Pubblicato il 17 Settembre 2025
A completamento della presentazione della Stagione d'Opera e Danza 2025/2026 a Ferrara
Concerto degli allievi di Magiera

20250917_Fe_00_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_LeoneMagieraFERRARA - La presentazione della Stagione di Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" - avvenuta nella mattinata di martedì 16 settembre - ha avuto il suo epilogo alle ore 20,00 con un concerto lirico nel Ridotto del teatro, dove si sono esibiti i giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera presso lo stesso teatro di Ferrara.
Quei giovani saranno i protagonisti di allestimenti del "triennio rossiniano", rassegna che partirà con La Cenerentola in cartellone il 9 e l' 11 gennaio 2026.
Il "triennio rossiniano" è la naturale elogica prosecuzione (dal punto di vista didattico-musicale) del passato triennio dedicato a Mozart (Don Giovanni, Le nozze di Figaro e Il flauto magico).
Leone Magiera è stato il presentatore del concerto serale, che ha visto esibirsi i soprani Sara Minieri e Melissa Purnell, i mezzosoprani Erica Cortese e Giulia Alletto, il bassbaritono Giulio Riccò e il tenore Carlo Enrico Confalonieri.
Il concerto si è aperto con l'aria "O mio Fernando" (cantata in francese) da La Favorita di Gaetano Donizetti per la voce di Erica Cortese: questa cantante ha mostrato una solida preparazione, voce possente, estesa anche in acuto affrontato senza difficoltà e vocalità tranquillamente sciorinata anche nel registro grave. Sa usare le mezzevoci e lo ha dimostrato sia nell'aria della Favorita, sia nella aria successiva "O don fatale" dal Don Carlo di Verdi, dove a noi è sembrata più preparata rispetto alla precedente esibizione.
Secondo brano in programma, "Forse in quel cor sensibile" dal Roberto Devereux di Donizetti, per la voce del bassbaritono Giulio Riccò. Già presente in stagioni precedenti a Ferrara, Riccò ha confermato i pregi della sua vocalità: timbro chiaro da basso cantante, morbidezza e buona intonazione, proprietà espressive e buona tecnica nel sillabato (mostrate nella sua seconda aria, "Miei rampolli femminili" da La Cenerentola).
È toccato poi al soprano Sara Minieri esibitasi in due arie molto impegnative di Verdi: "Pace pace mio Dio!" da La forza del destino e "Ecco l'orrido campo" da Un ballo in

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20250917_Fe_04_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_GiuliaAllettoNicolettaConti20250917_Fe_05_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_MelissaPurnellNicolettaConti20250917_Fe_06_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_CarloEnricoConfalonieriMelissaPurnell

Maschera. Nessun problema nel mezzoforte e nel forte, svettante in zona acuta è un soprano lirico spinto, capace di una buona tecnica per l'uso della messa di voce. Margini di miglioramento per intonazione e controllo del timbro: se studia e si applica prevediamo per la sua carriera tante Aida e tante Turandot nei ruoli eponimi.
La lieta sorpresa della serata è stata comunque l'esibizione del mezzosoprano Giulia Alletto: sicura di sé, si è spinta a personali abbellimenti in un'aria come "Una voce poco fa" (Il barbiere di Siviglia) dove ha offerto belle agilità e sicurezza in acuto; nella seconda aria da lei proposta, in realtà uno scoppiettante rondò con variazioni, "Nacqui all'affanno e al pianto" ha mostrato di meritare il ruolo che la vedrà protagonista in La Cenerentola di Rossini il prossimo gennaio a Ferrara. È stata la più applaudita dal pubblico che gremiva il Ridotto.
Infine una certezza ormai di casa al Comunale di Ferrara, il soprano gallese Melissa Purnell che sarà nel cast di Traviata in aprile 2026: voce importante, ottima intonazione, gesto scenico e mimica molto espressive; in "È strano, è strano" proprio della Traviata ha mostrato la sua affidabilità per il ruolo di Violetta, ma... ma... non deve arrischiare il Mi bemolle acuto se non è perfetto: può farlo in concerto ed è perdonabile; in recita, invece, non è perdonabile stiracchiare quel maledetto Mi bemolle. Ottima invece nella veste di lirico puro quando con Carlo Enrico Confalonieri ha duettato in "Parigi o cara" sempre dalla Traviata.
Bravo anche Confalonieri, un tenore chiaro ben preparato come rivelatosi non solo in questo concerto, ma anche per le sue partecipazioni in concerti e allestimenti del triennio mozartiano.
Al pianoforte sedeva la maestra Nicoletta Conti.

