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Ottimo cast per Il barbiere di Siviglia andato in scena nel Teatro Regio di Parma |
E Rosina č rinchiusa in voliera |
servizio di Angela Bosetto |
Pubblicato il 31 Marzo 2019 |
PARMA – Nell’uscire dalla storica cornice del Teatro Regio, dopo aver assistito alla recita de Il barbiere di Siviglia dello scorso 29 marzo 2019, viene quasi spontaneo ripensare ai versi di una poesia di Edmondo De Amicis. In Siviglia l’autore di Cuore vagheggia la città “Regina de la bella Andalusia” dalle “vie ridenti e profumate”, soffermandosi sulle casette “che sembran chiuse dentro a un vel di trine”, da cui proviene “un bisbiglio d’uccelli e di donnine / che hanno bocche di bimbe e piè di fate”, mentre, sotto“un immenso ciel terso e tranquillo”, spira “un’auretta di pace e d’allegria”. Tutti dettagli che paiono prendere vita nell’elegante allestimento del capolavoro di Gioachino Rossini creato da Beppe De Tomasi per il Regio nel 2005 e ripreso in quest’occasione da Renato Bonajuto. La scenografia di Poppi Ranchetti gioca su tre elementi: un sipario a vetrata (corredato in alto da una coltre di fiabesche nubi ricciute), la casetta di Don Bartolo (tutta arabeschi di ferro nero e lastre vitree) e un fondale che si accende di vivide tinte pastello per ricreare il cielo nelle varie ore del giorno (dai pallori rosati dell’alba ai caldi colori del tramonto) e della notte (lunare o tempestosa che sia) tramite le luci di Andrea Borelli. L’abitazione del medico è un’efficace combinazione simbolica fra un padiglione moresco e un prezioso pizzo andaluso: un edificio semi-trasparente a due piani, che si apre e chiude assecondando le necessità dell’azione. Il doppio livello spaziale favorisce inoltri gustosi e inediti siparietti, come il duello fra Ambrogio e Fiorello o l’intervento en-travesti di Figaro. Un continuo gioco a rimpiattino fra la ricercata essenzialità dell’architettura e la fantasiosa gestualità degli interpreti, in assiduo movimento sul palco come conviene a qualunque spettacolo che voglia superare la prova del tempo evitando l’effetto “freddo ed immobile come una statua”. Tutto ciò che viene allegoricamente suggerito risulta però chiarissimo, al pari della similitudine fra la struttura e una voliera, allusiva alla reclusione di Rosina, la quale, non a caso, entra in scena con un abito canarino che ne evidenzia la condizione di vivace uccellino in gabbia. Vivace proprio come la gamma cromatica dei costumi di Artemio Cabassi, settecenteschi nell’ispirazione, ma liberi nello stile, poiché non tanto interessati alla cartolina d’epoca quanto a esplicitare la psicologia e le interazioni dei personaggi. Ne è un perfetto esempio il Conte d’Almaviva: si presenta in rosso (qual nobile innamorato), si traveste da soldato in giallo e arancione (i colori di Figaro, l’ideatore del piano), indossa il nero per sostituirsi al lugubre Don Basilio e, infine, giunge in bianco, coordinato alla candida mise nuziale di Rosina.
