta, frammentate e correlate tra loro, in primis la musica del tardo Cinquecento dal punto di vista dei generi vocali e strumentali, poi una contemporaneità tra i compositori italiani di questi anni confermandone un esempio ben costruito riguardo la polifonia recitata sul versante antico e moderno tra archi, tiorba e cembalo avvalendosi anche di un trio di attrici teatrali.
Insolita occasione per riscoprire la tradizionale musicale locale, in sessantacinque minuti di una forma esoterica in recitativo dal primo Rinascimento sino alle forme atonali ancora in uso, attraverso una prospettiva assai variegata passando per diverse tipologie cronologiche non trascurando addirittura l’avanguardia Fluxus di John Cage interposta tra gli sperimentalismi degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso o il più recente ricercatore compositore friulano dalle atmosfere introspettive, Andrea Centazzo di cui ne è stata percepita lontanamente qualche traccia.

20250325_Fe_01_LoSpecchioDiDioniso_MarcoZancoUgoNastrucci_phMarcoCaselliNirmal 20250325_Fe_02_LoSpecchioDiDioniso_SaraCampobassoUgoNastrucci_phMarcoCaselliNirmal

20250325_Fe_03_LoSpecchioDiDioniso_scena_phMarcoCaselliNirmal

Proporre uno spettacolo di arte contemporanea con aspetti dal XVI Secolo in poi può apparire a volte come un’impresa non propriamente semplice per via del soggetto, la forma astratta in cui il tema incorre, esiste, si muove all’interno di un palco o per la retorica, l’estro animatore del progetto stesso assolutamente fantasioso, sito nell’immaginazione del regista oppure attraverso le suggestive note composte da Luigi Sammarchi, autore tuttora in attività, associate alle opere di Luzzasco Luzzaschi (prevalentemente organista, nato a Ferrara presumibilmente nel 1545 e ivi scomparso nel 1607) musico eccellentissimo del celebre Concerto delle dame facendo ancora spalancare gli occhi per la maraviglia dopo più di quattrocento anni, importante autore che ha rivoluzionato la musica del suo tempo, figura centrale della corte estense e maestro del più noto Girolamo Frescobaldi. Nelle sue composizioni vocali ogni singola voce si intenerisce, si rattrista oppure si infiamma di gioia seguendo fedelmente ogni minima variazione retorica e di testo, qui interposte tra le pagine di Claudio Ambrosini e Alberto Caprioli che ne ha diretto la formazione a confronto con tre madrigali di Luzzaschi tratti dalla raccolta Madrigali per cantare e sonare a una, due e tre soprani, creandone un ponte musicale tra epoche diverse.
L'Ensemble "Il dolce sguardo" supportato da Ugo Nastrucci, polistrumentista alternando liuto arabo űd, arciliuto e tiorba, collocati tra i principali cordofoni antichi, ha dato vita a un’esperienza sonora unica attraverso un cast professionale includendo il mezzosoprano Monica Bacelli, i soprani Valentina Coladonato e Laura Lanfranchi, con testi poetici di Giovan Battista Guarini e di autore ignoto nell’elaborazione di Guido Barbieri interpretati dalle allieve della Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna, Valentina Spinelli, Melissa Mariani e Letizia Aloia una parentesi di lettura espressiva che da un lato ha voluto illustrare nitidamente il contenuto testuale creando dall’altro un inedito e indipendente tessuto sonoro.
L’idea in forma assai insolita non ha trattato propriamente un concerto in stesura tradizionale, come sostengono Nastrucci e Sammarchi riguardo un «… progetto nato in collaborazione della violinista Vittoria Panato, con l’intento di creare un’opera multimediale dopo avere contattato Ambrosini e Caprioli, avendo inserito in tutto tre compositori autonomi in modo da non farne una competizione tra loro nei confronti di Luzzaschi, abbinamento comunque non casuale considerando sostanzialmente il suono del Rinascimento e Barocco molto più vicino alle note della musica moderna rispetto al romanticismo dell’Ottocento e che i madrigali originali nascevano sempre sulla teoria e diversità degli affetti ...» afferma Nastrucci.
«... Quindi abbiamo triplicato le voci in linea contrappuntistica attraverso una nuova versione, aggiungendone la recitazione e mettendo in grande risalto il testo - continua Sammarchi - secondo un arco formale e filo conduttore molto preciso, preludio, madrigale antico, moderno, tipologie in grado di aiutare il pubblico nella comprensione. In buona sostanza, ne deriva un repertorio collocato tra tematiche miste dal rinascimento al contemporaneo traendo spunto anche dalla forma atonale utilizzata nelle improvvisazioni sia jazzistiche che antiche scrivendo appositamente quattro brani, a parte Luzzaschi riproposto nel modo originale.»