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Pubblico soddisfatto e sicuramente invogliato, dati i lunghi applausi manifestati, a rincontrare questi giovani cantanti disseminati nei cast della prossima stagione d'opera. (a.t.)
(il servizio si riferisce al concerto di martedì 16 settembre 2025)

Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica Uncalm
Nella miniatura in alto: il maestro Leone Magiera
Sotto, in sequenza; Erica Cortese, Giulio Riccò, Sara Minieri, Giulia alletto, Melissa Purnell; e ancora la Purnell con Carlo Enrico Confalonieri





Pubblicato il 14 Settembre 2025
Un bel concerto cameristico ha chiuso son successo la rassegna ''Un Teatro Sempre Aperto''
Dalla romanza alla canzone napoletana servizio di Simone Tomei

20250913_00_PonteAMoriano_Concerto_AntonioCiprianiPONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul territorio. Il teatro, recentemente ristrutturato, ha offerto un’acustica nitida e una cornice raccolta, ideale per un recital concepito come un vero percorso musicale.
Il programma, si è aperto con un omaggio a Giacomo Puccini, includendo brani rari come Sole e amore, Avanti Urania, Terra e mare e Inno a Diana, testimonianza di un autore spesso ricordato solo per il teatro d’opera ma capace di muoversi con eleganza anche in questo genere “minore”.
La selezione di pagine di Francesco Paolo Tosti – da Malia a ’A vucchella – ha evocato quella stagione in cui la romanza da camera incontrava il gusto internazionale senza perdere radici mediterranee.

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Non meno significativa la presenza di Giuseppe Pietri di cui sono stati proposti titoli come Maristella – Io conosco un giardino, Stornellata e l’inedito duetto Anita e Cecco, fino a Ivana, che hanno permesso di riscoprire un capitolo importante della vocalità italiana primo-novecentesca.
20250913_03_PonteAMoriano_Concerto_Saluti_Facebook
La seconda parte del recital ha dato spazio ai classici della tradizione napoletana, da Non ti scordar di me a Core ’ngrato, da Torna a Surriento a Mattinata, fino agli immancabili Funiculì funiculà e – come bis – ’O sole mio, proposti in forma di duetto e accolti con calore dal pubblico.
A impreziosire il concerto è stata la modalità stessa della conduzione: i due interpreti non si sono limitati a cantare, ma hanno condotto la serata in prima persona. Con naturale simpatia e misura, hanno introdotto i brani con brevi cenni storici e aneddoti sugli autori, trasformando il recital in un incontro divulgativo senza rinunciare alla profondità interpretativa. Quei rapidi quadri storici — accennati con ironia o con tono confidenziale — hanno avvicinato il pubblico alle fonti e ai contesti di esecuzione, creando un clima di familiarità col repertorio che ha reso ogni pagina più viva.
Sul piano vocale, Davide Piaggio si è distinto per una vocalità bella e piena, sorretta da un fraseggio dal timbro nobile e sempre attento alla linea musicale. La sua impostazione ha privilegiato la chiarezza della dizione e la logica della frase, supportando la tensione espressiva dei momenti più lirici e conquistando l’ascolto con acuti dirompenti, sicuri e proiettati senza forzature.
Silvana Froli ha offerto un canto di raffinata misura: grazia vocale, controllo timbrico e una cura estrema della parola poetica. Ciò che colpisce della sua prova non è solo la qualità del legato o la purezza dell’emissione, ma la volontà interpretativa di far “parlare” il testo — di restituire cioè a ciascuna frase il suo significato profondo.
Fondamentale, nell’economia del concerto, l’apporto del pianista Antonio Cipriani, interprete discreto e al tempo stesso autorevole, capace di sostenere i due cantanti con una lettura sempre equilibrata, rispettosa e partecipe. Il suo accompagnamento ha assecondato con naturalezza ogni scelta interpretativa, valorizzando timbri e dinamiche e conferendo coesione all’intero programma.
Il rapporto fra i tre interpreti ha avuto l’andamento di un dialogo cameristico: ascolto reciproco, precisione ritmica e una naturale empatia scenica che ha reso credibili i duetti e gli incroci timbrici.
I momenti di maggior entusiasmo del pubblico — dagli scrosci di applausi al bis finale con ’O sole mio — hanno sancito la riuscita di una serata capace di coniugare qualità musicale, rigore interpretativo e una piacevole leggerezza comunicativa.
Se una pecca va segnalata, è quella di una sala non particolarmente gremita; il pubblico presente, tuttavia, si è rivelato caloroso e partecipe, contribuendo con la propria attenzione e il proprio entusiasmo a rendere l’atmosfera viva e condivisa. Ne è scaturito non un semplice concerto, ma una vera e propria festa della canzone italiana, restituita al pubblico nella sua essenza più autentica: colta, appassionata e sorprendentemente attuale.

