|
Archivio giornale www.gliamicidellamusica.net
|
|
L'operetta più celebre e rappresentata di Franz Lehár miete successo anche nel tempio della lirica |
Vedova per due cast |
servizio di Simone Tomei |
Pubblicato il 02 Gennaio 2022 |
GENOVA - La Vedova allegra nasce da un sodalizio fortunato tra il compositore Franz Lehár ed i librettisti Vicktor Léon e Leo Stein; la sua genesi fu piuttosto travagliata nonostante sia diventata poi il titolo dei record nel suo genere. Come narra Pino Nugnes «… ebbe tuttavia una gestazione che definire «difficile» può apparire un eufemismo. Lo stesso Lehár riuscì ad aggiudicarsi lo spartito (che altri volevano affidare al più navigato Heuberger) facendo ascoltare al telefono il refrain del duetto "Hop là, hop là" al librettista Victor Leon. Karczag, direttore del Theater an der Wien, era così sicuro del fiasco di questa nuova creazione che arrivò ad offrire duemilacinquecento fiorini purché Lehár la ritirasse, prima ancora della première. Messa in scena con scene e costumi già utilizzati in precedenti operette, La vedova allegra fu tradotta in venticinque lingue, dettando moda nella storia del teatro e del costume.» Sin dal suo affermarsi, questo genere musicale si è sempre più identificato come un «… luogo mentale, via via occupando in modo vicario uno spazio lasciato vacante nel corso del XIX secolo dalla progressiva espulsione del comico dalla musica di rango, e soprattutto dal teatro musicale di nobili origini. Nell'epoca idealistica e romantica, dominata da una rappresentazione essenzialmente tragica della realtà, viene così a confluire nell'operetta, e nei generi affini di teatro leggero, un mondo di umori rimasti orfani, la satira, l'umorismo, l'ironia, lo scherzo, la caricatura, ma anche di mezzitoni come il tragicomico, il semi-serio, il quasi patetico, il demi-larmoyant, che l'idealismo relega su un piano di minorità artistica e morale. Ma questa medietas estetica, a metà fra il nobile e il plebeo, fra l'autentico e il kitsch, offre all'operetta una possibilità di 'giocare con il linguaggio', di mescolare i livelli, di coniugare l'aulico con il volgare così da stendere su tutto un velo di ambiguità e generare costantemente il sospetto di un doppio senso. È appunto la natura particolare di questo rapporto col linguaggio, il quale implica distacco e consapevolezza del gioco e sospende ogni eccesso di immedesimazione - a costituire il filtro attraverso cui l'operetta tende a 'riscrivere' la realtà, a farne la parodia, sia quella corrosiva alla Offenbach sia quella indulgente e velata di Lehár. L'operetta, come è stato talvolta osservato, non è, in fondo, che un'opera comica che non si prende troppo sul serio.» (Andrea Lanza, Operetta, musa ironica e gentile). Il Teatro Carlo Felice di Genova nell’allestimento andato in scena proprio a cavallo tra il 2021 e 2022 sembra essersi ispirato a questo concetto innovativo con il quale si identifica questo genere musicale trasportandoci con eleganza e leggerezza in un ambiente parigino giocoso, festante, ironico e talvolta scaltro. Deus ex machina è stato proprio il regista Luca Micheletti che si è occupato anche di rivedere il libretto in italiano proveniente da una traduzione ormai consolidata - ancorché variata e adattata alle situazioni dei vari momenti in cui veniva rappresentata -, sia per quello che riguarda i dialoghi, sia per i numeri musicali. In merito a tale operazione letterale e ritmica lo stesso Micheletti coadiuvato dalla moglie Elisa Balbo afferma: «… abbiamo così pensato, com’è costume che ciclicamente avvenga per le operette, ad una nuova versione ritmica italiana, firmata da me e da Elisa Balbo. In essa conserviamo alcune traduzioni celebri di numeri ormai entrati nell’inconscio collettivo (da “tace il labbro” a “è scabroso le donne studiar…”), ma ritraduciamo ex novo tutto il resto, ricostruendo nella nostra lingua il sistema metrico e ritmico dell’originale, restaurando spesso anche il testo musicale corrottosi nel tempo con l’adattarvi parole forzate. Ogni grande classico, del resto, si perpetua attraverso la somma delle sue varianti: e lo spettacolo ne terrà conto non solo dal punto di vista drammaturgico, ma anche teatrale, omaggiando e citando, con ironia e levità, più d’un secolo di rappresentazioni. Perché La Vedova allegra non è solo un’operetta, ma un sistema teatrale a sé stante, scintillante, autoironico e appena venato d’una sublime malinconia.»