20250325_Fe_04_LoSpecchioDiDioniso_Facebook_phMarcoCaselliNirmal

20250325_Fe_05_LoSpecchioDiDioniso_scena_phMarcoCaselliNirmal

Dalla Canzona prima detta La Luzzasca, al termine con la Canzona Seconda con una Fuga e una Moresca entrambe per soli strumenti senza la vocalità, composte appositamente dallo stesso Nastrucci secondo la prassi esecutiva d’epoca e la suggestiva cantabilità finale del flauto diritto di Sara Campobasso alternandosi con una bene esposta viola da gamba e la viola barocca di Françoise Renard.     
Formula espositiva in parte déjà-vu dagli spettatori “fuori posto” qui collocati su una gradinata montata direttamente sul palcoscenico volgendo le spalle alla platea, anche se sempre seduti, ove i primi sperimentatori ne furono sicuramente Luciano Berio e Pier Luigi Pizzi con l’Orfeo di Monteverdi andato in scena in Piazza Santo Spirito a Firenze nel 1985; poi Bruno Tommaso alcuni anni dopo sorprese con Il Vento a Santa Maria delle Croci a Ravenna prevedendo i presenti in piedi in mezzo agli attori creando un’innovazione assai gradita in quanto coinvolti e in qualche maniera partecipi, quasi come facessero parte della coreografia e sceneggiatura a contatto e sullo stesso livello di musicisti e interpreti.
Verosimilmente è stato anche al Teatro Abbado di Ferrara, dove l’unica barriera era costituita da un sottile tulle nero trasparente posto davanti al proscenio come schermo, utile a proiettare immagini frontali, (ritratti, volti, paesaggi, prospettive) in parte tratte dall’ultima mostra sul primo Cinquecento a Ferrara recentemente conclusasi al Palazzo dei Diamanti, per opera dell’allestimento scenico di Domenico Giovannini e ancora Barbieri, rese suggestive dalle luci di Marco Cazzola aggiungendosi la Fondazione Ferrara Arte per la concessione delle immagini Courtesy of Labics Marco Cappelletti e la collaborazione con il Teatro “Amintore Galli” di Rimini.      
In una alternanza di madrigali a più voci, poi recitativi interposti a suoni evanescenti e ritmi nascosti tra le percussioni di Marco Zanco, la tiorba di Nastrucci si è rivelata di indispensabile supporto oltre il cembalo di Danilo Costantini, grazie a una libera ricerca legata a improvvisazioni da lui stesso realizzate, tratte dalle varie stesure di stilemi barocchi non tralasciando gli autori più importanti che ne hanno scritto, quali Piccinini, Kapsberger, de Visée. Detto anche chitarrone, assai complesso, ingombrante per via della tratta dei bassi che può superare i 150 cm di lunghezza, recentemente riscoperto è oggi assai utilizzato nella musica del Sei - Settecento per antonomasia nel “continuo” del suo genere riguardo l’accompagnamento dei cantanti nelle Arie, nonostante i favorevoli e contrari inerenti alla corretta filologia temporale.
Percorrendo nella grande epoca del Manierismo le fibre della poesia per musica, ne sono derivate infinite sfumature in cui i diversi generi strumentali molto lontani tra loro riuscissero tutti perfettamente a coesistere senza conflitto alcuno corrispondendo ad altrettante frammentazioni dell’emotività rimandando idealmente al mito dello specchio di Dioniso, inteso come mezzo di conoscenza e vettore privilegiato per una profonda introspezione. Dio connesso alla sfera dell’ebbrezza, del vino, della festa orgiastica, della natura feconda, della metamorfosi, noto con molteplici appellativi, rappresenta e riassume in sé tutta la vita vegetale della natura, nelle sue molteplici manifestazioni; e della natura egli riproduce, nel suo mito, così la gioia della rinascita primaverile e del vigoroso rigoglio estivo, come la tristezza del tardo sopore autunnale e del lungo e gelido letargo invernale, qui sul palco del Teatro Abbado è stato idealizzato attraverso due specchi metaforici contrapposti tra loro collocati in alto alle scene, in conflitto tra antichità e modernità, riflessi univoci e un continuo dialogo tra i madrigali antichi, polifonia vocale e parlata come spiega al termine della performance lo stesso Barbieri che dopo aver presentato, fornito ulteriori spiegazioni e ringraziato tutti gli interpreti, ci ha lasciato con un verso già ascoltato tre volte a chiusura di uno dei più bei madrigali del Luzzaschi  Occhi del pianto mio recitandone «... Se torno vivo a voi, torno immortale” - “…immedesimandoci senza pretesa e superbia, nell’intenzione di fare rivivere le musiche antiche e moderne con l’ambizione che in qualche modo restino immortali, piccolo compito che cerchiamo di portare avanti attraverso la costante attività di ricerca …»
In una sapienza retorica e musicale che pur venendo da un passato lontano si è riverberata irresistibilmente nel tempo presente, abbiamo assistito a un’esposizione non facile e inadatta realmente a un pubblico inesperto non numerosissimo in entrambe le serate, forse rimasto perplesso e in attesa di qualcosa che propriamente non accade mai come d’altronde spesso è in uso nella prassi esecutiva soprattutto se in sistema “modale”, ma comunque attento e sensibile all’evolversi di un’idea altamente originale connessa con soggetti legati a fonti letterarie diverse ma quasi tutte provenienti dalla classicità greca e romana, caratterizzante lo spettacolo anche come viaggio evanescente nella mitologia occidentale. La narrazione è stata affidata in tal senso a diverse forme artistiche e didascaliche, recitazione, musica, orchestrazione, ciascuna nella propria dimensione autonoma, in modo da contribuire alla reciproca valorizzazione di un eccellente stile in rappresentazione teatrale traendone conclusione in un clima festoso con l’eclissi di un’avventura immaginaria quanto fantastica ben connessa e al tempo stessa contrapposta tra sonorità antiche e moderne, operazione indubbiamente perfettamente riuscita.

