Pubblicato il 15 Maggio 2024
L'oratorio di un Nicola Porpora già musicalmente maturo messo in scena da Ravenna Festival
La Divina Giustizia canta il monito sevizio di Athos Tromboni

20240515_Ra_00_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_NicolaValentini_phZani-CasadioRAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse riuscita a salvarsi dal naufragio, avrebbe eretto una chiesa come segno di ringraziamento a Dio per lo scampato pericolo. E così fece una volta rientrata a Ravenna, come ricorda il testo del Liber Pontificalis di questa chiesa ravennate e la stessa iscrizione in marmo presente sul portale d’ingresso: «Galla Placidia, suo figlio Placido Valentiniano Augusto e sua figlia Giusta Grata Onoria hanno rispettato i voti presi per essere stati salvati dalle intemperie del mare
Nel corso dei secoli, l’edifico ha subìto svariati interventi di ripristino e restauro, soprattutto all’indomani del 1944 quando la Basilica fu ampiamente danneggiata da bombardamenti aerei che causarono la distruzione non solo del ciclo di affreschi del XII-XIV secolo ma anche dei mosaici dell’abside.
Nel suggestivo ambiente di questa Basilica, Ravenna Festival ha prodotto l'oratorio in due parti  di Nicola Porpora, Il trionfo della Divina Giustizia ne’ tormenti e morte di Gesù Cristo.
Per la Congregazione di Nostra Signora de’ Sette Dolori di Napoli, che commissionò nel 1716 a Porpora la partitura, si trattava di un lavoro da eseguirsi la settimana precedente quella di Pasqua, con la finalità di rievocare gli avvenimenti riguardanti la passione e la morte di Gesù, offrendo ai fedeli, com’era consuetudine, l’occasione di immergersi in considerazioni dottrinarie ed esegetiche, talora affidate a personaggi allegorici  (in questo caso alla Divina Giustizia).

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Il tutto, poi, culminava nel Compianto sul Cristo morto tra le braccia della Madonna, sua madre, immagine adatta a “muovere gli affetti”, a suscitare quella commozione che conteneva in sé il monito d'astenersi da ogni peccato, come ha ben spiegato il musicologo e revisore della partitura, Gaetano Pitarresi, nelle note del programma di sala.
Ravenna Festival (per intervento e mano di Angelo Nicastro) ha scelto di unire, dunque, riflessione ed emozione realizzando una messa in scena minima, e in costume, anziché affidarsi alla forma del concerto oratoriale; per suscitare la pietà e la partecipazione degli ascoltatori. Nessuna trasgressione, né edonistica, né filologica, perché questo oratorio, anche all'epoca di Porpora, probabilmente non veniva eseguito nella statica e fredda forma di concerto, ma piuttosto era legato alla pratica delle sacre rappresentazioni, quindi dotato di una propria seppure semplice drammaturgia e di elementi rappresentativi, capaci di catturare l’attenzione e fissare i cardini della narrazione.
Così a Ravenna, all'inizio della rappresentazione, entra in scena la Divina Giustizia (al secolo, il soprano Erica Alberini) mentre il direttore dell'Ensemble Dolce Concento, maestro Nicola Valentini, dà il La alla sinfonia iniziale. Erica Alberini incede lentamente, ha una candela la cui fiammella vibra passo dopo passo senza spegnersi, e si china su otto ceri accendendoli uno dopo l'altro.
Dopo l'accensione dei ceri, la Divina Giustizia esce di scena per comparire dal fondo della basilica guidando la processione, con Maria, la madre di Gesù (il contralto Candida Guida), l'apostolo Giovanni (il tenore Angelo Testori) e l'immancabile Maddalena di Magdala (il soprano Chiara Nicastro). Portano ognuno un cero acceso che depositano in maniera sparsa fra gli altri otto ceri già precedentemente accesi: saranno 12 fiammelle tremolanti al soffio anche solo d'uno sternuto; ma il numero è simbolico ed evocativo (12 gli apostoli, 12 i mesi dell'anno, 12 i cicli lunari, 12 i segni dello zodiaco, 12 le costellazioni che percorre il sole durante l'anno, 12 le vertebre toraciche del nostro corpo, due volte 12 le nostre costole, 12 le stelle della bandiera europea indipendentemente dal numero delle nazioni aderenti all'Unione; e si potrebbe continuare nell'elenco...)
Depositati i ceri, i personaggi si recano dietro l'altare da dove canteranno, come singoli e come coro, le proprie parti.
Poi la Divina Giustizia si reca all'ambone e da lì canterà il suo monito e il significato del proprio intervento come "messaggera" di Dio. Ogni personaggio andrà a cantare le proprie parti anche davanti, schiena all'altare fronte all'orchestra, alternandole con frequenti ritorni dietro l'altare, soprattutto quando prevale la funzione di Coro.