Crediti fotografici: Guido Bertoncini fotografo
Nella miniatura in alto: il pianista Antonio Cipriani
Al centro: Davide Piaggio e Silvana Froli durante il concerto
Sotto: i saluti finali





Pubblicato il 29 Agosto 2025
Un bel concerto svoltosi a Livorno ha richiamato il tema del verismo musicale tra Otto e Novecento
Giovane Scuola al Mascagni Festival servizio di Simone Tomei

20250929_Li_00_ GalaVerismo_FestivalMascagni_PietroMascagniLIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali in un dialogo costante tra discipline e linguaggi. La vocazione comunitaria del progetto -radicata nel territorio e aperta al futuro - si riflette nella Mascagni Academy, unico polo internazionale dedicato al repertorio verista e alla “giovane scuola” italiana, dove formazione e produzione convivono in un orizzonte estetico coerente. È in questa cornice che acquista rilievo anche l’approdo all’Expo 2025, gesto simbolico che porta la voce di Livorno su un palcoscenico globale, e l’omaggio inaugurale all’Amerigo Vespucci, icona di un’Italia che sa tenere insieme tradizione e visione.
Il Verismo Gala del 28 agosto 2025 - previsto originariamente sulla Terrazza Mascagni e trasferito per maltempo al Teatro Goldoni - ha trovato nella sala storica della città labronica una cassa di risonanza ideale per restituire prossimità teatrale, precisione d’ascolto e misura drammaturgica.
Il programma, costruito con intelligenza drammaturgica, ha disteso una mappa del periodo musicale verista che attinge ai suoi assi portanti - Mascagni, Puccini, Giordano, Cilea, Catalani - cercando non una parata di “pezzi di bravura”, ma una linea narrativa in cui alternanza di pagine orchestrali e numeri vocali, contrasti d’affetto e di colore, disegnano un continuum espressivo.

