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Resa nota la 77esima Stagione Lirica Sperimentale del teatro di Spoleto e dell'Umbria

La stagione del Belli parte d'estate

redatto da Athos Tromboni

Pubblicato il 17 Maggio 2023

20230517_Spoleto_00_StagioneLirica2023_GiacomoManzoniSPOLETO (PG) – La 77esima Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria avrà inizio in agosto con la consueta manifestazione musicale Eine Kleine Musik 2023, in collaborazione con il Comune di Spoleto nell’ambito della manifestazione "Accade  d’estate a Spoleto 2023", al Teatro Caio Melisso (spettacoli: giovedì 24 agosto 2023 ore 20,30 – anteprima per gruppi organizzati / venerdì 25 agosto 2023 ore 20,30 - prima rappresentazione / sabato 26 agosto 2023 ore 20,30 – seconda rappresentazione / domenica 27 agosto 2023 ore 17,00 – terza rappresentazione).
20230517_Spoleto_01_StagioneLirica2023_EnricoGirardiLo Sperimentale porta in scena in queste date il dittico “La legge” e, in prima assoluta, l’opera commissionata dallo Sperimentale Gli occhi di Ipazia, di Giacomo Manzoni, (anche librettista per La legge mentre il libretto di Gli occhi di Ipazia è di Sonia Arienta) ovvero cronologicamente la primissima e l’ultima opera a tutt’oggi composte dal Maestro milanese, che proprio lo scorso settembre 2023 ha festeggiato i suoi 90 anni.
La direzione musicale è affidata alla sapiente bacchetta di Marco Angius. La regia sarà di Claudia Sorace / Muta Imago – che torna a Spoleto dopo il successo registico intriso di drammatica attualità dell’opera contemporanea Lontano da qui di Filippo Perocco, andata in scena nella Stagione Sperimentale del 2018 e dedicata alle popolazioni terremotate della Valnerina. Sempre di Claudia Sorace scene e luci, drammaturgia Riccardo Fazi, direzione tecnica Maria Elena Fusacchia.
Una scelta decisamente interessante, retrospettiva e innovativa insieme, quella che la Direzione artistica dello Sperimentale ha voluto realizzare con il dittico su musiche di Giacomo Manzoni.  Si tratta di due opere per voci ed ensemble strumentale realizzate dal celebre compositore milanese. La prima, su libretto dell’autore in una nuova versione rielaborata appositamente per il Teatro Lirico Sperimentale, risale al 1955 e fa riferimento ai fatti di sangue avvenuti in Sicilia conseguentemente alla mancata/parziale applicazione della Legge agraria di Fausto Grullo del 1949, che ha causato la tristemente nota strage di Melissa, nei pressi di Crotone, dove persero la vita tre contadini ed altri quattordici furono feriti.
La seconda, su libretto di Sonia Arienta, ritrae la personalità della filosofa-scienziata cretese del IV secolo condannata a morte dalla Chiesa ad Alessandria d’Egitto, ma attualizzata nelle spoglie di una biologa contemporanea perseguitata e uccisa dai “terrapiattisti” moderni per le sue rivoluzionarie ricerche considerate pericolose. Quest’ultima è una nuova composizione appositamente scritta per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, che ne allestisce la prima rappresentazione assoluta.
Anticipato ad agosto, esattamente a lunedì 28 agosto 2023 alle ore 21 nella Sala Monterosso del Complesso di Villa Redenta a Spoleto va in scena l’appuntamento con «Operalieder- Le Donne, i Cavallier, l’Arme, gli Amori 2»: la teatralizzazione di un programma liederistico per una serata incentrata sui molteplici temi tipici della produzione liederistica, su musiche di Franz Schubert, dove attorialità, voce, musica, danza e multimedialità si fondono per permettere al pubblico di immergersi nello spirito dei brani proposti. La regia e la drammaturgia sono di Laura Cosso.
Il musicologo Enrico Girardi, che ne cura ideazione e coordinamento, scrive a proposito di Operalieder: «Una ben ponderata scelta antologica di Lieder di Franz Schubert, incentrati sui molteplici temi dell’amore, la guerra, l’infanzia, l’evasione, la malinconia del vivere, viene rappresentata secondo un percorso narrativo e teatrale allo stesso tempo: una vera e propria azione che si anima sulla scena attraverso il canto, la parola e l’immagine e che restituisce la modernità di un mondo fatto di mille parole antitetiche tra loro, cui manca il 'verbo' che le tiene tutte insieme secondo un senso riconoscibile.»
Il mese di settembre della 77esima Stagione inizierà ancora con un dittico, A hand of bridge, musica di Samuel Barber e libretto di Gian Carlo Menotti, insieme a I due timidi, musica di Nino Rota (vincitore nel 1975 dell’Oscar per le migliori musiche de Il Padrino parte 2) e libretto di Suso Cecchi D’Amico, in scena al Teatro Nuovo di Spoleto venerdì 1 e sabato 2 settembre 2023 alle ore 20,30, domenica 3 settembre 2023 alle ore 17.00. Sul podio torna il Maestro Gian Rosario Presutti, bacchetta di pregio che negli anni ha diretto diverse orchestre italiane ed europee. La regia sarà affidata a Giorgio Bongiovanni, dopo il grande successo ottenuto nella passata stagione con la regia de La porta divisoria di Carpi/Strehler, mentre le scene sono affidate ad Andrea Stanisci.
Si tratta di un dittico di opere degli anni cinquanta, che hanno un forte legame con Spoleto: la prima fu rappresentata in prima mondiale al Festival dei Due Mondi il 17 luglio del 1959, mentre la seconda, I due timidi, venne presentata per la prima volta a Londra, fu ripresa a Spoleto nel settembre del 1973 durante la XXVII Stagione Lirica Sperimentale con il Maestro Rota sul podio e torna sul palcoscenico spoletino a 50 anni da quella storica rappresentazione.
La prima opera è un breve, delizioso divertissement di Samuel Barber su libretto di Gian Carlo Menotti e vi si manifestano le diverse forme di solitudine dei quattro personaggi (due coppie sposate) che si ritrovano una sera attorno a un tavolo a giocare a bridge. La seconda opera è una brillante pagina di genere buffo di Nino Rota su libretto di Suso Cecchi D’Amico (poliedrica intellettuale e sceneggiatrice insignita nel 1994 a Venezia con il Leone d’Oro alla carriera) e rappresenta la storia di un uomo e una donna innamorati l’uno dell'altra ma che a causa della loro timidezza finiscono con lo sposare entrambi un/una partner "sbagliato", di cui non sono innamorati.