Le scene ed i costumi di Leila Fteita hanno regalato atmosfere scintillanti che imperniandosi sull’idea drammaturgica si sono alternati tra “giri di valzer”, quale simbolo di un’epoca, ed “Teatro” quale scintillante rifugio fuori dal mondo che ci circonda. Ecco allora che una tavola rotonda imbandita ruota sulle prime battute dello spettacolo, una giostra sfolgorante di colori appare sul palcoscenico al secondo atto per poi sprofondare nei fondali del teatro ruotando su se stessa quasi a voler imitare proprio il giro di valzer. Tante sono le sfaccettature che si sono volute creare con lo scopo di regalare due ore di puro piacere ed ognuna di esse ha colpito nel segno. Il progetto luci di Luciano Novelli realizzate suggestivamente da Fabrizio Ballini hanno completato la realizzazione dell’allestimento. Anche la conduzione di Asher Fisch non ha mancato l’obiettivo che si era prefisso: queste le sue parole: «… la morbidezza del suono, una certa rilassatezza tipicamente viennese è quanto, dai miei anni alla Volksoper di Vienna, porto nel cuore e cerco di trasmettere ogni qual volta la dirigo, per poter ricreare quello che doveva essere il suono originale del lavoro. Uno spirito sornione, che faccia “da pendant” alla comicità irresistibile del suo testo: è questo il lato che amo sfoderare per contribuire a fare affiorare il sorriso sul volto del pubblico che, immancabilmente, la Vedova allegra sa regalare.» Ecco dunque che gli aggettivi brillante, colorata, vellutata, passionale, languida e romantica possono trovare albergo in un commento di sintesi per una bacchetta che non ha mai tradito il palcoscenico, anzi, lo ha esaltato con un accompagnamento sempre consono e attento. Un plauso particolare deve essere rivolto a Fabrizio Angelini che ha costruito delle coreografie molto gradevoli e pertinenti, bene eseguite dal corpo di ballo de Les Grisettes, Michela Delle Chiaie, Ginevra Grossi, Erika Marinello, Marta Melchiorre, Matilde Pellegri, Monica Ruggeri e dei Danzatori, Samuel Moretti, Giovanni Ernani Di Tizio, Tiziano Edini, Robert Ediogu, Matteo Francia, Andrea Spata. Ottima la prova del Coro preparato e diretto al M° Francesco Aliberti come pure i professori d’orchestra del Carlo Felice che hanno vibrato in armonia con la bacchetta. Veniamo ai cast delle due recite seguite.


Recita del 31 dicembre 2021 (primo cast) Nei panni del Conte Danilo Danilowitsch troviamo un superlativo Luca Micheletti che mette in campo doti attoriali e canore da manuale; il suo personaggio è volitivo, scaltro, sornione, a tratti ilare e la vocalità che lo accompagna non tradisce ogni intenzione caratteriale. L’entrata sull’auto d’epoca è esilarante, le note scorrono fiere e spavalde sempre ben a fuoco e la gestualità è ricca di cure e particolari che non passano inosservati. Meno centrata l’Hanna Glawari di Elisa Balbo che soffre alquanto nella zona più centrale del rigo musicale dove fraseggio e potenza di suono di perdono sovente nel suono orchestrale. Delicata e ben interpretata invece la famosa aria della Vilja dove l’emissione trova maggiore sicurezza ed il fascino delle scene della festa pontevedrina incorniciano un quadro molto gradevole. Spigliata, ma alquanto oca negli atteggiamenti – cosa che ritegno non sia –, la Valancienne di Francesca Benitez; se scenicamente – probabilmente per le scelte registiche – il personaggio non mi ha molto convinto, vocalmente trova il suo riscatto con brillantezza di suono ed elegante fraseggio; al suo fianco un Camillo de Rossilion interpretato da Pietro Adaini che pur ben calato nel ruolo si esprime vocalmente con suoni talvolta un po’ forzati e non perfettamente centrati. Ottimo senza se e senza ma tutto il resto del cast canoro: il Barone Mirko Zeta Filippo Morace, il Visconte de Cascada Claudio Ottino, Raoul de St. Brioche Manuel Pierattelli. Kromow Giuseppe Palasciano, Olga Francesca Zaira Tripaldi, Bogdanowitsch Luigi Maria Barilone, Sylviane Kamelia Kader, Pritschitsch Alessandro Busi, Praskowia Letizia Bertoldi, Zozo Federica Sardella. Indiscusse le doti attoriali di Ciro Masella nei panni di un esilarante Njegus il quale si trova pienamente a suo agio tra ventagli, paillettes e spiritose gag; non da meno è stata la prova del Maître Chez Maxim interpretato dall’attore Valter Schiavone che ha recitato un monologo intenso e commovente… da manuale. Al termine applausi scroscianti per tutti in attesa dei festeggiamenti del capodanno.