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L’avvio con il “Sogno” dal Guglielmo Ratcliff  ha offerto subito la tavolozza di un Mascagni giovane ma già consapevole del potenziale evocativo del colore sinfonico: cordami distesi, impasti morbidi, sospensioni che aprono lo spazio interiore del racconto. Dal clima onirico ci si è mossi verso l’intimismo lirico di Lamico Fritz: “Son pochi fiori”, affidata al soprano Marta Mari, è suonata come dichiarazione di poetica mascagnana, con linea sorvegliata, legato curato e acuti sicuri e svettanti, sostenuti da un registro omogeneo.
“O pallida che un giorno mi guardasti”, nelle mani di Isabel De Paoli, ha rivelato timbro brunito e solido, con una gestione del passaggio esemplare e un fraseggio capace di coniugare delicatezza e calore senza scadere nell’edonismo sonoro.
L’asse drammatico si è fatto più teso con Umberto Giordano: in “Nemico della patria” (Andrea Chénier) il baritono Simone Piazzola ha imposto un fraseggio nobile e inciso, accentazione scolpita e impeto interpretativo di forte presa teatrale, sostenuti da una voce salda e omogenea nell’arco della tessitura; “La mamma morta”, tornata a Marta Mari, ha coniugato morbidezza dell’emissione e controllo del fiato, evitando compiacimenti e puntando a un climax emotivo misurato, di autentica efficacia.
Il cuore mascagnano è emerso nel trittico da Cavalleria rusticana: l ’Intermezzo ha ritrovato respiro e cantabilità interna; “Voi lo sapete, o mamma” ha confermato nella De Paoli la fine intelligenza nel governare i contrasti - dolcezza, passione, scontro - con autorevolezza di accento; “Il cavallo scalpita” ha messo in luce il baritono Piazzola la naturale vocazione attoriale, il controllo della parola scenica e la tenuta della colonna vocale nei punti di maggior peso. La seconda parte ha ripreso il filo con l' Intermezzo da Lamico Fritz, prima di approdare a Puccini: in “E lucevan le stelle” (Tosca) il tenore Davide Piaggio ha offerto una voce di bel timbro, sicura e voluminosa, con acuti smaglianti, proiezione generosa, e mantenendo linearità narrativa; “Ebben? Ne andrò lontana” (La Wally) ha trovato nell’interprete una sintesi di malinconia e fierezza, con portamenti puliti e smalto in zona acuta; “Acerba voluttà, dolce tortura” (Adriana Lecouvreur) ha valorizzato la pasta brunita del mezzosoprano pavese e la sua capacità di scolpire affetti contrastanti senza eccessi di enfasi; il congedo, affidato a “Nessun dorma” (Turandot), ha permesso di distendere una tessitura ampia con acuto finale saldo, a suggello di una chiusura di respiro quasi corale.
La tenuta complessiva dell’arco drammaturgico è dipesa in misura decisiva dalla concertazione del M° Lorenzo Tazzieri, direttore preciso, attento alle dinamiche e dedito al sostegno dei cantanti: tempi ben governati, respiri preparati con cura, attenzione ai piani sonori per non coprire la parola e una commendabile elasticità nell’accompagnare i rubati. È una direzione che privilegia la trasparenza e l’equilibrio senza rinunciare alla spinta teatrale, qualità preziose in un contesto antologico dove la coesione non è scontata.
Più problematica la prova dell' Orchestra "Massimo de Bernart" del Teatro Goldoni di Livorno, generosa nell’impegno ma non sempre amalgamata: attacchi talora insicuri, qualche sbavatura nei raccordi, nitore non costante e omogeneità di suono da rifinire, in particolare nel rapporto tra archi - che chiedono un’unione di fraseggio più compatta - e fiati, dove l’intonazione e la qualità dell'emissione vanno rese più stabili.
È un cantiere aperto che potrà trarre beneficio proprio dall’assiduità con questo repertorio, esigente nel controllo della dinamica e nella qualità della declamazione orchestrale.
Il versante vocale, vero baricentro del Gala livornese, ha mostrato qualità e personalità del quale voglio ribadire alcuni aspetti. Marta Mari conferma un profilo di solida musicalità: timbro bello e luminoso, emissione ben appoggiata, acuti centrati e proiettati con sicurezza, omogeneità di registri e fraseggio curato che le consente di passare dall’idillio di Fritz alla tragedia di Giordano e alla sospensione di Catalani con naturalezza stilistica.
Isabel De Paoli offre uno strumento brunito e saldo, con centro corposo e registro grave presente, oltre a una spiccata intelligenza espressiva nel restituire i contrasti affettivi; le sue interpretazioni scolpiscono personaggi credibili anche nel perimetro dell’aria, segno di un istinto teatrale che dialoga con il gusto musicale.
Davide Piaggio dispone di voce voluminosa e ben tornita, timbro gradevole e acuti smaglianti: Tosca e Turandot gli consentono di mettere in campo proiezione e sicurezza tecnica, con un buon lavoro - più interpretativo che vocale - nella rifinitura del dettaglio di parola.
Simone Piazzola convince per fraseggio nobile e rifinito, omogeneità della colonna vocale sull’intera tessitura e un impeto interpretativo di rara efficacia scenica. L’autorevolezza dell’accento e la qualità dell’articolazione lo hanno reso, nei brani affrontati, non già semplice riferimento, bensì l’artista che ha saputo chiudere il cerchio di un quartetto eccellente, integrandosi con naturalezza e nobile misura al dialogo musicale dei compagni di scena.
Con piacere segnalo la cura di luci, proiezioni e contenuti testuali di Jean-Paul Carradori, discreti e funzionali e la presentazione di Paolo Noseda, misurata e chiara nel tracciare al pubblico i passaggi dell’itinerario musicale.
Nel complesso, il Verismo Gala si è configurato come omaggio vibrante a Pietro Mascagni e alla tradizione verista: non privo di imperfezioni - su cui l’orchestra potrà lavorare in termini di coesione, nitidezza e precisione degli attacchi - ma solido nella direzione, illuminato da un parterre vocale di qualità, capace di coniugare tecnica e teatro.