20230517_Spoleto_02_StagioneLirica2023_CarloPalleschi20230517_Spoleto_03_StagioneLirica2023_MarcoAngius_phSilviaLelli20230517_Spoleto_04_StagioneLirica2023_AlessioPizzech

Giorgio Bongiovanni, cogliendo preziose similitudini e discrepanze nel dittico, scrive: «Le due opere che compongono il dittico sono in apparenza molto diverse. Decisamente americana, non solo nel testo, ma anche nell’ambientazione, A hand of bridge è una storia senza azione, che avviene nei pensieri dei personaggi. I due timidi invece è una tipica farsa italiana, con italianissimi scambi di persona ed equivoci. Eppure si coglie immediatamente un tema conduttore che percorre le due opere: i personaggi non riescono a comunicare, sono costretti a una terribile solitudine, che è la solitudine della nostra condizione umana. I giocatori di bridge intorno al tavolo giocano insieme, ma in realtà ciascuno è immerso nei propri pensieri, problemi, sogni, aspirazioni. Allo stesso modo i due giovani innamorati timidi non riescono a dichiararsi il loro amore e finiscono per sposare accidentalmente altre persone che non amano. E così la diversità diventa ricchezza; la differenza di stile, di ambienti, di lingue, racconta la stessa storia, dolce e amara, delle nostre esistenze», conclude il regista milanese.
Seguirà l’ormai tradizionale e attesissimo appuntamento degli Intermezzi del Settecento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Centro Studi Pergolesi diretto da Claudio Toscani, sempre al Teatro Caio Melisso da venerdì 8 settembre 2023 alle ore 21 (repliche: sabato 9 settembre alle ore 21 e domenica 10 settembre 2023 alle ore 17).
Verrà portato in scena, quale prima rappresentazione in tempi moderni, l’edizione critica curata da Antonio Dilella e Claudio Toscani dell’Intermezzo Moschetta e Grullo, intermezzi per Siroe re di Persia (prima rappresentazione Teatro di San Bartolomeo di Napoli nel 1727), composti da Domenico Sarri, figura chiave e di grande fascino della scuola napoletana, insieme con l’intermezzo La franchezza delle donne di Giuseppe Sellitti, libretto di Tommaso Mariani, nella nuova edizione critica di Antonio Dilella, che ha riscosso già un enorme successo nella scorsa stagione, quando ha visto la sua prima rappresentazione in tempi moderni (data alle stampe da pochi mesi la preziosa edizione critica di questo secondo Intermezzo, lavoro certosino che ha visto protagonisti il Centro Studi Pergolesi, lo Sperimentale, la Fondazione Antonini di Spoleto e altri importanti atenei italiani). L’ensemble strumentale e i cantanti solisti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto saranno diretti anche quest’anno dal maestro napoletano specialista del repertorio barocco Pierfrancesco Borrelli. La regia e l’allestimento scenico saranno curati da Andrea Stanisci con luci di Eva Bruno e costumi di Clelia De Angelis.
Per ciò che concerne segnatamente Moschetta e Grullo – dice il curatore Claudio Toscani – «... l’intermezzo costituisce un esempio tipico della produzione di questo genere, essendo indipendente dal dramma ospite (Siroe re di Persia), ed ebbe una certa diffusione anche al di fuori di Napoli grazie alle compagnie di comici italiani itineranti che lo rappresentarono in numerose città italiane ed europee. Gli elementi centrali non risiedono nella trama, alquanto stereotipata, bensì nell’azione vivace, nell’originale e assai 'realistica' traduzione musicale delle immagini e nella capacità di mantenere sempre vivo l’interesse del pubblico. L’organico vocale e strumentale previsto è costituito da un mezzosoprano, un basso, un ensemble di archi e gli strumenti per la realizzazione del basso continuo.
Un esemplare del libretto a stampa originale degli intermezzi di Sarri, di autore ignoto, è conservato presso la Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. L’unica fonte manoscritta della partitura degli intermezzi Moschetta e Grullo è inserita tra gli atti della copia del Siroe re di Persia di Sarri e conservata presso la Biblioteca del Conservatorio di Napoli.»