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Il Compianto prende via via forma e sostanza, anche se  le lamentazioni di Maria, di Giovanni, di Maddalena, vengono consolate dalle parole ispirate della Divina Provvidenza, tese a dimostrare che l'immanente è logico anche se tragico; e la fede nella volontà di Dio è dovuta,
La prima parte dell'oratorio si conclude con un contrappunto fugato a 4 voci di superba scrittura (Porpora) e di magnifica concertazione (Valentini), una bella esecuzione musicale e vocale che ha saputo "muovere gli affetti" oltre lo zenit delle più alte emozioni. Encomiabile Nicola Valentini sul podio e bravissimi i musici (Lucrezia Nappini e Stefano Gullo, violini; Alice Bisanti, viola, Paolo Ballanti, violoncello; Sebastiano Barbieri, contrabbasso; Filippo Pantieri, clavicembalo); perfetti i cantori.
Nella seconda parte dell'oratorio è intervenuta, ponendosi all'ambone, anche la tromba barocca (Simone Amelli) e la musica d'accompagnamento ha assunto quella solennità e gravità che preludevano alla crocifissione di Gesù e all'adorazione della croce come simbolo di salvezza, non solo dunque strumento di agonia e morte infame. I ceri vengono spostati, sempre dalla Divina Giustizia, per formare una croce di fiammelle. È la croce ai piedi della quale si accascia Maria, affranta dalla pietà di madre per il figlio inchiodato ai legni; e subito il personaggio esce dalla ieraticità dottrinale per divenire donna e madre dalla sofferenza palpabile, dolore condivisibile, singulto e pianto della fragilità umana di fronte alla ferocia umana: «... Ma già che legge eterna / morte d'amara croce a un Dio prefisse / perché lungi non è dal suo morire / d'acuti chiodi il barbaro martìre? ...»
Il testo dell'oratorio musicato da Nicola Porpora è di un poeta rimasto anonimo. Nella Basilica di San Giovanni Evangelista non abbiamo assistito a una edizione integrale, alcuni tagli (peraltro non inficianti il valore drammaturgico dell'opera) sono stati fatti, preventivamente dichiarati anche nelle pubblicazioni del Festival ravennate.
E comunque è stata una eccellente esecuzione, quella cui abbiamo assistito.
Nicola Valentini è studioso ed esperto del barocco (ma non solo) come egregiamente ha saputo dimostrare dirigendo con le mani senza bacchetta, dando le indicazioni necessarie ai cantanti a tempo giusto, mimando a loro guida gli incipit di ogni versetto; le giovani voci in scena si sono dimostrate all'altezza del canto barocco più specialistico: Erica Alberini nel personaggio della Divina Giustizia ha messo in mostra musicalità, buona intonazione, mimica e gesto espressivi; Candida Guida (Maria) ha quel colore brunito e rotondo che fa del suo timbro contraltile una vera delizia all'ascolto; Angelo Testori (Giovanni) ha emissione morbida, ottima nel medium, e fraseggio vario e sfumato adatto per il barocco; Chiara Nicastro (Maddalena) oltre alla bella vocalità di soprano leggero ha una gestualità corporale e una mimica facciale da attrice drammatica.
Pubblico non numeroso alla "prima" rappresentazione cui abbiamo assistito a Ravenna Festival, ma molto molto caloroso al termine, dopo aver seguito tutto l'oratorio in silenzio e concentrazione. Ma chi non ha assistito alla "prima" può recuperare: repliche ogni giorno alle ore 19 fino al prossimo 19 maggio.
(La recensione si riferisce alla recita di martedì 14 maggio 2024)

Crediti fotografici: Zani-Casadio per il Ravenna Festival
Nella miniatura in alto: il direttore Nicola Valentini
Al centro in sequenza: Candida Guida (Maria), Chiara Nicastro (Maddalena) e Angelo Testori (Giovanni); ancora Chiara Nicastro e Candida Guida; Erica Alberini (Divina Giustizia); ancora il direttore Nicola Valentini
Sotto: panoramica sulla seconda parte dell'oratorio; e a seguire due suggestive forografie di Zani-Casadio sulla prima e sulla seconda parte dell'oratorio





Pubblicato il 10 Maggio 2024
La seconda opera del ring L'anello del Nibelungo ha meritato il successo
Die Walküre secondo Luisi servizio di Ramón Jacques

20240510_Dallas_00_DieWalkure_FabioLuisiDALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo dei quattro drammi che compongono l’Anello, e solitamente titolo eseguito in scena con maggiore frequenza. Grazie ad esso è possibile comprendere l'universo musicale intenso e coinvolgente del compositore tedesco, con l'adrenalina che trasmette, ad esempio, il noto preludio al terzo atto, la “Cavalcata delle Valchirie”, (Walkürenritt o Ritt der Walküren nel suo originale in tedesco), tra gli altri.
In fondo la musica di Wagner è conosciuta anche da chi non sa chi sia il compositore, un personaggio venerato da molti, quanto disprezzato; ma non si può negare che si tratti di una figura importante della seconda metà del XIX secolo, la cui influenza ha plasmato diversi aspetti della cultura occidentale, oltre la parte strettamente musicale, come la politica, la letteratura, la filosofia, e la cui eredità perdura dopo la sua morte.