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Se il Festival intende “abitare” la musica e non soltanto eseguirla, questa serata ne è stata coerente testimonianza: la tradizione non come reliquia, bensì come pratica viva, che interroga il presente e chiede - a interpreti e ascoltatori - la responsabilità dell’ascolto.
Vista la serata infausta con allerta meteo ed un violento temporale scoppiato proprio durante il concerto, l’affluenza di pubblico non è stata copiosa, ma i presenti hanno apprezzato con calorosi applausi l’impegno di tutti gli artisti.
(La recensione si riferisce al concerto di giovedì 28 agosto 2025)

Crediti fotografici: Emanuele Baldanzi per il Festival Mascagni di Livorno
Nella miniatura in alto: il compositore labronico Pietro Mascagni
Sotto, in sequenza: panoramiche di Baldanzi sul concerto del "Festival Mascagni 2025"






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Otello l'incoerenza č di scena
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20251007_Pr_00_Otello_Parliamone_YusifEyvazov_phRobertoRicciPARMA - Esiste un patto segreto, antico e nobilissimo, tra il palcoscenico e la platea. È un atto di fede: lo spettatore si affida alla visione degli artisti, promettendo in cambio sospensione dell'incredulità e apertura del cuore. Aprire il sipario sull' Otello al Teatro Regio di Parma, nel cuore del Festival Verdi 2025, avrebbe dovuto significare rinnovare questo patto, immergendosi nel gorgo della più compiuta tragedia shakespeariana in musica. E, in effetti, la partitura di Verdi ha mantenuto fede al suo compito: un fiume in piena, potente e inesorabile, che dal golfo mistico ha continuato a scorrere, travolgente e commovente. Il problema, ahimè, è sorto quando ho alzato gli occhi perché ciò che si vedeva apparteneva a un altro pianeta drammaturgico, a un universo visivo che con il fiume verdiano dialogava poco o punto.
Le note di regia di Federico Tiezzi, un denso manifesto intriso di Freud, Welles, Dostoevskij e Pasolini, promettevano una discesa negli inferi della psiche.
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La Euyo prende residenza a Ferrara e Roma

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Lucca nuova stagione d'Opera
redatto da Simone Tomei FREE

20250918_Lu_00_StagioneOpera2025-2026_AngelaMiaPisanoLUCCA - È stata presentata il 17 settembre 2025, nel Ridotto del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini", la Stagione lirica 2025-2026 della quale vi portiamo a conoscenza attraverso il comunicato stampa dell’ente lucchese. La Stagione Lirica del Teatro del Giglio "Giacomo Puccini" si presenta, per il 2025-2026, come un’autentica celebrazione del
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Vocale
Concerto degli allievi di Magiera
FREE