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«Caratteristica comune agli Intermezzi del ‘700” – ci spiega il regista Andrea Stanisci – è una leggerezza di scrittura sia musicale sia teatrale, che non rinuncia, però, a virtuosismi vocali e scenici. Il problema fondamentale nel metterli in scena oggi è che la comicità dell’epoca non sempre può divertire un pubblico contemporaneo. Senza tradire l’originale si deve allora non per forza attualizzare ciò che si rappresenta, ma scavare e scandagliare con fantasia testo e musica, trovando spesso sorprendenti possibilità di poter fare spettacoli che anche ora possono esser goduti con straordinario piacere.»
Concluderà il cartellone della 77esima Stagione Lirica Sperimentale 2023 di Spoleto e dell’Umbria il nuovo allestimento de Turandot di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni con il finale composto da Luciano Berio, in scena al Teatro Nuovo di Spoleto nei giorni venerdì 15 settembre (prima rappresentazione) e sabato 16 settembre (seconda rappresentazione), alle ore 20,30 e domenica 17 settembre (terza rappresentazione) alle ore 17.
Nei giorni di martedì 12 settembre alle ore 18 mercoledì 13 settembre alle ore 10 e giovedì 14 settembre alle ore 10 si terranno le anteprime per studenti, anziani e associazioni. L’opera, inoltre, sarà in scena nella tournée della Stagione Lirica Regionale 2023, segnatamente lunedì 18 settembre e martedì 19 settembre alle ore 20,30 al Teatro Morlacchi di Perugia, mercoledì 20 settembre alle ore 20,30 al Politeama Clarici di Foligno, giovedì 21 settembre alle ore 20,30 al Teatro degli Illuminati di Città di Castello, venerdì 22 settembre e sabato 23 settembre (quest’ultima per le scuole) sempre alle ore 20,30 doppio appuntamento al Teatro Comunale di Todi.
Dirige il Maestro Carlo Palleschi, particolarmente legato all’Istituzione spoletina dove ha debuttato oltre 30 anni fa e che ha riscosso grande successo nella passata stagione con la direzione de La tragédie de Carmen, con un largo consenso di pubblico e critica. La regia, eclettica e visionaria, è affidata ad Alessio Pizzech, mentre l’allestimento scenico ad Andrea Stanisci; i costumi saranno di Clelia De Angelis e le luci di Eva Bruno.
A proposito della Turandot pucciniana che vuole rappresentare, il regista Alessio Pizzech scrive: «In questo allestimento per il Lirico Sperimentale di Spoleto la lettura registica che voglio dare del capolavoro pucciniano, soprattutto nella versione "finale Berio", spoglierà la vicenda di tutte le cineserie e orpelli narrativi e descrittivi, per concentrarsi sulla dimensione della fiaba di iniziazione, di metafora della crescita della coscienza della protagonista e del coprotagonista Calaf in un percorso di conoscenza misterioso e pericoloso. Lo spettacolo in bilico tra visionarietà e incubo, tra sogno e inconscio che urla, ridiscute il tema dell'infanzia, della crudeltà dell'universo bambino e così la narrazione scenica si farà anche crudele. Una rilettura di Turandot declinata per uno spazio e tempo di sperimentazione critica nel tentativo di valorizzare l'esperienza creativa di Puccini riletta da Luciano Berio in un gioco di tempi storici che attraversa il secolo breve.»