Recita del 1 gennaio 2022 (cast alternativo) L’assenza improvvisa del collaudato Ciro Masella nei panni di Njegus ha fatto sì che Valter Schiavone – avvisato poche ore prima della recita – sia accorso in sostituzione dell’indisposto. Coraggio da leone e bravura indiscussa hanno salvato la data e, nonostante qualche battuta saltata qualche piccolo rallentamento narrativo, la recita è non ha perso nulla del suo fascino e della sua piacevolezza. Cambio anche per i protagonisti principali.

Valentina Mastrangelo offre una prova maiuscola nei panni del title rôle; eleganza, fascino e vocalità omogenea fanno da cornice ad un’interpretazione davvero elegante; sensualità, languidezza ed un pizzico di civetteria si incastonano in un’emissione vocale che sa interpretare le varie sfaccettature del personaggio. Michele Patti è un Conte Danilo Danilowitsch abbastanza corretto, ma non trova sempre nella vocalità il suo pieno riscatto: sa ammaliare attorialmente e convince nella zona più centrale della voce lasciando qualche dubbio negli acuti che spesso risultano appannati e poco luminosi. Elegante e graziosa – anche se più marcatamente oca dell’interprete del giorno precedente – la Valancienne di Luisa Kurtz che sa gestire bene il fiato e con eleganza vocale interpreta in modo piacevole il simpatico personaggio. Ottimo Emanuele d’Arguanno nei panni del Conte di Rossillon; i suoi acuti brillano, il colore è di pregio e la scena del Pavillon ha assunto un fascino davvero sublime. Quale Maître Chez Maxim un bravo Francesco Martucci sostituisce il previsto Valter Schiavone. Dopo i bagordi dei festeggiamenti notturni il pubblico del teatro ha dimostrato con vigore il suo contento cosi da farci incamminare nel nuovo anno con tutti gli auspici che ognuno di noi ha nel cuore e con la piacevolezza di aver potuto gustare un’ottima produzione teatrale sotto ogni punto di vista.


Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Carlo Felice di Genova Nella miniatura in alto: il direttore Francesco Aliberti Sotto in sequenza: immagini del primo e del secondo cast durante le due recite genovesi
|
< Torna indietro
Parliamone
|
Salome o del disorientamento stilistico
intervento di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Aprire con un terremoto emotivo e musicale: è questa la scelta del 87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che ha inaugurato la sua edizione con Salome di Richard Strauss. Un’opera che, a oltre un secolo dalla sua prima esecuzione, conserva intatta la capacità di turbare, sedurre e respingere con la medesima, irresistibile forza. Non è solo un capolavoro del repertorio novecentesco, ma un gesto teatrale estremo, che ancora oggi interpella e disorienta. Strauss, nel 1905, non si limitò a superare le sue precedenti prove operistiche: con Salome spalancò un abisso sonoro e psicologico che avrebbe segnato indelebilmente la musica del XX secolo. La celebre osservazione sulla sua capacità quasi unica di fondere l’azzardo avanguardistico con la garanzia del successo popolare coglie nel segno, ma forse non basta a spiegare il sortilegio di quest’opera: Salome è il frutto dell’abilità quasi diabolica di un compositore-stratega nel maneggiare le tensioni più profonde del suo tempo.
