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L'opera simbolo dell'Arena torna in scena dopo quella in forma di concerto diretta da Riccardo Muti |
Aida fra il nazional-popolare e il colossal americano |
servizio di Angela Bosetto |
Pubblicato il 07 Luglio 2021 |
VERONA – Da decenni Aida in Arena è un appuntamento estivo immancabile, saltato solo nel 2020 a causa dell’emergenza pandemica. Basti pensare che nemmeno un’aria del capolavoro verdiano è stata proposta nel corso delle varie Serate di Gala che, lo scorso anno, hanno sostituito gli allestimenti scenici previsti. Data una simile assenza è giusto raddoppiare ora e quindi, dopo l’Aida inaugurale in forma di concerto diretta da Riccardo Muti (tornato nell’anfiteatro veronese a quarantun anni di distanza dalla storica Messa da Requiem dedicata alle vittime della fame e della violenza nel mondo), Fondazione Arena propone una nuova Aida in veste prevalentemente digitale (elementi visuali di D-Wok), realizzata in collaborazione con il Museo Egizio di Torino, che ha offerto la possibilità di immortalare e proiettare i propri reperti sul ledwall di 400mq utilizzato in sostituzione delle complesse scenografie tradizionali, qui ridotte a pochi elementi architettonici, dato che il loro uso canonico è praticamente impossibile con le attuali restrizioni sanitarie. Si tratta delle stesse che hanno imposto il distanziamento forzato dei membri dell’orchestra (costretti a destreggiarsi fra i divisori di plexiglass e le nuove disposizioni) e lo spostamento dei coristi sulle gradinate a lato del palco, lasciando il compito di circondare e spalleggiare i protagonisti alle sole comparse (ovviamente munite dell’immancabile, ma poco estetica mascherina). Per chi frequenta regolarmente l’Arena, l’impatto sonoro risulta assai diverso, a tratti sbilanciato, e (per quanto sempre ottimamente preparato da Vito Lombardi) talvolta è quasi impossibile impedire al Coro di arrivare “in ritardo” (e non certo per colpa sua). Gli spazi areniani sono enormi e già di per sé difficili da gestire, motivo per cui rivoluzionarne l’uso (sia pur, si spera, provvisoriamente) in base alle normative purtroppo comporta anche una serie di compromessi, acustici e artistici. L’allestimento ammicca da un lato agli spettacoli nazional-popolari di Gianfranco De Bosio e Franco Zeffirelli e dall’altro ai colossali show americani che flirtano con l’effetto videogame. Tuttavia forse sarebbe stato più sorprendente un approccio diverso e “sganciato” dalle passate edizioni, in modo da trasformare le limitazioni in elementi di assoluta novità, evitando così i vari luoghi comuni che il pubblico occasionale associa ad Aida. Da quanto si è potuto vedere la sera del 26 giugno 2021, la parte più riuscita dello spettacolo risulta infatti la seconda, quella più squisitamente notturna composta dal terzo e dal quarto atto, in cui (anche per ragioni drammaturgiche) l’intimità prevale, il palco si svuota progressivamente e calano le ombre del destino.