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L'esecuzione di Das Rheingold (prima opera della tetralogia dell' Anello) aveva lasciato buone sensazioni, ma questa versione del secondo dramma musicale epico ha superato le aspettative e ha lasciato molto appagamento sia per la parte vocale che per quella orchestrale tra il pubblico che affollava questa sala da concerto.
Il tipo di presentazione che prevarrà in tutti i titoli del ciclo è quello dell'opera in forma di concerto, anche se ancora una volta si è visto il tocco del regista Alberto Triola, che ha posizionato alcune sedie sul palco, oltre all'uso brillante dei colori con le luci di Krista Billings. Alcune idee come Wotan che finge di alzare la spada con il braccio, o Siegmund e Siegliende che camminano per i corridoi tra il pubblico, o personaggi che danno le spalle al pubblico, pur non incidendo sulla trama, sarebbero inutili, considerando il valore musicale e vocale che emana da questa partitura, e sembrerebbe in qualche modo andare contro l’invito dell'orchestra di concentrarsi sulla musica e sul canto, il tutto completato da una descrizione della trama sullo schermo dove sono stati proiettati i sopratitoli.
Parlando in particolare dell'aspetto vocale, questo ha commosso e emozionato molti, per la carica di emotività e choc che il primo atto ha regalato, con la voce solida e penetrante del tenore Christopher Ventris, che come Siegmund ha esibito una vocalità robusta, con notevoli qualità di chiarezza e colorazione timbrica, che ha saputo coniugare con la sensibilità, la tenerezza e il sentimento espressi dal soprano americano Sara Jakubiak come Sieglinde attraverso voce e presenza. La fine del primo atto ha provocato un'ovazione intensa e tumultuosa che ha fatto uscire entrambi i cantanti alla ribalta per ringraziare più volte per gli applausi incessanti.
Questa interpretazione sarà ricordata come uno dei momenti memorabili di questo Ring. Da parte sua, il basso danese Stephen Milling personificava un Hunding  malevolo e corpulento, la cui voce si distingueva maggiormente per la sua potenza eccessiva, che non era sempre raffinata o usata con significato.
Il basso-baritono Mark Delavan ha mostrato notevoli mezzi vocali ed esperienza nei panni di Wotan, con una voce ben gestita e ricca di sfumature, così come il mezzosoprano turco-tedesco Deniz Uzun, che soprattutto nel ruolo di Fricka, sebbene abbia cantato anche il ruolo di Waltraute, è piaciuta per la sua esibizione vocale luminosa ed esplosiva, con una voce di qualità brunita, setosa ed energica ma ben incanalata per definire il carattere del suo personaggio.
È piaciuta la performance vocale del soprano Lise Lindstrom, che ha convinto per il modo in cui ha indossato i panni del personaggio di Brünnhilde, mostrando compostezza, drammaticità e fragilità quando la scena lo richiedeva.
Non possiamo non menzionare il contributo del resto delle Valchirie cantate dai soprani Alexandra Loutsion (Gerhilde), Miriam Clark (Ortlinde), Sun-Ly Pierce (Siegrune), Kathryn Henry (Helmwige), così come quello dei mezzosoprani Jennifer Johnson-Cano (Schwertleite), Melody Wilson (Rossweisse) e Renée Tatum che ha cantato il ruolo di Grimgerde.
La direzione di Fabio Luisi (direttore principale dell'orchestra) per Die Walküre, è stata più mirata e dettagliata che in Das Rheingold, sicuramente più attenta alla proiezione delle voci e all'equilibrio con la massa orchestrale; ed i musicisti hanno risposto con una buona esecuzione, omogenea in tutte le sue linee, particolarmente brillante negli ottoni, in un'esecuzione che nel suo equilibrio complessivo ha regalato momenti emozionanti, angosciosi e suggestivi come solo questa musica sa trasmettere.

Crediti fotografici: Ufficio stampa della Dallas Symphony Orchestra
Nella miniatura in alto: il direttore Fabio Luisi
Al centro: panoramica su solisti e orchestra
Sotto: Christopher Ventris  (Siegmund) e Sara Jakubiak (Sieglinde)





Pubblicato il 09 Maggio 2024
Progetto della Dallas Symphony Orchestra per la realizzare la tetralogia wagneriana
Das Rehingold ha aperto il Ring servizio di Ramón Jacques

20240509_Dallas_00_DasRheingold_AlbertoTriolaDALLAS (Texas, USA) - Fondata nel 1900, e con tante storie da raccontare, poiché da qui sono passati i migliori direttori d'orchestra, strumentisti e solisti, la Dallas Symphony Orchestra occupa senza dubbio un posto di rilievo tra le più prestigiose ed importanti orchestre americane. Ora ha intrapreso un programma ambizioso, impegnativo, ma di grande soddisfazione: un viaggio epico, con la proposta del colossale Der Ring des Nibelungen, (L'Anello del Nibelungo) di Richard Wagner (1813-1883), culmine di un progetto a lungo pianificato, iniziato lo scorso maggio con Das Rheingold cui seguirà Die Walküre e proseguirà nell'ottobre di questo stesso anno con i due titoli successivi, oltre all'esecuzione del ciclo completo con tutte le quattro opere del Ring.
Da quando Eugene Onegin di Pyotr Ilyich Tchaikovsky è stato ascoltato in questa sala da concerto (Morton H. Meyerson Symphony Center) nell'aprile 2022, il genere operistico era assente; tuttavia, i concerti odierni rappresentano un passo significativo dato che l'orchestra americana da molto tempo non eseguiva L'Anello nella sua interezza, uno sforzo enorme, le cui tematiche sono anche un riflesso di tutta l'umanità, poiché qui sono rappresentati i temi del potere, della famiglia, dell'amore, del tradimento, della corruzione e della redenzione.

