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Aida, Tosca, Il barbiere di Siviglia, Carmina Burana, a conclusione dell'Arena Festival 2024 |
Quattro serata in Arena |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 03 Settembre 2024 |
VERONA - Ho partecipato al Festival areniano 2024 a Verona sul concludersi della stagione e qui vi racconto le mie quattro serate trascorse nell’anfiteatro scaligero: nella prima serata ho assistito all'intramontabile Aida di Giuseppe Verdi; la seconda serata mi ha coinvolto nella Tosca di Giacomo Puccini; poi Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini; e infine i Carmina Burana di Carl Orff,
AIDA - giovedì 29 agosto 2024 L’allestimento di Aida firmato da Gianfranco de Bosio all'Arena di Verona è un classico intramontabile del repertorio areniano, uno spettacolo che, dal suo debutto nel 1982, ha saputo conquistare il pubblico con la sua grandiosità e attenzione al dettaglio storico. Ispirato alla storica messa in scena di Ettore Fagiuoli del 1913, quest'opera è divenuta un simbolo della tradizione veronese, affermandosi nel corso delle stagioni come uno degli spettacoli più rappresentativi e longevi dell'Arena e anche di tutto il repertorio di Giuseppe Verdi divenuto patrimonio storico degli allestimenti areniani. L’approccio di De Bosio, celebre per la sua fedeltà alla dimensione storica e scenografica dell'antico Egitto, trasforma l’opera di Giuseppe Verdi in un’esperienza visiva imponente. Le scenografie monumentali, con i loro obelischi e templi, sfruttano al massimo le potenzialità del vasto spazio areniano, creando un palcoscenico che rievoca il fasto della civiltà egizia.


Questo senso di maestosità, supportato da un grande numero di comparse e figuranti, rendono l'allestimento un vero e proprio trionfo visivo. Riesce a bilanciare il maestoso con l'intimo, offrendo momenti di intensa drammaticità nelle vicende personali dei protagonisti, senza mai perdere di vista il respiro epico dell’opera. Un altro elemento distintivo è il magistrale uso delle luci che, grazie a giochi di chiaroscuri, adattano le scenografie in base ai diversi toni emotivi. Questo sapiente uso dell'illuminazione permette di sottolineare il pathos delle scene più drammatiche e il trionfo di quelle corali, contribuendo a creare un'atmosfera unica e suggestiva. E sulle note del breve preludio la mano sicura e decisa del M° Daniel Oren imprime il suo sigillo sulla partitura di Verdi. Ha saputo cogliere le intenzioni e le molte sfumature del compositore, esaltando le peculiarità di ogni strumento senza mai perdere il filo conduttore. Così, l'introduzione dell'aria del soprano nel terzo atto si fonde perfettamente con la voce dell'interprete, mentre l'accompagnamento dei violini nel duetto finale crea quel delicato e struggente letto di morte su cui si adagiano i due amanti. Il trionfo diventa una grande espressione corale, dove tutti partecipano con spirito combattivo ed esaltano ogni armonia infusa in questo topico momento. Non sono mancati nei grandi momenti di assieme i fasti e le maestosità della partitura verdiana in tutto il loro imponente splendore. Il Coro della Fondazione Arena, guidato dal M° Roberto Gabbiani, è stato all'altezza delle più grandi rappresentazioni dimostrando una compattezza musicale invidiabile, conferendo ad ogni pagina uno stile inconfondibile che solo questo spazio riesce a rendere unico. Passiamo ora al cast. Seguendo l’ordine del libretto, troviamo il basso Riccardo Fassi nel ruolo de Il Re che ha centrato l’obiettivo di una performance di alto livello, regalando un’interpretazione vocale piena di armonici, potenza ed eleganza. Ekaterina Semenchuk ha restituito un’Amneris di pregio nonostante personalmente io ritenga la sua vocalità più affine ad un registro sopranile. Le note gravi scendono talvolta nel petto risultando meno a fuoco, ma complessivamente riesce in un’esecuzione sempre presente e variegata nei colori; nel quarto atto ha chiuso la scena dell'anatema con la forza e la passione di una vera leonessa. Anna Pirozzi, nel ruolo di Aida, ha regalato emozioni viepiù intense anche questa sera con un’interpretazione da manuale. Ha saputo esprimere al meglio ogni stato d’animo della protagonista, facendo prevalere la determinazione