Sul fronte musicale, si assiste al doppio debutto del giovane Maestro venezuelano Diego Matheuz (direttore musicale della Fenice di Venezia dal 2011 al 2014), il quale opta per una concertazione saldamente di mestiere, del tipo senza particolari guizzi, ma senza neppure evidenti sbavature, e trattandosi della sua prima volta sia sul podio areniano, sia alla guida di Aida, va bene così: avrà tutte le prossime recite per approfondire la propria lettura dell’opera. Partendo dai bassi, si può godere dell’autorevolezza di Michele Pertusi (Ramfis) e della solidità di Simon Lim (il Re), mentre, salendo alla corda baritonale, è ormai difficile descrivere l’Amonasro di Luca Salsi senza ripetere sempre le stesse considerazioni sulla sua nobiltà d’accento, sul puntiglioso rispetto per la partitura e sul senso perfetto della parola scenica. Efficace nella logica degli spazi e dell’acustica areniana, ma molto meno raffinato il Radamès di Jorge de Leòn, più attento alla resa sonora che all’introspezione del ruolo. Nello scontro fra le due protagoniste, anche se i mezzi di Angela Meade (star del Metropolitan che esordisce finalmente in Arena nei panni di Aida) sono innegabilmente di prim’ordine e stupiscono chi non è più abituato a sentire una principessa etiope di tale portata vocale, il nostro cuore continua a battere per la superba Amneris di Anita Rachvelishvili, la quale, pur essendo in piena gravidanza, non lesina su nulla per rendere giustizia timbrica ed espressiva a uno dei suoi ruoli-simbolo e a regalare, ancora una volta, un quarto atto da brividi. Bene il Messaggero di Riccardo Rados e la Sacerdotessa di Yao Bohui.
Come già avvenuto per il dittico inaugurale Cavalleria rusticana/Pagliacci (qui la recensione), la serata viene introdotta dagli interventi di Pippo Baudo e Antonio Di Bella, ma almeno stavolta il drone è tenuto se non proprio a bada, almeno nei limiti del rispetto dello spettacolo, comunque apprezzato dal pubblico, che applaude gli interpreti con particolare calore. Si ha finalmente la sensazione che l’estate veronese sia davvero cominciata, come accade ogni volta che si vede l’Arena piena e si sente il Coro (che in questi frangenti non si può definire in altri modi se non eroico) intonare: “Gloria all’Egitto, ad Iside/Che il sacro suol protegge!/Al Re che il Delta regge/Inni festosi alziam!”
Crediti fotografici: Ennevi Foto per la Fondazione Arena di Verona Nella miniatura in alto: il direttore Diego Matheus Al centro in sequenza: Anita Rachvelishvili (Amneris) e Angela Meade (Aida); Luca Salsi (Amonasro) e Jorge de Leòn (Radames) Sotto: due panoramiche sull'allestimento ipertecnologico curato da D-Wok
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Il Turco conquista Rovigo
intervento di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una sorta di "esegesi" aveva preceduto l'andata in scena di Il turco in Italia, libretto di Felice Romani musica di Gioachino Rossini; e l'interprete critico della verità rivelata era stato il regista Roberto Catalano che aveva comunicato in una nota di regia che «... la necessità è stata quella di intercettare nel ruolo di Fiorilla il tratto universale di un'umanità vittima di stimoli costanti, per cercare di dare al suo personaggio non l'eccezione dell'essere umano "guasto" che va aggiustato, ma quella di una vittima perfetta sulla cui fragilità è possibile lucrare. Ecco perché in questa drammaturgia il personaggio del Poeta (Prosdocimo, ndr) a caccia della sua storia "sfruttando" le vite degli altri, vestirà i panni di un creativo senza scrupoli ...» Ci sarà riuscito il regista, nel Teatro Sociale di Rovigo, a dimostrare questa sua "esegesi"? O tutto è rimasto sulla carta, come sua e personale testimonianza d'intenti e basta? Oggi, nelle regie cosiddette moderne, il capovolgimento del paradigma è ormai una costante
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Opera dal Nord-Est
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Nabucco fra Oren e Del Monaco
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. L’avventura del Nabucco in scena in questi giorni al Teatro Verdi di Trieste comincia con una conferenza stampa, nella quale Daniel Oren, maestro concertatore e direttore, ha espresso che questo terzo titolo di Giuseppe Verdi, suo primo grande successo, è molto importante per il popolo ebraico, «... per
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Opera dal Nord-Est
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Nel Campielo xe bel quel che piase
servizio di Athos Tromboni FREE
VERONA - Fu così che per la prima volta in assoluto Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari andò in scena nel Teatro Filarmonico di Verona. E fu così che alla "prima" venne accolto da un pubblico numeroso con molti minuti di applausi a fine recita e con vere ovazioni per alcuni protagonisti di quella commedia musicale. Chissà se le cronache del futuro, parlando del