Il finale di Luciano Berio vuole essere un omaggio che lo Sperimentale intende fare al compositore ligure a 20 anni dalla sua morte, avvenuta nel maggio del 2003, e in memoria della preziosa collaborazione con l’Istituzione intercorsa tra gli anni 90 e gli anni 2000 con il Concorso Orpheus e sfociata nel memorabile progetto di respiro internazionale "L’Arte e la Fuga, Bach/Berio", che coinvolse molti tra i più famosi compositori contemporanei, oltre ai migliori strumentisti emergenti dei più blasonati Conservatori europei. In questa occasione inoltre, il Teatro Lirico Sperimentale ha realizzato un preciso lavoro di inventariazione e schedatura archivistica di tutta la documentazione (circa 25 faldoni) inerente l’iter del Progetto "L’Arte e la Fuga", dalla sua ideazione alla conclusione, consultabile presso l’Archivio storico dell’Istituzione e con inventario fruibile on line dal sito ufficiale del TLS.
Sulla direzione dell’ultimo tra i capolavori pucciniani, Carlo Palleschi sottolinea come «... con la sua ultima opera Giacomo Puccini aveva intenzione di creare qualcosa di innovativo sotto tutti i punti di vista, qualcosa di grandioso, di potente, di mai tentato prima. La modernità della scrittura investe gli aspetti ritmici, armonici e soprattutto timbrici del linguaggio musicale ed impone al compositore la scelta di un'orchestrazione particolarmente ricca, raffinata e imponente al tempo stesso. Di conseguenza si rende necessaria la presenza di interpreti dotati di particolare potenza nell'emissione vocale affinché le voci non rischino, in certi punti, di rimanere sovrastate dagli strumenti. La grande sfida che il Teatro Lirico Sperimentale si accinge ad affrontare consiste nel riuscire a trovare giovani interpreti dotati di mezzi adeguati a realizzare la Turandot, l'opera "senza fine" che segna la fine del melodramma romantico e dell'età dell'oro dell'opera Italiana.»
Protagonisti della Stagione saranno i cantanti vincitori e idonei dei Concorsi 2022 e 2023, oltre a quelli che la Direzione artistica ha selezionato tra i cantanti che si sono presentati alle audizioni e i cantanti vincitori delle scorse edizioni.
Eccoli, i Vincitori in ordine alfabetico: Elena Antonini, soprano; Veronica Aracri, mezzosoprano; Aloisia De Nardis, soprano; Mariapaola Di Carlo, soprano; Francesco Domenico Doto, tenore; Suada Gjergji, soprano; Chiara Guerra, soprano; Jesus Hernandez Tijera, tenore; Paolo Mascari, tenore; Alessia Merepeza, soprano; Davide Peroni, baritono; Davide Romeo, baritono; Antonia Salzano, mezzosoprano; Dario Sogos, baritono; Artur Vera, baritono; Rosa Vingiani, soprano; Roberto Manuel Zangari, tenore.
Coro e Coro delle voci bianche sono diretti da Mauro Presazzi. Maestri collaboratori: Dahyun Kang, Pablo Salido Pulido, Lorenzo Tomasini, Antonio Vicentini. Personale tecnico del TLS.
A chiudere la Stagione un Concerto Lirico Vocale al Teatro Secci di Terni domenica 24 settembre alle ore 18. Le attività 2023 sono rese possibili grazie a: Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Spoleto, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini, Meccanotecnica Umbra s.p.a. e grazie alla collaborazione della Provincia di Perugia e dei Comuni di Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno e Todi.
Info: www.tls-belli.it - segreteria@tls-belli.it