sulla rassegnazione. Gregory Kunde quale Radames è stato colto in una serata non particolarmente felice: poco incisivo nelle intenzioni ed una linea melodica non troppo equilibrata. Nonostante ciò la sua interpretazione non ha mai mancato di coinvolgimento emotivo. Ludovic Tézier, nel ruolo di Amonasro, offre un canto ben curato e una dizione impeccabile, arricchendo ogni fraseggio con grande attenzione. Il Ramfis di Alexander Vinogradov si è messo in luce per una performance convincente, con una solida vocalità al netto di una dizione poco intelligibile. Completavano il cast Riccardo Rados come Messaggero e una raffinata Francesca Maionchi come Sacerdotessa, che ha saputo dare voce a frasi delicate con una vocalità chiara e ben definita. Le coreografie di Susanna Egri sono state eseguite dal corpo di ballo e dai primi ballerini, Eleana Andreuodi, Denys Cherevychko, Gioachino Starace in una perfetta sintonia di movimenti coreografici, esaltati dalle belle luci di Paolo Mazzon. L’arena era gremita, e ogni nota della musica di Verdi ha risuonato in modo magistrale. Al termine, il pubblico ha espresso unanime consenso, salutando con entusiasmo tutti.
TOSCA - Venerdì 30 agosto 2024 L’allestimento della Tosca di Puccini firmato da Hugo de Ana all'Arena di Verona rappresenta una delle idee registiche in assoluto più riuscite ed acclamate dell’opera pucciniana.
  

Questa produzione sa catturare l'attenzione grazie ad una visione audace e innovativa, combinando elementi tradizionali con un’estetica contemporanea. La regia di De Ana si distingue per la sua capacità di trasportare gli spettatori nel drammatico mondo della Roma del Papa Re, riflettendo le tensioni politiche e personali della storia. Le scenografie, realizzate con grande cura, riproducono i luoghi chiave dell’opera, come la chiesa di Sant'Andrea della Valle e il Palazzo Farnese, ma con un tocco di modernità che rende omaggio al genio del compositore. L’uso di elementi scenici versatili permette rapidi cambi di atmosfera, creando un flusso narrativo coinvolgente. Anche i costumi sono stati concepiti per evocare l'epoca storica senza rinunciare a un tocco contemporaneo. L'illuminazione gioca un ruolo fondamentale, contribuendo a delineare i momenti di tensione e di intimità e valorizzando le performance dei cantanti sul palcoscenico. Dal punto di vista musicale, la direzione del M° Daniel Oren ha restituito eccellentemente la partitura di Puccini, con scelte di tempo sempre appropriate e un legame sincero e saldo con il palcoscenico.

Nel ruolo di Tosca, Elena Stikhina oltre ad una vocalità corretta non ha saputo imprimere quel carattere passionale e forte proprio della cantante romana così ben tratteggiata da Illica e Giacosa nel libretto e da Puccini in partitura: gli accenti sono deboli e nonostante una presenza scenica appropriata manca ancora qualcosa per arrivare alla completezza del personaggio. La serata ha ruotato attorno alla figura di Jonas Kaufmann, che ha interpretato il ruolo del pittore Cavaradossi. Tuttavia, sebbene abbia ricevuto applausi calorosi dal pubblico, la sua esibizione ha rivelato qua e là segni di affaticamento vocale. Talvolta i passaggi di registro sono apparsi meno fluidi del solito e il timbro mostrava un certo grado di impoverimento. È riuscito a compensare le mende con l’uso di mezze voci ad hoc, dolci ed efficaci, in particolare durante i duetti con l’amata Tosca. Ludovic Tézier (nel ruolo del Barone Scarpia) continua a sorprendere con il suo canto saldo e dinamico, caratterizzato da un fraseggio delicato e raffinato. Nel primo atto il suo dialogo con Tosca raggiunge una profondità straordinaria, grazie a un'interpretazione avvolgente e seducente. La sua voce si fa insinuante e melliflua, ma al contempo dolce creando un'atmosfera che oscilla tra il cerimoniale e il lussureggiante. Questa espressività si sviluppa ulteriormente nel Te Deum, dove il suo registro acuto risuona con accenti decisi e morbosi. Nel secondo atto sa mescolare macabra intensità e sibillina grazia rendendo quindi la prova avvincente. Notevoli la presenza scenica e la voce robusta di Gabriele Sagona nel ruolo di Cesare Angelotti, con un timbro nitido e potente. Giulio Mastrototaro ha interpretato un Sagrestano di alto livello, con una recitazione che, seppur caricaturale, non diventava mai eccessiva e grottesca. Il resto del cast è stato ben all'altezza: Carlo Bosi (Spoletta), Nicolò Ceriani (Sciarrone), Carlo Striuli (Un Carceriere) e Erika Zaha (Un Pastore). Il coro della Fondazione Arena, preparato dal M° Roberto Gabbiani, si è distinto nei momenti del finale del primo atto e nella cantata fuori scena, così come i ragazzi del Coro di Voci Bianche A.LI.VE, diretti dal M° Paolo Facincani. Una serata con un anfiteatro gremito che ha elargito apprezzamenti unanimi del pubblico.