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L'esecuzione di Das Rheingold è stata offerta in una forma semi- scenica, con pochissima espressione visiva, che ha permesso di focalizzare l'enfasi sull'orchestrazione e sul canto, e su come la storia viene rappresentata e sviluppata dentro la musica.
Il regista Alberto Triola si è occupato di indicare i movimenti scenici ai personaggi, vestiti con abiti eleganti, svolgendo un lavoro che si potrebbe definire intelligente ed efficace, perché serviva a dare una certa fluidità e naturalezza all’esecuzione in forma di concerto.
Poche sono state le interazioni tra i personaggi, con un gioco di luci, ideato da Krista Billings, che con una variegata tavolozza di colori illuminava principalmente le colonne e lo spazio dei posti generalmente destinati al coro, nella parte posteriore e alta del palco, anche se in alcune scene una raffica di colori intensi e brillanti nei toni del rosso e del blu si dirigeva,verso il pubblico, ma che non risultavano invasivi o distraenti ma che preservavano l'attenzione verso la musica.
Sullo schermo situato in alto sul palco venivano proiettati i sopratitoli, ma anche una descrizione o un racconto di come si svolgeva la storia. Grande soddisfazione e un buon sapore in bocca hanno lasciato la scelta dei validi ed esperti cantanti che componevano il cast; come l'intenso Wotan del basso-baritono Mark Delavan dalla voce penetrante e robusta, molto omogenea e ben proiettata, oppure l'esplosività e la colorazione nel canto che il mezzosoprano Deniz Uzan ha dato al personaggio di Fricka, convinta e convincente nella sua caratterizzazione e naturalezza a destreggiarsi con solidità in tutti i registri della voce.
È piaciuto il baritono islandese Tómas Tómasson per l'espressività e lo sviluppo che ha dato al personaggio di Alberich, oppure per la presenza, passione ed esperienza con cui il tenore slovacco Štefan Margita ha dato rilievo alla sua personificazione di Loge.
Notevole è stato il contralto Tamara Mumford, per la qualità brunita, morbida e tagliente del suo strumento con cui ha cantato la parte di Erda, lo stesso personaggio che ha cantato nel mese di gennaio nella produzione teatrale con lo stesso titolo della Los Angeles Philharmonic.
Il resto degli interpreti si è esibito in modo soddisfacente, come il soprano Ellie Dehn, che ha interpretato una Freia angosciata e desolata, ma con chiarezza e luminosità nel suo canto; sono piaciuti anche il tenore Jamez McCorkle nel ruolo di Froh, il baritono Hunter Enoch nel ruolo di Donner e del gigante Fafner, il tenore Michel Laurez nel ruolo di Mime e il basso Liang Li nel ruolo del gigante Fasolt, quest'ultimo dotato di una profonda ma dotato di sorprendente verve e coraggio vocale.
E non possiamo non citare, per il loro contributo allo spettacolo, e per il loro canto, e la grazia e una certa giovialità che hanno portato nei loro interventi, il soprano Valentina Farcas (Woglinde), e i mezzosoprani Kimberly Gratland James, come Wellgunde e Renée Tatum nel ruolo di Floshilde.
La musica di Wagner sembra avere un effetto ipnotico sul pubblico, avvolgendolo e catturandolo lentamente fino a portarlo in uno stato di estasi e rapimento che si sono manifestate con fragorose e clamorose ovazioni e applausi di approvazione al termine dello spettacolo. Sfruttando la buona acustica della sala, la resa delle voci e dell'orchestra ha senza dubbio arricchito la performance. I musicisti dell'orchestra hanno mostrato omogeneità e buon gusto in un'esibizione che ha toccato i diversi elementi, colori e gamme dell'orchestrazione.

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Sul podio il direttore principale dell'orchestra, il maestro Fabio Luisi, ha proposto una lettura appropriata, sicura, anche se in certi momenti tendeva alla forza piuttosto che alla raffinatezza, rendendo difficile la proiezione delle voci attraverso la densità orchestrale, ma con evidente comprensione delle complessità e delle qualità della partitura.
(la recensione si riferisce allo spettacolo di sabato 4 maggio 2024)

Crediti fotografici: Ufficio stampa della Dallas Symphony Orchestra
Nella miniatura in alto: il regista Alberto Triola
Al centro e sotto: alcuni momenti del Rehingold in forma di concerto





Pubblicato il 30 Aprile 2024
Wagner & Sibelius gli autori proposti in forma di concerto dalla Fort-Worth Symphony
Insolito dittico per i texani servizio di Ramón Jacques