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Eventi
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Vi presentiamo La Bohčme
servizio di Angela Bosetto FREE
VERONA – Dopo tredici anni di assenza è ufficialmente partito il conto alla rovescia: la prossima estate La Bohème di Giacomo Puccini tornerà in Arena durante il 101° Festival lirico; il capolavoro di Puccini verrà rappresentato il 19 e il 27 luglio 2024 con la direzione di Daniel Oren. Trattandosi di una nuova produzione di Fondazione Arena
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Eventi
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Il 35° nel segno della solidarietā
servizio di Athos Tromboni FREE
RAVENNA - il Teatro Alighieri era gremito di pubblico, giornalisti, operatori video e radio per la presentazione della 35.ma edizione di Ravenna Festival 2024, che si svolgerà dall’11 maggio al 9 luglio e farà registrare oltre 100 alzate di sipario; gli artisti coinvolti sono più di mille, dai grandi nomi della musica classica e del canto lirico, fino ad alcuni "menestrelli"
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Opera dall Estero
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Grande Das Rheingold in piccolo spazio
servizio di Ramón Jacques FREE
LOS ANGELES (USA) - La sala concerti Walt Disney Hall, sede dell’orchestra Los Angeles Philharmonic, è situata nel cuore della città e ha festeggiato nel 2023 i suoi vent'anni (è stata inaugurata il 23 ottobre 2003). E’ stata progettata e realizzata con la supervisione dal famoso architetto e designer canadese-americano Frank Gehry (1929)
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Opera dal Centro-Nord
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Ecco la Butterfly del fiasco
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA – Al Teatro del Giglio approda con grande apprezzamento del pubblico la versione bresciana di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (datata 28 maggio 1904) dopo che il clamoroso fiasco del Teatro alla Scala di qualche mese prima, indusse il compositore a rimettere le mani sulla partitura. La scelta dell’adattamento bresciano per il Teatro del
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Opera dal Nord-Est
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Arianna tra il buffo e il commovente
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE - Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”. Ci è voluto Richard Strauss e la sua Arianna a Nasso per far comprendere quanto poco interessasse a certi ricchi la realizzazione di uno spettacolo, quanto poco comprendessero le dinamiche che stanno attorno e dentro la preparazione di un lavoro teatrale. «Pago e voglio quello che
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Personaggi
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Incontro con Lorenzo Cutųli
servizio di Edoardo Farina FREE
FERRARA - Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi musicisti italiani. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle composizioni
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Opera dal Nord-Est
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Il Barbiere eccellente
servizio di Nicola Barsanti FREE
VENEZIA - Se pensiamo al fascino di un teatro risorto per più di una volta dalle proprie ceneri, e vi aggiungiamo la suggestione di esservi dentro nel vivo del carnevale della “Serenissima” non può venire in mente un gioiello della produzione rossiniana: Il barbiere di Siviglia. Ed è proprio a quest’opera che abbiamo assistito, la seconda in cartellone
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Opera dal Centro-Nord
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Manon Lescaut e il gesto della Lyniv
servizio di Nicola Barsanti FREE
BOLOGNA - Il Teatro Comunale Nouveau inaugura la propria stagione operistica 2024 con il primo vero e proprio gioiello della produzione pucciniana: Manon Lescaut. Ottima scelta per onorare il centenario della morte del compositore lucchese, avvenuta il 29 novembre del 1924 a Bruxelles. La Manon Lescaut rappresenta per la carriera
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Echi dal Territorio
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Bologna Festival numero 43
redatto da Athos Tromboni FREE
BOLOGNA - La 43.esima edizione di Bologna Festival 2024, da marzo a novembre, presenta alcuni dei più interessanti direttori dell’odierna scena musicale quali Teodor Currentzis, per la prima volta a Bologna con la sua orchestra musicAeterna, Vladimir Jurowski con la Bayerisches Staatsorchester e Paavo Järvi con la Die Deutsche