IL BARBIERE DI SIVIGLIA - Sabato 31 agosto 2024 La regia dell'allestimento dell'Arena porta la firma ormai "storica" di Hugo de Ana, che ha curato anche scene, costumi e luci. Il pubblico viene accolto da un giardino di siepi, prati e rose rosse, che lo immerge subito nell'atmosfera giocosa e vivace del mondo di Figaro e dei suoi compagni. Il palcoscenico si anima sin da prima che la sinfonia inizi, di comparse, ballerini e mimi che coinvolgono gli spettatori in un battito di mani contagioso, subito seguito da tutto l’anfiteatro gremito.

  

L'intera rappresentazione si dipana con eleganza sobria grazie anche alle coreografie di Leda Loiodice, mentre l'azione si snoda con leggerezza e fluidità su un palco dinamico, mai caotico, sempre pieno di energia e vitalità. Il cast della serata ha visto in grande forma Davide Luciano, nel ruolo di Figaro. Il suo talento si è manifestato non solo attraverso una voce potente e ben proiettata ma anche grazie a una presenza scenica vivace e carismatica, catturando l’essenza del personaggio e presentando un personaggio che è sia astuto che affascinante. La sua capacità di mescolare comicità e una profonda comprensione del barbiere protagonista ha reso ogni scena avvincente; inoltre la musicalità impeccabile, unita a un fraseggio preciso e aggraziato, ha reso le sue celebri arie ancora più memorabili. Altra presenza interessante si è rivelata quella del basso Alexander Vinogradov nei panni di Don Basilio che ha portato in scena una versione divertente e autorevole del personaggio con smagliante verve vocale. Carlo Lepore ha saputo mantenere alto il livello della serata nel ruolo di Don Bartolo con padronanza impeccabile sia della parte vocale che della regia, snocciolando con precisione le vorticose semicrome dell’aria "A un dottor della mia sorte". Nel ruolo di Rosina si è consumato il debutto di Ekaterina Buachidze in una performance straordinaria da parte di una artista che promette molto bene. Nonostante la sua giovane età ha dimostrato una padronanza vocale e una maturità interpretativa non indifferenti. La sua voce, luminosa e agile, ha reso giustizia alle complesse linee melodiche del personaggio evidenziando una tecnica salda, ben cimentandosi con brio e virtuosismo. Anche scenicamente è riuscita a catturare l’essenza della giovane virgulta presentandola come una donna astuta e vivace, capace di esprimere una gamma di emozioni che spaziano dalla gioia alla malinconia, passando per lo scoramento. Jack Swanson ha reso onore al personaggio del Conte d'Almaviva con una performance in costante crescita, mostrando pagina dopo pagina di possedere tutte le qualità necessarie per questo ruolo impegnativo. Marianna Mappa, nel ruolo di Berta, ha dato prova di grande versatilità artistica, spiccando sia nella sua aria "Il vecchiotto cerca moglie", sia nelle interazioni con il resto del cast. La sua interpretazione è stata vivace e convincente, mettendo in risalto una padronanza scenica completa. Nicolò Ceriani, nei doppi panni di Fiorello e Ambrogio, ha confermato la sua affidabilità con una vocalità solida e una presenza scenica sempre curata. A completare il cast Domenico Apollonio nel ruolo di un perfetto Un Ufficiale. Il Coro maschile dell'Arena, diretto dal M° Roberto Gabbiani è stato impeccabile. La direzione orchestrale di George Petrou si è rivelata sensibile e cristallina, con un appoggio giocoso e vivace ma denso di sfumature e sensuali nouances, trovando il delicato equilibrio tra orchestra e voci e accompagnando con sensibilità gli interpreti senza mai sovrastarli. Il finale, accompagnato da scintillanti fuochi d'artificio, è stato coronato dall’entusiasmo del pubblico che ha tributato lunghi applausi per tutti.