20250917_Fe_00_ConcertoStagioneLiricaEDanza2025-2026_LeoneMagieraFERRARA - La presentazione della Stagione di Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" - avvenuta nella mattinata di martedì 16 settembre - ha avuto il suo epilogo alle ore 20,00 con un concerto lirico nel Ridotto del teatro, dove si sono esibiti i giovani allievi del corso di perfezionamento tenuto dal maestro Leone Magiera
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Eventi
Ferrara nuova stagione d'Opera e Danza
redatto da Athos Tromboni FREE

20250916_Fe_00_StagioneLiricaEDanza2025-2026_StefanoRanzani_phAlfredoTabocchiniFERRARA - Un "Concerto a due per Puccini" e dodici spettacoli di opera, danza, musical, sono la dote della Stagione d'Opera & Danza 2025/2026 del Teatro Comunale "Claudio Abbado" che si aprirà il prossimo 29 settembre per concludersi il 24 maggio del prossimo anno.

La conferenza-stampa
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Opera dal Centro-Nord
L'amico Fritz fra sostenitori e detrattori
servizio di Simone Tomei FREE

20250915_Li_00_LAmicoFritz_BengisuYamanKoyuncuLIVORNO - Dopo l’esplosione dirompente del successo di Cavalleria rusticana (1890), Pietro Mascagni si trovò davanti a una sfida tutt’altro che semplice: dimostrare di non essere l’autore “di un’opera sola”, consacrato dalla fortuna di un libretto tratto da Verga. Ed è in questo clima che nacque L’amico Fritz, andato in scena per la prima volta al
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Personaggi
Cantami o Diva gli intrighi...
intervista a cura di Athos Tromboni FREE

20250915_Personaggi_00_MassimoCrispi_CantamiODivaMassimo Crispi è un tenore particolare, ribelle per molte cose e dal repertorio quanto mai vario. Vive una parte dell'anno a Palermo e l'altra parte dell'anno a Firenze. Vario - si diceva - il suo repertorio, ma varia è anche la sua maniera di essere artista. Da sempre ha infatti coltivato la scrittura, in ogni campo, e, oggi, non frequentando più
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Echi dal Territorio
Frescobaldi Day a Palazzo Schifanoia
FREE

20250914_Fe_00_FrescobaldiDay_MarinaDeLisoFERRARA - Marina De Liso, mezzosoprano e docente di musica antica nel Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" nonché coordinatrice del "Concentus Musicus Fe' Antica"  ha presentato ieri nella bella e confortevole sala pubblica di Palazzo Schifanoia il primo concerto della stagione 2025/26 di Ferrara Musica: quest'anno l'associazione concertistica
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Vocale
Dalla romanza alla canzone napoletana
servizio di Simone Tomei FREE

20250913_00_PonteAMoriano_Concerto_AntonioCiprianiPONTE A MORIANO (LU) - La serata del 12 settembre 2025 al Teatro Idelfonso Nieri di Ponte a Moriano si è chiusa l’edizione di "Un Teatro Sempre Aperto", confermando ancora una volta la qualità e la coerenza di una rassegna che, pur in assenza della storica sala cittadina del Teatro del Giglio, ha saputo mantenere viva la propria presenza sul
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Opera dall Estero
Una Traviata trasposta nel Novecento
servizio di Ramón Jacques FREE

20250910_00_Bogota_LaTraviata_JuliaMuzychenko_phJuanDiegoCastilloBOGOTÀ (Colombia) - 24 agosto 2025, Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo.
In occasione della quindicesima stagione del Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo, attualmente il palcoscenico più importante della Colombia, si è tenuta una nuova rappresentazione di La traviata. L’opera,
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Opera dal Centro-Nord
Ode a Leopardi e Medium prova generale
servizio di Simone Tomei FREE