...prosegui la lettura
|
|
|
Echi dal Territorio
|
Garcia e i cantanti del Frescobaldi
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Voluto dalla direttrice del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi", Annamaria Maggese, e realizzato dai docenti Alessandro Patalini, Marina De Liso, Manolo Da Rold, Monica Benvenuti e Susanna Guerrini, si è svolto ieri nel Ridotto del Teatro Comunale "Claudio Abbado" un concerto sotto il titolo “Manuel Garcia 1775-2025, due secoli e mezzo
...prosegui la lettura
|
|
Personaggi
|
Parla Leone Magiera
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Quasi duecento giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo stanno partecipando, in più giorni, alle audizioni presso il Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per le nuove produzioni liriche rossiniane di La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia, in programma nelle prossime stagioni d'Opera del teatro ferrarese. Vogliono mettere
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Così fan tutte alti e bassi
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES CA, USA, Dorothy Chandler Pavilion - Le nuove e più dinamiche programmazioni dei teatri americani, che si concentrano sulla messa in scena di opere contemporanee, prevalentemente di compositori americani e di alcuni stranieri (il prossimo titolo in programma sarà Ainadamar del compositore argentino Osvaldo Golijov - 1960), nonché di
...prosegui la lettura
|
|
Classica
|
Saccon Génot ritorno a Ferrara
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Pubblico come sempre numeroso nel salone d'onore del Circolo Negozianti in Palazzo Roverella, ieri, vigilia di Pasqua, per il secondo concerto cameristico promosso dal Comitato per i Grandi Maestri fondato e diretto da Gianluca La Villa. Dopo i saluti del presidente del sodalizio, Paolo Orsatti, sono entrati i due cameristi già conosciuti e
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Danae di rara opulenza
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - In un panorama operistico spesso dominato da titoli consolidati, emerge con prepotente originalità la produzione di Die Liebe der Danae, Op. 83 di Richard Strauss al Teatro Carlo Felice di Genova. Quest'opera, lungi dall'essere un mero reperto archeologico, si rivela un'esplorazione complessa e affascinante delle dicotomie umane, incastonata
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Dama scolpita dalla luce
servizio di Simone Tomei FREE
TORINO - Il Teatro Regio ha riportato in scena La dama di picche di Pëtr Il'ič Chajkovskij, in una nuova coproduzione con la Deutsche Oper di Berlino. L'opera si è rivelata un'autentica descente aux enfers, un'immersione nelle zone più oscure e tormentate dell'animo umano. L'allestimento, ideato da Graham Vick e portato a termine con
...prosegui la lettura
|
|
Nuove Musiche
|
Conti Cavuoto Santini il trio
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Ferrara Musica al Ridotto è una rassegna "parallela" e si affianca alla programmazione maggiore di quella Ferrara Musica fondata da Claudio Abbado nel 1989. La rassegna maggiore ha il pregio di proporre i grandi interpreti (solisti, direttori, orchestre) in un cartellone che mira alto; la rassegna "parallela" si assume invece il compito di valorizzare
...prosegui la lettura
|
|
Personaggi
|
Ferrara e Vivaldi connubio in musica
redatto da Edoardo Farina FREE
È il quarto anno consecutivo che il maestro Federico Maria Sardelli è presente nel cartellone musicale del Teatro Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Questa volta ha proposto al pubblico estense una Serenata a tre che è praticamente una pagina dimenticata del catalogo del "Prete Rosso". Sardelli è direttore d'orchestra, compositore,
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Serenata d'amore torna a cantare
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - La prima esecuzione assoluta in tempi moderni di una pagina musicale molto bella di Antonio Vivaldi, la Serenata a tre RV 690, ha richiamato nel Teatro Comunale "Claudio Abbado" un buon numero di spettatori ed estimatori della musica del "prete rosso", tanto da registrare praticamente il tutto esaurito. Ancora una volta il majeuta è
...prosegui la lettura
|
|
Classica
|
Il ritorno dei Cardelli
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Il ritorno dei Cardelli. Sembra quasi il titolo di una saga, e tale parrebbe se si considerasse la regolarità con cui da un paio di lustri i recital solististici di Matteo (pianoforte) o di Giacomo (violoncello), nonché i concerti in Duo, fanno registrare una loro presenza nelle rassegne cameristiche di Ferrara. Stavolta, per gli appuntamenti dei
...prosegui la lettura
|
|
Nuove Musiche
|
Lo Specchio di Dioniso