CARMINA BURANA - Domenica 1 settembre 2024 I Carmina Burana di Carl Orff evocano una molteplicità di sensazioni: benessere, piacere, fascino e passione. Questa celebre cantata scenica, composta negli anni '30 del Novecento, affonda le sue radici nei canti medievali goliardici del XIII secolo, trasformandoli in un’opera di straordinaria potenza drammatica e ritmica. Il compositore tedesco, in pieno regime nazista, ha dato nuova vita ai testi dei "clerici vagantes", i giovani studenti itineranti che cantavano inni alla fortuna, al vino, al gioco e all’amore, infondendovi una dimensione quasi magica e mitica. La forza dei Carmina Burana risiede nella loro essenza primordiale. Carl Orff rifiuta le influenze del tardo romanticismo e delle avanguardie novecentesche, preferendo una semplicità che colpisce direttamente l'ascoltatore. La sua musica è caratterizzata da ritmi incantatori, declamazioni scandite e formule melodiche ripetute ossessivamente, in un linguaggio che si rifà all'antica modalità, creando un ponte tra il mondo arcaico e una visione contemporanea. Questa «rifondazione di un linguaggio barbarico e primitivo», come definita dal musicologo Sergio Sablich, rende i Carmina Burana un’opera immediatamente comunicativa. La forza ritmica e la segmentazione continua del canto conferiscono all'opera un fascino stupefacente e, al tempo stesso, terrificante. È un capolavoro in cui la semplicità e la forza espressiva si fondono, restituendo un’esperienza musicale che, a distanza di decenni, continua a incantare e coinvolgere il pubblico di tutto il mondo. Il direttore d’orchestra Michele Spotti ha portato sul podio dei Carmina Burana la sua inconfondibile energia e sensibilità interpretativa. Con un gesto sicuro e appassionato, ha saputo dare vita a una lettura raffinata delle Cantiones profanae, evitando qualsiasi retorica o eccesso ridondante, ormai spesso di moda in molte esecuzioni contemporanee.