Crediti fotografici: Marco Caselli Nirmal per il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara
Nella miniatura in alto: Alberto Caprioli (foto G. Bortolani)
Al centro, in sequenza:
Marco Zanco e Ugo Nastrucci; Sara Campobasso con Nastrucci; l'ensemble durante la performance
Sotto: altre immagini della performance Lo Specchio di Dioniso






< Torna indietro

Nuove Musiche Jazz Pop Rock Etno Classica Vocale


Parliamone
Flatlandia del fatto percettivo
intervento di Athos Tromboni FREE

20250512_Ro_00_Flatlandia_StefanoCeleghin_phNicolaBoschettiROVIGO - Una favola in musica. Anzi una fantafavola quella messa in scena dal Teatro Sociale di Rovigo in prima esecuzione assoluta, venerdì 9 maggio (per il Teatro Ragazzi) e domenica 11 maggio 2025 (per gli abbonati alla stagione d'opera): Flatlandia è un'opera multimediale in 1 atto - recita il sommarietto - liberamente ispirata al racconto fantastico a più dimensioni di Edwin A. Abbott, scrittore, teologo e pedagogista britannico vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento.
Ma proprio perché è stata realizzata come opera multimediale su libretto di Andrea Vivarelli con musiche di scena originali di nove autori viventi, lo spettacolo si presta ad alcune considerazioni relative alla storia e allo sviluppo del teatro musicale.
Dunque, in principio (verso la fine del XVI secolo) era il canto con accompagnamento di strumenti cordofoni l'elemento principale, dove la voce nel "recitar cantando" era fondamentale per una rappresentazione ligia alla teoria degli affetti. Poi venne il Settecento: e Galuppi, Alessandro Scarlatti, Händel
...prosegui la lettura

VideoCopertina
La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

Non compare il video?

Hai accettato la politica dei cookies? Controlla il banner informativo in cima alla pagina!