Crediti fotografici: Ufficio stampa del Teatro Lirico Sperimentale "Belli" di Spoleto
Nella miniatura in alto: il compositore contemporaneo Giacomo Manzoni i cui lavori apriranno la Stagione 2023 dello Sperimentale di Spoleto
A fianco sulla destra: il musicologo e giornalista Enrico Girardi
Al centro, alcuni artisti protagonisti della stagione: Carlo Palleschi, Marco Angius e Alessio Pizzech
Sotto, in sequenza, esterni ed interno del Teatro Caio Melisso






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Opera dal Centro-Nord
Barbiere di Siviglia stratosferico
servizio di Nicola Barsanti FREE

20240120_Pr_00_IlBarbiereDiSiviglia_DiegoCeretta_RobertoRicciPARMA - Il Teatro Regio di Parma inaugura il cartellone d’opera del 2024 con il fiore all’occhiello di Gioacchino Rossini: Il Barbiere di Siviglia. Com’è noto ai più, nel 1782 Giovanni Paisiello scrisse un’opera dallo stesso titolo e con lo stesso soggetto, da qui la decisione del maestro di Pesaro di intitolare la sua nuova composizione (almeno in un primo
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Opera dal Centro-Nord
Un Barbiere un po' cosė...
servizio di Simone Tomei FREE

20240113_Lu_00_IlBarbiereDiSiviglia_GurgenBaveyan_PhotoKiwiLUCCA - Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini si veste di attualità, attraverso una lettura piuttosto singolare, ma non del tutto dissonante dalle intenzioni musicali e librettistiche, nell’allestimento andato in scena al Teatro del Giglio di Lucca con la firma registica di Luigi De Angelis che ha curato anche scene e luci. In un condominio stile Le Courboisier
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Opera dal Nord-Est
La Bohčme dei ponteggi
servizio di Athos Tromboni FREE

20240113_Ro_00_LaBoheme_FrancescoRosa_phValentinaZanagaROVIGO - Una Bohème senza lode e senza infamia. Così potrebbe definirsi l'allestimento dell'opera di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro Sociale. Si tratta di una coproduzione del teatro di Rovigo con il Comune di Padova e il teatro "Mario Del Monaco" di Treviso. Una produzione tutta veneta, considerando la bacchetta affidata a Francesco Rosa
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