20240430_FortWorth_00_DieWalkure_RobertSpano_phKarenAlmondFORT-WORTH (Texas, USA) - Wagner & Sibelius a Fort Worth. La Fort-Worth Symphony, con stanza nella località di Fort Worth vicina alla città di Dallas(50 km), in Texas, ha offerto nell'ambito della sua attuale stagione un concerto seducente e di grande suggestione, che ha unito il romanticismo musicale di Jean Sibelius con quello di Richard Wagner. Da quando ha assunto l'incarico di direttore ospite principale nel marzo 2019, fino alla sua nomina nel 2022 a capo dell'orchestra, il maestro Robert Spano, noto direttore d'orchestra americano, che per molti anni è stato a capo dell'Atlanta Symphony e che presto assumerà l'incarico come direttore musicale della Washington National Opera, ha posto questo complesso ad un livello più alto, e ha iniziato ad attirare l'attenzione degli appassionati, sia per la qualità dei solisti ospiti che per i programmi attraenti che ha plasmato finora nella sua breve amministrazione.
Vale la pena ricordare che si tratta di un'orchestra di lunga data nell'ambiente sinfonico americano con 112 anni di esistenza, che ha dato il suo primo concerto nel 1912. Questo concerto si è tenuto presso la sede dell'orchestra, il bel teatro Bass Performance Hall, che ha ospitato vari spettacoli, oltre a musica sinfonica, balletto, opera e musical, ed è anche la sede del prestigioso concorso pianistico "The Van Cliburn International Competition", ricordando che in questa città visse fino alla morte il famoso pianista Van Cliburn, che fu anche il principale promotore della costruzione di questa magnifica sede.
Il concerto è iniziato con l'esecuzione della Sinfonia n. 6 in Re minore op.104 del compositore finlandese Jean Sibelius (1865-1957), che ebbe la sua prima esecuzione nel 1923 sotto la direzione dello stesso autore. Il brano, della durata di circa trenta minuti, è stato poeticamente descritto dal compositore come "acqua fredda di sorgente" e "odore della prima neve" poiché, come nella maggior parte delle sue opere importanti, evoca paesaggi finlandesi.
Nella sua lettura, il maestro Spano ha evidenziato i contrasti pastorali, appassionati e cupi dell'opera con un senso di equilibrio, in quella che è considerata la sinfonia meno ascoltata di Sibelius in concerto - addirittura, come è stato affermato, è considerata come una sinfonia dimenticata.
Il direttore si è ispirato alle bellezze naturali che sgorgano dall'orchestra ed ha esaltato le sue sontuose melodie. Ottenendo un suono radioso dagli archi e una solida esecuzione dalle altre sezioni, Spano ha concertato abilmente attraverso la complessità dell'opera, fino a giungere ai movimenti di maggior tranquillità in cui la musica si dissolve lentamente fino a trasportare lo spettatore in uno stato di calma e meditazione.
Sebbene il titolo del concerto di questa sera fosse “Wagner & Sibelius”, il momento clou è stato riservato alla seconda parte del concerto, con l'esecuzione, in versione semi-scenica, del primo atto di Die Walküre (La Valchiria), la seconda delle quattro opere del ciclo dell’ Anello del Nibelungo di Richard Wagner (1813-1883).
Il primo atto racconta la storia di di un amore proibito con grandezza wagneriana, con temi che ricordano le altre opere e i personaggi del ciclo. Senza alcun elemento scenografico, solo uno schermo sospeso in alto sul palco dove venivano proiettati i sottotitoli e i primi piani dei solisti; i cantanti sul palco apparivano con costumi vecchio stile, di epoca indeterminata, ed effettuavano alcuni movimenti e interazioni tra i personaggi che si concludevano con un abbraccio fraterno invece che con il bacio incestuoso come indicato a fine atto.

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Così si è sviluppata la parte attoriale del concerto, che ha contribuito poco o nulla ad un evento che ha brillato per propria luce.
Un vero lusso la formazione di un cast eccezionale, a cominciare dal soprano finlandese Karita Mattila che, nel ruolo di Sieglinde, ha esibito un canto sfumato, morbido e splendente, ma determinato e vigoroso quando richiesto, oltre a mostrare sul palco la sua bella personalità piena di equilibrio e magnetismo.
Il basso Raymond Aceto ha interpretato un Hunding malevolo e minaccioso, cantando con stile e determinazione, e una voce voluminosa che sapeva modulare adeguatamente esprimendosi con intenzione.
Da parte sua, Brandon Jovanovich è stato un valoroso Siegmund. Il tenore americano è un artista con una vasta esperienza che affronta da alcuni anni il repertorio dell'Heldentenor, e qui si è fatto apprezzare per il modo in cui ha delineato ogni frase con espressività e chiarezza e per la forza del suo canto robusto, generoso e deciso.
L'orchestra ha creato una cornice adeguata e un accompagnamento essenziale per le voci. Già dal preludio si percepiva l'energia, la frenesia che il maestro Spano ha saputo imprimere alla partitura orchestrale, senza mai sottomettersi ai leitmotiv, ma concentrandosi e puntando all'espressività e alla drammaticità. L'orchestra suonava esuberante e in completo accordo con l’ottimo cast vocale.
In questa regione, non particolarmente nota per aver programmato in passato molta musica wagneriana, la Forth- Worth Symphony ha regalato con questo concerto un'esperienza vocale e orchestrale che durerà a lungo nei ricordi, e allo stesso tempo ha annunciato che, nella prossima stagione, precisamente nell'aprile 2025, è prevista la messa in scena integrale di Die fliegende Holländer (L'Olandese Volante) dello stesso Richard Wagner.
(La recensione si riferisce al concerto di Domenica 21 aprile 2024)