Spotti ha invece offerto un'interpretazione energica, festosa ma misurata, capace di fondere con sapienza la potenza travolgente delle pagine più imponenti con la delicatezza delle sezioni più intime e suggestive. Il gioco delle dinamiche e dei tempi, calibrato con gusto, ha permesso di esaltare ogni sfumatura dei 24 testi musicali, mantenendo costantemente un perfetto equilibrio tra tensione emotiva e precisione esecutiva. Straordinaria la prestazione del Coro dell’Arena di Verona preparato e diretto dal M° Roberto Gabbiani. Già dall’apertura con "O Fortuna", ha espresso una forza energica e possente, dimostrando grande personalità anche nei passaggi che richiedevano sonorità più delicate. L’apice dell’espressività è stato raggiunto nella terza parte, "Cour d’Amours", in cui le atmosfere sensuali e suggestive sono state esaltate da un’esecuzione impeccabile, accompagnata sempre da una strumentazione raffinata. Un tocco di grazia è stato infine offerto dal doppio coro delle voci bianche A.LI.VE. e A.d’A.Mus rispettivamente istruiti dai maestri Paolo Facincani e Elisabetta Zucca. I giovani coristi si sono integrati perfettamente con il resto dell’imponente ensemble strumentale, offrendo un contributo fondamentale alla resa complessiva dell’opera, nonostante la posizione ai lati dell’orchestra. Le luci, curate dai light designer dell'Arena, hanno aggiunto un ulteriore fascino grazie all'ottimo livello visivo dello spettacolo, accompagnando ciascuna delle 25 parti della composizione con colori e proiezioni sincronizzate a ritmo di musica rendendo ogni momento unico. Il trio di solisti è risultato semplicemente superlativo. Il controtenore Filippo Mineccia si è affermato come un vero esperto del ruolo, con un timbro distintivo e un’emissione morbida che si sono rivelati fondamentali per l'esecuzione. La sua interpretazione dell’assolo "Olim lacus colueram" ha messo in luce varietà del colore della voce e l’uso variegato della parola. Il soprano Gilda Fiume al suo debutto nel ruolo femminile, sa distinguersi per la lucentezza del colore e tecnica impeccabili. La sua capacità di penetrare profondamente nello stile della composizione denota una versatilità stilistica rara. Infine, il baritono coreano Youngjun Park ha completato il cast con voce ben gestita, pronuncia chiara e ottima musicalità, dimostrando una particolare abilità nell’uso della parola scenica; le sue sfumature sonore, morbide e perentorie, hanno trovato piena espressione nell'assolo "Estuans interius", mettendo in risalto una spiccata ars declamatoria unita ad eccellente musicalità. La serata si è conclusa senza gli effetti speciali cui ero abituato con un pubblico in visibilio gratificato dal bis di "O Fortuna".

Crediti fotografici: Ennevi Foto per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il soprano Anna Pirozzi (Aida) Sotto in sequenza: belle panoramiche di Ennevi Foto sulla Aida 1913 storica Al centro, in sequenza scene da Tosca: Jonas Kaufmann (Cavaradossi); Elena Stikhina (Tosca); Ludovic Tézier (Scarpia); panoramiche su scene e costumi di Tosca; una bella immagine di Giulio Mastrototaro (Sagrestano) con i ragazzi del coro di voci bianche Sotto, in sequenza, scene da Il barbiere di Siviglia: Jack Swanson (Almaviva); Ekaterina Buachidze (Rosina); Carlo Lepore (Don Bartolo); Davide Luciano (Figaro); panoramiche su scene e costumi di Il barbiere di Siviglia In fondo: il direttore dei Carmina Burana, Michele Spotti; bella panoramica di Ennevi Foto su solisti, orchestra, coro e coro di voci bianche
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Rigoletto adesso č un clown
intervento di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (Usa), Dorothy Chandler Pavilion 12 giugno 2025 - È impossibile essere amanti della musica e rimanere indifferenti al piacere di ascoltare le note di Rigoletto dal vivo in un teatro. Sebbene non sia trascorso molto tempo dalla sua ultima rappresentazione al Dorothy Chandler Pavillion, sede della compagnia di Los Angeles "LA Opera" (l'ultimo Rigoletto andò in scena nel 2018), non si tratta di un titolo rappresentato con frequenza in questo luogo. Le uniche altre produzioni degne di nota sono state quelle delle stagioni 1993, 2000 e 2010. Quest’opera in tre atti, con musica di Giuseppe Verdi (1813-1901) e libretto di Francesco Maria Piave, è tratta da "Le roi s’amuse" di Victor Hugo. Considerata uno dei primi capolavori del periodo centrale del compositore, Rigoletto si scontrò con la censura austriaca che controllava i teatri dell’Italia settentrionale al momento della sua prima rappresentazione alla Fenice di Venezia dove ebbe la sua prima assoluta l’11 marzo 1851. Ironia della sorte, le ragioni della sua censura