20250901_Li_00_OdeALeopardi_Mascagni Festival2025LIVORNO – In un Mascagni Festival sempre più attento al dialogo fra memoria storica e ricerca espressiva, la serata del dittico Ode a Leopardi di Pietro Mascagni e The Medium di Gian Carlo Menotti, presentata agli Hangar Creativi, ha offerto un accostamento insolito ma fecondo tra due poetiche distanti eppure unite dalla tensione verso il mistero
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Eventi
ROF bilancio 2025 e programma 2026
redatto da Athos Tromboni FREE

20250901_Ps_00_ROF-Bilancio2025Programma2026PESARO - A Pesaro si dichiarano soddisfatti per i risultati non solo artistici del Rossini Opera Festival 2025. Ecco qui sotto, in sintesi, la valutazioni che illustrano sommariamente gli obiettivi raggiunti e anche le anticipazioni per l'edizione 2026.

I numeri che contano
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Opera dal Centro-Nord
Manon Lescaut fra le sculture blu
servizio di Simone Tomei FREE

20250831_TorreDelLago_00_ManonLescaut_MariaJoseSiri_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Il 71° Festival Puccini si avvia alla conclusione con l’ultimo debutto operistico della stagione in una serata di fine agosto molto suggestiva: Manon Lescaut è tornata al Gran Teatro sulle sponde del Massaciuccoli nella produzione di Igor Mitoraj del 2003, ripresa con cura nella regia di Daniele De Plano, scene di Luca Pizzi
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Classica
SummerFest grande musica da camera
servizio di Ramón Jacques FREE

20250831_00_SanDiego_SummerFest2025_ReneFleming_phKenJacquesSAN DIEGO (USA) - SummerFest 2025, The Baker-Baum Concert Hall. Il festival di musica da camera SummerFest, che si tiene ogni estate a San Diego, California dal 1986 ed è organizzato dall'associazione musicale locale La Jolla Musical Society (LJMS), è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica cameristica (nel sud
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Vocale
Giovane Scuola al Mascagni Festival
servizio di Simone Tomei FREE

20250929_Li_00_ GalaVerismo_FestivalMascagni_PietroMascagniLIVORNO - Il Mascagni Festival 2025, nell’anno dell’ottantesimo della scomparsa del compositore, si conferma laboratorio vivo di idee più che semplice contenitore di eventi: una geografia del suono disseminata tra Livorno, la provincia e luoghi simbolici d’Italia e del mondo, capace di intrecciare concerti, opere, letture sceniche e creazioni originali
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Opera dal Centro-Nord
Sepe una delicata Butterfly
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250825_00_TorreDelLago_MadamaButterfly_AntoninoFogliani_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) – Diamo conto ai nostri lettori della replica del quarto titolo in cartellone nell’ambito del 71° Festival Puccini: Madama Butterfly. Per regia, scene e costumi rimandiamo alla recensione della prima rappresentazione che potete consultare qui .
La principale differenza rispetto al debutto riguarda il ruolo
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Eventi
Turandot e le altre
redatto da Athos Tromboni FREE

20250824_TorreDelLago_00_FestivalPuccini2026_TurandotiELeAltre_DisegnoDiEliosLippiTORRE DEL LAGO (LU) -  Questa volta si parte in largo anticipo: è ormai definitivo - infatti - il programma della 72.esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (Viareggio) che si svolgerà nel Gran Teatro all’aperto sul Lago di Massaciuccoli nell’estate 2026 e che era stato anticipato nella conferenza stampa dello scorso maggio dal presidente
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Opera dal Centro-Nord
Alina Tkachuk la rivelazione
servizio di Nicola Barsanti FREE

202516_TorreDelLago_00_Turandot_AlinTkachukTORRE DEL LAGO (LU) - La rappresentazione di Turandot al Gran Teatro Giacomo Puccini, nell’ambito del 71° Festival Puccini, propone una lettura scenica affidata alla regia di Alfonso Signorini, la cui impronta visiva rimanda all’articolo della prima rappresentazione che potete trovare qui. L’allestimento conferma la forza visiva e simbolica dell’opera, ma
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Opera dal Nord-Est
Rigoletto, Nabucco e Aida
servizio di Nicola Barsanti FREE