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Crediti fotografici: Karen Almond / Fort-Worth Symphony
Nella miniatura in alto: il direttore Robert Spano
Sotto: alcune immagini da Die Walküre






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intervento di Ramón Jacques FREE

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redatto da Athos Tromboni FREE

20240629_Spoleto_00_StagioneLirica2024_EnricoGirardiSPOLETO (PG) - Giunta quest’anno alla sua 78° edizione torna a Spoleto e nei principali teatri dell’Umbria la stagione del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto che aprirà con la consueta kermesse musicale “Eine Kleine Musik 2024” al Teatro Caio Melisso (anteprima per gruppi organizzati: giovedì 22 agosto ore 20.30 - spettacoli
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Eventi
Genova fa il Giro di Vite
servizio di Athos Tromboni FREE

20240627_Ge_00_TeatroCarloFeliceStagione2024-2025_ClaudioOraziGENOVA - «A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – ha detto il sovrintendente Claudio Orazi nella conferenza stampa – il cartellone artistico 2024/2025 che oggi presentiamo si conferma ricco di ulteriori emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori,
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Ballo and Bello
Riecco la Danza contemporanea
redatto da Athos Tromboni FREE

20240625_Fe_00_FestivalDiDanzaContemporanea_CarloBergamascoFERRARA - Da settembre la danza contemporanea torna ad essere protagonista a Ferrara, entrando negli spazi verdi e nei palazzi storici della città. Tra fine settembre e novembre, il Festival di Danza Contemporanea 2024 inaugurerà la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale di Ferrara, con due prime mondiali e una prima nazionale. La
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Eventi
Piacenza ecco il cartellone
redatto da Athos Tromboni FREE

20240619_Pc_00_TeatroMunicipale-Stagione2024-2025_LucaSalsiPIACENZA - La Stagione 2024/2025 del Teatro Municipale di Piacenza propone, da dicembre 2024 a giugno 2025, cinque titoli d’opera, sei concerti, cinque balletti, in attesa di presentare un significativo progetto verdiano programmato per l’autunno 2025. In memoria di Giuseppe Verdi sarà il Recital che vedrà protagonista il baritono Luca Salsi, il
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Opera dal Nord-Ovest
Il Barbiere dei giovani
servizio di Simone Tomei FREE

20240618_Ge_00_IlBarbiereDiSiviglia_GiancarloAndrettaGENOVA - La stagione operistica del Teatro Carlo Felice di Genova chiude i battenti con l'attesa rappresentazione di Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in una produzione datata 2005 del Teatro del Maggio Fiorentino. Non sono nuovo nella visione di questo allestimento scenico che vede la firma registica e dell’impianto scenico di Damiano
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Opera dal Nord-Est
Il dittico delle Porte
servizio di Rossana Poletti FREE

20240616_Ts_00_LaPortaDivisoria-IlCastelloDiBarbablu_MarcoAngiusTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Si conclude con un dittico la stagione lirica del Teatro Verdi: in scena La Porta divisoria di Fiorenzo Carpi e Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók. Di La Porta divisoria le notizie sono legate ai documenti conservati nell’Archivio del Piccolo Teatro di Milano, perché all’opera è legata la figura del triestino Giorgio
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Classica
Simone Nicoletta clarinettista per Muti
servizio Attilia Tartagni FREE

20240611_Ra_00_OrchestraCherubini-RiccardoMuti_SimoneNicolettaRAVENNA - Come sempre prima dei concerti diretti dal M° Riccardo Muti l’atmosfera è di spasmodica attesa, mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è già tutta schierata sul palco a provare gli strumenti. L’incedere carismatico del direttore spezza quel tempo sospeso, scatenando l’applauso e l’abbraccio ideale del pubblico. Muti lo abbiamo
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Opera dal Nord-Est
Doppia inaugurazione in Arena
servizio di Angela Bosetto FREE

20240609_Vr_00_LaGrandeOperaItaliana_FrancescoIvanCiampaVERONA - Negli anni Novanta, il celebre spot di un altrettanto famoso gelato affermava che «Du gust is megl che one», quindi dato che l’estate è alle porte e ci sono ben due cose da festeggiare (il riconoscimento della pratica del canto lirico italiano come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO e il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini),
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Opera dall Estero
Béatrice et Bénédict secondo Michieletto
servizio di Ramón Jacques FREE

20240606_Lione_00_BeatriceEtBenedict_GiuliaScopelliti_phBertrandStoflethLIONE (Francia) - Il compositore Héctor Berlioz (1803-1869) è nato nella città di La Côte-Saint-André nella regione dell'Auvenia-Rodano, a circa 75 chilometri dalla città di Lione, quindi è praticamente da considerarsi un compositore di casa. Si tratta tuttavia di una coincidenza, poiché non esiste uno stretto rapporto tra le opere del compositore e
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Pagina Aperta
La Chamber of Europe e sir Schiff
servizio di Edoardo Farina FREE