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Blue Traviata in Arena
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VERONA – “È spenta!” Quando la tonante voce di Giorgi Manoshvili risuona nell’Arena, segnando il termine della prima Traviata stagionale, si viene quasi colti da un senso di sorpresa. Per quanto chiunque frequenti il teatro lirico conosca a menadito il libretto di Francesco Maria Piave, è inevitabile chiedersi da quanto tempo non si assisteva
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Matrimonio in camera da letto
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FERRARA - L'allestimento di Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa su libretto di Giovanni Bertati ha chiuso la stagione d'opera del Teatro Comunale "Claudio Abbado" con un vero successo di pubblico: sia per la presenza di tanti spettatori in platea e nei palchi, sia per il calore con cui è stata salutata la recita a fine serata. La produzione era il
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TRIESTE – Castello di San Giusto. Non è l’Arena di Verona e men che meno Castel Sant’Angelo, ma gli spalti di San Giusto, le pietre antiche che contornano il grande piazzale delle Milizie, suscitano nella Tosca di Giacomo Puccini, in scena a Trieste, il senso di incombenza del pericolo, della morte che la musica del grande compositore regala al pubblico,
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FERRARA - Torna l'estate e, come ogni anno, torna anche la programmazione "balneare" del Gruppo dei 10: Tutte le direzioni in summertime 2025, la canonica rassegna estiva conterà quest'anno sei appuntamenti, dal 6 luglio al 12 settembre che si svolgeranno per due concerti nella consolidata location del Bar Ragno di Comacchio in via Cavour 1
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Candide da Voltaire a Bernstein
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Per quale motivo Leonard Bernstein scelse il romanzo filosofico “Candide” di Voltaire per scrivere un’opera che lo proiettasse nel mondo lirico? Il primo motivo è certamente la questione politica. Nel dopoguerra l’America è dominata dal Maccartismo (un po’ come oggi dal trumpismo, ma guarda
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L'Incoronazione di Poppea piace
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BOGOTÁ (Colombia), Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo - L’Incoronazione di Poppea (SV 308) è l’ultima composizione operistica di Claudio Monteverdi (1567–1643), autore italiano a cui si attribuisce il merito di aver contribuito alla nascita dell’opera lirica. La sua lunga carriera, che lo vide impegnato come direttore di coro (fu maestro di cappella
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Tannhäuser torna a Houston
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HOUSTON (USA) - Grand Opera. Wortham Theatre Center. La Houston Grand Opera ha concluso con successo un’altra stagione con Tannhäuser, un’opera in tre atti con musica e libretto in tedesco di Richard Wagner (1813-1883). Come la maggior parte delle sue opere, Tannhäuser trae ispirazione da leggende medievali tedesche. La quinta opera
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Der junge Lord ovvero l'antitesi
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FIRENZE - In occasione dell'87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, abbiamo avuto l'opportunità di immergerci nell'intrigante universo di Der junge Lord, un'opera in due atti che porta la firma di Hans Werner Henze. Composta su libretto di Ingeborg Bachmann, liberamente ispirato alla novella di Wilhelm Hauff Der Affe als Mensch ("La scimmia come
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Festival Puccini 2025 e... 2026
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TORRE DEL LAGO (LU) - Nel rinnovato e suggestivo giardino della Villa Puccini sulle rive del Lago di Massaciuccoli, accolti da Patrizia Mavilla, direttrice della Fondazione "Simonetta Puccini", si è tenuta la presentazione del 71° Festival Puccini che inaugurerà la stagione il 18 luglio 2025 con Tosca, per concludersi il 6 settembre con Manon Lescaut.