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz e altro allo Spirito
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Varato il calendario dei concerti "Tutte le Direzioni in Winter&Springtime 2024", organizzata da Il Gruppo dei 10 con qualche novità e collaborazione in più rispetto ai precedenti. La location è (quasi sempre) la stessa: il ristorante lo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara), nell’intimo tepore delle sue suggestive sale, immerso nella
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Opera dal Centro-Nord
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La bohčme visual della Muti
servizio di Athos Tromboni FREE
FERRARA - Suggestivo l'allestimento di La bohème di Giacomo Puccini curato da Cristina Mazzavillani Muti per il Teatro Alighieri di Ravenna, approdato ieri sera al Comunale "Claudio Abbado" di Ferrara. Pubblico della grandi occasioni ("sold-out" si dice oggi, con un inglesismo ormai sostitutivo di "tutto esaurito" d'italiana fattura); pubblico
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Opera dal Nord-Ovest
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Don Pasquale allestimento storico
servizio di Nicola Barsanti FREE
TORINO - Il titolo designato per l’inaugurazione del cartellone d’opera 2024 del Teatro Regio di Torino è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Qui riproposto nel fortunato allestimento della fine degli anni '90 del Novecento, firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: il regista, scrittore e giornalista Ugo Gregoretti, la cui regia
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Jazz Pop Rock Etno
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Jazz Club Ferrara 45 concerti
redatto da Athos Tromboni FREE
FERRARA - Dal 26 gennaio 2024, prende il via al Torrione San Giovanni la seconda parte della 25.ma stagione di Ferrara in Jazz. Grandi nomi del jazz internazionale e largo spazio ai giovani, per complessivi 45 concerti accompagnati da eventi culturali collaterali, realizzati con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune
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Opera dal Nord-Est
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Bolena e Seymur destino congiunto
servizio di Rossana Poletti FREE
TRIESTE – Teatro Verdi. Nell’ Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, primeggia la qualità del cast. Un gruppo di cantanti straordinari, che contribuiscono in modo determinante al buon esito della rappresentazione. Se si eccettua qualche piccola quasi impercettibile incertezza nel primo atto la prova
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Opera dal Nord-Ovest
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Haroutounian una Butterfly di riferimento
servizio di Simone Tomei FREE
GENOVA – Prosegue con successo la stagione del Teatro Carlo Felice grazie ad una bellissima produzione dell’opera “nipponica” di Giacomo Pucccini, Madama Butterfly. Il contesto scenico-registico firmato da Alvis Hermanis si sviluppa in uno spettacolo sostanzialmente classico e iconografico dove l’immagine stereotipata del Giappone
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Opera dal Centro-Nord
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Un Trovatore cosė cosė
servizio di Nicola Barsanti FREE
LIVORNO - Torna a distanza di 50 anni di assenza al Teatro Goldoni e 27 anni dopo la sua ultima apparizione nella città di Livorno (ma fu al Teatro La Gran Guardia) Il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi. Un ritorno tanto atteso che non convince, pertanto inferiore alle aspettative. Gli anelli deboli di questa produzione riguardano
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Opera dal Centro-Nord
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Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE
PARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
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Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE
LUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
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La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE
ROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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Eventi
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Ecco la stagione 2024 del Filarmonico
redatto da Athos Tromboni FREE
VERONA - Teatro Filarmonico: dal 21 gennaio al 31 dicembre 2024, sono in programma 5 opere e 10 concerti sinfonici, con grandi interpreti internazionali. Attesissimo il ritorno del balletto, in scena anche nella sera di San Silvestro. Sarà - inoltre - l’anno delle prime assolute e dei grandi omaggi: il 2024 porterà sul palcoscenico del Filarmonico
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