20240603_Fe_00_ChamberOrchestraOfEurope-AndrasSchiff_phMarcoCaselliNirmalFERRARA - Preceduto dall’interessante lezione-conferenza tenutasi presso la sala del Ridotto del Teatro a cura del musicologo Giorgio Pestelli in presenza del Direttore artistico di Ferrara Musica Renzo Restagno che ne ha introdotto il programma e le caratteristiche storiografiche del concerto nel pomeriggio antecedente, il penultimo appuntamento della
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Jazz Pop Rock Etno
Cartoline dal Sud degli Ánema
servizio di Edoardo Farina FREE

20240601_Fe_00_Anema_MarcelloCorvino_phAntoninoEspositoFERRARA - La ricchissima programmazione invernale di Ferrara Musica nell’ambito dei concerti cameristici della domenica mattina attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti presso la sala del Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” ha visto nello svolgimento della sola prima parte, dal 15 ottobre al 17 dicembre 2023 ben dodici
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Eventi
Ferrara Musica il nuovo cartellone
servizio di Athos Tromboni FREE

20240531_00_Fe_StagioneFerraraMusica_MishaMaiskyFERRARA - Il direttore artistico Enzo Restagno, il direttore organizzativo Dario Favretti, con il concerto conclusivo del giovanissimo pianista Marco Merola (Fryderyk Chopin, Ballata n.2 in Fa maggiore op.28), hanno presentato alla stampa e al numeroso pubblico invitato, la stagione 2024-2025 di Ferrara Musica che terrà i propri concerti nel Teatro
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Jazz Pop Rock Etno
Tutte le Direzioni in Summertime
redatto da Athos Tromboni FREE

20240531_Comacchio_00_TutteLeDirezioniInSummertime_ElladeBandiniCOMACCHIO (FE) -   Prende il via nella cittadina lagunare la stagione estiva del Gruppo dei 10: nove concerti, tre suggestive location, alcune novità e grandi ritorni, dal sax di Lou Marini alla poesia di Corrado Govoni, passando per Mimmo Locasciulli, Frank Sinatra, Sugarpie and the Candymen e tanti altri. A partire da venerdì 7 giugno 2024.
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Prosa
Prosa ecco la Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE

20240527_Fe_00_ProsaTeatroAbbado_SoniaBergamascoFERRARA - Partecipata conferenza stampa oggi per la presentazione della Stagione di Prosa 2024/2025 del Teatro Comunale "Claudio Abbado": erano presenti e sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco GulinelliMichele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Moni Ovadia
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Opera dal Nord-Ovest
Il Corsaro piace
servizio di Simone Tomei FREE

20240525_Ge_00_IlCorsaro_FrancescoMeliGENOVA - Prosegue con successo e volge al termine la stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova: nel penultimo appuntamento con il suo pubblico mette in scena il melodramma verdiano in tre atti Il Corsaro su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dall’omonimo poema “The Corsair” di Lord Byron. La sua prima rappresentazione fu
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Opera dal Centro-Nord
L'Isola disabitata del Conservatorio Frescobaldi
servizio di Edoardo Farina FREE

20240524_Fe_00_LIsolaDisabitata_FranzJosephHaydnFERRARA - Dopo Ecce cor meum, spettacolare omaggio in versione orchestrale all’immortale musica dei Beatles, prosegue la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara nell’ambito della Stagione Opera/Balletto 2023-24 con in scena il penultimo appuntamento dei dodici previsti, L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn
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Vocale
La Divina Giustizia canta il monito
sevizio di Athos Tromboni FREE

20240515_Ra_00_RavennaFestival_IlTrionfoDellaDivinaGiustizia_NicolaValentini_phZani-CasadioRAVENNA - Entrando nella Basilica di San Giovanni Evangelista si resta colpiti dalla sobrietà e insieme solennità delle architetture. La chiesa fu eretta dall’imperatrice Galla Placidia negli anni successivi al 424 dopo Cristo, per sciogliere un voto espresso durante una rovinosa burrasca in mare in cui era incappata al ritorno da Costantinopoli: se fosse
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Operetta and Musical
The Sound of Music a Houston
servizio di Ramón Jacques FREE

20240512_Houston_00_TheSoundOfMusic_IsabelLeonardHOUSTON ,Texas (USA) - Wortham Theater Center. Tradizionalmente pochissimi teatri d'opera americani sono stati interessati a programmare Musical come parte integrante delle loro stagioni. C'è una linea molto labile che divide questo genere, il Musical, e l'opera lirica, che nella sostanza sono simili in quanto entrambi richiedono cantanti
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Classica
Mozart, Schubert e Muti un trionfo
servizio di Athos Tromboni FREE

20240512_Ra_00_RavennaFestival_RiccardoMuti_phZaniCasadioRAVENNA - E così l'11 maggio dentro un Palazzo De Andrè stipato di pubblico all'inverosimile (3500 posti a sedere la capienza dichiarata) è iniziata la trentacinquesima edizione del Ravenna Festival, quest'anno sulle corde d'una frase biblica, E fu sera e fu mattina..., sottotitolo della manifestazione mutuato dal più celebre "leitmotiv" della
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Vocale
Die Walküre secondo Luisi
servizio di Ramón Jacques FREE