A favorire il “felice innesto” fra i due è l’irresistibile Figaro del baritono Mario Cassi, che ormai si rigira il ruolo fra le dita (o meglio, fra le note, vista la rocambolesca partitura rossiniana) con la stessa magistrale destrezza di un prestigiatore che conosce alla perfezione le regole del gioco e si diverte a riscriverle ogni volta. Il suo è un factotum sorridente e sornione, dinamico nel fraseggio e squillante nell’acuto, ricco di armonici e animato da un’estrosa vitalità che lo rende dominatore del palco. Sebbene Cassi si stia ormai votando alle parti da baritono nobile romantico (lo provano i recenti ed emozionanti debutti nel Trovatore e nei Puritani), togliere dal suo repertorio il Barbiere sarebbe come eliminare Born to Run dalla scaletta di un concerto di Bruce Springsteen: inammissibile. L’altra punta di diamante del cast è Roberto Tagliavini, il cui Don Basilio si conferma un appuntamento obbligatorio per chiunque professi di amare “La calunnia è un venticello”, eseguita con raffinato istrionismo e accolta da una meritata ovazione. Tuttavia non è con la celeberrima aria che si esauriscono le risorse di questo basso dal timbro profondo ed espressivo. Anzi, Tagliavini fa tesoro della gravitas ieratica dei propri ruoli drammatici per cesellare il faccendiere opportunista lavorando su accenti, gesti e mimica facciale, ma senza mai cadere nella banale caricatura. Nei panni del Conte d’Almaviva, Xabier Anduaga sfoggia una voce estesa e morbida, particolarmente propensa alle agilità e alle dolcezze del canto modulato, al netto del taglio che sforbicia il terribile rondò finale “Cessa di più resistere”. Dizione e fraseggio sono migliorabili, ma il valore dello strumento non si discute e, considerando la verde età del tenore spagnolo (classe 1995), il lavoro di rifinitura arriverà col tempo e con una ragionata frequentazione del ruolo. Spassoso il Don Bartolo, vocalmente e recitativamente disinvolto, di Simone Del Savio, capace di alternare la pomposa autorevolezza dell’avido tutore a buffi escamotage scenici, tipo cadere a terra, stremato, al termine del pirotecnico sillabato “A un dottor della mia sorte”. Chiamata a sostituire l’indisposta Chiara Amarù, Carol Garcia tratteggia un Rosina orgogliosa e risoluta anche se al risultato complessivo manca un po’ la furbizia civettuola che le dovrebbe permettere di accalappiare il Conte, stupire Figaro e beffarsi di Don Bartolo. Ma l’impressione è anche quella di aver assistito a una prova “autodifensiva”, giocata più sulla tecnica che sulla caratterizzazione del personaggio, quindi sarebbe utile poterla risentire in altro contesto. Assai promettente il giovane soprano Eleonora Bellocci, una Berta di carattere, che, complice una vocalità ragguardevole e una fisicità da damigella settecentesca, rielabora il personaggio da “vecchietta disperata” a zitellina speranzosa in preda ai palpiti dell’amoroso male universale.
Bravi Lorenzo Barbieri (Fiorello sbarazzino e credibilissimo come compagno d’avventure notturne del Conte) e Giovanni Bellavia (l’ossequioso Ufficiale). Una ciliegina sulla torta il Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani. Non si può dire che la bacchetta di Alessandro D’Agostini non sia corretta, tuttavia la concertazione del Barbiere rossiniano richiederebbe altro smalto e brio, così come una miglior calibratura fra le varie sezioni strumentali, motivo per cui quelle dell’Orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, pur confermandosi d’alto livello, a tratti sembravano più incastonate fianco a fianco che amalgamate nella creazione di un unico, flessuoso tappeto sonoro. Teatro al completo per un pubblico felice e particolarmente prodigo di applausi. Parma sarà pure il regno di Giuseppe Verdi, ma, oltre al Cigno di Busseto, sa amare e onorare anche quello di Pesaro.
Crediti fotografici: Roberto Ricci per il Teatro Regio di Parma Nella miniatura in alto: il direttore Alessandro D’Agostini Sotto in sequenza: Mario Cassi (Figaro); Simone Del Savio (Don Bartolo); Carol Garcia (Rosina); Xabier Anduaga (Conte d'Almaviva); Roberto Tagliavini (Don Basiglio); Xavier Anduaga con Mario Cassi Al centro: un concertato con tutti i protagonisti in scena In fondo: una bella panoramica di Roberto Ricci sull'allestimento del Regio di Parma
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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