20250814_Vr_00_Rigoletto_phEnneviFotoVERONA - L’anfiteatro Arena, con i suoi duemila anni di storia e le gradinate che custodiscono memoria e suggestione, si conferma il più imponente palcoscenico a cielo aperto dedicato all’opera lirica. Ogni estate l’antico anfiteatro romano si trasforma in una cassa armonica naturale, dove le note dei grandi compositori si fondono con l’energia collettiva
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Opera dal Centro-Nord
Butterfly e la simbologia degli alberi
servizio di Simone Tomei FREE

20250809_TorreDelLago_00_MadamaButterfly_MariaAgresta_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO (LU) - Madama Butterfly di Giacomo Puccini è il quarto titolo a susseguirsi sul palcoscenico del Festival Puccini di quest’anno. Per la sua 71ª edizione, la rassegna ha affidato la regia a Manu Lalli, che propone una lettura capace di andare oltre la mera rappresentazione scenica, trasformando il linguaggio visivo e simbolico in un elemento
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Opera dal Centro-Nord
La bohčme disegnata da Scola
servizio di Simone Tomei FREE

20250808_TorreDelLago_00_LaBoheme_CarloRaffaelli_phGiorgioAndreuccetti.JPGTORRE DEL LAGO (LU) - Tra i capolavori pucciniani La Bohème occupa un posto di privilegio per la sua capacità di fondere realismo e poesia, leggerezza giovanile e dramma struggente. Dal debutto del 1º febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino, sotto la bacchetta di un giovane Arturo Toscanini, questo dramma lirico in quattro quadri - tratto dalle
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Jazz Pop Rock Etno
Ferrara Film Orchestra e la bacchetta di Ambra
servizio di Athos Tromboni FREE

20250803_00_GiardinoPerTutti_FerraraFilmOrchestra_CristinaColettiFERRARA - La prima serata della rassegna Giardino per tutti organizzata ai piedi del grattacielo dal Comune di Ferrara con la collaborazione del Teatro Comunale "Claudio Abbado", dentro il Parco Coletta, ha fatto l'en-plein. Era in pedana la Ferrara Film Orchestra capitanata dalla bacchetta di Ambra Bianchi
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Opera dal Centro-Nord
Buratto bel debutto in Tosca
servizio di Simone Tomei FREE

20250802_TorreDelLago_00_Tosca_EleonoraBuratto_phGiorgioAndreuccettiTORRE DEL LAGO PUCCINI (LU) - Nel terzo fine settimana del 71° Festival Puccini di Torre del Lago, la seconda recita di Tosca ha riproposto uno degli allestimenti più attesi di questa edizione. La produzione, firmata da Alfonso Signorini in veste di regista e costumista, si è presentata con una veste visiva marcatamente simbolica, ricca di richiami
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Opera dal Nord-Est
Nabucco Carmen La traviata
servizio di Angela Bosetto FREE

20250731_Vr_00_Nabucco_StefanoPodaVERONA – Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili e Rosa Feola, ovvero Abigaille, Carmen e Violetta Valéry. Sono loro le tre grazie musicali che, dal 17 al 19 luglio 2025, hanno acceso l’Arena, rendendo ciascuna rappresentazione meritevole di grande interesse in virtù della propria peculiarità. Per il soprano russo si trattava del debutto italiano come figlia
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Jazz Pop Rock Etno
Verdi e il jazz un dialogo
servizio di Simone Tomei FREE

20250727_Fabbiano_00_ValtidoneFestival_AlessandroBertozziFABBIANO, Borgonovo Val Tidone (PC) - Nella serata di sabato 26 luglio 2025, un angolo a me ancora misconosciuto della Val Tidone, la suggestiva piazzetta di Fabbiano, frazione di Borgonovo Val Tidone, si è trasformato in un crocevia di sublime audacia musicale. Il Valtidone Festival, giunto alla sua 27ª edizione e promosso dalla
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