20240510_Dallas_00_DieWalkure_FabioLuisiDALLAS (Texas, USA) - Il 5 maggio 2024 Con Die Walküre WWV 86B è proseguito il ciclo dell' Anello del Nibelungo di Richard Wagner, che la Dallas Symphony Orchestra quest’anno sta portando avanti, ciclo che si interromperà e riprenderà nel mese di ottobre di questo stesso anno. Wagner ha composto la musica per Die Walküre tra il 1854 e il 1856, secondo
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Personaggi
A Felicia Bongiovanni il Premio Callas
servizio di Silvia Iacono FREE

20240510_Pa_00_FeliciaBongiovanniPALERMO - L’attività artistica del soprano Felicia Bongiovanni prosegue dopo aver ricevuto il Callas Tribute Prize. Il 5 maggio 2024, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in occasione del primo concerto per il Gubileo rosaliano a Palermo, che celebra i quattrocento anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia, patrona amata
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Vocale
Das Rehingold ha aperto il Ring
servizio di Ramón Jacques FREE

20240509_Dallas_00_DasRheingold_AlbertoTriolaDALLAS (Texas, USA) - Fondata nel 1900, e con tante storie da raccontare, poiché da qui sono passati i migliori direttori d'orchestra, strumentisti e solisti, la Dallas Symphony Orchestra occupa senza dubbio un posto di rilievo tra le più prestigiose ed importanti orchestre americane. Ora ha intrapreso un programma ambizioso, impegnativo, ma di grande
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Approfondimenti
Sul set di Fanciulla...
servizio di Simone Tomei FREE

20240430_To_00_LaFanciullaDelWest_phDanieleRattiTORINO - Scrivo, con imperdonabile ritardo, della mia presenza al Teatro Regio di Torino per l’opera “americana” di Giacomo Puccini e ne chiedo scusa a coloro che mi hanno ospitato ed ai lettori della rivista.
Quando si entra nel magico mondo di La fanciulla del west non si può non essere rapiti dalla meravigliosa
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Vocale
Insolito dittico per i texani
servizio di Ramón Jacques FREE

20240430_FortWorth_00_DieWalkure_RobertSpano_phKarenAlmondFORT-WORTH (Texas, USA) - Wagner & Sibelius a Fort Worth. La Fort-Worth Symphony, con stanza nella località di Fort Worth vicina alla città di Dallas(50 km), in Texas, ha offerto nell'ambito della sua attuale stagione un concerto seducente e di grande suggestione, che ha unito il romanticismo musicale di Jean Sibelius con quello di Richard
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Opera dal Centro-Nord
Pregi e difetti di una Turandot
servizio di Simone Tomei FREE

20240428_Li_00_Turandot_AnastasiaBoldyreva_phTrifilettiTeamBrizziLIVORNO - Torna dopo quindici anni di assenza al Teatro Goldoni di Livorno Turandot di Giacomo Puccini, l’ultimo capolavoro del compositore lucchese, in occasione del centenario della sua scomparsa (Bruxelles, 29 novembre 1924). Lo spettacolo, già visto e recensito dal direttore della rivista nelle edizioni 2021/2022/2023 del Festival Pucciniano a firma
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Opera dall Estero
La Traviata osé
servizio di Ramón Jacques FREE

20240428_LosAngeles_00_LaTraviata_RachelWillisSorensen_phCoryWeaverLOS ANGELES - Dorothy Chandler Pavilion (California USA). La terza opera della cosiddetta 'trilogia popolare' di Giuseppe Verdi (1813-1901) è La Traviata, la cui première avvenne il 6 marzo 1853 alla Fenice di Venezia, e che è senza dubbio considerata oggi il suo titolo più popolare, tra le altre cose, per la sua ricchezza melodica, inventiva e vocalità
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Opera dal Nord-Est
Ottima la Cenerentola
servizio di Rossana Poletti FREE

20240428_Ts_00_LaCenerentola_LauraVerrecchia_phFabioParenzanTRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Come ben racconta Francesco Bernasconi la nascita della Cenerentola di Gioachino Rossini fu avventurosa: “Il soggetto previsto era ‘Ninetta alla corte’, tratto da una commedia francese leggera e satirica, considerato immorale e assolutamente inadatto a essere rappresentato nella
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Opera dall Estero
Don Giovanni tradito dalla regia
servizio di Ramón Jacques FREE

20240425_Houston_00_DonGiovanni_LucaPisaroni_phLynnLaneHOUSTON (Texas, USA) - Wortham Theater Center. La stagione della Houston Grand Opera, iniziata pochi mesi fa, in un batter d'occhio volge al termine, e lo fa con il Don Giovanni di Mozart, titolo sempre interessante, impegnativo e accattivante. Forse quando l'opera venne rappresentata per la prima volta il 29 ottobre 1787 al Teatro Nazionale di Praga, nessuno
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Nuove Musiche
Beatles Day nel Teatro Abbado
servizio di Athos Tromboni FREE

20240425_Fe_00_EcceCorMeum-PaulMcCartney_MarcelloCorvino_phMarcoCaselloNirmalFERRARA - È stato un successo di pubblico e artistico che era prevedibile: così si è svolta e conclusa la serata (una prima nazionale) dedicata all'oratorio di Paul McCartney, Ecce cor meum, e ad alcuni successi internazionali dei Beatles stavolta non più ad appannaggio delle chitarre elettriche e batteria, ma dentro la musica di un'orchestra e un
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