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Continua la ricca programmazione del Teatro Comunale “Claudio Abbado” luogo simbolo della tradizione culturale locale, nell’ambito della Stagione Opera & Danza 2024-2025 con in scena il decimo appuntamento dei quattordici previsti, Lo Specchio di Dioniso - Risonanze polifoniche erranti venerdì 21 marzo 2025 (replicatosi nella serata successiva)
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Elektra nella Repubblica di Weimar
servizio di Simone Tomei FREE
VERONA – Nei fermenti intellettuali dei primi anni del Novecento, quando le teorie di Sigmund Freud e gli studi sull'isteria e sull'inconscio scuotevano le fondamenta del pensiero occidentale, il mito degli Atridi subì una profonda umanizzazione; il letterato e poeta Hugo von Hofmannsthal, reinterpretando la leggenda mitologica in chiave
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
Norma da manuale
servizio di Simone Tomei FREE
FIRENZE - Dopo oltre quarantacinque anni di assenza, Norma torna a Firenze in un allestimento che non si limita a celebrare il capolavoro di Vincenzo Bellini, ma lo reinterpreta con una chiave scenica e musicale di forte impatto. La regia di Andrea De Rosa e la direzione del M° Michele Spotti plasmano uno spettacolo che, pur rispettando la tradizione
...prosegui la lettura
|
|
Vocale
|
Chansons e Canzonette un viaggio raffinato
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - La domenica mattina può trasformarsi in un’oasi di rigenerazione, un momento in cui ricaricare le energie prima di affrontare una nuova settimana. Così è stato domenica 9 marzo 2025, quando il Primo Foyer del Teatro Carlo Felice di Genova ha accolto il pubblico per un raffinato appuntamento di musica da camera dal titolo
...prosegui la lettura
|
|
Classica
|
Musiciennes pronipoti delle veneziane
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Se a un gruppo di ottime musiciste si unisce una straordinaria violinista, il gioco è fatto: Jordi Savall, il direttore filologo specialista nella musica antica, non lesina mai sorprese (ogni volta che l'abbiamo ascoltato a Ferrara e in altri teatri o festival d'altre città, è sempre stato... sorprendente) anche stavolta non ha mancato di stupire:
...prosegui la lettura
|
|
Eventi
|
Bologna Festival programmi divulgativi
servizio di Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - Presentato oggi nelle sale più bohèmienne che rustiche della Birreria Popolare della città felsinea il programma divulgativo di Bologna Festival, titolare anche del prestigioso calendario che va sotto il nome «Libera la musica» (i concerti di questa sezione del Festival fanno perno sulla presenza di "Grandi interpreti" che per il 2025 vedranno
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Est
|
Vecchio Barbiere sempre nuovo
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Tornare al Teatro La Fenice per assistere a Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini in un’atmosfera gioiosa come solo il Carnevale di Venezia sa offrire, è un’emozione unica. Il pubblico, avvolto dalla magia della festa, accoglie con entusiasmo questa produzione che si conferma ancora una volta un successo. La regia tradizionale di
...prosegui la lettura
|
|
Opera dall Estero
|
Vanessa ripresa a Washington
servizio di Ramón Jacques FREE
WASHINGTON D.C. USA, Keneddy Center Concert Hall - La produzione operistica del prolifico compositore americano Samuel Barber (1910-1981) risulta essere limitata a tre titoli, tra cui spicca Vanessa, opera in tre atti (originariamente quattro), opus 32, su libretto in lingua inglese di Gian Carlo Menotti (1911-2007), compositore, librettista e regista
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Centro-Nord
|
L'orgiastico Rigoletto secondo Livermore
servizio di Nicola Barsanti FREE
FIRENZE - Il Rigoletto messo in scena da Davide Livermore al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende vita in un contesto scenico marcato da toni goliardici e, in alcuni momenti, quasi orgiastici. Al centro della scena, un letto monumentale diventa il fulcro attorno al quale si muove il Duca di Mantova, circondato da donne seminude che lo venerano,
...prosegui la lettura
|
|
Opera dal Nord-Ovest
|
Uno Chénier dalla travolgente energia
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA - Uno spettacolo che coniuga eleganza e incisività visiva, nitidezza narrativa e varietà stilistica: Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro Carlo Felice si conferma un trionfo senza riserve. La regia di Pier Francesco Maestrini, già apprezzata nei prestigiosi allestimenti di Bologna e Monte-Carlo, si distingue per la sua fedeltà alla
...prosegui la lettura
|
|
|
Questo sito supporta PayPal per le transazioni con carte di credito.
Gli Amici della Musica giornale on-line dell'Uncalm
Via San Giacomo 15 - 44122 Ferrara (Italy)
direttore Athos Tromboni - webmaster byST
contatti: redazione@gliamicidellamusica.it - cell. +39 347 4456462
Il giornale è iscritto al ROC (Legge 249/1997) al numero 2310
|
|