Classica
Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE

20250510_00_FerraraMusicaStagione2025-2026_MarcoGulinelliFERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
...prosegui la lettura

Nuove Musiche
Torna miXXer
FREE

20250508_Fe_00_TornaMixxer_StefanoCardiFERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025  presso Palazzo Naselli Crispi,  Ridotto del Teatro Comunale,  giardino di Palazzo Giulio  D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e  loggiato di Palazzo dei
...prosegui la lettura

Eventi
Il nuovo cartellone del Regio
redatto da Simone Tomei FREE

20250505_To_00_Stagione2025-2026_RossoTORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
...prosegui la lettura

Echi dal Territorio
Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE

20250430_Fe_00_AllieviConservatorioFrescobaldi_AlessandroPataliniFERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
...prosegui la lettura

Personaggi
Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE

20250425_Fe_00_IntervistaALeoneMagieraFERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
...prosegui la lettura

Opera dall Estero
Cosė fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE

20250421_00_LosAngeles_CosiFanTutte_JamesConlonLOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
...prosegui la lettura

Classica
Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE

20250420_Fe_00_ChristianJosephSacconFERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE

20250417_Ge_00_DieLiebeDerDanae_AngelaMeadeGENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE

20250408_To_00_LaDamaDiPicche_MichailPirogov_phMattiaGaidoTORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
...prosegui la lettura

Nuove Musiche
Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE

20250406_Fe_00_ConcertiAlRidotto_ClaudioConti_phGliAmiciDellaMusicaUncalmFERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
...prosegui la lettura

Personaggi
Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE

20250401_Fe_00_FedericoMariaSardelli_PersonaggiÈ il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso".
Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
...prosegui la lettura

Vocale
Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE

20250331_Fe_00_SerenataDAmore-FedericoMariaSardelli_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
...prosegui la lettura

Classica
Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE

20250330_Fe_00_MatteoCardelliGiacomoCardelli_phGliAmiciDellaMusicaNetFERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
...prosegui la lettura

Nuove Musiche
Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE

20250325_Fe_00_LoSpecchioDiDioniso_AlbertoCaprioli_phGBortolaniFERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE

20250323_Vr_00_Elektra_scena_111x111_phEnneviFotoVERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE

20250318_Fi_00_Norma_JessicaPratt_phMicheleMonastaFIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
...prosegui la lettura

Vocale
Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
servizio di Simone Tomei FREE

20250311_Ge_00_ChansonECanzonette_PaolaGardina_phMarcelloOrselliGENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
...prosegui la lettura

Classica
Musiciennes pronipoti delle veneziane
servizio di Athos Tromboni FREE

20250307_Fe_00_LesMusiciensDuConcert_JordiSavall-AlfiaBakieva_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
...prosegui la lettura

Eventi
Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE

20250304_Bo_00_BolognaFestival-ProgettiDivulgativi_MaddalenaDaLiscaBOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Est
Vecchio Barbiere sempre nuovo
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250222_Ve_00_IlBarbiereDiSiviglia_RenatoPalumboVENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
...prosegui la lettura

Opera dall Estero
Vanessa ripresa a Washington
servizio di Ramón Jacques FREE

20250221_00_Washington_Vanessa_GianandreaNoseda_phScottSuchman WASHINGTON D.C. USA,  Keneddy Center Concert Hall - La produzione operistica del prolifico compositore americano Samuel Barber (1910-1981) risulta essere limitata a tre titoli, tra cui spicca Vanessa, opera in tre atti (originariamente quattro), opus 32, su libretto in lingua inglese di Gian Carlo Menotti (1911-2007), compositore, librettista e regista
...prosegui la lettura

Opera dal Centro-Nord
L'orgiastico Rigoletto secondo Livermore
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250221_Fi_00_Rigoletto_DanielLuisVicente_phMicheleMonastaFIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
...prosegui la lettura

Opera dal Nord-Ovest
Uno Chénier dalla travolgente energia
servizio di Simone Tomei FREE

20250210_Ge_00_AndreaChenier_FabioSartoriGENOVA - Uno spettacolo che coniuga eleganza e incisività visiva, nitidezza narrativa e varietà stilistica: Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro Carlo Felice si conferma un trionfo senza riserve.  La regia di Pier Francesco Maestrini, già apprezzata nei prestigiosi allestimenti di Bologna e Monte-Carlo, si distingue per la sua fedeltà alla
...prosegui la lettura


Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.


Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale č iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310