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Carmen delle parole e delle note
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GENOVA – Con Carmen di Georges Bizet, l’Opera Carlo Felice di Genova ha proseguito la sua Stagione Lirica 2024-2025 mandando in scena l’ottavo titolo in cartellone. Opéra-comique in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella di Prosper Mérimée, Carmen è tra i titoli più celebri e popolari dell’intero repertorio
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Giulio Cesare a Berkeley
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BERKELEY (California, USA), Zellerbach Hall - Nel corso della tournée annuale negli Stati Uniti dell’ensemble inglese The English Concert, è stata eseguita con grande successo l’opera seria in tre atti Giulio Cesare in Egitto, HWV 17 di George Friedrich Händel (1685-1759). La rappresentazione si inserisce nel prestigioso ciclo Cal Performances di danza,
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FERRARA - Il settantesimo anniversario dell'Accademia Corale "Vittore Veneziani" si è celebrato in queste settimane con diverse iniziative che hanno coinvolto la corale stessa e, naturalmente, la città. E in tutte le circostanze la città (artisti locali, istituzioni e pubblico) ha manifestato la propria simpatia verso "la Veneziani" come viene chiamata
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LUCCA - Sabato 17 maggio 2025, il Teatro del Giglio ha chiuso la sua stagione lirica con la prima nazionale di Giselle around Le Villi, un evento che ha trasceso la semplice rappresentazione per divenire un'operazione artistica di profonda risonanza. Non un mero spettacolo, ma una narrazione avvincente che ha saputo intessere due capolavori apparentemente
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Enkbath grande Rigoletto
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TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. E’ stato un Rigoletto come non lo si vedeva da anni, quello andato in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Un cast eccezionale ha animato il palcoscenico del debutto. Daniel Oren ha diretto l’Orchestra del Verdi con straordinaria maestria, attento a tutte le sfumature della splendida musica del
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Zangiev/Gadijev accoppiata vincente
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FIRENZE - Due opere monumentali della musica russa, lontane nel linguaggio ma accomunate da una tensione emotiva profonda, si incontrano in un’unica serata: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergej Prokof’ev e la Sesta sinfonia di Pëtr Il’ič Tchaikovsky, la celebre Patetica. Da un lato, un’esplosione di energia, una scrittura virtuosistica al
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Ferrara Musica nuova Stagione
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Presentata la Stagione 2025/2026 di Ferrara Musica: sono quattordici gli appuntamenti con le migliori orchestre italiane e internazionali, guidate da grandi direttori, tra i quali spiccano il nome di Sir Antonio Pappano sul podio della Chamber Orchestra of Europe e quello di Michele Mariotti alla guida della Filarmonica della
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Nuove Musiche
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Torna miXXer
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FERRARA - Il Festival miXXer, ideato e organizzato dal Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara, giunge alla XVIII edizione e avrà luogo il 15, 16 e 17 maggio 2025 presso Palazzo Naselli Crispi, Ridotto del Teatro Comunale, giardino di Palazzo Giulio D’Este, Torrione Jazz Club, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e loggiato di Palazzo dei
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Il nuovo cartellone del Regio
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TORINO - Il Teatro Regio di Torino si prepara a inaugurare una stagione 2025/2026 ricca di appuntamenti imperdibili, all'insegna di un rinnovato slancio artistico e culturale. Dieci titoli operistici, che spaziano dalle vette del repertorio classico a gemme preziose del Novecento, quattro nuove produzioni che promettono di lasciare
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Un Falstaff maturo e autoritario
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LIVORNO - Con Falstaff, ultimo capolavoro di Giuseppe Verdi, si è conclusa la stagione lirica 2024-25 del Teatro Goldoni, regalando ai livornesi un ritorno atteso da più di un secolo. L’opera, infatti, era stata rappresentata nella città toscana soltanto una volta in oltre cento anni. La messinscena è frutto di una prestigiosa collaborazione
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Vivaldi e il mandolino
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FERRARA - La programmazione invernale 2024/primaverile 2025 di “Ferrara Musica al Ridotto” - Giovani interpreti e rare occasioni d’ascolto attraverso l’organizzazione artistica di Dario Favretti autore anche delle varie ed esaustive note di sala allegate a ogni concerto della domenica mattina presso la sala Stemma del Teatro Comunale “Claudio
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Garcia e i cantanti del Frescobaldi
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FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
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Ainadamar a Los Angeles
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LOS ANGELES (USA), Dorothy Chandler Pavilion - Ainadamar, opera prima in tre atti e tre scene composta dal compositore argentino Osvaldo Golijov (nato nel 1960), è uno dei titoli in programma nella stagione in corso della Los Angeles Opera che si concluderà a giugno con una produzione di Rigoletto e i recital del tenore Joshua Guerrero
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Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
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Cosė fan tutte alti e bassi
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LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
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Classica
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Saccon Génot ritorno a Ferrara
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FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
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Danae di rara opulenza
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GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
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Dama scolpita dalla luce
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TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
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Nuove Musiche
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Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
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